Viaggio al termine della Storia (Abdul)

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DI ALCESTE

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Leggo, con un breve moto di sconcerto, un articolo di Maurizio Blondet sulla vicenda di Abdul El Sahid, il quindicenne di origine marocchina travolto (per una sfida fra amici) da un treno nella stazione di Parabiago.

La natura di tale sfida è ancora in discussione; le indagini, lentissime e menefreghiste, prenderanno corpo, fra un cappuccino e l’altro, nei prossimi mesi. Onde “appurare la verità”. La verità o la dinamica dei fatti o il bilancino della colpa, tuttavia, come nel caso di Desirée, qui non interessano.

Qui importa solo la densità sociale e storica dell’episodio.
Blondet la riconduce, minimizzando il tutto a livelli da commedia italiana grottesca, all’italianizzazione cialtrone del ragazzo. Blondet, infatti, è ossessionato dal cialtronismo italico e dalla italica cialtroneria. Cialtroneria: “Il vizio di esser trasandato o di comportarsi in modo privo di serietà e correttezza nei rapporti umani”. Credersi furbi, svicolare dalle regole, mancare alla parola data.

La perfetta integrazione di Abdul è dimostrata dal carattere specificamente italiano che abbiamo cercato di lumeggiare in precedenti e recenti articoli: che siamo furbi, più furbi di tutti gli stranieri, che a noi le leggi della fisica ci fanno un baffo, i divieti legali … sono cose ridicole che valgono per i fessi … Bisogna riconoscere il carattere bonario, italianissimo anche questo, di tale integrazione”, scrive il Nostro.

Ritengo che, nella sua analisi del comportamento italiano, ci sia del fondamento. C’è della verità, lo credo anch’io, tanto che Carlo Emilio Gadda ebbe a forgiare, in uno scritto in fieri, l’atrabiliare onomastico “Cialtrelli” a disonore d’uno dei suoi personaggi. Gadda, il Milanese per eccellenza, costituiva, infatti, l’esatto contrario del cialtrone italiano: devoto all’ordine, razionale, geometrico, borghese, uomo di legge, capitano giusto e duro nelle trincee della Prima Guerra; un cultore della retorica classica ch’egli trascolorava in un periodare espressionista, denso di acrimonia e risentimento, e che, pur raramente, lasciava cedere in larghi giri poetici dall’incedere stoico; Gadda odiava l’abusivismo, i ladri, gli sbruffoni, i superficiali, i pettegoli, gli arruffoni, gli sciattoni, gli energumeni del pensiero. In un breve racconto (Il seccatore) si sdilinque addirittura per la descrizione tecnica, in inglese, di una tazza del cesso: a ribadire la propria scelta verso tutto ciò che è ben pensato, ordinato, euritmico. Nella minutaglia descrittiva di un arredo sanitario vilissimo, ravvisava, infatti, la proprietà basica dell’anticialtronaggine: la virtù di chi opera per il meglio, con amore, cura, onestà e devozione, misurando e prevedendo il prevedibile, di chi pensa al di là del proprio naso, grazie a una congenita e razionale modestia, propria agli uomini dabbene*.

In ciò che dice Blondet, purtroppo, alberga una piccola parte di verità: gli Italiani sono un po’ cialtroni.

Nel caso di Abdul, tuttavia, questo schema mostra la corda. Appare datato, datatissimo, regressivo, facilone. Lascia campo a umori paraleghisti da Nord ordinato contro Sud fannullone, buono per un filmucolo con Salemme o Abatantuono.

La vicenda del ragazzino di Parabiago adombra altro. È il sintomo, purtroppo, di una malattia terminale dello spirito: il segnale di un’acculturazione coatta che coinvolge Italiani e immigrati, Claudia, Paolo e Abdul, e noi tutti; un’acculturazione che sovrasta e distrugge le peculiarità di ciascun popolo, nelle sue grandezze e nei difetti, nell’intelligenza e nella cialtroneria.

Abdul o Enrico o Francesca o Thierry sono l’avanguardia degli esserini forgiati negli ultimi trent’anni. I figli nostri o, almeno, di chi legge queste righe.

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Homunculus

Tali homunculi (elaborati in vitro dagli alchimisti del Sabba) non hanno idee, solo tendenze; non possiedono saperi; non studiano, ma apprendono esclusivamente tecniche; non vantano patria poiché gli hanno insegnato che il loro mondo è tutto il mondo, cioè niente; non sanno nemmeno se comportarsi da maschi o da femmine; ignorano la responsabilità perché la scuola, appunto, insegna la non responsabilità; la comunità neanche la presentono poiché, pure qui, è stato loro sottratto ciò che fonda la comunità: patria, gineceo, androceo militare, parrocchia, competizione sportiva, corporazione artigianale e professionale, senso dell’esser genitori e del dovere; del pari gli sono estranee disciplina e gerarchia dato che sottopelle agisce ormai il morbo della falsa, infinita, libertà; mestieri non ne conoscono: avevano da studiare!; la memoria non la coltivano: per carità: la memoria è nozionismo, mai apprendere a memoria, si devono comprendere i concetti, non imparare a memoria, e se un allievo confonde la battaglia di Lepanto con quella delle Ardenne, pazienza; il futuro? arriverà, eguale all’oggi; i cuccioletti al guinzaglio scansano il dolore, qualsiasi tipo di dolore, in nome di un edonismo straccione: per tale motivo non conoscono la felicità; privi di passato, mancano dell’abilità buona ad attutire le delusioni, anche minuscole e ridicole, ingigantendo le minuzie sino a problemi di cui i loro nonni avrebbero riso con incredulità; un “no” o una breve violenza, su questioncelle sciocche (il bullismo! uno schiaffo! un insulto!), li getta nello sconforto e nella depressione; non sanno che, al di fuori di un mondo irreale, esiste un vero mondo, multicolore, spigoloso, bellissimo, aspro, in cui le salite si sciolgono in felici discese e i passi più accidentati sono il sentiero a una pianura verde e assolata.

E il potere asseconda tali sentimenti poiché tali animali da cortile (e da scannare) si governano a miliardi con qualche poliziotto e nessun esercito. Avete mai visto una rivolta di galline o mucche?

Abdul e i suoi fratelli rassomigliano ai personaggi delle opere nichiliste e demoniache di Biljana Djurdjevic. Vi ricordate? Non vi ricordate? Tutti i post sul blog sono annodati fra di loro: leggete L’unico nemico, l’Arcinemico o Lucifer rising e poi rimirate quei bei quadri. Scoprirete un inferno o meglio, per il potere del mondo al contrario, un paradiso!

Abdul non era né marocchino né Italiano, ma un tenero coniglietto del futuro, allevato in cattività digitale, un gattino in una bottiglia di vetro, senza alcuna risorsa tradizionale e psicologica. E tali sono i suoi coetanei, compreso il tredicenne che, ora, come ci dicono le gazzette, vuole suicidarsi per il rimorso.

Questi criceti, che ognuno di noi può ammirare, a frotte, in un ipermercato il sabato pomeriggio, ex Italiani ex Filippini ex Marocchini ex Iugoslavi ex Congolesi, mentre, stravaccati o vocianti al cellulare, i ciuffi rabberciati alla stregua di modelle e modelli hipster, affollano Chicken Hut, McDonald’s, gelaterie di plastica e megastore di abbigliamento da quattro soldi, sono le nuove leve consenzienti del potere; non si ribelleranno mai; in loro la patria, l’identità, l’appartenenza (a qualcosa, seppur infimo!) si son dissolti del tutto.

Aveva ragione Fukuyama. Occorre sempre leggere le dispense tecniche dei nemici. Fukuyama, un altro homo novus d’acciaio ovvero un uomo-niente: un giapponese nato a Chicago e che si chiama Francis; Parigi, New York, Harward, Derrida, Ayn Rand: il cursus honorum da psicopatici apolidi è già tutto lì; la fine della Storia … giusto … rimanga solo un neocapitalismo feudale da eternare con un faustiano “Fermati, sei bello!” … l’unico sistema possibile, privo di alternative, perfetto per governare, dall’alto di una Monarchia Universale guidata da un Buon Pastore al contrario, gli armenti del nulla … un Buon Pastore e un Grande Inquisitore: un Lucifero.

I quarantenni, ricordano, invece, un poco di ciò che fu: soprattutto quelli che lavorano. Lavorano duramente, intendo: autisti, facchini, piccoli artigiani, uomini delle pulizie, cameriere. In loro vige una battaglia fra il nuovo, che, ovviamente, condividono, e una inconscia devozione per l’antico: per tale motivo, comprendendo oscuramente che qualcosa di grande si è perso, divengono, a volte, rabbiosi, prima di rassegnarsi definitivamente.

Poi ci sono i vecchi. Non molti. Qualcuno di loro ricorda, però; ricorda nitidamente ciò a cui l’hanno costretto a rinunciare. E accusa. Ma nessuno, purtroppo per loro, li prende sul serio perché è già stato stabilito che questi Geronimo sono dei coglioni, dei passatisti, dei fascisti e che, se proprio non gli piace lo Zeitgeist, non hanno che da ritirarsi nei pueblos a loro destinati e lasciarsi morire assieme ai rari familiari che non li hanno disconosciuti.

Questa la tragedia, mostruosa come il Gigante di Goya, che si intravede dietro il destino di Abdul.

E questa, oserei dire, è l’unica tragedia per cui varrebbe la pena battersi. E, invece, tutti sembrano assorbiti dai soldi, dai diagrammi, dalle sciocchezze macroeconomiche, dalla geopolitica che ci salva o ci condanna.

I padri dei padri nemmeno conoscevano i soldi e oggi parliamo incessantemente solo di statistiche, spread e debito e credito e banche. Il vorticare del nulla, perché il soldo digitale è nulla, ha risucchiato esistenze e intelligenze; debito credito pagherò assegni bonifici lotta per il reddito di cittadinanza. Cosa ci faremo con questi soldi, che son sempre di meno e sempre più controllati col contagocce – sempre di meno, come il lavoro e la fatica e la violenza … cosa ci faremo col denaro di cui si sbraita a ogni momento se i figli non saranno più niente, come tanti Abdul, esserini per cui la vita non possiede né alto né basso né destra e sinistra, agnellini sul tavolo sacrificale d’un Abramo che non avrà l’autorità di nessun Dio a imporgli il divieto: tutto questo, la resa a fronte di tale dissoluzione senza più freni, non la comprenderò mai.

Magari Abdul fosse stato Italiano, un Italiano cialtrone, magari.

I difetti degli Italiani .. ci avete mai pensato? I difetti degli Italiani sono gli Italiani. Disorganizzati, reazionari, cialtroni … la cialtroneria, ve lo dico chiaro e tondo, si è formata nei millenni … non sottovalutate la cialtroneria italiana. Puttanieri e castrati, devoti alla Vergine e a Mammona, geniali e disonesti come greculi, perfidi come Arabi e diligenti come Normanni, sprezzanti come Silla, strateghi micidiali, acuti come Bertoldo, coraggiosi, pelandroni, misoneisti, traditori, rancorosi à la Tersite … tale è la terra dei padri.

Attenti ai difetti, essi segnalano occulte virtù … e viceversa … e viceversa!

Attenti pure ai gilet gialli … non erano i colori a individuare le false rivoluzioni?

Un minimo di sospettosa coerenza, suvvia.
* * * * *

* Da Il seccatore, in Le bizze del capitano in congedo: “La perifrasi di quel valente disegnatore … suonava press’a poco così: ‘Dimensioni insufficienti … del bacile ellittico, nel senso dell’asse maggiore dell’ellisse, possono essere causa, da parte dell’utente, di eventuale involontaria erogazione di liquido organico al di là dell’orlo anteriore del bacile stesso. Per ovviare … ad un simile inconveniente, la nostra vasca modello Brahmaputra – K – 728 … è stata alquanto bombata sul davanti in forma di borsa (a somewhat rounded before in the shape of a purse), mentreché il suo labbro, nel medesimo punto, è stato rialzato di qualche centimetro in guisa da imitare la prua di una nave: (so to reproduce the bow of a ship): e ciò in corrispondenza di una parimenti opportuna interruzione del sedile di mogano. Quest’ultimo dispositivo offre il notevole vantaggio (the remarkable advantage) di evitare che il legno, per quanto verniciato e lucidato con grande accuratezza, possa venir investito dalle normali emissioni di liquido organico, la cui azione dopo breve uso risulterebbe deleteria per la vernice, attaccando a lungo andare anche la fibra vegetale. Invece la porcellana della nostra casa, la cui fondazione risale all’anno e al mese stesso della battaglia del capo Trafalgar … vi resiste per un tempo praticamente indefinito’. Seguivano le misure: in inches.

Il capitano Gaddus, ultimata la lettura del trafiletto, aveva le lagrime agli occhi. Una commozione profonda si era impadronita di lui: al pensiero che esistesse sulla terra una persona così seria, così garbata, così nobilmente modesta, come l’autore di quei pochi giri di parole … onesta nei giorni, sostenuta da una entelechia secolare, dopo un conato secolare pervenuta ad elevarsi tant’alto, cioè a fabbricante di tanto benemeriti vasi di porcellana”.

Alceste

Fonte: http://alcesteilblog.blogspot.com

Link: http://alcesteilblog.blogspot.com/2018/11/viaggio-al-termine-della-storia-abdul.html

26.11.2018

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