DI MASSIMO BORDIN
ilfoglio.it
Fra i giornalisti che Alessandro Di Battista ritiene dei modelli ce n’è uno che forse non è presentissimo alla memoria dei lettori di quotidiani. Fulvio Grimaldi però ebbe un notevole momento di visibilità quando nel Tg3 di Sandro Curzi commentava temi ecologi sempre accompagnato da un simpatico cane bassotto.
https://www.facebook.com/dibattista.alessandro/posts/1758911434220913
Quando poi si occupava di politica estera era un perfetto cultore del terzomondismo, in una sua versione particolarmente sconclusionata. Grimaldi è a suo modo una icona. Abbronzato, sempre con un giubbotto jeans e i Ray-Ban anche la sera. Lo capì a suo tempo il regista Elio Petri che gli fece interpretare il ruolo di giornalista in suo famoso film dei primi anni anni 70, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, con un indimenticabile Gian Maria Volontè nella parte di un poliziotto omicida. Grimaldi era il cronista di sinistra che il vicequestore assassino utilizzava per le fughe di notizie. Ora scrive meno ma recentemente ho trovato in libreria un suo libro di memorie, “Un Sessantotto lungo una vita”. E che la sua vita sia stata finora avventurosa non c’è dubbio, fra il bloody sunday di Londonderry e lo Yemen.