L’OMS sta cambiando il proprio Regolamento Sanitario Internazionale… e questo non è un bene

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Kit Knightly
off-guardian.org

Il 22 maggio inizierà a Ginevra la 75a Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS. Ironia della sorte, è lo stesso giorno in cui si aprirà il vertice del World Economic Forum di DAVOS, dall’altra parte della Svizzera.

Una coincidenza, certo.

In vista di questi giorni caldi del calendario globalista, si è parlato molto del “Trattato sulle pandemie” proposto dall’OMS. Tutti, da Russell Brand a GBNews, ne hanno parlato, e questo è un bene.

Il trattato rappresenta un’enorme minaccia alla sovranità nazionale e alla libertà individuale, visto che le clausole proposte comprendono l’identificazione digitale internazionale e persino incentivi alle nazioni del terzo mondo per esagerare o addirittura a creare future “emergenze sanitarie.”

Quindi, la consapevolezza non è mai troppa… ma non dovrebbe nemmeno essere il nostro unico obiettivo.

Il trattato è solo nelle fasi iniziali: la prima versione della bozza non è prevista prima di agosto e, probabilmente, non verrà votata prima del 2024.

Ma quelli che probabilmente verranno votati la prossima settimana sono gli emendamenti proposti dalla missione statunitense al Regolamento sanitario internazionale (RSI).

È su questo che dovremmo concentrare la nostra attenzione.

Che cos’è il RSI?

Il RSI è la legislazione che dà potere all’OMS e che stabilisce le condizioni e i limiti dei suoi poteri. Qualsiasi modifica di queste norme ha un impatto globale quasi immediato.

Sebbene ciò non rappresenti una minaccia alla libertà della stessa portata del “Trattato sulle pandemie,” è certamente più urgente. È anche molto più facile da attuare.

Mentre un trattato nuovo di zecca richiede mesi di stesura e poi la firma di ciascuno dei 194 Stati membri dell’OMS, un emendamento alla legislazione preesistente può essere approvato con un semplice voto all’Assemblea sanitaria.

In questo modo, potrebbero persino usare il Trattato come paravento.

Infatti, si potrebbe anche pensare che la prospettiva di un trattato da qui a due anni sia una distrazione dalle norme che potrebbero essere approvate già domenica pomeriggio. Non è impossibile.

Quali sono le nuove regole?

Le modifiche all’IHR erano state proposte per la prima volta a gennaio dalla missione statunitense presso l’OMS; sono lunghe e sconclusionate, ma, se volete, potete leggere l’intero documento qui.

Indichiamo ora le modifiche più rilevanti.

L’accelerazione del processo

L’ultima norma modificata è la prima che esamineremo. L’articolo 59, paragrafo 1, del Regolamento sanitario Internazionale attualmente recita [grassetto aggiunto]

Il periodo previsto in esecuzione dell’articolo 22 della Costituzione dell’OMS per il rifiuto o la riserva di questi regolamenti o di una loro modifica è di 18 mesi dalla data di notifica da parte del Direttore generale dell’adozione di questi regolamenti o di una loro modifica da parte dell’Assemblea sanitaria.

La proposta statunitense eliminerebbe completamente la parte in grassetto degli emendamenti e aggiungerebbe una nuova sotto-clausola che riduce il termine di esecuzione da diciotto a soli sei mesi…

Il periodo previsto in esecuzione dell’articolo 22 della Costituzione dell’OMS per il rifiuto o la riserva di un emendamento al presente Regolamento è di sei mesi dalla data di notifica da parte del Direttore generale dell’adozione di un emendamento al presente Regolamento da parte dell’Assemblea sanitaria. Qualsiasi rifiuto o riserva ricevuta dal Direttore generale dopo la scadenza di tale periodo non avrà alcun effetto.

Questo significa che qualsiasi modifica al regolamento votata questo fine settimana dovrebbe essere pienamente applicata entro la fine dell’anno. Molto prima di qualsiasi trattato.

Il “comitato di conformità”

Gli emendamenti aggiungono un capitolo completamente nuovo ai regolamenti – il Capitolo IV – creando quello che viene chiamato il “Comitato di Conformità” (CC). L’ipotetico comitato sarebbe composto da “esperti” regionali non eletti, il cui compito sarebbe quello di valutare il grado di applicazione delle nuove norme da parte di ogni Stato membro.

Tra le molte responsabilità di questo gruppo di tecnocrati, essi sarebbero autorizzati a [grassetto aggiunto]…

…formulare raccomandazioni allo Stato parte interessato e/o all’OMS su come lo Stato parte possa migliorare la conformità e su qualsiasi assistenza tecnica e sostegno finanziario raccomandato.

Il “sostegno finanziario” è solo corruzione internazionale. In sostanza, il CC avrà il potere di distribuire tangenti in cambio dell’accettazione da parte dei governi nazionali di una narrativa pandemica. Lo abbiamo visto con la Covid, quando l’improvvisa morte del presidente tanzaniano John Magufuli, scettico della COVID, era stata rapidamente seguita da un’inversione delle sue politiche Covid e da un prestito di 600 milioni di dollari da parte del FMI.

Avevamo discusso questo aspetto nel nostro ultimo articolo sul Trattato pandemico. [Anche tradotto su CDC]

La modifica della definizione di “pandemia”

L’IHR è la legislazione che autorizza il Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità a dichiarare che una malattia è una pandemia o una “Emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale” (PHEIC). Le norme modificate cercano di ampliare notevolmente questo potere nei seguenti modi:

1) consentendo di dichiarare una PHEIC anche nel caso di una “potenziale” emergenza…

Art. 12(2). […]Se il Direttore generale ritiene, sulla base di una valutazione ai sensi del presente Regolamento, che si stia verificando una potenziale o effettiva emergenza di sanità pubblica di portata internazionale

2) creando una classe completamente nuova di “incidenti di salute pubblica,” l'”allarme intermedio di salute pubblica,” un termine a cui non viene data alcuna definizione all’interno del documento e che sembra essere completamente a discrezione del DG dell’OMS:

Art. 12(6). Quando si ritiene che un evento non soddisfi i criteri di un’emergenza di salute pubblica di portata internazionale, ma, secondo il Direttore Generale, richieda una maggiore consapevolezza internazionale e una potenziale risposta di salute pubblica internazionale, il Direttore Generale, sulla base delle informazioni ricevute, può decidere in qualsiasi momento di emettere un allarme sanitario intermedio.

3) autorizzando i direttori regionali dell’OMS a dichiarare l’emergenza sanitaria pubblica di interesse regionale (anch’essa nuova di zecca):

Art. 12(7). Un Direttore regionale può stabilire che un evento costituisce un’emergenza sanitaria di interesse regionale e fornire le relative linee guida agli Stati parte della regione prima o dopo la notifica al Direttore generale di un evento che può costituire un’emergenza sanitaria di interesse internazionale.

Il Comitato di Emergenza

A differenza del “comitato di conformità,” il comitato di emergenza (CE) esiste già nel vecchio quadro del RSI e verrebbe formato su richiesta del Direttore generale dopo aver dichiarato una situazione come PHEIC. Il comitato sarebbe composto interamente da membri selezionati dalla “rosa di esperti dell’IHR” e durerebbe per tutto il tempo stabilito dal Direttore generale.

Questo è già abbastanza grave, ma le nuove regole cambierebbero drasticamente la composizione del comitato.

In precedenza, l’articolo 48(2) sulla composizione del CE recitava…

Almeno un membro del Comitato d’emergenza deve essere un esperto nominato dallo Stato parte sul cui territorio si verifica l’evento.”

La versione modificata recita…

I membri del Comitato di emergenza dovrebbero includere almeno un esperto nominato dallo Stato parte sul cui territorio si verifica l’evento, nonché esperti nominati da altri Stati parte interessati.

Sì, tutti gli “Stati colpiti” ora ottengono automaticamente un posto nel Comitato. Nel caso ve lo steste chiedendo, l’articolo 48 definisce uno “Stato interessato” come:

[Uno] Stato parte geograficamente vicino o comunque colpito dall’evento in questione.”

… un concetto incredibilmente vago che potrebbe essere applicato praticamente a tutti i Paesi del mondo,e su una base completamente ad hoc per controllare la narrazione.

C’è però una buona notizia: questo gruppo non eletto di tecnocrati a cui saranno conferiti poteri di emergenza durante una pandemia (o una “potenziale” pandemia), sarà almeno bello e diversificato…

Art. 48(2). […]Il Direttore Generale seleziona i membri del Comitato di Emergenza sulla base delle competenze e dell’esperienza richieste per ogni particolare sessione e tenendo in debito conto i principi di equa rappresentanza di età, genere e geografia.

La tirannia equa è la MIGLIORE.

Minare la sovranità

L’attacco alla sovranità nazionale contenuto in questi emendamenti non è solo una singola clausola o un cambiamento di formulazione, ma è il tema ricorrente di tutto il documento. Lo scopo vero di ogni modifica proposta è quello di indebolire la singola nazione a favore del “Comitato di emergenza,” della “comunità internazionale” e, naturalmente, dell’OMS stessa.

I casi sono letteralmente troppi per essere contati in questa sede, ma ecco gli esempi più eclatanti.

L’articolo 11, paragrafo 3, recitava “L’OMS si consulterà con lo Stato parte“… il nuovo testo recita “L’OMS informerà lo Stato Parte.”

Si tratta di una chiara ed evidente revisione del linguaggio per stabilire una dinamica di potere. In questi termini, l’OMS è ora al di sopra dello Stato nazionale.

L’articolo 12, paragrafo 5, iniziava con “Se il Direttore generale, previa consultazione con lo Stato sul cui territorio si è verificata l’emergenza sanitaria di portata internazionale“… la nuova formulazione recita “Se il Direttore generale, dopo aver consultato il Comitato di emergenza e gli Stati parte interessati.

In realtà, nell’intero documento, la frase “Stato sul cui territorio si è verificata l’emergenza” è sempre sostituita con “Stati parte interessati.”

Come discusso in precedenza, la definizione di “Stati interessati” è così vaga che quasi ogni Paese sulla Terra potrebbe affermare di esserlo. L’effetto pratico sarà quello di limitare il potere del singolo Stato di controllare le proprie politiche sanitarie, consentendo al contempo ai Paesi più potenti di intromettersi in qualsiasi “emergenza” e di controllarne la narrativa.

Ma l’aspetto più preoccupante è l’articolo 9, paragrafo 1, che riguarda le segnalazioni di emergenze sanitarie da parte di terzi – ovvero le segnalazioni non presentate formalmente da un governo in merito alla propria salute pubblica, ma piuttosto da una fonte esterna.

Questa norma attualmente recita [grassetto aggiunto]:

L’OMS può prendere in considerazione segnalazioni provenienti da fonti diverse dalle notifiche [dei governi nazionali] e valutare tali segnalazioni in base a principi epidemiologici consolidati, comunicando poi le informazioni sull’evento allo Stato Parte nel cui territorio l’evento si sta presumibilmente verificando. Prima di intraprendere qualsiasi azione basata su tali segnalazioni, l’OMS si consulterà con lo Stato Parte nel cui territorio si sta presumibilmente verificando l’evento e cercherà di ottenere una verifica.

La nuova bozza di questa clausola elimina completamente la frase in grassetto.

Ciò significa che, in base alle nuove regole, l’OMS potrebbe ricevere dati di terzi che affermano che una nuova malattia ha ucciso migliaia di persone nel Paese X, senza doverli verificare con il Governo X prima di dichiarare una pandemia internazionale.

Questo esautora totalmente lo Stato-nazione, mentre conferisce enormi poteri a queste “terze parti,” tra cui governi stranieri e agenzie di intelligence, multinazionali, ONG, think tank e agenzie internazionali (tra cui la stessa OMS).

Conclusione

Vedete lo schema? Comprendete il sottile intreccio di controllo narrativo che queste norme modificate, di fatto, creano?

In base a queste regole, viene messo in atto un meccanismo che può creare una “potenziale pandemia” dal nulla, quando si vuole.

Fase 1: qualche laboratorio di Big Pharma può riferire all’OMS dati esagerati/taroccati/falsi, sostenendo che esiste un’emergenza sanitaria in qualche Paese povero dell’Africa.

Fase 2: l’OMS, non dovendo più verificare questi dati con il Paese in questione, dichiara immediatamente una “potenziale emergenza.”

Fase 3: in base alle regole della “potenziale emergenza” viene creato un Comitato di emergenza.

Fase 4: Poiché ogni “nazione colpita” ottiene automaticamente un posto nel comitato, gli Stati Uniti, l’Unione Europea e la Cina saranno sempre in grado di inserire i propri “esperti” in ogni “emergenza,” sostenendo di essere “colpiti” a causa delle rotte commerciali o dei legami finanziari o dei diritti umani o… qualsiasi cosa.

Fase 5: Gli “esperti” inseriti nella commissione “confermano” i dati di Big Pharma (senza mai rivelare che molti di loro hanno lavorato o lavorano tuttora per Pfizer/Merck/GSK e altri).

Fase 6: se il Paese africano povero nega l’esistenza di un’emergenza sanitaria all’interno dei suoi confini, sarà portato davanti al “comitato di conformità” che esaminerà la sua infrastruttura sanitaria, la giudicherà carente e gli offrirà “sostegno finanziario” e “assistenza tecnica” per “individuare meglio le eventuali pandemie future.”

Fase 7: se il presidente del Paese africano povero sa cosa gli conviene, si renderà immediatamente conto che, dopo tutto, è in corso una pandemia. In caso contrario, la sua salute potrebbe subire un rapido declino.

Ovviamente, la maggior parte dei Paesi del terzo mondo accetterà quei soldi senza esitare, perché sono disperatamente poveri e/o corrotti.

E, così facendo,… si ha una pandemia.

La realtà è che, per quanto grave sia stata, la “pandemia” di Covid19 era solo un test di prova. Dal momento in cui la narrazione era stata diffusa, le persone che la gestivano avevano preso nota di ciò che aveva e di ciò che non aveva funzionato, di ciò che potevano e di ciò che non potevano fare.

Ora, mentre la maggior parte del mondo è distratta dall'”operazione speciale” della Russia in Ucraina, queste stesse persone stanno mettendo in atto le prime misure legislative che renderanno la prossima “pandemia” una rete molto più stretta.

Se pensate che questa sia una prospettiva lontana, ricordate che Bill Gates e i suoi sodali stanno già parlando diffusamente della “prossima pandemia” e suggeriscono che sarà “peggiore della Covid.”

Con l’introduzione di queste nuove regole, dimostreranno di aver avuto ragione.

Kit Knightly

Fonte: off-guardian.org
Link: https://off-guardian.org/2022/05/20/the-who-is-changing-their-international-health-regulations-thats-not-good/
20.05.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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