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La Redazione

 

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I BEI CORPI E LE BELLE MENTI ALLA SALVEZZA DELL’ITALIA — Saviano &Co contro l’abominio gialloverde (c’è anche Laga..chi?)

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A cura di Davide
Il 18 Agosto 2018
345 Views

DI FULVIO GRIMALDI

fulviogrimaldi.blogspot.com

Ragazzi, ci ho messo tre giorni a scriverlo, non ci volete mettere 20 minuti per leggerlo? Del resto è solo una comica.

http://www.neldeliriononeromaisola.it/2018/08/236853/ (appello di Cacciari)

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/07/21/news/rompiamo_il_silenzio_contro_la_menzogna-202372216/ (appello di Saviano)

Tempi di caldo rovente, tempo di colpi di sole, tempo di appelli. Dicono le statistiche che col caldo aumentano i delitti. C’è quello di Veronesi, di appelli dico, quello di Cacciari, quello, enciclopedico, di Saviano. E c’è una buona fetta della nostra intellighenzia che si è mossa per la salvezza del paese. Tutti giù dagli attici, fuori dalle ville e dalle spiagge di Capalbio, a brandire penne e precipitarsi a firmare. Un’avanguardia civile e culturale contro una maggioranza populista, razzista, sovranista, contro l’inverno nucleare che, calando da Montecitorio e Palazzo Madama, gelerà il paese da Trento a Capo Passero.

Dell’appello di Sandro Veronesi è presto detto. La sua proposta chiedeva agli esponenti della bella gente, i combattenti VIP, di mettere “ i propri corpi” a disposizione della lotta ai razzisti: “Imbarchiamoci su una nave Ong per salvare i migranti”… “pensa se su una di quelle navi ci fosse Totti, o Checco Zalone, o Claudio Baglioni, Federica Pellegrini, Jovanotti, Monica Bellucci, Sofia Goggia, Chiara Ferragni, o Giorgio Armani…” Un concentrato di estetica e di soldi da sbaragliare qualunque razzista che intendesse bloccare barconi, raccoglitori di pomodori e cococò di Amazon.

Correggendo il tiro, via dai flutti comunque fastidiosi, Saviano ha suggerito di lasciar perdere i corpi e far invece sentire le voci negate dalla più agevole terra, per “una grande insurrezione civile e democratica”. Per i naviganti è morta lì e il bel corpo del povero Fratoianni, alla pesca di migranti dei VIP insieme ai medici dell’lsis (MSF), è rimasto solo.

Rimasti a terra i bei corpi, ecco le belle menti

Non presentandosi i bei corpi, ecco che si sono presentate le belle menti. E quale prima, tra tutte, se non quella del filosofo-sindaco per tutte le stagioni, quelle senza Mose, quella del Mose, ma soprattutto quelle del tutto e del contrario di tutto purchè espresse con l’iraconda e impaziente grazia del maitre à penser? Maestro del pensiero squash (lo sport in cui puoi tirare la pallina contro qualsiasi muro, basta che ti rimbalzi), Massimo Cacciari, ci conferma che quanto dicono i nuovi barbari al governo è lontano dalla cultura europea e occidentale (ma non dovevamo essere “multiculturalisti?). Che è tutta un sorriso mentre questi sono intrisi di “inaccettabile disumanità”. Scombinano il buon ordine sociale “contrapponendo il popolo alla casta”. Scongiurare “il pericolo mortale per l’Europa di una deriva sovranista” Cacciari sa che l’ha già detto Socrate. La sovranità è meglio che rimanga dove sta. Da Juncker.

Le ragioni degli appellanti

Il TAV e TAP, pilastri dell’economia italiana e occidentale, messi in forse per demagogicamente esaminarne i bassi costi e alti benefici; Un ministro, che si pretende dell’Ambiente, rivede il gasdotto appenninico solo perché privo di VAS (Valutazione Ambientale Strategica); Vaccini irresponsabilmente rinviati al 2019per compiacere i No Vax; pensioni d’oro, classisticamente tagliate sopra i 4000 euro; decreto Dignità pro riders, precari e licenziati ingiustamente, pro imprese che assumono a tempo indeterminato e contro delocalizzatori, biscazzieri, precarizzatori: una rovina dell’apparato produttivo; migranti risorsa di cui privare l’Italia per regalarla agli imprenditori europei e Ong che spostano la miserabile Africa nella ricca Europa bloccate; sospesa l’operazione salva-ILVA benchè razionalizzata grazie a 4000 lavoratori in meno e avvelenamenti pubblici solo fino al 1923; stop al CETA, trattato con il Canada (e gli USA) e quindi al ricco mercato nordamericano; via libera alla stampa sulle intercettazioni con tanti saluti alla privacy di delinquenti solo presunti; alla RAI un incontrollabile candidato alla presidenza, senza nulla osta di Nato, Israele e Mattarella; via dalle FFSS coloro che ci hanno regalato l’alta velocità e ridimensionato un trasporto regionale obsoleto e stop al matrimonio ANAS – FFSS che avrebbe messo i viaggiatori italiani sotto protezione di un unico gestore (magari Benetton); pace con lo zar Putin a dispetto dell’invasione della Crimea e disconoscimento della democrazia di Kiev; a settembre reddito di cittadinanza, legge anticorruzione, Alitalia torna di bandiera: tutto con i soldi di Babbo Natale; 150mila metri quadrati di costa sottratti agli stabilimenti e restituiti al popolino che non si può neanche permettere 50 euro/giorno per cabina, lettino e ombrellone; Autostrade tolte ai Benetton, che da decenni fanno viaggiare sicuri e a basso costo gli italiani; e, colmo dei colmi, il ministro dell’Ambiente, contro le delibere di alcune province alpine assediate da animali feroci, decide che i lupi non saranno abbattuti, ma difesi e preservati.

In bocca al lupo

Quando gli hate speech vanno bene

Sono queste scelleratezze del regime razzista, xenofobo, demagogo, incompetente, fascistoide, nemico dell’impresa e degli investitori (detti mercati), sovranista, anti-europeo, che hanno fatto imbufalire un padre della patria che è al contempo il perseguitato numero uno d’Italia. Le nequizie del governo del cambiamento bastano e avanzano per uno che ha ispirato filmati e serie televisive pedagogiche con cui ai giovani, specie napoletani, ha fatto capire che per uscire dalla fogna tocca fare come gli eroi di quei lavori. Da cui l’urlo savianeo “Rompiamo il silenzio contro la menzogna”. E, a parte il contenuto, degno di Pericle, è la forma una figata. Saviano ha fatta sua quella degli haters, odiatori, proprio per dimostrarne la perniciosa forza quando rivolta contro gli amici di Washington, il papa, Mattarella, Soros, Boldrini, Bonino, lo stipendio di Fazio, i salvatori di migranti, i datori di lavoro…

Saviano si indirizza ai suoi “amici cari”: scrittori, medici, attori, youtuber, cantanti, filosofi, cuochi, produttori, tutte le persone pubbliche. Quelle non pubbliche, tipo licenziati di Alcoa, operai dell’Ilva, maestre d’asilo, precari di Amazon, laureati in fuga, sono date per perdute. Affranto, chiede a questi suoi amici cari: “perché vi nascondete?” Il che, visto a chi si rivolge, ti lascia un po’ basito: l’uragano contro coloro che distruggono “70 anni di pace e prosperità”, a El Niño dei tropici gli fa un baffo. I “decenni di pace e prosperità”, assicurati anche da Berlusconi che, in fondo era solo un’innocua “macchietta italica” estratta dalla commedia dell’arte, li hanno garantiti anche i nostri soldati, in difesa della “nostra storia e dei nostri valori di democrazia giovane e fragile, ma prima di tutto antifascista e antirazzista”. E a chi antirazzisticamente li hanno garantiti? Un po’ a tutti: serbi, afghani, iracheni, libici, siriani. Quanto alla prosperità, garantita è stata soprattutto ai quasi 18 milioni di italiani che, a partire dall’abolizione della scala mobile, si ostinano a non fare gli start up e si crogiolano nella miseria.

Un governo che “usa come arma di distrazione di massa l’attacco ai migranti e alle Ong”, è arrivato “all’orrore” di far credere a quasi 60 milioni di italiani “che il nostro problema siano i migranti”. Vuoi non concluderne, con Saviano, che “le cose si stanno mettendo male, male per tutti”? “Male per tutti”, mica negli Stati africani o mediorientali, che deperiscono visto che li bombardano, o gli tirano via le generazioni migliori. Niente paura, saranno sostituite da missionari, Ong e manager Monsanto.

Con. S’Agostino all’ultima crociata

Saviano il furioso non le manda a dire. E non le si poteva dire in modo più sacro e inoppugnabile, viste che sono di S. Agostino. I gialloverdi? “ Associazione di ladri, bande funeste, briganti”. E, superando addirittura il santo caro ai picchiatori morali, “potere iniquo… ingiusto incapace…criminale-.. colpi mortali che questo governo sta infliggendo allo Stato di Diritto…”

Vicino a Boldrini, Bonino, Mattarella e altri galantuomini e filantropi come Soros, agli Elmetti Bianchi, cari all’ISIS, alla Nato e a Israele, a democrazie come “l’unica del Medioriente”, specie quando la promuove tra i bambini di Gaza, giustiziere di brutta gente come Gramsci, Gheddafi, Castro feroce dittatore che “non ha mai realizzato i suoi ideali”, Assad, Chavez, Putin l’omicida che ispira il “ministro della malavita”, Milosevic, Galasso (del pool di Falcone), o di criminali come Hezbollah o Hamas, Saviano, parla ex cathedra. Il suo appello è una lectio magistralis.

Ci rassicura che l’immigrazione “non può essere bloccata” (in Africa la chiamano spopolamento), che è “una risorsa” (specie per terratenientes e Grande Distribuzione) e niente affatto “un pericolo per la tenuta sociale del nostro paese, che è un paese multietnico, fieramente multietnico” . Chi nega che i migranti siano una risorsa “non capisce niente di politica ed economia”, aggiunge e credo che si riferisca a chi non gioisce del senegalese integrato che butta il camiciotto colorato e mette la cravatta, della sudanese che dall’hijab passa al perizoma, dell’iracheno che anziché Avicenna e Averroè studia Alberoni, della somala che, per campare, cede il figlioletto per i pappa degli spot antifame, del chirurgo siriano che anziché ad Aleppo opera al Bambin Gesù. Che bello un multietnicismo così.

Il finale dell’appello è da tempesta wagneriana. Fa impallidire il Catone che rade al suolo Cartagine, o il Cicerone che manda al patibolo Catilina: “Mobilitatevi per diritti che a breve non ricorderete nemmeno più di aver avuto … truppe cammellate di bugiardi di professione al cospetto dei quali gli scherani di Berlusconi erano dilettanti… era così che Mussolini trattava Matteotti prima che venisse ammazzato…comunicazione criminale

Comunicazione a sostegno di chi “delegittima dall’occuparsi del sociale figli di benestanti”, chi applica la “deriva autoritaria per disconoscere la fatica intellettuale”, “chi ci offende dicendo che criticare questo governo sia un favore a qualche potente” (fareste male a pensare a code di paglia, o a Soros, De Benedetti, Elkann, Cairo, Boccia, UBI, le lobby di Bruxelles). Qui si tratta di essere “o complici o ribelli”. Perché, come dice Grossman, “è la lotta del grande male che cerca di macinare il piccolo seme dell’umanità. Voi siete il piccolo seme dell’umanità, senza di voi l’Italia è perduta”. Ma, coraggio, c’è chi questo piccolo seme lo sa far germogliare. “Sono io, Roberto Saviano”, e qui la si vede tutta, la tempra dell’uomo: “Non mi fa paura la querela, non mi fa paura la solitudine… non vi ho chiamato per difendere me…”

Roberto, non sei solo. Siamo con te, tutti. Il Corriere, il Tg1, il Tg5, il manifesto più di tutti, La Stampa, La Repubblica, la “comunità internazionale”, la Nato, Juncker e tutta la UE, Soros, gli Usa che si apprestano alla battaglia finale con Mordor-Russia, gente che sa di avere ragione oggi, come aveva ragione quando ci avvertì che con il No al referendum saremmo precipitati in Grecia, che Saddam aveva le armi di distruzione di Massa, che un paio di aerei avevano fatto crollare tre torri, una senza neanche sfiorarla, che la guerra alla Jugoslavia era per i diritti umani, che Mario Draghi vuol bene non alle banche ma ai loro clienti, che con Renzi stavamo entrando nell’Eldorado, che i russi assediano l’Occidente e non viceversa, che non c’è elezione andata male che non sia stata manipolata da loro, che andare da Torino a Lione 10 minuti più veloci unisce l’Europa, che l’euro ci avrebbe reso tutti signori con piscina…

Il “manifesto”: la pistola giocattolo ferisce. Solo se sei nero

E che se si spara con una scacciacane a salve si ferisce il colpito. Solo se è un migrante. E questa non è di Saviano, bensì del giornale che ne ha intessuto la corona d’alloro. Il “manifesto” riprende la vicenda dei cretinetti tredicenni che con una scacciacani a salve hanno fatto bang contro un immigrato. Però ci mette del suo, in prima pagina e nel paginone interno: vittima del razzismo sparato e… ferito. Nel testo ovviamente niente: illeso. E allora? E’ il razzismo che li ha lanciati contro il “negro”. E la lotta al razzismo consente certe licenze. Non sarà mica la solita deformazione complottista sospettare che i ragazzetti siano stati invece ispirati da quegli affascinanti videogiochi americani dove vince chi più spara, incendia, devasta, ammazza. Quei videogiochi che, ogni due per tre, il “manifesto”, con Federico Ercole, promuove ed esalta nei suoi inserti Alias. Ma questo il “manifesto” lo esclude. Il quotidiano Piddin-Sorosian-savianeo, da sempre antirazzista, con i bimbetti neri, gialli e bianchi dell’United Colors of Benetton, sa come schierarsi sui cattivi e buoni del Ponte Morandi crollato. A quegli sciacalli di Di Maio e compagni, irriconoscenti verso una famiglia sostenitrice di cause buone, mediatiche e politiche, per le quali tosava pecore e Mapuche, non la manda a dire con Michele Prospero: “Il governo, che ha osato annunciare revoche di concessioni ai Benetton autostradali, approfitta dei cadaveri e delle macerie ancora calde per sperimentare gli effetti del populismo penale e per scatenare le reazioni più regressive”: “la vendetta contro i Benetton”. Gente che si è acconciata a contenere i pedaggi e a limitare i profitti netti a1 miliardo all’anno.

Poltrone in vista

E’ una pura malignità dei soliti barbari vedere sullo sfondo di queste intemerate alcune mete dorate. Che so, una bella candidatura alle prossime europee, o capitanare la nave della prossima “sinistra” che saprà finalmente, spiaggiata la carretta renziana, fare da Arca e traghettare il suo popolo riunito al di là del cataclisma gialloverde in un’Italia desovranizzata, tutta europea e atlantica. Oppure, hai visto mai, una bella presidenza RAI? Non ce lo vedreste bene un filosofo in vetta alla RAI? O un perseguitato dalle mafia e alleato dei “produttori” e VIP contro i barbari? O, ancora meglio, chi in Rai ci sta dentro e, scoprendo le magagne di tutti, s’è conquistato la fama di cavaliere senza macchia e paura, a cavallo di un bianco destriero chiamato “Rai bene comune-Indignerai”?

L’asso nella manica e i “raccomandati e parassiti”

Riccardo Laganà, perito industriale e tecnico Rai, non aveva finito di denunciare al capo dello Stato la scandalosa proposta pentaleghista di un giornalista indipendente, Marcello Foa, a presidente Rai che un coro di followers in Rai ha rimediato candidando proprio lui. La consigliera Rita Borioni, renziana e addirittura orfiniana del PD, tutta Forza Italia nel CDA e il giornalista Peter Gomez.Insieme alle grandi firme, pesanti argomenti a suo favore. Si era erto contro il di Di Maio dei “ parassiti e raccomandati” in Rai, individuandovi una “minaccia di rastrellamenti contro chissà quale razza di delinquenti tra i dipendenti RAI”.

Mentre 13mila dipendenti RAI facevano l’ola, io mi sono dovuto convincere che avevo visto male quando, mentre gracchiando in Rai per una ventina d’anni, m’era parso di averne pur visti di “parassiti e raccomandati”. Titoli per aspirare degnamente all’alta carica, Laganà ne ha tanti e, tra questi, oltre alla lettera contro Foa a Mattarella, la proposta di intitolare al buon Fabrizio Frizzi, scomparso simbolo di una Rai “massima istituzione culturale del paese”, gli studi televisivi DEAR. A seguire, Via Teulada potrebbe essere dedicata a Mara Venier.

Laganà e Saviano: un duo da RAI liberata

Ma dove Laganà s’è guadagnato un primato assoluto su candidati presenti e presidenti passati è stato il suo schierarsi accanto a Roberto Saviano senza se e senza ma contro i nuovi barbari, rieccheggiandone le ragioni e addirittura il lessico: fascismo, atteggiamento mafioso, orrore… Al becero Salvini, che aveva ventilato la sospensione di qualche scorta,ecco la sfida dello scudiero di Saviano: “Noi vogliamo celebrare oggi Roberto Saviano e il suo coraggio… sosteniamo oggi più che mai Roberto Saviano giornalista coraggioso e libero… la Rai è la casa di Saviano…ci batteremo perché nessuno possa sfiorarti”….

Una candidatura alla presidenza Rai al posto della sua, svanita? In questa sua accorata savianeide, il Laganà ha affiancato al martire ancora vivo, altri che non lo sono più: Impastato, Siani, Tobagi, Spampinato, Falcone e Borsellino. Solo un maligno potrebbe parlare di cattivo gusto. Per Laganà lottano mica solo Lopez, Borioni e i nazareni di PD e FI. Al suo fianco c’è anche MoveOn. Mica bruscolini. MoveOn, vicina al Partito Democratico, è la più grande operazione online americana, ora estesa nel mondo, formatasi per contrastare l’impeachment di Bill Clinton per aver mentito al Congresso e al popolo americano. Oggi è il”portale di pressione” (lobby) che diffonde ai quattro punti cardinali tutto ciò che frulla in testa ai cosiddetti “liberal progressisti”. A suo tempo sostenne che Bernie Sanders era simpatico, ma che era meglio candidare Hillary. Il direttore è Ilya Sheyman, ebreo russo, figlio di una famiglia di dissidenti fuggiti dall’URSS negli anni ’70. Che altro?

Concludendo non possiamo che rendere grazie a Saviano, Cacciari, Laganà, manifesto: I vostri appelli ci hanno convinto: piuttosto spediti alla Cajenna da facebook, che con gli oppositori di questo governo.

 

Fulvio Grimaldi

Fonte: ttp://fulviogrimaldi.blogspot.com

Link: http://fulviogrimaldi.blogspot.com/2018/08/i-bei-corpi-e-le-belle-menti-alla.html

18.08.2018

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