In un’epoca in cui fare i giornalisti è un po’ come fare le puttane, ospitiamo un giornalista di un’altra epoca, un uomo dalla schiena dritta che, dopo aver attraversato il Novecento in qualità di testimone oculare di guerre, rivoluzioni, tragedie e commedie, ha preservato la sua integrità e per questo si è fatto molti nemici, soprattutto a sinistra, all’interno di quel mondo in cui ha sempre coerentemente militato.
Dopo aver trattato delle elezioni americane e delle carte che potrà giocare Trump nei prossimi giorni, è stato dunque doveroso chiedere a Fulvio come mai un uomo di sinistra come lui sostenga il presidente uscente; la sua risposta è stata eloquente, ma non esaustiva: ne riparleremo.
Alla fine abbiamo pure affrontato la questione delle questioni, e ci mancherebbe altro: oltre al lavoro quotidiano sul suo blog Mondocane per un’informazione dissidente sull’affaire covid, Fulvio Grimaldi ha di recente dato alle stampe, per Zambon Editore, un interessante saggio dal titolo Cambiare il mondo con un virus. Geopolitica di un’infezione.
E questo è solo l’inizio: presto avremo il piacere di ospitare di nuovo il nostro Giornalista, per approfondire proprio quello spunto fecondo che scaturisce dalla domanda citata sopra: come ha fatto la sinistra italiana a diventare la cloaca che è oggi?
A risentirci sugli schermi del dissenso.
Fulvio Grimaldi è un giornalista e documentarista che ha lavorato per quindici anni in RAI, soprattutto come inviato di guerra per il tg3 (l’allora “Tele Kabul”), dimettendosi nel 1999 per manifestare il suo dissenso contro i bombardamenti Nato alla Serbia di Milosevic. In precedenza aveva lavorato per la BBC a Londra, per Paese Sera e per il quotidiano Lotta Continua, da lui diretto dal 1972 al 1975; oggi è curatore del blog Mondocane.Fra le sue opere, ricordiamo Mondocane. Serbi, bassotti, Saddam e Bertinotti (Kaos edizioni, 2004), Mamma ho perso la sinistra, (Malatempora, 2008) ed il recente e già citato Cambiare il mondo con un virus. Geopolitica di un’infezione; fra i tanti docufilm di cui ha curato la realizzazione, segnaliamo Cuba, el camino del sol, Un deserto chiamato Pace – Fulvio Grimaldi nell’Iraq sotto attacco e Maledetta Primavera. Arabi tra rivoluzioni, controrivoluzioni e guerre NATO.