A seguito del convegno andato in scena presso il Senato della Repubblica Italiana l’11 dicembre scorso “I vantaggi di un mondo post-Russia”, pubblichiamo un’inchiesta che ci apre un quadro ben più ampio e ci spiega chi e perchè vuole che la Russia vada in pezzi.
Buona lettura.
Di Maria Volokh, sotaproject.com
Dall’11 al 14 dicembre tra Roma e Berlino è andato in scena il “IX Forum dei Popoli Liberi della Post-Russia” (FSNR – Forum Svobodnykh Narodov Post-Rossii).
È da un anno e mezzo che i separatisti di diverse regioni della Federazione Russa discutono dello smantellamento dell’“Impero” sotto lo stretto controllo di un responsabile ucraino e di politici occidentali e ucraini. Gli eventi si sono svolti a Washington, Londra, Parigi, Bruxelles e in altre capitali del mondo. A questi “separatisti”, come palcoscenico, sono stati forniti le sedi del Parlamento Europeo, del Parlamento giapponese e dell’University College di Londra (UCL).
Sul sito del Forum si legge “Quello di cui ci occupiamo è una lotta anticoloniale e di liberazione nazionale contro l’imperialismo del Cremlino della Moscovia. Il nostro obiettivo è quello di creare 41 stati indipendenti, liberi, sviluppati e di successo invece di un impero folle” (1).
SOTA ha studiato le risorse mediatiche del forum e ha parlato con l’organizzatore e coi partecipanti. Raccontiamo chi sono queste persone, perché si riuniscono, soprattutto, a spese di chi si tiene tale “banchetto”.
L’organizzatore
L’organizzatore del forum è Oleg Magaletskij, 34 anni, di Kiev. Nel 2010 ha terminato gli studi all’Università Nazionale di Commercio ed Economia di Kiev, nel 2014 è diventato un attivista del “Maidan”. Nello stesso anno ha preso parte alle ostilità nel sud-est dell’Ucraina dove è stato ferito (2).
Dal 2011 al 2016 è stato cofondatore e direttore generale (3) della catena di bar Absurd pub. Nel 2014, il menu del suo bar “Barhot” comprendeva (4) piatti chiamati “Fegato del miliziano” e “Casa dei Sindacati”. Nel dicembre 2016, nello stesso bar, durante la festa “pugnalata alle spalle”, è stata messa in scena (5) l’esecuzione di un pilota russo. Più tardi, in una conversazione con la BBC, Magaletskij ha definito tale trattenimento: umorismo nero in risposta alla guerra d’informazione russa.
Si ricorda che nel maggio 2014, nella Casa dei Sindacati di Odessa, 48 persone furono uccise in seguito a uno scontro tra attivisti filo-russi e filo-ucraini
Dal 2012 è direttore generale del Magaletskij and Partners, che fornisce servizi nel campo dello sviluppo aziendale strategico e del marketing. Dal 2018 – cofondatore e direttore generale dell’azienda produttrice di semiconduttori CornCopi, dal 2019 – direttore della società Lan Trace, che fornisce servizi nel campo delle telecomunicazioni.
Nel marzo 2022 ha fondato il FSNPR e nel luglio 2023 il centro analitico Practice Geopolitical Hub. “La nostra missione è opporci all’espansione dei regimi autoritari eurasiatici […]”, afferma il sito web del progetto (6).
“Mi occupo di realizzazione e sviluppo di organizzazioni, ho una vasta esperienza nella comunicazione e nel marketing”, ha riferito Magaletskij in un’intervista a SOTA. “In linea di principio, la creazione del FSNPR è una mia idea. È nata come riflessione sull’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte di Russia e Bielorussia nel 2022. Credo che questa guerra non possa finire solo con mezzi militari. È necessario un lavoro globale: dobbiamo sviluppare fronti informativi, diplomatici, politici e culturali e creare piattaforme che contribuiscano a questo. Così ho deciso di provare a creare una piattaforma in grado di unire i leader dei movimenti di liberazione nazionale e anticoloniali di diverse nazioni e regioni della Russia. Perché la libertà del mio Paese è impossibile senza che queste persone non acquisiscano la loro libertà.
È difficile valutare il successo del forum dalla sua fondazione. Questo potrà essere realizzato solo quando raggiungeremo il nostro obiettivo: la decolonizzazione pacifica e non violenta della Federazione Russa e la nuova architettura degli spazi post-russi. Raggiungere questo obiettivo in breve tempo è difficile, poiché ci troviamo di fronte a delle colossali risorse dell’impero. Se parliamo di obiettivi tattici, nell’anno e mezzo dalla sua esistenza, il forum è stato in grado di portare la discussione sugli spazi post-russi a un livello del tutto diverso. Solo 20 mesi fa questo argomento era del tutto inaccettabile e non veniva affatto considerato nell’ambiente scientifico, geopolitico ed economico. Ora, molte più persone in tutto il mondo vedono ciò come uno scenario possibile”, afferma Magaletskij.
Separatisti
I partecipanti permanenti al forum sono i rappresentanti dei seguenti stati inesistenti (7): Ichkeria, Ingria, Repubblica di Pskov, Tatarstan indipendente, Buriazia, Circassia, Yakutia, Stati Uniti di Siberia, Federazione del Pacifico, Federazione Zalese, Carelia, Repubblica Baltica di Konigsberg, Inguscezia, Repubblica Oirata, Bashkortostan e Idel-Ural.
Magaletskij ci esorta a chiamarli “leader dei movimenti di liberazione nazionale e anticoloniali” e non “separatisti”. Egli spiega che la scelta del termine è dovuta al fatto che “la Federazione Russa è un evidente impero coloniale continentale, e non una democrazia liberale matura”. La redazione di SOTA, così come alcuni partecipanti al forum, preferisce invece il termine “separatismo”.
Il “decolonizzatore” più famoso è Akhmed Zakaev, ex ministro della Cultura della Cecenia, che vive nel Regno Unito dal 2002. I nomi dei restanti “separatisti” sono difficilmente noti al grande pubblico. Ad esempio, il canale Telegram (8) di uno dei leader di Ingria, Pavel Mezerin, ha solo 2mila abbonati, mentre i suoi compagni dell’Ingria Pavel Ivlev, Maksim Kuzakhmetov e Denis Ugryumov non hanno nemmeno dei propri canali. Il canale YouTube del leader del Bashkortostan Ruslan Gabbasov (9) ha 3,2mila iscritti e i suoi video ricevono una media di circa 3mila visualizzazioni. Le attività del leader dell’Idel-Ural Rafis Kashapov sono seguite su Twitter da 499 persone (10) e i suoi tweet ricevono da 0 a 10 like, nonostante il fatto che Kashapov stia attivamente preparando dei miliziani per iniziare una guerra civile in Russia. E dopo la separazione del Tatarstan, intende addirittura creare un esercito per combattere la Cina (sebbene il Tatarstan non confini con essa).
La mancanza di sostegno in patria ai “separatisti” non preoccupa Magaletskij: “Queste persone e movimenti non sono così conosciuti poiché non sono stati creati e non sono controllati (direttamente o indirettamente) dall’FSB, dalla Direzione Generale dello Stato Maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa e/o dai servizi segreti stranieri . Il campo dell’opposizione moscovita è pieno di movimenti simulati, controllati e di pseudo-opposizione. Sia all’interno del sistema (Partito Liberal-Democratico di Russia, e Partito Comunista della Federazione Russa) che all’esterno (Fondazione Anti-corruzione, Free Russia Foundation, ecc.) per resistere al regime terroristico della Federazione Russa sono necessarie molte qualità: intelligenza, forza di volontà e disponibilità ai sacrifici. Purtroppo quelli che vengono chiamati l’opposizione russa non hanno nulla di tutto questo”. Magaletskij non ha saputo nominare la fonte delle sue informazioni secondo cui l’opposizione russa sarebbe controllata dai servizi speciali.
“Pertanto, era necessario cercare dei leader di movimenti di liberazione nazionale. Trovarli, non ha richiesto molto tempo. Non è stato difficile nella nostra era dell’informazione, quando sai cosa stai cercando. [Li ho cercati] con l’aiuto dei social network o tramite gli amici”, continua Magaletskij.
Lo stesso non pianifica di aumentare il riconoscimento dei relatori in patria: “Non abbiamo alcun piano per superare questa scarsa consapevolezza. Non stiamo costruendo un affare di spettacolo, stiamo parlando di geopolitica pratica. È chiaro che la popolarità e il riconoscimento sono una parte significativa della vita politica. Ma, ad esempio, per i leader del Bashkortostan indipendente è sufficiente essere conosciuti solo in Bashkortostan. Per quanto riguarda i leader di Ingria, il capitale sociale e la fiducia sono importanti in Ingria, e non da Konigsberg a Vladivostok, ecc. affinché questo supporto sia pratico. Dal fatto che 100mila persone guardino il video non cambierà nulla. Ma se sostenuti da una minoranza appassionata, pronta ad agire e ad assumersi la responsabilità, questo è molto più importante della popolarità e del riconoscimento”.
I colleghi occidentali
Nonostante la mancanza di legittimità in Russia, i separatisti sono riusciti a ottenere il sostegno di politici e personaggi pubblici stranieri. Così, un chiaro sostenitore dell’idea del crollo della Russia si è rivelato essere un membro del Parlamento europeo, ex capo del ministero degli Esteri polacco, Anna Fotyga, portavoce permanente del FSNPR. Al forum sono intervenuti anche i suoi colleghi eurodeputati della fazione dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), membri del parlamento giapponese, scienziati, fondatori di ONG, giornalisti e altri ospiti stranieri.
“Contatto queste persone tramite amici o semplicemente trovo i loro contatti su Internet e scrivo loro via e-mail, Linkedin, ecc. In Giappone, ad esempio, in questo modo è stato possibile trovare un partner. La nostra piattaforma sta crescendo, le persone vedono che siamo veramente impegnati e cominciano a raccomandarci ai loro amici”, dice Magaletskij.
Un ospite abituale del forum, l’economista austriaco Günther Fehlinger, ha affermato di non essere mai stato pagato per la sua partecipazione. Durante la maggior parte degli eventi si è pagato personalmente le “spese di viaggio”.
Fehlinger è diventato famoso grazie alle scandalose dichiarazioni politiche rilasciate a nome del “Comitato europeo per l’allargamento della NATO”, che non ha nulla a che fare con la NATO.
“Ho saputo del lancio di questo forum da Euromaidan Press nell’agosto 2022 e ho incontrato Oleg al Congresso dedicato al centenario della pan-Europa a Vienna nel novembre 2022”, ha riferito Fehlinger.
Il Movimento Paneuropeo è un’organizzazione internazionale che sostiene un’Europa politicamente e militarmente forte e che sostiene i valori umanistici e cristiani.
Fehlinger ha definito i separatisti “leader eccellenti e coraggiosi”: “Ho incontrato i rappresentanti della maggior parte dei nuovi paesi in fase di sviluppo che presto appariranno sul territorio russo. E sì, sono leader molto coraggiosi che rappresentano gli interessi delle persone nei loro paesi”.
Ospiti dall’Ucraina
In Ucraina questi “separatisti” non sono considerati dei russi malvagi. Ad esempio, il deputato della Verkhovna Rada del partito Servitore del popolo, Oleg Dunda, non solo parla periodicamente al FSNPR, ma si occupa anche delle sue pubbliche relazioni. Condivide gli annunci di eventi nel suo canale Telegram (11) e parla attivamente dei loro risultati (12). Il deputato ha persino lanciato un hashtag speciale nel suo canale: #ruzval_rf.
Lo scorso autunno, un’assistente di Dunda ha inviato alla risorsa SOTA un annuncio in cui riconosceva l’indipendenza del Tatarstan. SOTA ha raggiunto quindi il politico per un’intervista (13), che ha parlato in dettaglio della vita del “Tatarstan indipendente” e dello smembramento della Russia nel suo insieme. Nella primavera di quest’anno, lo stesso assistente di Dunda ha suggerito al giornalista che segue il progetto “We Can Explain” di scrivere “dell’inizio delle votazioni per i leader dei governi di transizione di Konigsberg, Ingria, Kuban, Siberia e Urali”. Il giornalista di “We Can Explain” in condizione di anonimato ha commentato: “Mi è sembrato che fosse una specie di schifezza inutile e ho deciso di non promuoverla”.
“Non sono l’organizzatore o il promotore di questo forum – ha riferito Dunda in una conversazione con SOTA – Sostengo tutti gli eventi che propongono la formazione di scenari per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina. Parlo anche al Forum Russia Libera di [Garry] Kasparov”.
“La guerra, in ogni caso, deve finire con il crollo dell’Impero russo. E qui è importante prepararsi per questo, per determinare che tipo di leader ci saranno, quali saranno le regole. Questo dovrebbe riguardare non solo l’Ucraina e gli abitanti dell’Impero russo, ma anche gli Stati Uniti e l’Europa. Ecco perché vi partecipo [al FSNPR]”.
Secondo Magaletskij, ospiti del forum in diverse occasioni, erano relatori ucraini, come l’ex ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina Pavel Klimkin, il deputato popolare ucraino della fazione di “Servo del popolo” Lyudmila Bujmister, il deputato popolare della fazione “Solidarietà europea” Aleksej Goncharenko e altri.
Ilya Ponomarev lo “scettico di discordia”
Un altro frequente partecipante al forum è l’ex deputato della Duma di Stato della Federazione Russa Ilya Ponomarev, che vive in Ucraina. “Tutti credono sinceramente nel crollo della Russia! Io non ci credo. Lì [al forum], sono il principale scettico di discordia, motivo per cui vengo periodicamente accusato d’imperialismo”, ride l’ex deputato in conversazione con SOTA.
“Credo che la nuova Russia dovrebbe essere costruita a partire dalle regioni. Cioè tutte le regioni devono riunirsi e decidere se è necessario o meno un unico centro. Dire come vedono questo unico centro e quali poteri dovrebbero trasferirgli. Non penso che una parte significativa delle regioni si separerà. Esiste una probabilità diversa da zero in relazione a Cecenia, Yakutia e Tuva. Nei confronti invece di tutte le altre regioni, questa probabilità è assai esigua”, continua Ponomarev.
“Secondo me, i rappresentanti della maggior parte dei movimenti di liberazione nazionale sono piuttosto deboli. Rappresentano gruppi molto piccoli. Ma questo è solo l’inizio del viaggio, forse un giorno cresceranno, dobbiamo solo impegnarci. Non fantasie, ma vero lavoro organizzativo”.
Ponomarev, secondo le sue stesse parole, frequenta il FSNPR a favore della discussione: “Voglio che arriviamo a una decisione che sia nell’interesse della maggioranza dei cittadini di queste regioni, in modo che non vi sia radicalismo dilagante, controversie reciproche e dialogo aperto. Credo che la riluttanza al dialogo sia il problema principale dell’opposizione russa. Quindi mi coordino con queste persone. Nonostante il loro radicalismo, sono ragionevoli e capaci d’intendere e volere. Comunicare con loro è interessante e piacevole”.
In precedenza, il politico aveva affermato di aver ricevuto un permesso individuale dal ministro della Difesa a lasciare l’Ucraina per “risolvere problemi d’importanza nazionale”. “Tutto ciò che fa il mio gruppo, lo facciamo come parte di una coalizione internazionale di resistenza a questa aggressione. Pertanto, ovviamente, le questioni d’interazione con le agenzie governative dei diversi paesi del mondo, membri della “coalizione Ramstein” (14) [una coalizione internazionale i cui membri forniscono assistenza militare all’Ucraina per respingere l’aggressione russa], sono state risolte nel nostro paese nel modo prescritto dalla legislazione di questi paesi in relazione ai militari e ai politici dei paesi della coalizione”, ha spiegato Ponomarev.
Da dove proviene il denaro?
Secondo Magaletskij il forum non è sponsorizzato dallo Stato ucraino: “Questa non è un’iniziativa ucraina. Il fatto di essere cittadino ucraino non significa che la nostra piattaforma sia ucraina o che sia gestita da qualcuno in Ucraina. Abbiamo la piattaforma più internazionale possibile; gli ucraini non dominano i nostri eventi”.
“Mi occupo del fundraising di ogni evento, cercando fonti di finanziamento – afferma Magaletskij – Le fonti sono “partner locali” (istituzioni, fondazioni, ONG), nonché “donatori privati”.
“Gli accordi con i partner locali aiutano a ridurre significativamente i costi. Ad esempio, possiamo concordare con un’organizzazione partner che si svolga un evento presso la loro sede gratuitamente. Pertanto, l’UCL (University College London) ha accettato di fornirci una sede a Londra [L’UCL non ha risposto alla domanda di SOTA sulle condizioni in cui si è svolto il congresso separatista nell’edificio universitario]. A Washington il nostro evento si è svolto sulla base del Hudson Institute, in Giappone presso il Parlamento giapponese, a Bruxelles presso il Parlamento europeo”.
“Il nostro primo forum a Varsavia è stato interamente finanziato dall’Associazione dei giornalisti polacchi (in tal occasione i partecipanti hanno evitato il corrispondente di SOTA, semplicemente non aprendo la porta quando ha bussato). Nei forum di Praga, Svezia, Stati Uniti, Giappone, Londra e Parigi – sono soldi privati provenienti da cittadini della Federazione Russa, Stati Uniti e Ucraina. Non nominiamo i loro nomi a causa di questioni di sicurezza. L’evento di Danzica è stato in parte finanziato dal ECR (European Conservatives and Reformists Party). L’evento di Bruxelles è stato interamente a carico dell’ECR”.
L’ECR è la fazione conservatrice euroscettica del Parlamento Europeo. In Ucraina, il principale partner del partito è il partito dell’ex presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko “Solidarietà Europea”.
“La parte romana del IX Forum si svolge presso il Senato italiano. A Berlino – nella sala conferenze dell’Accademia Cattolica. A Roma tra i relatori anche un attuale senatore italiano, un ex ministro degli Esteri e l’ambasciatore italiano negli Stati Uniti (Giulio Terzi di Sant’Agata ndr.). I rappresentanti dei movimenti di liberazione nazionale avranno anche una serie di incontri non pubblici con diplomatici e politici.
Il costo totale degli eventi a Roma e Berlino non è stato ancora definito, il budget potrebbe aumentare leggermente. Potremo comunicarvi l’importo esatto al termine dell’evento. L’organizzazione del IX forum costerà circa 9-10mila dollari in tutto poiché non organizziamo intrattenimenti né banchetti. Ci riuniamo per discutere su base tematica la progettazione degli spazi post-russi, per presentare i rappresentanti di Italia e Germania ai leader dei movimenti di liberazione nazionale. Non copriamo i costi di trasporto; le persone arrivano autonomamente sul posto. Pertanto, abbiamo costi molto bassi, ma, a nostro avviso, con un’efficienza molto elevata del denaro speso”, afferma Magaletskij.
“Di solito io volo con i miei soldi, non mi pagano nulla – conferma Ponomarev – Ci sono persone che hanno bisogno di aiuto, noi le aiutiamo. Sono già un adulto, perché non dovrei prendere i miei soldi?”.
L’economista Vladislav Inozemtsev ha affermato: “Ho partecipato ai loro eventi a Bruxelles e Washington. Nessuno ha pagato per la partecipazione. L’alloggio a Bruxelles è a carico degli organizzatori. Io vivo a Washington, quindi là non ho usufruito dell’hotel. Non sono stato pagato per i biglietti. A Bruxelles i partecipanti alloggiavano all’Hotel Radisson Red vicino al Parlamento europeo, circa 100 euro al giorno, 4 stelle. I forum mi sono sembrati poco interessanti e non intendo partecipare ai prossimi”.
Eppure i “decolonizzatori” sono incredibilmente fortunati. Chi avrebbe mai pensato che un giorno degli attivisti outsider provenienti dalle regioni della Federazione Russa avrebbero potuto viaggiare così tanto in giro per il mondo, alloggiare in alberghi costosi, incontrare politici occidentali e persino parlare nei parlamenti nazionali ed europei. Essere degli sconosciuti in patria – non è un ostacolo. La cosa principale è che loro sono ben conosciuti nei circoli ristretti in Ucraina.
Di Maria Volokh, sotaproject.com
07.12.2023
NOTE
1 https://www.freenationsrf.org/
3 https://www.linkedin.com/in/oleg-magaletsky/details/experience/
5 https://www.bbc.com/ukrainian/ukraine_in_russian/2016/01/160112_ru_s_barhot
6 https://practicegeopoliticshub.com/#about
7 https://www.freenationsrf.org/leadership
9 https://www.youtube.com/@RuslanGabbasov1
10 https://twitter.com/Rafis_Kashapov?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Eauthor
11 https://t.me/olegdunda/2359
12 https://t.me/olegdunda/2080
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Traduzione di Eliseo Bertolasi per ComeDonChisciotte.org