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La Redazione

 

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I “vaccini” mRNA, l’eugenetica e la spinta al transumanesimo

Il lancio mondiale dei "vaccini" mRNA è parte di un'agenda molto più ampia che comprende l'eugenetica e il transumanesimo. Questa agenda è finanziata e promossa da una rete di istituzioni globali, politici e tecnocrati miliardari.
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A cura di Markus
Il 1 Settembre 2021
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Ryan Matters
off-guardian.org

Nel 1989, i ricercatori del Salk Institute in California avevano pubblicato un lavoro che descriveva in dettaglio lo sviluppo un sistema di trasfezione dell’RNA che avrebbe potuto “introdurre direttamente l’RNA in tessuti ed embrioni.”

Il concetto di usare l’RNA come un farmaco era descritto per la prima volta in questo documento, rendendolo il lavoro seminale che, per decenni, avrebbe costituito la base di ulteriori ricerche in questo settore. La sezione “Discussione” del lavoro affermava che:

“Il metodo RNA/lipofectina può essere usato per introdurre direttamente l’RNA in tessuti ed embrioni (R.W.M., C. Holt, e I.M.V., risultati non pubblicati), sollevando la possibilità che la trasfezione di mRNA mediata da liposomi possa offrire un’altra opzione alla sempre più matura tecnologia di consegna dei geni eucarioti, basata sul concetto di utilizzare l’RNA come un farmaco.”

Uno dei ricercatori del Salk Institute elencati nel documento era il dottor Robert W. Malone, uno scienziato che è stato recentemente censurato sui social media per aver messo in guardia sui possibili pericoli dei vaccini Covid-19. Si potrebbe sostenere che non c’è esperto più qualificato per avvertirci dei pericoli delle iniezioni di mRNA dell’uomo che aveva contribuito a svilupparne la tecnologia, tuttavia, Big Tech ha deciso che stava diffondendo “disinformazione,” perché, beh, a quanto pare, loro ne sanno di più.

La ricerca di Malone, che aveva sviluppato una procedura che poteva essere utilizzata per “trasfettare in modo efficiente l’RNA nelle cellule umane” utilizzando un “lipide sintetico cationico” era stata resa possibile da sovvenzioni dell’American Cancer Society e del National Institute of Health (che attualmente hanno una partecipazione nel vaccino mRNA di Moderna, e questo la dice lunga sulla loro fedeltà a questa tecnologia. Più avanti ne parleremo ancora).

Anche se i contributi di Malone allo sviluppo della tecnologia mRNA sono noti e ben documentati, Wikipedia ha deciso di rimuovere ogni riferimento alla sua persona dalla voce “RNA Vaccine” subito dopo che lo scienziato aveva iniziato a parlare dei pericoli dei vaccini Covid. La versione del 14 giugno dell’articolo menzionava tre volte il nome di Malone e citava il suo lavoro sei volte. La versione attuale dell’articolo non lo menziona neanche una volta e cita il suo lavoro solo tre volte.

Tuttavia, questo non è sorprendente considerando la documentata parzialità di Wikipedia nei confronti dell’industria farmaceutica. Molto più interessante è l’istituzione che aveva dato inizio alla ricerca , il Salk Institute.

Il Salk Institute, che prende il nome da Jonas Salk, il creatore del vaccino antipolio Salk, era stato istituito nel 1962 grazie al finanziamento della Fondazione Nazionale per la Paralisi Infantile, oggi conosciuta come March of the Dimes  [La Marcia degli spiccioli, chi fosse interessato all’origine del nome può leggere qui, in inglese].

La March of the Dimes (MOD) era stata fondata nel 1937 con la missione di eradicare la poliomielite in un periodo in cui l’establishment eugenetico era già una caratteristica prominente, ma non ancora popolare, della scena sanitaria americana. La teoria alla base dell’eugenetica si basa sull’idea che la procreazione selettiva può portare al graduale “miglioramento” della razza umana e che certe famiglie sono più adatte a guidare la società in virtù dei loro geni “superiori.”

All’epoca, le principali organizzazioni eugenetiche della nazione includevano l’American Eugenics Society (AES) e l’American Society of human Eugenics (ASHE), finanziate dalle famiglie Rockefeller, Carnegie e Harriman, così come il Rockefeller Institute for Medical Research. Va notato che i Rockefeller erano stati determinanti nel finanziare e promuovere l’eugenetica in tutto il mondo. Il movimento eugenetico proponeva l’accoppiamento selettivo, l’inseminazione artificiale, la sterilizzazione obbligatoria e l’eutanasia come mezzi importanti per eliminare i cosiddetti esseri umani “inferiori.”

La prima legge sulla sterilizzazione negli Stati Uniti era stata approvata nel 1907, nello stato dell’Indiana e, nel 1931, molti altri stati ne avevano seguito l’esempio promulgando leggi analoghe. Secondo l‘Ufficio Storico dell’Indiana:

“Nel 1907, il governatore J. Frank Hanly aveva approvato la prima legge eugenetica statale che rendeva obbligatoria la sterilizzazione per alcuni individui sotto la custodia dello stato.”

Gli sterilizzati secondo la legge eugenetica erano considerati “indesiderabili” a causa di menomazioni mentali o fisiche come l’epilessia, la cecità e le disabilità fisiche, così come per “inadeguatezze sociali,” come la tossicodipendenza o la criminalità. Secondo alcune stime, circa 60.000 individui erano stati sterilizzati in base a tali leggi, privati del loro diritto ad avere figli e bollati per sempre come “deboli di mente.”

In effetti, la notorietà del movimento eugenetico americano aveva fatto sì che venisse adottato anche dal partito nazionalsocialista tedesco, che, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, aveva sterilizzato più di 350.000 persone. Dopo la fine del conflitto mondiale, la discussione sull’eugenetica era uscita dal dibattito pubblico, ma il movimento non si era mai dissolto,  era stato “rinominato,” usando una terminologia più accettabile, in “controllo della popolazione” e “salute riproduttiva,” come vedremo in seguito.

La trasformazione della MOD in uno dei principali attori del movimento eugenetico americano può essere fatta risalire alla prima associazione dell’organizzazione con il Rockefeller Institute, istituzione da dove sarebbero poi usciti molti dei suoi membri e consiglieri chiave, tra cui il professor Anton Julius Carlson, un membro della American Eugenics Society, reclutato per servire nei comitati medici e di ricerca della MOD e il professor Clair E. Turner, un altro membro dell’AES che lavorava come assistente dell’allora presidente, Basil O’Connor.

Poco prima della creazione del Salk Institute, la MOD aveva reso noto che avrebbe abbandonato i suoi programmi sulla polio e avrebbe concentrato le proprie risorse sui “difetti congeniti.”

Nel 1959, la MOD aveva finanziato corsi di “genetica medica” al Jackson Laboratory nel Maine, un istituto di genetica fondato nel 1929 da Clarence Cook Little, che, “in un momento o in un altro,” era stato presidente della Società Americana di Eugenetica, della Lega Americana per il Controllo delle Nascite e della Società Americana di Eutanasia.

La missione dichiarata del Jackson Laboratory è “scoprire precise soluzioni genomiche per le malattie e potenziare la comunità biomedica globale nella sua ricerca condivisa per migliorare la salute umana.” Da notare che il laboratorio ha ricevuto i maggiori finanziamenti nel 2020, in gran parte dal National Institute of Health (NIH), tra cui una sovvenzione di 10,6 milioni di dollari per mettere a punto trattamenti per le malattie genetiche rare utilizzando tecnologie di gene-editing. E, all’inizio della “pandemia” di coronavirus, il laboratorio aveva lavorato alla selezione di topi geneticamente modificati [umanizzati] da utilizzare negli studi sui vaccini e in altre ricerche relative al Sars-Cov-2.

A partire dagli anni ’60, la MOD aveva finanziato diversi “Centri di prevenzione dei difetti congeniti” situati presso istituzioni mediche in tutti gli Stati Uniti. Questi nuovi centri offrivano test prenatali tramite amniocentesi per determinare se un bambino sarebbe nato con “difetti,” dando poi alle donne la possibilità di abortire.

La MOD ha anche fatto donazioni dirette a Planned Parenthood, una chiara contraddizione della sua pretesa missione di “combattere per la salute di tutte le mamme e di tutti i bambini.” Planned Parenthood è un’organizzazione non-profit che fornisce “assistenza sanitaria riproduttiva” negli Stati Uniti e all’estero.

Nel periodo 2019-2020 l’organizzazione ha praticato più di 350.000 aborti ed è stata criticata per aver “dirottato risorse lontano dalla salute delle donne e verso l’aborto.” Non sorprende che uno sguardo alla storia dell’organizzazione riveli che Planned Parenthood ha le sue radici negli ideali eugenetici.

Planned Parenthood era stata fondata da Margaret Sanger, che, lungi dall’essere una “attivista del controllo delle nascite,” come il mainstream vorrebbe farvi credere, era un’eugenetica razzista con l’ideale di liberare il mondo dal bestiame umano “inadatto.” Nel suo saggio “Un piano per la pace” descriveva le caratteristiche principali della sua proposta di “Population Congress” che includevano:

“una severa e rigida politica di sterilizzazione e segregazione per quella fetta di popolazione la cui progenie è contaminata o la cui eredità è tale che tratti discutibili potrebbero essere trasmessi alla prole.”

Menzionava anche la necessità di “controllare l’ingresso e l’uscita di idioti, deficienti mentali, epilettici.”

Come menzionato prima, questi ideali eugenetici avevano ispirato i nazisti, che avevano adottato molte delle idee della Sanger e le avevano portate avanti, per così dire.

Nel suo libro, La guerra contro i deboli, Edwin Black spiega in dettaglio come la legge nazista sulla sterilizzazione del 1933 e le successive leggi sull’eutanasia fossero basate su progetti elaborati dalla Sanger e da altri “attivisti” americani. Infatti, gli associati della Sanger erano al corrente di questi programmi nazisti di eutanasia e ne tessevano le lodi.

Tornando al Salk Institute, c’è da dire che il resoconto principale dell’epidemia di polio del 20° secolo, vale a dire il concetto che la malattia è causata da un virus e che il miracoloso vaccino del dottor Salk era stata l’unica causa della fine dell’epidemia, è dubbio e forse anche completamente falso.

La poliomielite paralitica era improvvisamente apparsa negli Stati Uniti all’inizio del 1900 con continue e drammatiche fluttuazioni dei casi, una tendenza che era continuata fino alla fine degli anni ’50. L’introduzione del vaccino Salk nel 1954 era sembrata coincidere con il declino quasi istantaneo dei casi, declino continuato per più di due decenni.

Ma, prima di essere chiamata “polio,” la patologia che comportava l’infermità degli arti era conosciuta con diversi altri nomi, tra cui apoplessia, paresi e paralisi.

Molti scritti storici fanno riferimento alla paralisi come derivante dall’esposizione a sostanze tossiche e molti di questi resoconti erano stati raccolti dal dottor Ralph Scobey nella sua dichiarazione del 1952 al comitato ristretto per l’indagine sull’uso di sostanze chimiche nei prodotti alimentari, intitolata “The Poison Cause of Poliomyelitis and Obstructions to its Investigation” [L’origine tossica della poliomielite e gli ostacoli alle indagini su di essa].

Il documento di Scobey include riferimenti a diverse indagini che sembravano indicare un legame tra le epidemie di polio del 20° secolo e il consumo di frutta fresca, fornendo un collegamento tra la polio e l’esposizione ai pesticidi tossici.

Un pesticida molto usato all’epoca era il DDT, un organocloruro altamente tossico ampiamente pubblicizzato come “buono per te,” ma che, alla fine, era stato vietato nel 1972. Nel 1953, il dottor Morton Biskind aveva pubblicato un articolo sull‘American Journal of Digestive Diseases sottolineando che:

“McCormick (78), Scobey (100-101) e Goddard (57), in studi dettagliati, hanno tutti sottolineato che fattori diversi dagli agenti infettivi sono certamente coinvolti nell’eziologia della polio, dai difetti nutrizionali a tutta una varietà di veleni che colpiscono il sistema nervoso.”

Il pericolo dei pesticidi tossici, tra cui il DDT, e i loro effetti disastrosi sull’ambiente erano stati illustrati da Rachel Carson nel suo libro del 1962, Silent Spring [Primavera silenziosa].

In tempi più recenti, i ricercatori Dan Olmstead, cofondatore dell’Age of Autism, e Mark Blaxil hanno condotto due brillanti indagini sulle epidemie di poliomielite del 20° secolo, arrivando ad una conclusione simile a quella di Scobey e Biskind, cioè che la malattia era stata causata dall’uso diffuso di pesticidi neurotossici, come l’arsenito di sodio e il DDT.

Anche se il vaccino di Salk era stato salutato come un successo, il medesimo vaccino aveva causato molti casi di lesioni e paralisi. E, anche se sembra esserci una correlazione convincente tra la tempistica della vaccinazione e la riduzione dei casi di polio, come tutti i buoni scienziati sanno, correlazione non significa causalità, soprattutto considerando il fatto che il DDT era stato gradualmente eliminato, almeno negli Stati Uniti, nello stesso periodo.

È interessante notare che la ricerca sulla polio del dottor Salk era stata finanziata dalla madre di Cordelia Scaife May, un’ereditiera della famiglia dei banchieri Mellon, che aveva una profonda ammirazione per Margaret Sanger e che sarebbe poi entrata nel consiglio di amministrazione della International Planned Parenthood Foundation.

Le opinioni della May sull’immigrazione erano a dir poco radicali e, secondo alcuni, favorevoli alla sterilizzazione obbligatoria come mezzo per limitare le nascite nei Paesi in via di sviluppo. La May era poi entrata nel consiglio del Population Council, un’organizzazione fondata da John D. Rockefeller III finalizzata alla riduzione della popolazione.

Nel 1995, il Population Council aveva collaborato con l’OMS alla realizzazione di vaccini per regolare la fertilità.

Sarebbe un errore pensare che l’epidemia di polio non sia legata all’attuale “età della vaccinazione” in cui ci troviamo. Al contrario, sostenere che la poliomielite era stata “eradicata negli Stati Uniti” solo grazie alla vaccinazione è una bugia che ha contribuito a creare favore popolare per le vaccinazioni infantili e ha posto le basi per la diffusa convinzione sulla sicurezza e l’efficacia di tutti i vaccini.

Malattie come la poliomielite e il vaiolo (un’altra bugia che esula dallo scopo di questo articolo) e la conseguente propaganda pro-vaccini, hanno “indotto” gran parte della popolazione ad accettare in maniera acritica una iniezione sperimentale basata su una tecnologia poco conosciuta.

LA DISTORSIONE DELLA SCIENZA

Nel 1997, otto anni dopo il documento del Salk Institute, la FDA aveva approvato la prima sperimentazione in assoluto di RNA trasfettato per sviluppare immunità nei pazienti affetti da cancro. Il Comitato consultivo sul DNA ricombinante del National Institute of Health aveva poi votato, alcuni mesi dopo, a favore dell’approvazione, consentendo così la realizzazione del primo vaccino a base di mRNA somministrabile all’uomo.

Anche se l’mRNA è propagandato dai media come la prossima rivoluzione nel campo della salute, gli addetti ai lavori hanno tutte la ragioni di essere allarmati quando leggono estratti come questo, tratto da un articolo sulla storia dell’mRNA, scritto da Damian Garde, un giornalista che si occupa di biotecnologie per STATS:

“Il concetto: operando precise modifiche all’mRNA sintetico e iniettandolo nelle persone, qualsiasi cellula del corpo potrebbe essere trasformata in una fabbrica di farmaci su richiesta.”

Parlare di cellule trasformate in “fabbriche di farmaci su richiesta” è esattamente il tipo di tecno-retorica senza senso destinata ad impressionare e adescare un pubblico disinformato. I vaccini mRNA si basano sul seguente concetto: un pezzo di mRNA sintetico viene trasportato nelle cellule, dove viene utilizzato come modello per creare la “proteina spike” virale. Una volta che questa proteina fuoriesce dalla cellula, l’organismo produce anticorpi e “impara” a combattere le future infezioni di Sars-Cov-2.

I vaccini a base di mRNA sono spesso propagandati come un’alternativa più sicura dei vaccini a base di DNA, che, secondo gli esperti, “possono innescare cambiamenti permanenti e pericolosi nelle informazioni genetiche delle persone trattate.” Tuttavia, siamo sicuri che i vaccini mRNA non cambino in modo permanente la composizione genetica delle nostre cellule? Un documento del 2001 intitolato “RNA as a tumor vaccine: a review of the literature” afferma che (grasetto aggiunto):

“a differenza dei vaccini basati sul DNA, c’è uno scarso pericolo di incorporazione delle sequenze di RNA nel genoma dell’ospite.”

L’uso del termine “scarso” sembrerebbe indicare che ci può essere almeno un piccolo pericolo di integrazione del genoma o, più probabilmente, i ricercatori semplicemente non lo sanno.

Nel “parere degli esperti” del 2004 di Pascolo sopracitato, l’autore sottolinea il legame tra i vaccini mRNA e le terapie geniche, un qualcosa che viene continuamente negato e respinto dal mainstream:

“Anche se si trova nel citosol e non nel nucleo, l’mRNA maturo appartiene alla famiglia biochimica degli acidi nucleici. L’mRNA, come il DNA, può essere considerato un gene e, di conseguenza, il suo uso come vaccino può essere considerato una ‘terapia genica.'”

È interessante notare che è unicamente a causa di un tecnicismo del diritto normativo che le terapie geniche Covid-19 possono essere chiamate “vaccini”. Questo è spiegato in un documento intitolato “The European Regulatory Environment of RNA-Based Vaccines,” che afferma:

La definizione di un medicinale di terapia genica, come indicato nell’allegato 1 della direttiva 2001/83/CE, è la seguente:

Per medicinale di terapia genica si intende un medicinale biologico con le seguenti caratteristiche:

(a) contiene una sostanza attiva che contiene o consiste in un acido nucleico ricombinante utilizzato o somministrato all’uomo allo scopo di regolare, riparare, sostituire, aggiungere o cancellare una sequenza genetica;

(b) il suo effetto terapeutico, profilattico o diagnostico si riferisce direttamente alla sequenza di acido nucleico ricombinante che contiene o al prodotto dell’espressione genetica di tale sequenza.

I medicinali di terapia genica non comprendono i vaccini contro le malattie infettive.

Come è evidente, il solo atto di chiamare una terapia genica un “vaccino contro le malattie infettive” cozza con la sua classificazione come terapia genica, il cui processo di approvazione, almeno in Europa, comporta il passaggio attraverso il CAT, il “Comitato per le terapie avanzate” dell’EMA (Agenzia europea del farmaco).

Evidentemente, questo gioco di parole sembrerebbe costituire una sorta di “scappatoia,” che permetterebbe un’approvazione più facile per le terapie geniche basate su mRNA previste per l’uso umano.

L’approvazione è certamente un argomento controverso nel contesto degli attuali vaccini Covid-19, nessuno dei quali è stato pienamente approvato dalla FDA, [infatti, questi vaccini] sono solo autorizzati all’uso di emergenza (EUA) ed etichettati come prodotti “sperimentali”, un fatto di cui molte persone non sono a conoscenza.

Tuttavia, all’inizio dell’anno i produttori di vaccini parlavano già di una possibile piena approvazione normativa, dopo solo 6 mesi di studi sperimentali.

Il 7 maggio, Pfizer aveva formalmente presentato domanda [di registrazione] alla FDA, con l’obiettivo di avere il primo vaccino Covid-19 completamente approvato. Ma, con milioni di vaccini già somministrati sotto EUA, che fretta c’è?

Inoltre, per i sei vaccini “di primo impiego” approvati dalla FDA negli ultimi 15 anni, la durata media delle sperimentazioni era stata di poco meno di due anni. L’approvazione di un vaccino dopo soli 6 mesi di trial sarebbe una delle più veloci in assoluto.

Gli studi clinici di fase tre per Pfizer, Moderna e Janssen dovrebbero avere una durata di due anni, ma la FDA non ha chiarito la propria posizione riguardo al follow-up minimo prima di considerare l’approvazione.

Studi di durata maggiore, controllati con placebo, sono fondamentali per valutare la sicurezza del vaccino. È estremamente allarmante, quindi, che i produttori di vaccini, a poche settimane dall’approvazione dell’EUA, abbiano iniziato a sbloccare gli studi offrendo anche ai partecipanti nel gruppo placebo la possibilità di essere vaccinati.

Moderna ha annunciato che, “a partire dal 13 aprile, a tutti i partecipanti [alla sperimentazione Covid] nel gruppo placebo è stato offerto il vaccino Moderna Covid-19 e il 98% di essi ha acconsentito a farsi somministrare il vaccino,” il che significa che il gruppo di controllo di Moderna non esiste più e quindi non c’è modo di valutare in modo preciso la sicurezza a lungo termine [del loro vaccino].

In un articolo sul British Medical Journal, Peter Doshi cita la FDA in diverse occasioni, dicendo che il mantenimento di un gruppo placebo sarebbe stato fondamentale per valutare sia la sicurezza che l’efficacia dei vaccini Covid-19, il che è ovvio per chiunque capisca le conseguenze della non aderenza al rigore scientifico quando si testa una nuova terapia medica.

In realtà, potrebbero essere molti i motivi che spingono i produttori a desiderare l’approvazione della FDA per i loro vaccini, ma, probabilmente, in cima alla lista c’è il “timbro di approvazione” che arriva con la licenza completa e la capacità di usare questo imprimatur per convincere gli scettici della sicurezza e dell’efficacia dei vaccini. Inoltre, l’approvazione completa della FDA spianerebbe la strada ad ulteriori obblighi vaccinali, mettendo sotto forte pressione gli appartenenti alla “classe risvegliata,” che rappresentano una spina nel fianco dei fautori dell’agenda del Grande Reset/Grande Convergenza.

Incoerenze più inquietanti possono essere trovate nelle pratiche della FDA per la valutazione e l’approvazione di questi vaccini sperimentali. Per esempio, la FDA ha recentemente messo in guardia contro l’uso di test anticorpali per valutare l’immunità o la protezione dalla Covid-19, “specialmente” dopo essere stati vaccinati, nonostante l’autorizzazione EUA fosse stata originariamente concessa [a questi test], in parte, proprio per avere una valutazione delle risposte anticorpali.

L’implicazione logica di questo rifiuto è che anche l’EUA concessa ai vaccini Covid-19 dovrebbe essere ritirata, ma qual è la probabilità che possa accadere una cosa del genere, dopo che milioni di persone sono già state vaccinate?

Inoltre, l’idea che gli “anticorpi” forniscano una protezione [completa] dalle cosiddette infezioni virali rappresenta una scarsa comprensione dell’organismo e del sistema immunitario. Il fatto che gli anticorpi abbiano un ruolo limitato nelle infezioni virali è noto agli scienziati fin dagli anni ’50, sulla base di ricerche che mostravano come le persone con un’incapacità genetica di produrre anticorpi, una condizione chiamata “agammaglobulinemia”, avessero reazioni normali alle tipiche infezioni virali e sembrassero persino in grado di resistere alle recidive.

BILL GATES, MODERNA ED EUGENETICA 2.0

Uno dei produttori di vaccini Covid-19 di cui si parla di più nei media è Moderna, un’azienda biotech co-fondata da Robert Langer, un ricercatore e inventore del MIT.

Nel 2013, questa startup biotech aveva ricevuto 25 milioni di dollari di finanziamenti dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), un braccio di ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, un’organizzazione ben nota per perseguire con spietatezza tecnologie distopiche e transumaniste, come le nanoparticelle impiantabili e le interfacce bio-neuronali (ne parleremo più avanti).

Degno di nota è che il governo degli Stati Uniti, attraverso il National Institute of Health, sembra avere una partecipazione finanziaria nel vaccino Moderna grazie ad un contratto firmato da entrambe le parti, cosa che ha dato al NIH la proprietà congiunta sui vaccini candidati  mRNA di Moderna. Secondo Axios:

“Il NIH finanzia per lo più la ricerca esterna, ma spesso inventa anche tecnologie scientifiche di base che vengono poi date in licenza e incorporate in farmaci che vengono venduti con enormi profitti.”

Questo è decisamente allarmante, considerando che una delle responsabilità del NIH sarebbe quella di dare la priorità ai trattamenti promettenti per la Covid-19, nonché migliorare l’efficacia delle sperimentazioni cliniche, cosa che, per Moderna, è impossibile considerando che la loro sperimentazione non contiene più un gruppo di controllo.

L’interesse acquisito del NIH nel successo di Moderna può anche fornire una spiegazione plausibile del motivo per cui questa startup biotech ha ricevuto l’EUA per il suo vaccino, nonostante non fosse riuscita, per oltre 10 anni, a portare un singolo prodotto sul mercato.

In un’intervista per Economic Club, il direttore del NIH, Francis Collins, ha negato che i vaccini Covid-19 sarebbero diventati una macchina da soldi, asserendo che “nessuno li considera un modo per fare miliardi di dollari.”

Tuttavia, le prove indicano il contrario, dato che le vendite del vaccino Covid-19 di Moderna, nel primo trimestre del 2021, hanno raggiunto 1,7 miliardi di dollari, rendendo la sua CEO, Stephane Bancel, una dei tanti nuovi miliardari del settore farmaceutico.

Anche l’ “Operazione Warp Speed,” la partnership tra diverse agenzie federali statunitensi volte ad accelerare lo sviluppo di un vaccino contro la Covid-19, era colma di conflitti di interesse.

L’amministrazione dell’Operation Warp Speed aveva assunto diversi “consulenti” con legami con Big Pharma, compresi due ex dirigenti di Pfizer. E, nel maggio 2020, è stato riferito che il loro consigliere principale, il dottor Monsef Slaoui, un ex dirigente farmaceutico, deteneva 10 milioni di dollari in azioni della GlaxoSmithKline, la stessa azienda che, in seguito, si è aggiudicata un contratto da 2 miliardi di dollari per fornire al governo degli Stati Uniti 100 milioni di fiale di vaccino Covid-19.

Il dottor Slaoui era anche un importante azionista di Moderna, a cui il governo federale aveva assegnato oltre 2,5 miliardi di dollari di finanziamenti.

Il co-fondatore di Moderna, Robert Langer, il cui patrimonio netto è arrivato a qualche miliardo, è uno dei ricercatori più citati al mondo. Scienziato al MIT, Langer detiene oltre 1.400 brevetti ed è specializzato in biotecnologia, nanotecnologia, ingegneria dei tessuti e sistemi per la somministrazione di farmaci.

Inoltre, Langer ha un ruolo amministrativo al MIT Media Lab, lo stesso istituto che era stato al centro di uno scandalo dopo la diffusione della notizia che il laboratorio aveva accettato finanziamenti da un condannato per reati sessuali, Jefferey Epstein. Epstein aveva anche una inquietante attrazione per il “transumanesimo,” una versione moderna dell’eugenetica (il transumanesimo è discusso più avanti in questo articolo).

L’allora direttore del MIT Media Lab, Joi Ito, aveva approvato due donazioni di Epstein di 1,75 milioni di dollari e permesso al munifico pedofilo di “far arrivare” al laboratorio fondi provenienti da altri ricchi benefattori, compresa una donazione di 2 milioni di dollari da Bill Gates, anch’egli con inquietanti legami con Epstein, visto che lo aveva incontrato in diverse occasioni e aveva anche viaggiato sul suo jet privato.

Quando si era diffusa la notizia, Joi Ito si era dimesso dal suo incarico al laboratorio, ma Langer era stato una delle prime persone a firmare una lettera in cui si chiedeva il ritiro delle dimissioni, anche se, come amministratore dell’ufficio del direttore del laboratorio, è difficile credere che [Langer] non sapesse in anticipo delle donazioni di Epstein.

Descritto come il “denominatore comune” nella lottta al coronavirus, Robert Langer ha certamente un ruolo interessante nel movimento transumanista. Nel 2015, la sua azienda, Microchips Biotech, aveva stretto una partnership con il gigante farmaceutico israeliano, Teva Pharmaceutical, per commercializzare un suo “dispositivo impiantabile per la somministrazione di farmaci.

Degno di nota è che Teva Pharmaceutical ha ricevuto investimenti significativi da Warren Buffett, che, nel 2006, si era impegnato a donare gradualmente la sua fortuna alla Bill & Melinda Gates Foundation, organizzazione di cui è stato fiduciario fino a poco tempo fa.

Langer ha anche legami con Charles Lieber, uno scienziato di Harvard che si occupa di nanotecnologie e che era stato arrestato a gennaio per aver fatto false dichiarazioni alle autorità federali riguardo alla sua collaborazione con i ricercatori cinesi della Wuhan University of Technology.

Nel 2012, Langer e Lieber avevano lavorato insieme per creare un “materiale in grado di far interagire l’elettronica su scala nanometrica con i tessuti biologici.” Il materiale era stato descritto come “un primo passo verso impianti che comunicheranno direttamente con il sistema nervoso.”

Gran parte della ricerca di Langer è sostenuta da Bill Gates, che aveva iniziato a finanziare la tecnologia mRNA nel 2010, investendo milioni di dollari in Moderna.

Nel 2017, la Fondazione Bill e Melinda Gates aveva sponsorizzato un progetto del laboratorio di Langer per la creazione di un sistema di consegna di un vaccino a microparticelle che avrebbe utilizzato un “nuovo tipo di particelle per la consegna di farmaci,” permettendo la somministrazione di più dosi di vaccino per un periodo di tempo più lungo con una sola iniezione.

Poi, nel 2019, Gates e Langer avevano nuovamente collaborato alla realizzazione di un tatuaggio ad inchiostro invisibile che “potrà incorporare i dati di immunizzazione nella cute di un bambino.” Inquietante, l’obiettivo finale del progetto è quello di iniettare sottocute sensori che potranno essere utilizzati per monitorare “altri aspetti” della salute.

Gates sostiene di aver bisogno di questi dati per la “prevenzione delle malattie,” riferendosi ai suoi tentativi di eliminare la polio, il morbillo e altre malattie “infettive” da tutto il mondo. Tuttavia, le varie iniziative “legate alla salute” di Gates nei Paesi in via di sviluppo non sono l’opera di un amorevole filantropo, come i media vorrebbero farci credere. Al contrario, le prove suggeriscono che il coinvolgimento di Gates nella salute pubblica altro non sia che la continuazione di un’agenda eugenetica di lunga data, nascosta in piena vista.

I legami di Gates con il movimento eugenetico erano iniziati con il padre, che aveva elogiato i Rockefeller per il loro lavoro nel campo della “salute pubblica” e li aveva persino incontrati nel 2000, per discutere di questioni relative a malattie infettive, vaccini e ambiente. Durante l’incontro, Gates senior aveva affermato:

“Prendendo esempio e ispirazione dal lavoro già portato avanti dalla Fondazione Rockefeller, la nostra fondazione ha, a tutti gli effetti, fondato GAVI impegnando 750 milioni di dollari in un’entità chiamata Fondo Globale per i Vaccini dei Bambini, uno strumento di GAVI.”

È interessante notare che, quasi dieci anni dopo quella riunione, Gates junior aveva avuto un incontro con David Rockefeller per discutere della riduzione della popolazione.

Forse ancora più significativo è il fatto che, nel 2012, Bill e Melinda Gates avevano ospitato il Summit di Londra sulla pianificazione familiare, in cui avevano annunciato il loro impegno per il controllo della popolazione nel Terzo mondo, nel 100° anniversario del Primo Congresso Internazionale di Eugenetica, anche questo tenutosi a Londra.

Gates è noto per la sua ossessione per i vaccini, un campo di ricerca curioso, considerando che i 9 milioni di persone che ogni anno muoiono di fame in tutto il mondo forse preferirebbero avere avere acqua pulita, scorte di cibo e ambienti di vita igienici.

Nel 2009, la Fondazione Gates aveva finanziato studi osservazionali in India per un controverso vaccino contro il cancro uterino cervicale chiamato “Gardasil,” che era stato somministrato a migliaia di giovani donne.

In pochi mesi, molte ragazze avevano iniziato ad ammalarsi e, in un anno, cinque di loro erano morte. Durante uno studio simile con un marchio diverso del vaccino HPV, molte ragazze erano state ricoverate in ospedale e altre due erano morte. L’Economic Times of India ne aveva parlato nel 2014, con la scioccante rivelazione che:

“Il consenso per condurre questi studi, in molti casi, era stato ottenuto dai guardiani dell’ostello, una flagrante violazione delle norme. In molti altri casi, Erano state debitamente apposte sul modulo di consenso le impronte dei pollici dei loro genitori, poveri e analfabeti. Inoltre le ragazze non avevano alcuna idea della natura della malattia o del vaccino. In un gran numero di casi, le autorità interessate non erano state in grado di fornire i moduli di consenso richiesti per le ragazze vaccinate.”

Gates, dopo essersi impegnato ad eradicare la malattia, aveva anche intensamente promosso un vaccino antipolio orale in India. Tuttavia, come discusso in precedenza in questo articolo, nell’eziologia della polio sono coinvolte sostanze chimiche tossiche e quindi la malattia non può essere eradicata dai vaccini. Infatti, i dati sulla salute globale indicano che la maggioranza dei casi di polio è attualmente causata proprio dagli stessi vaccini, più che da qualsiasi altra cosa.

Nel 2018, un gruppo di coraggiosi ricercatori indiani aveva pubblicato un documento sull’International Journal of Environmental Research and Public Health che mostrava una correlazione tra la campagna di vaccinazione antipolio orale e l’aumento dei casi di “paralisi flaccida acuta,” una condizione descritta come “clinicamente indistinguibile” dalla polio.

Ironia della sorte, Gates ha un investimento di 23 milioni di dollari in Monsanto, la società che commercializza il “Roundup,” un pesticida a base di glifosato, noto per causare effetti negativi sulla salute, tra cui disturbi neurologici e paralisi.

Mentre molti credono che Gates stia disinteressatamente spendendo il suo denaro per finanziare queste campagne di vaccinazione, va notato che l’investimento di Gates nei vaccini gli ha fruttato un enorme ritorno. Nel 2019, la Fondazione Bill e Melinda Gates aveva donato poco più di 10 miliardi di dollari a varie iniziative legate ai vaccini, tra cui GAVI (Alleanza globale per i vaccini e l’immunizzazione). Gates lo aveva definito il “miglior investimento che abbia mai fatto,” stimando un ritorno di 20-1, circa 200 miliardi di dollari in 20 anni. Infatti, negli ultimi 10 anni il patrimonio netto di Gates è più che raddoppiato.

E non dimentichiamo che più della metà di tutti i decessi nei Paesi a basso e medio reddito sono causati da malattie non trasmissibili, per le quali la Fondazione Bill e Melinda sembra avere poco interesse, visto che devolve meno del 3% del suo budget a questo genere di patologie.

Inoltre, le attività di Gates nel campo della salute pubblica sono sature di conflitti di interesse, cosa che sembrerebbe sfatare il mito che Gates sia interessato alla salute della popolazione. Molti di questi conflitti di interesse sono stati delineati in uno studio pubblicato dal ricercatore di Harvard, David Stuckler, intitolato “Global Health Philanthropy and Institutional Relationships: How Should Conflicts of Interest Be Addressed?” [Filantropia per la salute globale e relazioni istituzionali: Come dovrebbero essere affrontati i conflitti di interesse], in cui afferma:

“Come esempio, abbiamo scoperto che la Fondazione Bill & Melinda Gates ha partecipazioni sostanziali nella Coca-Cola Corporation, e ha anche una compartecipazione in sovvenzioni che incoraggiano le comunità dei Paesi in via di sviluppo a diventare affiliati commerciali della Coca-Cola. È stato notato da alcuni commentatori che le bevande zuccherate, come quelle prodotte dalla Coca-Cola, sono correlate al rapido aumento dell’obesità e del diabete nei Paesi in via di sviluppo”.

Stuckler nota anche che:

“Molte delle sovvenzioni della Fondazione per lo sviluppo in campo farmaceutico vanno ad esclusivo beneficio delle principali aziende farmaceutiche, come Merck e GlaxoSmithKline.” E che: “Diverse sovvenzioni sono legate a società che il consiglio della Fondazione annovera tra i suoi investimenti.”

I media raramente riportano questi inquietanti conflitti d’interesse, il che non sorprende, considerando che Gates finanzia tutti i principali organi d’informazione.

Chiamare la negligente ma capillare distribuzione di vaccini sperimentali Covid-19 un’iniziativa imbevuta di pensiero eugenetico non sarebbe sbagliato, considerando quante figure e istituzioni coinvolte nella corsa al vaccino hanno legami con il movimento eugenetico. Infatti, gli sviluppatori del vaccino Oxford-AstraZeneca sono anche legati all’ormai rinominata British Eugenics Society, fondata dal padre dell’eugenetica, Francis Galton. Queste connessioni sono state illustrate in dettaglio dalla giornalista investigativa, Whitney Webb, nel suo articolo intitolato “Developers of Oxford-AstraZeneca Vaccine Tied to UK Eugenics Movement” [Gli sviluppatori del vaccino di Oxford-AstraZeneca sono legati al movimento eugenetico britannico].

Quando si tratta di proteggere la salute pubblica, la sconsideratezza mostrata da politici, scienziati e aziende farmaceutiche è imperdonabile, considerando l’enorme impatto che avranno questi vaccini sperimentali. Abbiamo già iniziato a vedere i risultati prodotti da una pericolosa terapia genica su un pubblico ingenuo e fiducioso attraverso il VAERS, (Vaccine Adverse Events Reporting System) che già mostra più morti legate ai vaccini Covid-19 della totalità di tutti gli altri vaccini utilizzati negli ultimi 30 anni.

Niente di tutto questo è sorprendente, però, considerando la fretta con cui sono stati condotti gli studi clinici e gli interrogativi che circondano l’affidabilità dei dati riportati. Per esempio, i produttori di vaccini hanno riferito che [nei trial clinici] i loro vaccini avevano mostrato un’efficacia del 95%, un dato che si riferisce alla riduzione del rischio relativo, mentre non parlano della riduzione del rischio assoluto, che era intorno all’1% nella maggior parte dei casi, un fatto mai evidenziato dai media tradizionali.

Inoltre, gli studi sui vaccini non erano stati progettati per valutare l’effetto dei vaccini sull’infezione, la trasmissione, i ricoveri o i decessi, il che è sconcertante considerando che, se ci fosse davvero una pandemia virale, questi sarebbero gli endpoint più importanti da testare. Anche se, probabilmente, questa era stata una mossa calcolata da parte dei produttori di vaccini, che sapevano che avrebbero avuto una migliore possibilità di truccare i risultati utilizzando l’endpoint “Covid-19 di qualsiasi gravità.” Dopo tutto, il drammatico aumento dell’uso dei vaccini antinfluenzali non è mai stato accompagnato da una diminuzione della mortalità.

Peter Doshi, un redattore del British Medical Journal, ha messo in discussione numerosi aspetti dei controversi studi sul vaccino, tra cui possibile mascheramento dei sintomi della Covid-19 da parte dei farmaci antidolorifici nei gruppi presi in esame e l’obiettività dei “comitati di valutazione degli eventi primari” incaricati di contare i casi di Covid-19. Nel caso di Pfizer, questo comitato era composto da dipendenti della stessa Pfizer.

Recentemente, Doctors for Covid Ethics, un gruppo composto dal Dr Michael palmer MD, il Dr Sucharit Bhakdi MD e il Dr Stefan Hockertz PhD, ha pubblicato una dichiarazione di esperti relativa alla pericolosità e all’efficacia del vaccino Pfizer che fa parte di un procedimento legale che contesta l’autorizzazione dell’UE all’uso del vaccino nei bambini dai 12 anni in su. Il documento afferma che l’efficacia riportata del vaccino mRNA di Pfizer era “molto probabilmente del tutto fraudolenta” e che “la Pfizer, l’EMA e la FDA hanno sistematicamente trascurato le prove degli studi preclinici sugli animali che indicavano chiaramente il pericolo di gravi eventi avversi.”

Naturalmente, niente di tutto questo è mai emerso nel mainstream. Invece ci viene data in pasto, più e più volte, la stessa linea di partito: “i vaccini sono sicuri ed efficaci,” “segui la scienza,” “ascolta gli esperti.” E per “esperti” intendono naturalmente i burattini senz’anima dell’industria farmaceutica come il dottor Anthony Fauci, il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases degli Stati Uniti, che sputa bugie sulle cosiddette infezioni virali da quando, nel 1984, si era diffuso l’AIDS.

Il fatto che un personaggio come Fauci abbia mantenuto la posizione che occupa ormai da più di 30 anni è abbastanza indicativo di come funziona il sistema. Il defunto premio Nobel e inventore della reazione a catena della polimerasi (PCR), Kary Mullis, durante un’intervista aveva castigato Fauci, dicendo che:

“Non sa davvero niente di niente, e glielo direi in faccia. Niente. Quest’uomo pensa che si possa prendere un campione di sangue e metterlo in un microscopio elettronico e vedere se dentro c’è un virus. Non capisce la microscopia elettronica e non capisce la medicina. Non dovrebbe essere in una posizione come quella in cui si trova […] A Tony Fauci non dispiace andare in televisione, di fronte alle persone che pagano il suo stipendio e mentire direttamente davanti alla telecamera.”

UN FUTURO TRANSUMANISTA

Secondo gli scienziati, oltre ad essere una terapie genica, una tecnologia associata all’eugenetica e al transumanesimo, la tecnologia mRNA “permette un rapido sviluppo di nuovi vaccini in un arco di tempo molto breve, settimane piuttosto che mesi.” Quindi, potremmo essere di fronte alla possibilità di un futuro pieno di vaccini su richiesta creati per “proteggere” il pubblico da nuove, invisibili minacce.

Infatti, con i vaccinologi che già parlano di “varianti“, richiami e vaccini periodici Covid-19, sembra proprio che le cose stiano andando in quella direzione. E, naturalmente, grazie ai conglomerati di Big Tech legati alle agenzie di intelligence, questi dati saranno tutti registrati in un “passaporto vaccinale” collegato al vostro smartphone, che, senza dubbio, costituirà la base per un nuovo tipo di pass con identità digitale legato al vostro conto bancario e, infine, al vostro credito sociale.

Infatti, nel 2019, la Microsoft di Bill Gates aveva depositato un brevetto, giustamente denominato Brevetto WO2020060606, per un “sistema di criptovaluta in grado di utilizzare dati di attivazione corporei,” un altro indizio sulle vere intenzioni dell’élite tecnocratica che sta finanziando e promuovendo l’agenda transumanista. Il solo titolo del brevetto evoca immagini di una società di schiavi in cui gli esseri umani sono dotati di biosensori e premiati con soldi digitali per completare i compiti assegnati loro dall’élite al potere.

Ma, ancora più allarmante è la fretta di ottenere l’autorizzazione ad usare le terapie geniche nei bambini piccoli. Pfizer è attualmente nel bel mezzo di un trial clinico globale, in cui sta testando il suo mRNA in lattanti di soli 6 mesi, nonostante il fatto che la “Covid-19,” se diamo per scontato che esista una tale malattia, sfiora a malapena i bambini.

Infatti, secondo i dati del CDC, l’IFR nei bambini è di 20 su 1.000.000, o 0,002%, probabilmente inferiore al rischio di lesioni permanenti o morte a causa del vaccino MMR [measles, mumps and rubella, morbillo, parotite e rosolia]. È anche inferiore al tasso di mortalità del vaccino Covid-19 calcolato utilizzando i dati VAERS al momento della scrittura di questo articolo (5.612 morti su 165.000.000 completamente vaccinati negli Stati Uniti = 0,003%).

Inoltre, la ricerca ha collegato il vaccino di Pfizer alla miocardite sintomatica, con un tasso di incidenza stimato di 1 su 3000 o 1 su 6000 nei ragazzi.

La fretta di portare i vaccini mRNA nel mainstream come parte del regolare programma di vaccinazione infantile non riguarda la salute o la protezione individuale, ma è piuttosto un passo verso un obiettivo molto più sinistro, che è quello di ottenere il controllo dello stesso corpo umano.

Come accennato in precedenza, DARPA, il braccio di ricerca del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha lavorato per creare nanotecnologie che possono interfacciarsi con le cellule biologiche. Nel 2014, DARPA aveva lanciato il suo programma “In Vivo Nanoplatforms (IVN),” con l’obiettivo di sviluppare nanopiattaforme impiantabili per raccogliere dati biologici e fornire un “monitoraggio fisiologico continuo.” Da allora, il programma ha contribuito alla realizzazione di idrogel iniettabili che monitorano le risposte fisiologiche e possono sincronizzarsi con uno smartphone.

Inoltre, la DARPA, insieme al NIH, finanzia pesantemente Profusa, un’azienda biotecnologica sostenuta da Google che sviluppa e commercializza questa stessa tecnologia idrogel iniettabile, solo che ora viene presentata come un modo per rilevare le future “pandemie.”

Presumibilmente, i sensori di Profusa possono “rilevare infezioni simili all’influenza anche prima della comparsa dei sintomi.” Anche se incredibilmente inquietante, questo è solo un passo verso l’obiettivo finale della DARPA, che è quello di stabilire il dominio sulla mente. Questo obiettivo si riflette nella ricerca della DARPA volta a creare “soldati potenziati tramite mutazioni” utilizzando “armi genetiche” che possono “minare la mente e il corpo delle persone utilizzando una serie di tecniche chimiche, neurologiche, genetiche e comportamentali.”

DARPA sta anche cercando modi per ingegnerizzare geneticamente il cervello al fine di leggere i pensieri della gente e indurre immagini e suoni nella mente delle persone. La ricerca prevede l’uso di “nanoparticelle magnetiche,” la stessa tecnologia che alcuni hanno ipotizzato possa essere inclusa negli attuali o futuri vaccini per la Covid-19.

Altrettanto angosciante è il “Wellcome Leap,” una nuova iniziativa creata dal Wellcome Trust, la fondazione di ricerca medica più ricca del mondo, legata all’eugenetica, in collaborazione con due ex frontmen della DARPA. L’obiettivo ufficiale del programma è quello di “realizzare progressi nella salute umana in 5 – 10 anni e dimostrare risultati apparentemente impossibili in tempi apparentemente impossibili.”

Attualmente, l’iniziativa persegue 5 progetti principali, il primo dei quali è “RNA Readiness + Response“, che cerca di (grassetto aggiunto) “creare una rete autosufficiente di impianti di produzione che forniscano, globalmente distribuite, capacità di risposta all’avanguardia per soddisfare le future esigenze pandemiche,” riferendosi alla produzione di prodotti a base di RNA (terapie geniche mRNA). Si noti l’apparente certezza di una futura pandemia.

Tuttavia, il concorrente più accreditato per il progetto Wellcome Leap più inquietante è, senza dubbio, “The First 1000 days” (1kD) [i primi 1000 giorni], un programma che cerca di utilizzare i neonati come soggetti di prova al fine di monitorare il loro sviluppocerebrale e creare modelli di IA che possano essere utilizzati per “prevedere con precisione e migliorare i risultati EF [funzione esecutiva].” Il progetto menziona anche l’uso di “sensori mobili, indossabili e sistemi domestici.” In un articolo dettagliato sulla questione [tradotto su CDC], la giornalista investigativa Whitney Webb scrive che:

“Fedele ai legami eugenetici del Wellcome Trust (da approfondire nella parte 2), l’1kD di Wellcome Leap nota che “di interesse sono i miglioramenti da EF sottosviluppata a normativa o da EF normativa a ben sviluppata per fornire il più ampio impatto su tutta la popolazione.”  Uno degli obiettivi di 1kD non è quindi trattare la malattia o affrontare una “sfida pubblica di salute globale,” ma piuttosto studiare l’aumento cognitivo dei bambini utilizzando mezzi sviluppati da algoritmi IA e tecnologia invasiva basata sulla sorveglianza.”

La linea temporale di 5-10 anni del Wellcome Leap si allinea con il progetto Neuralink di Elon Musk, che ha l’obiettivo di sviluppare “interfacce cerebrali” per “espandere le nostre capacità.” In un’intervista Musk aveva detto: “Penso che siamo a circa 8-10 anni di distanza dall’utilizzo in persone senza disabilità.”

Musk, Il cui patrimonio è aumentato di oltre il 500% durante la “pandemia” di Covid-19, aveva fondato Neuralink nel 2016. L’azienda ha recentemente raccolto 205 milioni di dollari in finanziamenti da 7 società di venture capital (tra cui GV di Google) e da 5 dirigenti della Silicon Valley.

In ogni caso, Neuralink non è l’unica azienda biotecnologica che persegue questa tecnologia. Recentemente, Synchron, una piccola azienda biotech e concorrente di Neuralink, ha ricevuto il via libera dalla FDA per iniziare a testare i suoi impianti di chip cerebrali negli esseri umani.

Dieci anni nel futuro sarebbe il 2030, data di cui si continua a parlare come dell’anno in cui le tecnologie transumaniste saranno comuni nella società tradizionale.

Secondo le previsioni del National Intelligence Council degli Stati Uniti, “il perfezionamento umano” (la fusione uomo-macchina) sarà un tema importante nel 2030. Il suo rapporto Global Trends 2030, pubblicato nel 2012, affermava che:

“Le protesi di successo saranno probabilmente integrate direttamente nel corpo dell’utente. Le interfacce cervello-macchina potrebbero fornire abilità “sovrumane,” migliorando la forza e la velocità, oltre a fornire funzioni non disponibili in precedenza.”

È interessante notare che il rapporto prevede anche “un nuovo patogeno respiratorio facilmente trasmissibile” che potrebbe causare un grande impatto distruttivo. Il rapporto continua affermando che “a differenza di altri eventi globali dirompenti, un tale focolaio darebbe origine ad una pandemia globale che causerebbe direttamente sofferenza e morte in ogni angolo del mondo, probabilmente in meno di sei mesi.”

ASSERVIMENTO: UNA SCELTA DEL LIBERO ARBITRIO

Il lancio delle terapie genetiche mRNA e la spinta verso una società transumanista rappresenta la continuazione del movimento eugenetico, che si basava sul concetto pseudoscientifico che alcuni esseri umani, in virtù della loro composizione genetica, erano più “adatti” di altri a guidare la società.

L'”eroe” dell’epidemia di polio, Jonas Salk, aveva i suoi legami con l’eugenetica e così come l’istituto che porta il suo nome, il Salk Institute. La sua ricerca sull’mRNA, finanziata dal NIH, ha posto le basi per lo sviluppo e la diffusione di massa delle controverse terapie geniche chiamate “vaccini.” Il pericolo di questa tecnologia sperimentale è evidente, dal momento che ha già causato migliaia di lesioni e decessi in tutto il mondo.

Il ruolo delle organizzazioni di intelligence, dei tecnocrati miliardari e delle industrie farmaceutiche nel finanziare, ricercare e promuovere i vaccini mRNA, le interfacce “bio-neuronali,” l’editing genetico e le altre tecnologie grondanti di ideali eugenetici, dipinge il quadro di un’agenda globale destinata a raggiungere il suo apice entro il 2030.

L’attuale “pandemia” di Covid-19 è servita come mezzo per accelerare questa agenda centralizzando ricchezza e potere, portando la tecnologia transumanista nel mainstream e normalizzando le politiche autoritarie dei governi.

La sperimentazione di Pfizer nella prima infanzia e l’allarmante progetto “1kD” del Wellcome Leap indicano che la chiave di questa agenda è il condizionamento e il controllo dei bambini, fino dalla prima infanzia, qualcosa che Aldous Huxley aveva ampiamente descritto nel suo inquietante e profetico romanzo eugenetico, Brave New World.

Questa agenda, sebbene sostenuta da alcuni degli individui e delle istituzioni più potenti del mondo, ha una debolezza evidente,  il suo successo dipende dalla nostra conformità. Avanzerà solo se glielo permetteremo. Perciò è compito di ognuno di noi, attraverso una resistenza compassionevole e non violenta, spargere i semi del risveglio nella coscienza collettiva dell’umanità.

Ryan Matters

Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2021/08/28/mrna-vaccines-eugenics-the-push-for-transhumanism/
28.08.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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