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La Redazione

 

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I segreti nascosti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle radiazioni

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A cura di Davide
Il 13 Maggio 2017
274 Views

DI ROBERT HUNZIKER

counterpunch.org

Immaginate questo scenario: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (“OMS”) è profondamente coinvolta ai più alti livelli in un occultamento dell’impatto e dei pericoli delle radiazioni ionizzanti e sta volutamente nascondendo la verità al pubblico. Una storia agghiacciante!

Dopo tutto, l’intera comunità mondiale dipende dall’OMS, in quanto organizzazione indipendente che dovrebbe informare il grande pubblico sui pericoli per la salute ed essere d’aiuto nei periodi di crisi, non nascondere verità cruciali agli occhi dell’opinione pubblica.

Sta di fatto che questa ipotesi angosciante prende vita nel corso di un’intervista con Alison Katz, che dichiara: “Siamo assolutamente convinti che, se le conseguenze delle radiazioni nucleari fossero note al pubblico, il dibattito sull’energia nucleare finirebbe domani stesso. Infatti, se il pubblico sapesse, essa verrebbe immediatamente esclusa come opzione energetica”.

Alison Katz è a capo di una ONG conosciuta come Independent WHO [OMS Indipendente] e spende molto tempo ad esporre cartelloni con messaggi come: “Complici del crimine scientifico” o “Il crimine di Chernobyl – l’OMS è complice” di fronte al quartier generale dell’OMS a Ginevra. Da ormai 10 anni in una veglia quotidiana dalle 8 alle 18 lei e altri manifestanti denunciano i presunti comportamenti scorretti dell’OMS proprio al di fuori del suo quartier generale. Immaginate: dieci anni all’angolo della stessa strada ogni giorno lavorativo. Una devozione alla causa e una determinazioni senza eguali.
“Lo scopo della veglia silenziosa è quello di ricordare all’Organizzazione Mondiale della Sanità i suoi compiti. Fu Ippocrate a formulare le regole etiche per coloro che si occupano della salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ignora queste regole, quando si tratta di proteggere la salute delle vittime delle conseguenze dell’industria nucleare”.

Va da sé: questi dieci anni di duro lavoro spesi a combattere una battaglia difficile e impegnativa meriterebbero le lodi del pubblico, perché vanno al di là del portare cartelli avanti e indietro, con la pioggia o con il sole, trascinandosi sotto il caldo cocente o nel freddo pungente e con la neve di fronte agli uffici dell’OMS. Spero che questo articolo sia d’aiuto ad Alison Katz.

La missione di Independent WHO è di denunciare i fallimenti dell’OMS e al tempo stesso richiedere che l’OMS si svincoli dall’influenza del cartello mondiale dell’energia nucleare. Secondo quanto si legge sul sito di Indipendent WHO: “L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta fallendo nel suo compito di proteggere le popolazioni che sono vittime della contaminazione radioattiva”.

La signora Katz ha lavorato all’OMS per 18 anni e ribadisce con insistenza che l’OMS, in combutta con l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), nasconde pericolosamente i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti, un’insinuazione vergognosa che colpisce l’OMS dritta in faccia.

L’intervista dell’aprile 2017 della signora Katz, su cui si basa questo articolo, può essere ascoltata per intero.

Questo articola condensa e riassume l’intervista della durata di un’ora. Dunque, secondo la signora Katz: “Le conseguenze sulla salute delle attività nucleari, siano esse civili o militari, sono sconosciute al pubblico… c’è stato un occultamento ai più alti livelli … inclusa l’OMS”.

Per oltre 50 anni l’OMS ha fornito “un certificato di buona salute per l’energia nucleare”. Tuttavia, secondo la signora Katz, quel certificato di buona salute non è basato su ricerche scientifiche indipendenti. È basato su “pseudo scienza” manipolata e ampiamente controllata dalla lobby del nucleare e dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’Ape Regina dell’Alveare pro bomba atomica.

Per di più, nella “gerarchia della famiglia delle Nazioni Unite”, l’OMS è completamente asservita all’AIEA. A sua volta, l’AIEA riporta al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il gradino più alto nella gerarchia del potere mondiale, che include Francia, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Federazione Russa. Queste sono senza dubbio le maggiori menti dell’arma atomica.

Congiungendo i puntini si resta senza fiato nel tracciare una linea che rivela la promozione dell’arma nucleare ai più alti livelli… hm-m-m, sorge spontanea la domanda: “Com’è umanamente possibile per l’OMS analizzare ed esprimere un’opinione oggettiva, imparziale, onesta ed equilibrata sull’argomento delle radiazioni ionizzanti nell’interesse del grande pubblico? È possibile, anche solo in parte?

Il mandato dell’AIEA comprende due compiti che suonano abbastanza innocui: (1) prevenire la proliferazione dell’energia nucleare e (2) promuovere l’uso dell’atomica per scopi pacifici, ah ah ah… va bene, lasciamo perdere. Nella realtà, l’AIEA è un’organizzazione lobbistica commerciale che promuove l’uso dell’atomica e, al tempo stesso, definisce le procedure e gli standard dell’OMS e pubblica articoli riguardanti le radiazioni nucleari, generando una domanda pregnante: questo è un conflitto d’interesse per l’OMS? Risposta: sì, lo è! L’OMS è un prodotto dei dettami dell’AIEA, che è il più grande promotore mondiale dell’atomica. Invece, ci si aspetta che l’OMS “serva l’interesse pubblico in modo indipendente”, non che si inchini al più potente propugnatore dell’energia nucleare che lavora al servizio dei principali paesi propugnatori dell’energia nucleare e che ha un’appassionata storia d’amore con l’energia nucleare, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.

Per esempio, sessanta (60) reattori sono al momento in costruzione in quindici paesi. In tutto, centosessanta (160) reattori di potenza sono in fase di progettazione e sono state presentate proposte per altri trecento (300). Questa è una storia d’amore.

Intanto, per quanto riguarda il mandato dell’OMS: costituisce la principale autorità per la definizione degli standard della salute pubblica, coordina le ricerche, consiglia gli stati membri e formula le linee guida sulla salute nell’ambito della radioattività ionizzante. Tuttavia, l’AIEA ha usurpato il mandato dell’OMS negli ultimi 50 anni. Infatti, un accordo del 1959 (WHA 12-40) tra i due dice che l’OMS ha bisogno dell’approvazione preventiva dell’AIEA per poter compiere qualsiasi azione o pubblicare materiali che riguardano il nucleare, punto e basta!

Come risultato di questi 50 anni di conflitto d’interesse, che ormai è profondamente radicato, la signora Katz sostiene che l’OMS deve, assolutamente deve, diventare indipendente, liberandosi dalla stretta del promotore numero uno dell’energia nucleare. Il mandato dell’OMS è infatti quello di tutelare l’interesse pubblico, non l’AIEA.

Non solo esiste un grave conflitto d’interesse. La Katz sostiene che l’OMS ha fallito ripetutamente nel suo compito verso l’interesse pubblico. Per esempio:

1) l’OMS rimase assente da Chernobyl per cinque anni, nonostante il suo mandato richieda che sia presente “il giorno successivo ad una catastrofe” per valutare i rischi e fornire assistenza. Invece, l’OMS rimase latitante per 5 anni.

2) l’OMS non stila rapporti indipendenti sul tema delle radiazioni. Tutti i rapporti che riguardano il nucleare sono scritti dall’AIEA ma pubblicati “sotto il nome dell’OMS”.

3) dopo il disastro di Chernobyl ci furono due conferenze internazionali per analizzare le implicazioni della catastrofe; una si tenne a Ginevra nel 1995 e la seconda a Kiev nel 2001. I “Verbali delle Conferenze” non vennero mai pubblicati dall’OMS; e nemmeno mai resi pubblici nonostante l’OMS sostenga che i verbali siano disponibili al pubblico. Strano? Sì! Ad oggi, la domanda fondamentale rimane: cosa rivelarono “le analisi”?

Come risultato del madornale conflitto d’interesse, la comunità mondiale non ha a disposizione una fonte indipendente sulle radiazioni nucleari. Questa è una situazione intrisa di conflitti ed estremamente difficile da accettare, per dirla senza smorfie e a denti stretti.

Vorrei enfatizzarlo ancora una volta: non esiste un’autorità internazionale indipendente che riferisca al pubblico sulle radiazioni nucleari… nemmeno una. Qualsiasi informazione sulle radiazioni nucleari in sostanza proviene dai principali utilizzatori/promotori dell’energia nucleare, sebbene essi ne abbiano un tornaconto veramente enorme.
Naturalmente, ci sono scienziati indipendenti, ma devono far fronte ad ostacoli notevoli per rendere nota la verità, rischiando di perdere i finanziamenti e il lavoro, così come il sostentamento per le loro famiglie.

Oltre a tutto questo, nel corso degli anni tutti i dipartimenti all’interno dell’OMS che si sono occupati di radiazioni nucleari sono stati profondamente compromessi. Ancora peggio, secondo la signora Katz, all’OMS non lavora alcuno scienziato senior esperto di radiazioni, neanche uno… nada.

Da chi sia costituito l’“establishment nucleare” è una domanda lecita; è composto dai principali governi del mondo quali Francia e Stati Uniti, ma diretto dalla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP), il pezzo grosso, colui che stabilisce gli standard per tutto il mondo. È piuttosto strano che non ci siano esperti di salute all’ICRP, cosa che suscita una domanda logica: perché?

C’è altro di cui essere preoccupati, ad esempio un’altra verità scioccante che riguarda l’ICRP, come se non fosse già abbastanza scioccante il filo conduttore che corre lungo tutta la rete intessuta intorno all’energia nucleare: sebbene “le radiazioni ionizzanti siano mutagene e causino sempre mutazioni, causando danni a livello cellulare, non ci sono biologi molecolari che lavorano all’ICRP” (Katz). Perciò, la più grande istituzione mondiale che dovrebbe determinare gli standard di radiazioni accettabili per la popolazione non ha biologi molecolari nel suo staff. Questo fatto è incredibile, è la rivelazione che dovrebbe farci aprire gli occhi più di tutto il resto.

È quasi come se alle autorità non fregasse niente degli effetti delle radiazioni sul grande pubblico. È vero?

Fukushima

Subito dopo Fukushima nel 2011, la signora Katz si incontrò con il Direttore Generale e cinque dei funzionari più alti in grado dell’OMS. Anche il sindaco di Ginevra partecipò all’incontro; curiosamente, la città di Ginevra, che ospita il quartier generale dell’OMS, ha nel suo statuto comunale una norma che vieta il nucleare.

Il risultato di quell’incontro dimostrò chiaramente alla Katz, e al sindaco di Ginevra, che l’OMS aveva abdicato alle sue responsabilità riguardo a Fukushima.

Tuttavia, durante gli incontri si verificò una piccola vittoria che portò un po’ di conforto quando il Direttore Generale ammise: “Non esiste una soglia sicura per le radiazioni” e riconobbe inoltre delle differenze tra radiazioni interne ed esterne, cosa che rappresentò un cambiamento di vedute.

Incredibilmente, il Direttore Generale confessò anche la propria incredulità di fronte al fatto che solo 50 persone fossero morte a Chernobyl. Questo numero, ampiamente diffuso dalla stessa organizzazione del Direttore Generale, l’OMS, è il numero definitivo (50) di morti che l’OMS attribuisce a Chernobyl. Tuttavia si tratta di un numero inventato, privo di qualsiasi significato e non supportato da dati empirici.

Le conseguenze di Chernobyl

L’OMS tenne un Forum su Chernobyl nel 2004 allo scopo di “concludere il dibattito sull’impatto delle radiazioni di Chernobyl”, seppure l’OMS continui ad assicurare che morirono solo 50 persone.

Ecco la conclusione finale di quel Forum di Chernobyl del 2004: “La salute mentale di coloro che vivono nell’area è stata gravemente colpita da effetti collaterali, quali un’attitudine fortemente negativa e un esagerato senso del pericolo relativo alla salute e all’esposizione alle radiazioni. La salute mentale è stata pertanto identificata come il maggior effetto negativo postumo”.

Stando a questa conclusione così spudoratamente assurda, il Forum di Chernobyl del 2004 deve essersi tenuto in un universo parallelo, lassù nell’ignoto spazio profondo, forse nella Twilight Zone o in una scena dell’Alice di Jan Švankmajer, un film dark fantasy liberamente ispirato all’Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll.

Questa è la realtà: i Bonificatori di Chernobyl combatterono la catastrofe. Ottocentomila (800.000) Bonificatori giunti dall’URSS, in gran parte reclutati nell’esercito, con un’età media di 33 anni, combatterono la catastrofe.

Secondo un’intervista con un Bonificatore (2016): “Ci diedero il compito di disattivare il terzo e quarto reattore, ma aiutammo anche a costruire i sarcofagi contenitivi. Lavoravamo in tre turni, ma solo dai cinque ai sette minuti per volta per via del pericolo. Una volta finito, gettavamo nella spazzatura tutti i nostri vestiti” (Fonte: “Return to Chernobyl With Ukraine’s Liquidators”, Aljazeera, 25 aprile 2016).

“Le stime del numero di bonificatori che morirono o si ammalarono a causa di questo lavoro variano in modo significativo, ma gli uomini del 633esimo reggimento dicono che su 259 del loro gruppo ne sono morti 71. Melnik dice che 68 di loro sono stati dichiarati invalidi da una commissione di Stato chiamata ad indagare sulla loro salute e a determinare se le loro patologie fossero o meno attribuibili a Chernobyl… Il Dottor Dimitry Bazyka, attuale direttore generale del Centro Nazionale per la Ricerca sulla Medicina delle Radiazioni di Kiev, sostiene che ogni anni muoiano circa 20mila bonificatori” (Ibid.)

Per quanto riguarda le morti totali, il Direttore Sanitario della Federazione Russa ha riportato che il 10% dei suoi Bonificatori di Chernobyl sono morti entro il 2001. Il disastro si è verificato nel 1986, con 80mila morti in 16 anni. Le autorità ucraine e bielorusse hanno confermato i numeri russi sulle morti. E tuttavia, l’OMS dichiara che sono morte 50 persone.

Ottantamila (80.000) Bonificatori, come dichiarato 16 anni fa, morirono a causa di Chernobyl, e quel numero, secondo la signora Katz, non tiene conto delle persone più contaminate da Chernobyl, ossia gli evacuati. Inoltre, il 57% della ricaduta radioattiva avvenne al di fuori dell’URSS, della Bielorussia e dell’Ucraina e le campagne di 13 paesi europei furono pericolosamente contaminate.

Secondo alcuni studi sull’impatto radioattivo di Chernobyl: “Migliaia di studi indipendenti in Ucraina, Bielorussia e Federazione Russa e in molti altri paesi contaminati in vari gradi dai radionuclidi, hanno stabilito che c’è stato un aumento significativo di tutti i tipi di cancro, dei disturbi respiratori, gastrointestinali, urogenitali, del sistema endocrino, dei nodi linfatici, del sistema nervoso, problematiche prenatali, perinatali, mortalità infantile, aborti spontanei, deformità e anomalie genetiche…” (Katz)

Pertanto, la gestione, le analisi e il lavoro dell’OMS su Chernobyl lascia le menti curiose senza parole, a bocca aperta e confuse.

Il rapporto viziato dell’OMS su Fukushima

L’OMS ha diffuso due rapporti su Fukushima:
1) Valutazione dell’esposizione
2) Possibili effetti sulla salute
Alex Rosen dei Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare ha criticato i due report, ritenuti lavori estremamente problematici e, ancora una volta, similmente a Chernobyl, scadenti, che nascondono fin troppa polvere sotto il tappeto.

Ecco il problema: l’OMS stima che l’esposizione radioattiva di Fukushima sia almeno del 50% inferiore a quella stimata da tutti gli altri, inclusa la stessa TEPCO (Tokyo Electric Power Company, il gestore dell’impianto). Ma si suppone che sia l’OMS a tutelare la salute pubblica, non la TEPCO.

Inoltre, due fattori determinanti che riguardano la popolazione vengono ignorati dall’OMS: sono stati lasciati fuori tutti i residenti che si trovavano nel raggio di 20 km, nonostante la loro esposizione alle radiazioni debba essere stata molto alta, in effetti la più alta. Il secondo gruppo che viene ignorato è quello dei lavoratori dell’impianto… ahem!

Oltre a ciò, l’OMS ha allegramente approvato la drastica modifica del governo giapponese sulla massima esposizione alle radiazioni consentita annualmente per la popolazione, alzata a 20 mSv all’anno.

Gli effetti delle radiazioni

Gli effetti genetici delle radiazioni probabilmente esulano dalla comprensione dell’opinione pubblica, poiché l’OMS e altre organizzazioni sulla salute non la informano correttamente sui rischi delle radiazioni: “Gli effetti genetici, lungi dal ridursi nel tempo, aumentano” (Katz), cosa ancora più negativa.

Anni di ricerche su Chernobyl dimostrano che l’impatto genetico delle radiazioni sul corpo umano diventano molto, molto peggiori mano a mano che il tempo passa. Perciò: “Le radiazioni sono una catastrofe che perdura e peggiora nel tempo” (Katz). L’impatto delle radiazioni si aggrava nel tempo; non si sana, non si dissolve, non se ne va; cresce progressivamente, come nei sequel di Godzilla, concepito come una metafora delle armi nucleari nei primi anni Cinquanta.

Indisputabilmente, tutti i sistemi di organi del corpo umano vengono colpiti dalla contaminazione radioattiva. Il cancro non è il solo risultato spiacevole dell’esposizione alle radiazioni. La contaminazione radioattiva colpisce l’intero sistema immunitario umano dalla testa ai piedi, provocando ripercussioni su ogni sistema di organi nel corpo, quello muscoloscheletrico e via dicendo. Questo danno agli organi si somma ai vari rischi di cancro.

Dopo tutto, considerate questo: trent’anni dopo il fatto, bambini orribilmente deformi si trovano in più di 300 orfanotrofi in zone sperdute delle campagne bielorusse.
Altrettanto brutto, ma forse ancora più odioso, il fatto che le radiazioni di Chernobyl stiano già provocando effetti sulla seconda generazione di bambini.
Secondo un articolo di USA Today, “L’eredità di Chernobyl: bambini con il corpo devastato dalla catastrofe”, del 17 aprile 2016: “Ci sono 2.379.863 persone nei registri del ministero della Sanità ucraino che ricevono assistenza medica continuativa per problemi di salute legati a Chernobyl. Di queste, 453.391 sono bambini, nessuno dei quali era nato ai tempi dell’incidente. I loro genitori erano bambini nel 1986. Questi bambini presentano un’ampia serie di malattie: respiratorie, digestive, muscoloscheletriche, problemi alla vista e al sangue, cancro, malformazioni congenite, alterazioni genetiche, traumi”.

Ci sono voluti 30 anni perché il mondo, attraverso un articolo di USA Today, iniziasse a rendersi conto di quanto devastante sia l’esposizione alle radiazioni per il corpo umano, per decenni, non solo per pochi anni. Si tratta di un killer silenzioso che si accumula nel corpo col passare del tempo e si tramanda di generazione in generazione in generazione, una distruzione infinita che non può essere arrestata.

Dove sia l’OMS è un po’ come chiedersi Dov’è Wally, ma la triste realtà è che gli effetti delle radiazioni ionizzanti non fanno parte di un gioco. Sono mortalmente gravi – e sono per sempre. Nel frattempo, Fukushima irradia e irradia, illimitatamente e, fino ad ora, inarrestabilmente. Dove vanno a finire le sue radiazioni?

Robert Hunziker vive a Los Angeles e può essere contattato a [email protected]

 

Fonte: www.counterpunch.org

Link: http://www.counterpunch.org/2017/05/02/hidden-radiation-secrets-of-the-world-health-organization/

02.05.2017

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