Chi si batterà per i diritti delle donne ora che i Democratici hanno eliminato i termini di genere?

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Robert Bridge
strategic-culture.org

Potreste essere perdonati per aver pensato che, in un momento in cui il panico per una pandemia sta dilagando ovunque ed è in pieno svolgimento una battaglia politica per il controllo della Casa Bianca, i Democratici avrebbero fatto una pausa nei loro sforzi di fomentare i dissidi di parte. Perdonati o no, il vostro sarebbe comunque un ragionamento sbagliato.

Il mostro della giustizia sociale è tornato alla carica ed ora sta divorando il suo stesso creatore, il “Dottor Frankenstein.” La cosa è diventata evidente questa settimana, quando la speaker della Camera, Nancy Pelosi, in nome dell'”inclusività” e della “diversità,” ha fatto un grosso regalo ai progressisti radicali all’interno del Partito Democratico vietando i termini specifici di genere.

Questo nuovo codice di condotta della Camera ora vieta l’uso di quelle parole che, un tempo, rendevano un biglietto d’auguri degno di essere spedito. Parole intime che simboleggiano la famiglia, come padre, madre, figlio, figlia, fratello, sorella, zio, zia, cugino di primo grado, nipote, marito, moglie, suocero, suocera, genero, nuora, cognato, cognata, patrigno, matrigna, figliastro, figliastra, fratellastro, sorellastra, nipote… tutti andati.

Dal momento che qualsiasi allusione ad un mondo binario di uomini e donne è offensiva per circa lo 0,01% della popolazione, i legislatori saranno ora costretti a sostituire quei termini intrisi di sesso con vocaboli chirurgicamente sterili e anonimi come genitore, prole, consanguineo, parente del genitore, cugino di primo grado, prole di consanguineo, coniuge, consuocero ecc.”
Allo stesso tempo, secondo queste nuove regole, verrà creato un Ufficio della Diversità e dell’Inclusione, che, tra le altre cose, “sarà autorizzato a dirigere e guidare gli uffici della Camera addetti al personale a reclutare, assumere, formare, sviluppare, far progredire, promuovere e mantenere una forza lavoro diversificata...” Con una politica del genere nulla potrà andare storto, è ovvio.

Allora, cosa sta veramente succedendo, a parte un’altra assurdità finanziata dai contribuenti e promossa da politicanti cerebrolesi? In primo luogo, le nuove regole della Camera rappresentano solo l’ultima bordata contro la famiglia nucleare tradizionale, che richiede, per la sua stessa sopravvivenza, l’impegno a credere in certezze biologiche, come l’esistenza di soli due sessi riproduttivi, conosciuti da millenni come ‘maschile‘ e ‘femminile‘ e indicati dai cromosomi XY e XX, rispettivamente.

Al giorno d’oggi, però, un neonato non può più aspettarsi di essere partorito in un mondo sano, dove un medico può liberamente congratularsi con la madre e il padre (scusatemi, i genitori) per la nascita di una bella bambina o di un bel bambino (scusatemi, la prole). Questo perché “assegnare il sesso” alla nascita non è più accettabile per l’inquisizione cancella-cultura. Sarebbe opprimere il piccolo esserino con una cosa chiamata “scienza,” nel momento stesso in cui alcuni membri politicamente motivati della comunità medica insistono sul fatto che il genere non è altro che un “costrutto sociale“, un concetto fluido che può cambiare in qualsiasi momento.

 

In realtà, lo dico per coloro che non fossero aggiornati su questa crescente follia, attualmente esistono decine di tipi di genere, tra cui maschile, femminile, transgender, neutro, non binario, agender, pangender e genderqueer. Qualcuno può immaginare come dev’essere per un brufoloso pubescente partecipare ad una lezione di educazione sessuale in mezzo a una simile, infernale confusione ed incertezza? Inoltre, è il massimo dell’ironia e dell’arroganza che i Democratici diano lezioni ai Repubblicani sul fatto che, per il Covid-19, bisogna “seguire la scienza“, quando poi  rifiutano essi stessi di seguire la più semplice di tutte le scienze, quella che predica l’esistenza di due soli generi umani, maschile e femminile. I veri “costrutti sociali” sono le altre decine di categorie che ora rivendicano lo status di “genere.”

La presunzione e la stupidità dei Democratici non finisce qui. In un momento in cui i marxisti della cultura non sopportano di sentire termini connessi alla famiglia intrisi di allusioni sessuali, introducono tranquillamente i bambini delle scuole elementari a discussioni su stili di vita sessuale alternativi, come quello transgender. La maggior parte degli adulti non ha problemi con individui che si identificano con il loro sesso preferito. Ma sarebbe chiedere troppo lasciare che i bambini continuino ad imparare le Tre R [reading, ‘riting (writing), and ‘rithmetic (arithmetic); leggere, scrivere, far di conto], prima di buttarli a capofitto in un’orgia di scelte di stili di vita? Il pericolo di sottoporre a questa pseudo-scienza esseri umani giovani e impressionabili è evidente nel crescente numero di adolescenti che si pentono delle irreversibili operazioni di cambio di sesso a cui erano stati sottoposti.

Infine, quella che è forse l’ironia più grande di tutte è che questi ridicoli giochi di parole servono solo ad annullare le legittime aspirazioni popolari. Sotto il sudario di una neolingua orwelliana si nasconde un’insalata di parole tiranniche che fa esattamente il contrario di ciò che pretende: aumentare “l’inclusione” e la “diversità” nella società.

Per esempio, come si potrebbe intavolare una qualsiasi discussione sui “diritti delle donne” quando ogni menzione del gentil sesso è stata completamente vietata? La domanda non è retorica.

E’ il massimo dell’ipocrisia per persone che sostengono di essere i paladini dei diritti delle donne negare la stessa esistenza biologica delle donne,” ha detto a Tucker Carlson l’ex candidata democratica alla presidenza Tulsi Gabbard, che potrebbe essere l’unica parlamentare democratica a Washington con un cervello funzionante. “Invece di fare qualcosa che potrebbe effettivamente aiutare a salvare la vita delle persone, preferiscono legiferare che ‘non si può dire madre o padre.'”

A questo punto, terminerei con un “Amen!,” se non fosse che, grazie alla clownesca performance del deputato Emanuel Cleaver, che ha concluso la preghiera di apertura della 117° seduta (decisamente molto poco sexy) del Congresso con le parole “amen and awoman,” ora sembra che anche questo semplice e asessuato termine (che significa semplicemente “così sia“) sia stato contaminato da un disgustoso intrigo politico.

Con in pancia questo tipo di imperdonabili acrobazie, i Democratici dovrebbero essere molto grati di aver perfezionato l’arte di “vincere” le elezioni, altrimenti sarebbero già spariti dal panorama politico, semplicemente per non aver fatto nulla di positivo per la nazione. In effetti, il termine “Democratico” potrebbe essere destinato all’oblio più rapidamente di “maschio” e “femmina.”

Robert Bridge

Fonte: strategic-culture.org
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2021/01/08/oh-brother-who-will-fight-for-womens-rights-now-that-democrats-have-scrapped-gendered-terms/
08.01.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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