Di Patrizia Pisino per ComeDonChisciotte.org
Questa seconda parte dell’articolo di Keli Rigacci mette ancora più in evidenza l’originario compito dei genitori per la crescita armoniosa dei propri figli e di come attualmente siano influenzati da una propaganda mediatica distorta che, invece di educare, si limita ad assecondare i capricci indotti proprio dalla mancanza di figure stabili ed autorevoli di riferimento.
Il ruolo genitoriale viene così sostituito dal promotore – influencer pagato per aumentare il business che sta dietro alle industrie farmaceutiche e alle cliniche chirurgiche.
In questa società consumistica la famiglia viene disgregata e il ruolo del padre e della madre ridotto a semplice acquirente di prodotti per il cambio di sesso precoce, tutto ciò solo per esibire la propria apertura mentale.
Buona lettura.
Avvertenze per genitori distratti: Il rischio di affogare nel mare della nuova scuola “fluida” – Parte 2
COME TI HO FATTO, COSI’ TI DISFO !
I Bambini cambiati nel genere biologico, il futuro che non ti aspetti
Di Keli Claudia LR Rigacci, newsacademy.it
Un tempo l’idea era che i cromosomi di mamma e papà determinassero il sesso dei figli, oggi nei tempi dei paradossi inspiegabili, un bambino di 3 anni può scegliere se essere femmina o maschio.
Un tempo pensavamo che lo stile di vita dei genitori influenzasse il comportamento della prole, oggi è il fanciullo a cui niente è negato, che influenza la vita dei genitori.
Le oltre 2mln di visualizzazioni di un articolo di Le Monde sulla relazione genitori–figli, denuncia un problema collettivo. L’inchiesta del quotidiano francese, è partita da un’intervento della psicologa Caroline Goldman, autrice del libro “Fila in camera tua”, che indica ai genitori la necessità di uno “stop” ai capricci, alle disobbedienze e le bizze.
Molti ricordano la battuta delle nostre mamme “come ti ho fatto, così ti disfo”, che trasmetteva quella sudditanza biologica di essere “roba loro”, sottomessi al potere genitoriale, disobbedire voleva dire non essere scoperti e il “no” mai diventava “si”. Crescevamo seguendo regole e doveri ben precisi, e giocando sognandoci grandi, liberi dalla famiglia diventando principesse, astronauti, calciatori o personaggi famosi, quando andavamo a letto la sera, eravamo consapevoli di essere sempre sottoposti alla volontà genitoriale. Nostro rifugio ad un permissivismo maggiore, erano al massimo i nonni.
Oggi i bambini prendono lo smartphone e al Telefono Azzurro denunciano la mamma che li brontola, arrivano le forze dell’ordine se scappano sculaccioni o rimproveri pesanti, la scuola osserva ed i servizi sociali bussano alla porta se il minore manifesta disagio e tristezza.
I genitori, plagiati da una società che nega, se non addirittura condanna l’autorevolezza di essere mamma e papà, rappresentano il declino dell’educazione familiare, nascosto dai nuovi modelli educativi che i mass media offrono, grazie alla poca cultura tra le mura di casa.
Ed è così che il problema dei fenomeni di violenza e bullismo fin dalla più tenera età, a cui si reagisce parlando di “disagio”, “bisogni educativi speciali” e lotta all’ “intolleranza”, portano alla soluzione del modello della realtà fluida. Problema, reazione, soluzione.
“E’ tutta colpa di un’identità assegnata che non si riesce ad accettare”, affermano psichiatri e pediatri davanti alle sfide del crescere, ma la realtà è che l’identità è inesistente in famiglia. La nessuna negazione ad ogni desiderio e richiesta fin da piccolissimi, o peggio, la permissività per il senso di colpa di essere stati qualche volta autorevoli, rende il bambino un piccolo mostro a cui tutto è dovuto.
Assistiamo a scene indicibili in luoghi pubblici, dove bimbi urlanti e scalpitanti ottengono ciò che vogliono, e se per caso qualcuno si azzarda a rimproverarli, o fa notare all’adulto l’atteggiamento scorretto, le risposte sono peggio della violenza del bambino stesso.
Genitori incapaci di dare una misura comportamentale ai propri figli, sono l’utenza preferita della farmacopea moderna. La scienza medica, non contenta da decenni di somministrare psicofarmaci a chi è in crescita, oggi si orienta alla transizione di genere come soluzione a quel disagio infantile e giovanile, specchio di una difficoltà familiare e sociale.
Completamente dimenticando le “tappe evolutive”, il progressivo sviluppo delle capacità psico motorie e la maturazione della corteccia cognitiva solo intorno ai 24 anni, i manuali medici parlano di “disforia”, termine psichiatrico, letteralmente “mal sopportare” chi siamo.
La parola “disagio” è diventata il metro valutativo di un possibile cambio d’umore depressivo, assumendo un valore primario, unico e assoluto, nell’ottica di una medicina “preventiva”.
Perdendo ogni parametro educativo che delinea quel “sano e armonico sviluppo del fanciullo”, il bambino che s’identifica in personaggi reali e/o immaginari maschili e femminili, giocando ad essere principessa e pirata, ballerino ed astronauta, leone e coccinella, super eroe e robot, rischia di diventare agli occhi dell’indagine scolastica, soggetto a rischio di disforia. Niente di male diranno gli psichiatri, anzi, esempio a conferma di una realtà fluida che non si può negare, chi nega il “mal sopportare la vita” è asintomatico ed ugualmente coinvolto ad osservare i precetti imposti.
Ma dove si concentra il potere maggiore degli psichiatri e dei pediatri, appoggiati dalle lobby farmaceutiche che da decenni somministrano chimica, per ridurre i cosiddetti “disturbi di attenzione”?
Da dove deriva l’influenza così forte del mondo transgender, oggi sdoganato anche nelle scuole con le “carriere alias” degli alunni e ultimamente anche degli insegnanti? (vedi 1° parte di questa inchiesta qui https://newsacademy.it/news/2023/07/30/mondo-in-transito-mondo-transgender-parte-1/ )
Quali sono quelle realtà prese a modello di una “generazione in transito”, che risponde con il cambio di genere biologico attraverso cure ormonali ed operazioni chirurgiche per invertire il sesso di nascita? Basta andare su Google, digitare “vip bambini non binari” e si apre il mondo di Hollywood in tutta la sua luccicante trasgressione.
La coppia Jolie-Pitt, i figli di Charlize Theron e Megan Fox, la figlia di Cher e Jennifer Lopez, il figlio della star di Sex & the City Cynthia Nixon, di Warren Betty e così via, formano la lista lunghissima di personaggi famosi che, in nome del benessere del figlio e della “non discriminazione” del diverso, si pongono a modello del cambio di genere. Bambini in transito.
Non esiste oggi film o cartone animato che non alluda al fenomeno transgender e lgbtq, non passa inosservata, neanche ad un bambino piccolo, l’enfasi pubblicitaria del politically correct sul fenomeno “queer”, lo “strano” preso a modello. Così la fata madrina di Cenerentola è un gay afroamericano, la Barbie trans cornicia amori transgender e realtà affettive fluide nelle sale cinematografiche, il cartone animato Strange World propone personaggi apertamente gay, ed il lungometraggio Elemental ci offre il primo esempio “non binario” (non voler essere identificato né femmina né maschio).
I parametri fluidi creano instabilità in un cervello in crescita, la nuova politica può così incidersi riscrivendo le fiabe, invertendo ruoli e cambiando il lessico con un asterisco finale a sostituzione della desinenza “a” femminile ed “o” maschile, facendo pubblicità con coppie gay che vivono insieme, presentando uomini casalinghi provetti dietro a detersivi e raccatta polvere, e donne super eroi, che in confronto Wonder Woman è una lattante.
Il cervello struttura così un ego che sa di essere riconosciuto, solo se considerato particolare, “fuori dai ruoli”, fuori dalla norma che si riscontra in natura, dove è raro vedere animali dello stesso sesso che si accoppiano o specie diverse che si amano. Poco importa se questi ruoli non hanno logica cognitiva, è utile non saper discriminare la vita “vera” per creare una realtà fluida, è così che le immagini dei videogiochi hanno illustrato la pandemia Covid, e lo schermo verde su cui costruire un mondo inesistente, oggi surclassa la strabiliante pellicola “Sesso e Potere” con Robert de Niro e Dustin Hoffmann.
Il messaggio diventa chiaro, non più parità di diritti tra due generi diversi, maschio e femmina, troppo banale, ma eccessiva particolarità e generi interscambiabili o il nessun genere identificato nei “non-binary”.
Ma perché tutto questo?
L’evidenza dei casi di tentato suicidio aumentati a dismisura tra i giovanissimi, i giochi autolesionisti che passano per le chat di bambini non più monitorati dagli adulti, la relazione con l’intelligenza artificiale come Alexa da cui mai si riceve un “no”, sono una realtà. Ed è realtà la denuncia del servizio per l’adeguamento dell’identità fisica e psichica del San Camillo di Roma, che ci parla di un aumento negli ultimi 3 anni, del 315% di bambini e adolescenti che non si riconoscono nel proprio sesso biologico. Questa realtà, non fluida, è la chiave che apre nella testa delle famiglie il bisogno di avere supporto da parte delle istituzioni, scuola, sistema sanitario e giudiziario.
La paura è primaria, stravolge l’ordine naturale, è la paura del figlio che può morire prima del genitore, ed è questo terrore che ha bisogno di una realtà “fluida” per dare fiducia ai programmi di supporto. E’ l’inevitabile situazione del disagio obbligato, dal cambio climatico alla pandemia al bullismo, in sintesi dal “mal sopportare” la vita moderna che giustifica farmaci per la disforia.
Cosa si nasconde profondamente dietro a questo cambio di paradigma? Soldi. Tanti, tantissimi soldi, come denunciano i due articoli che vi invitiamo a leggere a fondo pagina, “La medicalizzazione della devianza” e “Fare montagne di soldi con l’ “identità di genere”.
E’ recente la disputa tra psicologi, che denunciano il grave pericolo psico fisico in quei bambini e adolescenti sottoposti a terapie bloccanti la pubertà, e i pediatri appoggiati dagli endocrinologi che negano il pericolo, facendo leva sul maggiore rischio di suicidio per chi non vi si sottopone.
Questo nuovo paradigma, che vede crescere esponenzialmente gli ambulatori per il cambio di sesso (per adesso in Italia siamo a 33), ed un’autorizzazione ad usare farmaci bloccanti la pubertà e terapie ormonali approvata nel 2019, ha portato un aumento di richieste di cambio del proprio genere “biologico”, che l’equipe dell’ospedale di Padova ci racconta essere passata dal 2021, da 38 persone a 200.
Emerald Fennel (Barbie incinta) e Hari Nef sono attrici transgender. Fanno entrambe parte del cast del film Barbie
Chi sceglie di usare questi farmaci non li paga, con soddisfazione dell’afflusso nelle strutture, mentre la realtà fluida impone che “anche i bambini hanno diritto di esplorare la loro identità di genere” e che “non c’è un’età per raggiungere un certo grado di consapevolezza”.
Come arriviamo a mettere in dubbio di essere maschi o femmine quando madre Natura ci ha fatto nascere con quel genere? Una parte di responsabilità è da imputare ai genitori inconsapevoli di quali siano le strategie relazionali, le regole, i metodi, le basi più semplici di psicologia necessarie per gestire un figlio. Se vi aggiungiamo uno stile di vita il cui unico obbiettivo è la soddisfazione materiale, ci troviamo in un mondo tecnologico, ma senza alcun interesse ad un’evoluzione animica spirituale.
Essendo nostra intenzione portare una visione naturale della vita rifacendosi alle 5 Leggi Biologiche del Dottor Hamer, vogliamo far notare un parallelo interessante attraverso le parole del Dr. Stuart G. Baker, statistico matematico ricercatore per i bio marcatori tumorali. “Le condizioni di interrelazione all’interno della propria famiglia di cellule (tessuto) sono una importante discriminante per la mutazione della forma di una cellula, perché la cellula si “sintonizza” sul campo morfogenetico. Ma una cellula che ha modificato il proprio equilibrio morfologico, che ha cambiato forma e connessione con il proprio tessuto e ha acquisito la tendenza a proliferare, se inserita in un campo morfogenetico stabile torna alla stabilità originaria”.
Osservando da quest’ottica il tessuto familiare, genitori che esprimono integrità e autostima la riflettono sui figli ed un eventuale disagio della disforia, paleserebbe una forma di malessere depressivo da parte degli adulti che, incapaci o ignari del loro “mal di vivere”, lo manifesterebbero psichicamente su chi gli vive accanto.
Se invece la realtà transgender non fosse legata a quell’accezione psichiatrica che giustifica un sensibilizzare ad un “disagio”? Se essere “trans”, in transito da un genere all’altro, non fosse una sofferenza a cui collegare fenomeni di “bullismo”, o esempi di “non inclusione” del “diverso”? Se il sentirsi non identificati nei ruoli sociali che definiscono maschio/femmina, fosse vissuto con armonia ed i figli delle persone trans di conseguenza, vivessero senza difficoltà e senza alcuna carenza di riconoscimento?
Se da ultimo venissimo a scoprire che il disagio è una montatura, una costruzione che usa i bambini per altri scopi, che l’educazione transgender nelle scuole non ha il fine di sensibilizzare, ma anzi indottrinare?
E’ quindi doveroso accennare a quanto sta accadendo nel Regno Unito, anche per rafforzare nei genitori favorevoli all’educazione transgender nel mondo scolastico, quanto l’attenzione debba essere sempre assolutamente vigile.
Da noi si enfatizza l’affrontare questi temi in modo da “garantire che gli alunni transgender non vengano discriminati e si sentano accolti dal gruppo classe”, e si fa leva come indica il sito Tecnica della Scuola, sul solito “capire gli eventuali disagi che provano alcuni studenti che si trovano in un percorso di transizione”, invitando i docenti con il ritornello di “avvicinarvisi, per una didattica completamente inclusiva che valorizzi ogni tipo di differenza”.
Ebbene nel Regno Unito, famiglie che si dichiarano “dell’altro sesso” hanno denunciato il Dipartimento dell’Istruzione britannico, accusandolo di aver indottrinato i figli senza il loro consenso e senza essere stati informati dei disagi dei loro ragazzi. L’ingerenza delle associazioni lgbt, ha permesso una transpropaganda eccessiva, conducendo i minori ad un cambio di genere facendo leva sull’età dell’adolescente capace di decidere autonomamente, non avvisando i genitori. Il Primo Ministro Rishi Sunak ha subito proposto una restrizione all’insegnamento transgender, ma ciò viola l’Equality Act che protegge dalla discriminazione i più deboli, la necessità quindi di dover cambiare la legge per modificare il regolamento, lascia il dibattito ancora aperto.
Ciò che evidenzia la realtà fluida, non è quindi solo il pericolo reale di terapie bloccanti la pubertà, che influenzano il sistema ormonale e la struttura ossea e da qui non si torna indietro, ma anche danni all’apparato psichico ed emotivo, con il forte rischio di far precipitare questa nuova generazione in un definitivo distacco dal mondo.
Riflettere inoltre sul fatto che il fenomeno transgender nei minori, si manifesta negli USA solo in alcuni stati tra cui la California ed è completamente ignorato in altri, pone l’interrogativo se questa realtà fluida è incentivata e costruita da ideologie politiche e quindi economiche, piuttosto che da un’effettiva armonica inclusione di chi la pensa diversamente.
Per concludere il nostro allertare genitori ed educatori a diffidare della scienza medica per gestire il rapporto con i minori, si rinnova l’invio del pdf alle scuole contenuto nella prima parte di questa inchiesta, “AVVERTENZE PER GENITORI DISTRATTI: QUANDO MADAME HERBERT GARRISON DIVENTA IL MIO INSEGNANTE”.
Ricordiamoci che se gli adulti non iniziano a riappropriarsi della realtà vera, della Natura con i suoi meccanismi biologici, delle dinamiche che regolano l’evoluzione da migliaia di anni, è facile confermare il drammatico valore profetico alla frase che scrisse oltre 30 anni fa nel suo libro “Gli ultimi giorni di Gaia”, il famoso conferenziere metafisico Stuart Wilde, “Strano…nel futuro non vedo bambini”.
Invitando ad esprimere la propria autorevolezza nell’educazione delle future generazioni, ricordando che ciò che un bambino vuole è una guida ed un modello, con l’intento di favorire il risveglio ad una consapevolezza di un’evoluzione armonica dell’essere umano, richiamiamo alla zoom proposta dal team ArteStudioShakel in programma martedì 29 Agosto, dal tema “Educhiamo i nostri ragazzi a ciò che è logico per la vita”.
Di Keli Claudia LR Rigacci, newsacademy.it
FONTI
La medicalizzazione della devianza
https://www.autricidicivilta.it/la-medicalizzazione-della-devianza-sulla-polemica-a-partire-dallarticolo-sui-bambini-trans-di-panorama/
Fare montagne di soldi con l’ “identità di genere”
https://feministpost.it/insights-reflections/fare-montagne-di-soldi-con-lidentita-di-genere/
Link di riferimento all’articolo:
https://www.saluteattivaonlus.it/cancro-cellula-impazzita-ricerca-campo-morfogenetico/
https://www.infotrans.it/it-schede-3-mappa_servizi_transgender
https://www.today.it/gossip/celebrita-figli-transgender-e-non-binary.html
https://www.alfemminile.com/attualita/i-vip-che-sono-genitori-di-figli-omosessuali-e-ne-sono-fieri-/
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Fonte: https://newsacademy.it/storia-e-cultura/2023/08/03/mondo-in-transito-mondo-transgenico-parte-2/