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La Redazione

 

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La legge sulla “deoccupazione del Donbass”. Reazione in Ucraina, Russia ed Europa

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A cura di Rosanna
Il 3 Febbraio 2018
574 Views

DI НОВОСТИ. СОБЫТИЯ

fondsk.ru

Il 18 gennaio, la Verchovna Rada ha adottato a maggioranza dei voti la cosiddetta legge sulla «deoccupazione del Donbass», che è stata immediatamente soprannominata «legge sulla guerra» e i deputati che hanno votato a favore, «coalizione di guerra». L’Ucraina, secondo il documento, intende riprendersi solo con la forza i territori della DNR e dell’LNR, dichiarati «occupati dalla Russia». Questa legge già ora «legalizza» la futura aggressione contro il Donbass.

Ucraina. Opinioni e commenti 

«Continuiamo a spianare la strada per la reintegrazione delle terre ucraine occupate con mezzi politici e diplomatici», ha dichiarato senza scrupoli Porošenko, poiché nella «legge sulla deoccupazione» non c’è nulla né di politico né di diplomatico. Si tratta di una soluzione militare al conflitto nell’est del Paese.

La legge è stata approvata con la maggioranza dei voti, ma non all’unanimità. In primo luogo, non hanno votato a favore della legge il «Blocco di opposizione» (che in linea di principio è contrario alla guerra) e il partito «Svoboda» («Libertà») (perché al posto della zona ATO saranno presi alcuni«provvedimenti» incomprensibili). In secondo luogo, i primi critici sono già apparsi, anche se non immediatamente, ma molti se ne sono resi conto: chi ha anche rafforzato le proprie posizioni sono i soldati capeggiati da Porošenko, che ora disporrà dell’esercito ucraino senza controllo parlamentare, come se nel Paese fosse stata dichiarata la legge marziale.

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Petro Porošenko

L’araldo del Maidan, Mustafa Nayyem, ha già riferito che «l’articolo 85 della Costituzione è stato violato, poiché espande significativamente i pieni poteri del Capo dello Stato. Il garante della nazione riceve il diritto di entrare in situazioni militari e di emergenza, di usare le truppe a propria discrezione, di non coordinare con nessuno le azioni nel Donbass e di regolare i rapporti con la DNR e la LNR, consentendo il commercio con loro sotto il pretesto di “trasferimento di merci”».

«La legge «Sulla deoccupazione del Donbass» adottata dalla Verchovna Rada può portare a provocazioni su larga scala in prima linea», ha detto l’analista politico Michail Pogrebinskij in una conferenza stampa a Kiev. – «Ci sono «teste calde»che hanno già ricevuto il via libera dalla Verchovna Rada per il fatto che se c’è un’occupazione, c’è un nemico. Il Presidente nel suo discorso di Capodanno si è persino permesso di dire che «torneremo e puniremo». Ecco che adesso andrà a punire, ora che anche i «Javelin» saranno consegnati. Penso che la probabilità di provocazioni su larga scala, che possono portare a gravi azioni militari, stia drammaticamente aumentando. Questa è una condizione in cui noi, la società ucraina, vivremo in modo permanente, sotto la minaccia che domani avrà luogo uno scontro serio non più con due o tre perdite umane, ma con centinaia e migliaia».

Il direttore dell’Istituto ucraino per l’analisi e la gestione della politica, Ruslan Bortnik, è sicuro che l’adozione da parte della Verchovna Rada della «legge sulla deoccupazione» complicherà solo i già difficili negoziati di Kurt Volker, all’incontro con Vladislav Surkov che dovrebbe svolgersi entro la fine di gennaio. «Volgete lo sguardo alla reazione russa. Già accusano l’Ucraina di intensificare il conflitto e di non voler attuare gli accordi di Minsk. All’incontro con Volker, Surkov ripeterà le stesse parole», ritiene Bortnik.

«I deputati nazionali della Verchovna Rada, con le proprie mani, hanno messo fine ai tentativi di soluzione pacifica della situazione nel Donbass. Inizialmente, è stato dichiarato che questa legge servirà alla reintegrazione – restituirà il Donbass alla sfera legale dell’Ucraina. Invece, è una serie di sogni ampia, fantastica, delirante e assolutamente irrealizzabile sulla restituzione forzata dei territori. Per il fatto che i territori non sono persone. La deroga del testo del disegno di legge, anche menzionando gli accordi di Minsk, ha dimostrato al mondo intero che l’Ucraina non intende adempiere agli obblighi assunti a Minsk. Dirò di più: l’adozione di questa legge testimonia che l’Ucraina non è interessata a partecipare al processo di risoluzione pacifica della Russia, che assolve questa funzione anche all’interno del “formato normanno”», Viktor Medvedčuk, rappresentante ucraino nel sottogruppo umanitario, ha commentato così l’evento nel quadro del Gruppo di contatto tripartito per la soluzione della situazione nell’Ucraina orientale.

Russia. Non c’è alternativa agli accordi di Minsk

In Russia, la «legge sulla deoccupazione» adottata dall’Ucraina non è passata inosservata. Il Presidente Vladimir Putin, in un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, ha sottolineato che non c’è alternativa agli accordi di Minsk e del «formato normanno». I membri del Consiglio di sicurezza russo sono stati unanimi nel ritenere che la ratifica della legge adottata, creerebbe difficoltà per la risoluzione del conflitto nel Donbass.

Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato in una conferenza stampa alle Nazioni Unite che «la Russia cercherà l’attuazione degli accordi di Minsk per l’Ucraina, sebbene Kiev sia “assolutamente incompetente dal punto di vista negoziale”». Lavrov ha sottolineato che Mosca lavorerà per garantire che «tutto ciò che è scritto negli accordi di Minsk sia realizzato. Sosterremo con calma e fermezza il pacchetto [degli accordi] che è rispettabile e, in calce al quale hanno firmato Petro Porošenko e i leader di Donetsk e Lugansk».

Anche il rappresentante plenipotenziario russo nel Gruppo di contatto tripartito per la soluzione della situazione nel Donbass, Boris Gryzlov, ha commentato il documento adottato dalla «coalizione di guerra»: «La legge non menziona gli accordi di Minsk, né le garanzie per la loro attuazione da parte di Kiev. Di fatto, è stato scelto il percorso che si oppone alla risoluzione pacifica del conflitto per mezzo della politica, imposto dal «partito della guerra» e accolto dal presidente dell’Ucraina». Egli ha messo in rilievo di prestare attenzione al fatto che questa legge è stata adottata nel contesto delle consegne di armamento letale, promesse dagli Stati Uniti all’Ucraina. «Gli Stati Uniti hanno dato l’autorizzazione per risolvere con la forza il conflitto nel sud-est dell’Ucraina, piuttosto che un metodo di risoluzione politica. Non è chiaro come Kiev adempierà i suoi obblighi politici e di altro tipo, sanciti dalla serie di provvedimenti approvata con la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con le decisioni del gruppo di contatto e del formato normanno», sostiene Gryzlov. Secondo lui, è tempo di cominciare a pensare all’Europa. «La legge nei fatti ha formato una nuova realtà nel processo di risoluzione nel sud-est dell’Ucraina, l’impianto su cui è stato strutturato il dialogo a Minsk è stata distrutto. La Russia rimane propensa agli accordi di Minsk e esorta Kiev a tornare ad adempiere ai suoi obblighi. Non esiste alternativa a Minsk-2», ha concluso il rappresentante plenipotenziario della Federazione Russa.

«Questa legge ha sepolto gli accordi di Minsk. Ha creato le condizioni per l’uso irresponsabile e incontrollato delle forze armate, per l’impiego delle armi. In essa non è stato fatto un solo passo nella direzione del processo di pace. Questo è molto inquietante, molto preoccupante», – ha osservato la Presidente del Consiglio di Federazione dell’Assemblea federale russa, Valentina Matvienko.

E in questo momento a Minsk …

In quel giorno, quando i deputati della Verchovna Rada hanno approvato la legge, che ha provocato una ampia risonanza, a Minsk ha avuto luogo un’altra riunione, la prima di quest’anno, del Gruppo di contatto trilaterale per risolvere la situazione nel Donbass. «I partecipanti alla riunione del Gruppo di contatto trilaterale a Minsk hanno discusso la legge «Sulla reintegrazione del Donbass» approvata dalla Verchovna Rada dell’Ucraina, anche se non avevano il testo della legge», – ha detto Martin Sajdik, inviato speciale dell’OSCE, in merito ai risultati dell’incontro. Il diplomatico ha anche espresso la speranza che «il 2018 sarà fondamentale per l’attuazione degli accordi di Minsk.» Sembra che l’OSCE viva ancora in un mondo parallelo …

Nel frattempo, l’incontro a Minsk si è dimostrato alquanto difficile, la parte ucraina si è comportata in modo provocatorio, procedendo dal fatto che la «legge della guerra» sarebbe stata approvata. «Invece di una discussione specifica dei problemi, secondo l’ordine del giorno approvato, i negoziatori ucraini preferivano passare il tempo a esprimere rivendicazioni e richieste infondate.

I rappresentanti di Kiev hanno affermato di non essere obbligati a coordinare con loro azioni giuridico-legali. Cioè, continuano a distorcere il significato degli accordi di Minsk e a mettere in pratica azioni unilaterali con tutti i mezzi disponibili, che, in realtà, sono solo una simulazione del rispetto degli obblighi secondo il pacchetto di Minsk», ha detto Natal’ja Nikonorova, Ministro facente funzione per gli Affari Esteri della DNR.

«Come risultato dell’incontro, i negoziatori non sono nemmeno riusciti a procedere alla prima questione dell’ordine del giorno. Si tratta di azioni mirate, progettate per bloccare completamente il dialogo in merito agli impegni politici di Kiev. In assenza di argomenti, i rappresentanti dell’Ucraina ricorrono alle minacce indirizzate ai rappresentanti delle repubbliche», ha dichiarato Rodion Mirošnik, rappresentante della LNR nel sottogruppo politico.

In Europa la legge non è ancora stata presa in esame, ma in essa ancora non sono stati scorti gli obiettivi per l’escalation 

E come ha reagito l’Occidente all’approvazione da parte dell’Ucraina della legge sulla «deoccupazione del Donbass»? Più o meno come il rappresentante dell’OSCE. «Nell’Unione Europea si ritiene che la legge sulla reintegrazione del Donbass sia finalizzata alla risoluzione dell’ordine civile e militare interno in Ucraina, e si evidenzia la costanza nell’appoggiare i processi di Minsk e normanno.

L’Unione europea sostiene la piena attuazione degli accordi di Minsk sulla base di una soluzione pacifica e duratura del conflitto nell’Ucraina orientale. Prevediamo che gli sforzi diplomatici per risolvere il conflitto, in particolare nel quartetto del formato normanno e del Gruppo di contatto trilaterale, continueranno sulla base del rispetto di tutti gli obblighi confacenti», ha affermato la segretaria dell’ufficio stampa dell’UE, commentando gli eventi che accadono a Kiev.

Resta solo da supporre che nell’UE non sia stata ancora consegnata la traduzione della legge scandalosa. Apparentemente, non l’hanno nemmeno ricevuta in Francia. «L’approvazione della legge del 18 gennaio corrente anno «Sulle peculiarità della politica nazionale di assicurare la sovranità statale dell’Ucraina nei territori temporaneamente occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk» si riferisce all’organizzazione interna delle strutture civili e militari ucraine nel contesto del conflitto nell’est del Paese. Questa legge non mette in discussione i compiti della realizzazione, da parte di Russia e Ucraina, delle disposizioni degli accordi di Minsk”, come si ritiene nel Ministero degli Esteri francese.

In Germania, hanno promesso di studiare la legge e analizzarla, in conformità agli accordi di Minsk. «Abbiamo ancora bisogno di controllare il testo. Finora, non possiamo dare una valutazione finale», ha detto il portavoce ufficiale Steffen Seibert. Ma il dipartimento tedesco di politica estera ha già emesso un parere: «Ciò che è importante per noi è la volontà di dialogo e negoziati sulla base degli accordi di Minsk. La legge menzionata sottolinea la dedizione per una risoluzione pacifica e non mira all’escalation». Dopo la prima reazione dell’Occidente, prende forma l’impressione che lì, al testo della legge sia stata data poca importanza o che sia stato considerato un documento completamente diverso.

A Kiev rimaneva ancora possibilità illusoria per il dietrofront. I rappresentanti della fazione parlamentare del partito «Blocco di opposizione» hanno depositato il progetto di decreto sull’abrogazione della legge adottata. Prima di prendere in considerazione questo progetto, il Presidente del Parlamento non ha il diritto di firmare la legge già votata.

 

Fonte: www.fondsk.ru

Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/01/20/zakon-o-deokkupacii-donbassa-reakcia-na-ukraine-v-rossii-evrope-45459.html

20.01.2018

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

 

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