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La Redazione

 

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Berlusconi il sabotatore anti-italiano. Via al Governo Lega-5s-FdI

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A cura di Davide
Il 23 Aprile 2018
108 Views

DI MARCO GIANNINI

comedonchisciotte.org

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Lega e 5 Stelle sono ad un bivio, serve un compromesso al rialzo.
Di Maio e Salvini devono crederci, rischiare il tutto per tutto e con infinito coraggio accordarsi rinunciando ambedue a qualcosa di grosso: il primo alla poltrona più ambita, il secondo a Berlusconi.
Credo che al popolo di centro destra poco importi ormai dei tatticismi, soprattutto se privatistici (cioè non funzionali al benessere italiano) di Silvio Berlusconi ed abbiano semmai a cuore il destino delle future generazioni.
E’ notizia delle ultime ore (fonte LiberoQuotidiano) che Berlusconi avrebbe espresso parole di fuoco e profonda disistima contro Salvini, questo ad una cena coi forzisti a Campobasso in occasione delle elezioni regionali.
E’ un primo segnale di “macchina del fango” per adesso utilizzata solo a scopo intimidatorio.
Questa ambiguità rispetto alle dichiarazioni ufficiali denota non solo la bassa considerazione dell’uomo di Arcore verso gli elettori di centro destra (“da trattare come dei bimbi scemi di otto anni” tanto per citarlo) ma anche l’ennesimo atto di sabotaggio nei confronti di Matteo Salvini e questo al fine di indebolirlo, disconoscerlo come leader ed allo scopo di consegnare su un piatto d’argento così la testa degli italiani (perché di questo si tratta) al trio Merkel-Macron-Draghi attraverso il Governo del Presidente.
Silvio Berlusconi sa bene che l’Italia non può avere un futuro dentro l’austerità, dentro la moneta unica, dovrebbe essere lui per primo, proprio in questo istante, a farsi da parte (come chiesto peraltro da Daniela Santanchè, non certo da Marco Travaglio per dire…) facilitando la nascita del Governo di Matteo Salvini ma evidentemente qualcuno gli ha chiesto di stare lì e preferisce essere il garante dell’establishment per la felicità del Presidente della Repubblica e di Matteo Renzi (e di Giorgio Napolitano).
Se ci avete fatto caso Berlusconi ha attaccato i 5 Stelle creando solchi quando le parti (Lega e 5s) stavano per accordarsi, mentre si è sempre detto disponibile ad allearsi quando non sembrava più possibile un’intesa.
Adesso, sempre sabotando, egli utilizza (e insegna a utilizzare) la frase “se Salvini uscirà dal centro destra ecc ecc” uno slogan, una tecnica di manipolazione emotiva e di distorsione della realtà.
Siamo sicuri che non sia lo stesso centro destra ad essere uscito da Berlusconi? Da un uomo di oltre 80 anni che ha abbandonato ogni logica razionale con dichiarazioni che ogni 5 minuti contraddicono quelle precedenti (comprese le insane scenette di cui si è reso artefice recentemente)?
Se la Lega avesse ottenuto meno consensi di Forza Italia ed il PD non fosse crollato, a
quest’ora Berlusconi avrebbe regalato al paese lo sbiadito Tajani ed un “Nazareno bis” a prescindere dal fatto che Salvini avesse accettato di farne parte o meno.
In tal modo le frequenze euroentusiaste si sarebbero sintonizzate su quelle di Mediaset (…), premiando in tal senso il servile Silvio (forse…).
Nessuno in questi anni credo si sia mai alzato una mattina con l’impellente esigenza “voglio Tajani premier” eppure Silvio d’Italia, di punto in bianco, si è prodigato in campagna elettorale cercando di farlo percepire di colpo come un fenomeno (alternando questa pratica agli insulti al M5S).
In questo c’è la reale differenza tra Salvini e l’ex Cavaliere: Salvini non si interessa alle altre parrocchie bensì opera sul territorio, incontra le parti produttive e sociali, elabora programmi innovativi e di sviluppo. Stesso dicasi per i 5 Stelle.
Credo sia per questa ragione che Berlusconi sbagli valutazione puntando tutto sulla macchina del fango dei suoi portentosi organi di stampa. Gli italiani si sono resi conto di una ingiustificata e smodata ambizione in Berlusconi mentre in Salvini non c’è traccia di Alfano e Fini e le sue proposte non seguono i binari dell’establihment ma vanno in senso diametralmente opposto.
Le capacità di Berlusconi sono ormai ridotte e chiunque può constatare che dal 2011, quando si dimise pressato dai mercati (anteponendo se stesso ed i suoi interessi rispetto alle esigenze degli italiani) il grande comunicatore si è trasformato in un incoerente, confuso e rabbioso residuo del passato. Anche nel 2011/2012 (sempre perché anteponeva se stesso…) se ricordate, cambiava idea su Mario Monti ad ogni alito di vento.
Proprio per questa ragione l’unica chances che ha Salvini di salvarsi da questo vendicativo imprevedibile pezzo di storia è che Di Maio accetti in modo maturo di esserne il Vice (e magari Ministro dell’Interno), sarebbe “secondo tra eguali”; le istanze pentastellate sarebbero compensate con una quota maggiore di Ministeri.
Di Maio è giovane e comprenderà che Salvini solo come Primo Ministro potrà giustificare al popolo di centro destra tutta l’operazione (oltre che con un’opera di governo efficace e di svolta).
Questa tipologia di Governo dovrebbe prevedere sicuramente anche Fratelli d’Italia per quanto detto nelle righe precedenti (“significato di centro-destra”) e perché la democrazia ha bisogno di numeri: con i poteri forti in gioco ci sarebbe sicuramente una campagna acquisti per farlo cadere. Inoltre  tutto il mondo (anche chi non l’ha mai votata) ha assistito alla serietà con la quale Giorgia Meloni, nemmeno tanto privatamente, ha redarguito Berlusconi dopo la ridicola scenetta delle penultime consultazioni.
Gli italiani potrebbero avere un Governo senza precedenti cioè senza il PD e senza Berlusconi coloro che nelle varie declinazioni (PCI, PDS, Ds, PD, Pdl, FI) hanno polverizzato la nostra nazione dall’entrata nello SME in poi (Divorzio B/T, privatizzazioni delle banche e delle forniture, liberalizzazioni, pacchetto Treu/precarizzazione, Euro, globalizzazione ecc).
La strada migliore sarebbe stata quella di nuove elezioni con una inedita coalizione Lega-FdI-5S ma la storia concede solamente una occasione poiché il sistema poi si riorganizza e prende le contromisure; gli ultimi sviluppi indicano che non c’è tempo da perdere.
Roberto Fico sarà la prossima carta di Mattarella, una carta che la più alta carica dello Stato (che teoricamente dovrebbe essere super partes) avrà potuto giocare grazie soprattutto a Silvio Berlusconi. Senza un passo in avanti di Salvini e Di Maio sarà Fico, proprio un grillino, il catalizzatore del Governo Istituzionale voluto (nelle urne) da nessuno, ovvero dell’ennesimo esecutivo neoliberista, pro austerity, delle oligarchie finanziarie internazionali con al timone magari un Cottarelli (FMI) o un giudice (per l’ingenuità popolare i giudici sono i “buoni ma purtroppo essendo un potere legato a doppio filo con l’establishment ne è meno nota la relativa passione per l’austerity e la globalizzazione…).
Fico coagulerà intorno a sé la reazione 5 Stelle/PD/Leu (con l’appoggio esterno come minimo proprio di Forza Italia) espellendo dalle aule che contano il Nord produttivo; il tutto risulterà intriso della consueta melassa pseudo umanistica ed immigrazionista di cui non ne possiamo più (quella per intendersi tanto cara alla Boldrini), in nome della competizione al ribasso dei diritti e dei salari (guerra tra poveri) mediante ingresso del noto “esercito di riserva di disoccupati”.
Questo devono saperlo i ceti produttivi che chiedono meno tasse, i lavoratori salariati che vorrebbero più servizi e meno tagli (ad esempio agli ospedali) oltre che buste paga più alte (conseguenza dello sviluppo economico), i precari (tra cui gli insegnanti), i pensionati cui si racconta che pesino troppo (SIC!) ed i disoccupati che pagano con la loro condizione le politiche di deflazione salariale e di soffocamento della domanda interna (poiché la Moneta Unica per gli italiani è concepita per questo, lo sappiano!).
Salvini e Di Maio quindi per Ragion di Stato (e statene certi con la benedizione di Trump) attraversino il Rubicone e voltino le spalle a questo sistema (monetario e geopolitico) criminale, per stessa ammissione di uno di quelli che l’ha concepito, il potentissimo Jacques Attali.
Se i due leader non si accorderanno non ci sarà nessuna reale detassazione, nessuna politica espansiva per il lavoro e lo sviluppo, nessun adeguato reddito di cittadinanza.
Concludendo si osserva che mentre l’ostacolo di Salvini è di tipo mediatico, quello del M5S è intrinseco al Movimento, ormai raffigurato da due blocchi poco rappresentativi della situazione interna: quello di Di Maio che ha voltato le spalle al “Movimentismo dell’1 vale 1” e quello di Fico movimentista sì, ma favorevole ad uno pseudo-umanesimo laicista, “internazionalista”, immigrazionista, apparentemente in prima linea contro i massimi sistemi ma in ultima istanza (storicamente) consapevolmente funzionale al neoliberismo.
Per la maggioranza interna sovranista ed anti austerity infatti, non esiste rappresentanza tangibile nei due blocchi a meno che…(libera interpretazione da parte dei lettori).
Forza che il teatrino di 25 anni è finito, largo ai giovani!
Marco Giannini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
23.04.2018
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