DI PAOLO BARNARD
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Quanto siano tragicamente serie le parole che sto per scrivere, lo capirete appena più sotto.
Se davvero avete a cuore il destino lavorativo dei vostri figli, dovete affrontare la verità. L’Italia si è auto-esclusa da ogni chance di sopravvivere nella globalizzazione del III millennio – quindi sappiate con assoluta certezza che perderemo il nostro posto nel G8 fra meno di 10 anni, se non di nome, almeno di fatto. E non si sta scher-zan-do, ok?
Per cortesia, genitori che leggete, siamo seri, perché qui vi giocate la vita dei figli. Hey, sveglia, non siete più nell’Italia che avete sempre conosciuto, siete coi piedi fissati coi chiodi sul pavimento marcio di una nave che sta affondando in queste ore, neppure in questi mesi, per non dire anni. Ma cosa vi ci vuole ad aprire gli occhi? La frase, epica, riportata da un serio informatico italiano nel mio pezzo precedente, e cioè “E’ vero che l’Italia è al centro del mondo… perché l’Italia resta ferma e tutto il mondo gira intorno” è la diagnosi di cancrena terminale per il Bel Paese, e non so quante volte io ve l’ho già gridato a voi pubblico ‘Travagliato’ che… la Casta, che… il Porcellum, che… con le pensioni d’oro.
E allora, se avete a cuore il destino lavorativo dei vostri figli, e se siete genitori di un bambino/a di 6 anni; o di un/a adolescente; ma anche di un/a liceale; e se avete un bar di cinesi vicino a casa, fate di tutto per convincere sia i gestori del bar che la vostra prole a fare 1 ora al giorno (lun-ven) di conversazione in cinese Mandarino. Fidatevi.
Ok, la provocazione è del tutto voluta, perché chiunque non sia così idiota in Italia da credere di poter ancora sistemare i figli laureati in Regione o dall’amico avvocato o con le ‘conoscenze’ all’USL per più di qualche misero annetto rimastoci, oggi capisce la portata della seguente notizia, che dovrebbe far titolo d’apertura del Corriere e del TG1 per un anno:
“La Cina ha scavalcato la Gran Bretagna come meta prestigiosa per gli studenti internazionali, e sta insidiando lo storico podio degli USA”. (fonte: Institute of International Education – MIT Boston)
Una laurea italiana con 110 e lode, e intesa come speranza d’ingresso a un lavoro da colletto bianco stabile, varrà fra meno di 10 anni come un vecchio gabinetto se non accompagnata da almeno due fattori: 1) la conoscenza perfetta di cinese Mandarino e inglese INSIEME; 2) qualsiasi sia la materia studiata, conoscenze a livello di Dottorato di Ricerca (PhD) in matematica, o fisica, o ingegneria informatica TUTTE INSIEME, ma conseguite in università straniere. E, se possibile, anche di biologia. In un mio articolo del 16 novembre scorso dimostravo questo italico dramma con una fonte di altissimo livello, la Brookins Institution di Washington.
Essa (senza ripetere l’articolo) ha condotto forse il più attento studio sulle nuove opportunità di lavoro per noi occidentali, e in sostanza ha concluso che, appunto, il fattore che deciderà se guadagnerai 1.000 euro al mese o 8.000 non è il tipo di laurea che hai preso e neppure che voto, ma il livello di conoscenze digitali che hai. (figura sotto che riporta il rapporto fra digitalizzazione e ampiezza redditi)
Ma per voi genitori di qualcuno che va dai 0 anni, ai 20 anni al massimo (perché dopo è troppo tardi), il problema non è solo su quali materie indirizzare i vostri figli, ma anche DOVE FARLI STUDIARE. E qui arriviamo a picco sul tema. Inutile che io spari cretinate irrealistiche del tipo “In America, a Stanford o a Princeton…”, sì, sticazzi, per prima cosa non c’è posto neppure per uno spillo e secondo ci vuole il caveau della Banca d’Italia per pagarle. Invece la ‘buona’ notizia c’è, per chi si può permettere buone notizie in questo campo, e intendo brutalmente purtroppo per chi ha i soldi in casa. La Cina. Ho scritto sopra che oggi il flusso migratorio di quelli proprio come i vostri figli, cioè istruiti, cioè desiderosi di un futuro fuori dai Call Center, sta deviando verso Est a stormi giganteschi. Ma capire il perché è essenziale.
Il Presidente cinese Xi Jinping è in sella al più faraonico progetto economico del III millennio, avendo buttato, solo come antipasto, 900 miliardi di dollari nella conquista economica globale chiamata La Nuova Via della Seta. Si immagini quindi – nell’era dove le super TECH & Artificial Intelligence (AI) sono come la scoperta della macchina a vapore nel XVIII secolo – la mole di esperti in super TECH, ma non solo, che la Cina sta cercando per sostenere quel progetto immenso. Infatti Pechino ha lanciato il cosiddetto Risveglio Cinese con un primo centro di studio sulle AI del valore di 2,1 miliardi di dollari. Ma c’è un altro trucco che rende la Cina oggi IL POSTO dove spedire un figlio a studiare e/o a cercare un lavoro di prestigio.
Ed è che nel solo 2016 qualcosa come 440.000 super tecnici, docenti universitari, colletti bianchi cinesi cresciuti e arrivati al Top in USA e Canada, sono tornati in Cina a portarvi la crème de la crème del sapere occidentale in diversi campi cruciali. Ed è una fuga di cervelli in continuo aumento.
Ma non solo, cari genitori dei 0-20 anni: la Cina investe con DENARO PUBBLICO cifre immani in istruzione superiore ed economia (lo scrivo in lettere maiuscole perché la spesa pubblica è un termine estinto nel meraviglioso parco giochi di BruxellesLand). Ma di più. Anche i soldi privati internazionali stanno seguendo il sopraccitato flusso di studenti esteri che mirano a Pechino come terra per il loro futuro. Sì, ho scritto proprio ciò che avete letto: i soldi occidentali vanno là, a cascate. Cina e sud est asiatico (cioè Cina al 98%) erano solo pochi anni fa una specie di luogo dove investire 10 dollari per pagare 100 lavoratori a far scarpe da tennis; oggi sono sulla soglia del sorpasso sugli USA come beneficiari d’investimenti, con un astronomico 71 miliardi di dollari investiti dai Venture Capitals occidentali nel solo 2017. Sommate quel ‘gruzzolo’ a quello che ci mette il Tesoro cinese, e capite perché là i posti di lavoro e le imprese crescono come i batteri nel brodo tiepido.
D’altronde cosa si aspettavano gli Yankees da un Paese con 751 milioni di persone che usano Internet, col più affollato Social del pianeta che è WeChat, e su cui Bloomberg chiosa “Eh… 3 delle 5 più ricche Startup del mondo sono in Cina, non in California…ehm”.
Mi fermo. Nella Tolemaica, ‘Travagliata’, fantozziana Italietta dove per davvero le gggènte di ogni sorta e livello crede che “l’Italia è al centro del mondo…” solo perché neppure si rende conto che “è l’Italia che resta ferma e tutto il mondo le gira intorno”, io scrivo con un senso d’incurabile disperazione, e scrivo per i vostri figli. Ma paradossalmente ho condiviso appena ieri questo sentimento proprio con… un cinese che lavora qui a Bologna come piccolo imprenditore, perché mi ha detto “Te lo confesso, io venni qui 15 anni fa convinto di fare un figurone con la famiglia in Cina. Oggi mi vergogno a tonare, anche se lo vorrei disperatamente. Perché non posso tornare più povero dei miei amici studenti-contadini che lasciai là”.
Ok, ultima precisazione per i genitori: tutto quanto sopra vale, come ho scritto, per i giovani istruiti desiderosi di un futuro fuori dai Call Center e Job Act. Ma sentite bene: se avete in casa dei tonti bambocci col ciuffo o con la bambolina pucci che pende dal retrovisore in auto a 30 anni, no, teneteli qui. Non voglio dei morti in Cina sulla coscienza.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1994
12.01.2018