DI PAOLO BARNARD
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Dopo 102 anni dalla fondazione, la Boeing è arrivata a valere 193 miliardi di dollari. Dopo 3 anni dalla fondazione, Google-Alphabet è arrivata a valere 720 miliardi di dollari. Non vivi più sulla Terra che hai sempre conosciuto, dillo ai tuoi politici, e…
THINK.
Di seguito scrivo tutto ciò che è indispensabile capire oggi, e subito, ma ci sarebbe tantissimo altro. L’ho sintetizzato in 6 facili paradigmi, tenuti davvero il più corti possibile dato che asciugano contenuti che starebbero in un intero libro. Tengo a freno il Barnard-style e non inzuppo queste righe di citazioni, studi accademici, grafici, statistiche, cifre. Voglio essere davvero fruibile dal maggior numero di persone, sognerei i molto giovani dei licei (ma figurati). Chi conosce me, i miei libri e come ho sempre lavorato, sa che a sostegno di queste righe c’è un diluvio di fonti. Fidatevi, non mi sbaglio mai sui grandi capitoli, perché se sbaglio io ci rimettete voi, e quando non ho materiale profondo preferisco non scrivere nulla.
Istruzioni per la lettura: non è brevissimo ma l’ho scritto in 6 blocchi che possono essere letti uno alla volta con calma – ma sempre in ordine di numero – e poi lasciati lì, per riprendere il resto più tardi.
PARADIGMA 1: LA NAZIONE-ETERNA PARROCCHIA, E I DANNI CHE SEMPRE CI FACCIAMO.
E’ indiscutibile che l’Italia vada anche gestita nella quotidianità, perché nella quotidianità la gente deve poter accendere la luce e ritirare lo stipendio o la pensione, le leggi vanno fatte, Deputati e Sindaci vanno eletti e via dicendo. Fin qui siamo all’ovvio. Ma in una nazione che si possa definire intelligente – e di seguito uso la metafora del paesello e dei suoi abitanti – vi sarà una vitale ripartizione fra chi si occupa degli orti, delle strade, delle scuole, dei tetti da riparare e delle fontane, e chi invece si preoccupa che la montagna accanto non frani spazzando via l’intero paese, che non arrivi un esercito contiguo a far guerra, o che a monte del fiume altri più furbi non costruiscano una diga tagliandogli tutta l’acqua. Attenti ora: l’Italia è zeppa stipata dei primi, ma praticamente non si trova traccia dei secondi.
In Italia, dal 1948, si pensa ostinatamente che tutto si crei e tutto si distrugga qui da noi, quando chiunque altro al mondo ha compreso da almeno 40 anni che ormai quasi nulla di essenziale si crea e si distrugge a casa propria, e quasi tutto ormai si crea o viene distrutto altrove, e da esseri del tutto sconosciuti agli elettori. Questi non sono genericismi, i danni al Paese per colpa della nostra ostinata decennale incurabile parrocchialità sono adesso incalcolabili, e forse anche irrimediabili… mai sentito parlare di Eurozona? Maastricht era per caso un infuocato tema nazionale nel 1993? Lasciamo perdere.
Il governo appena installato, i media e le forze politiche e sociali italiani stanno di nuovo oggi splendidamente ripetendo quello schema parrocchiale, ma questa volta a fronte però del più immane cambiamento di paradigmi economici, sociali e soprattutto di potere dell’intera storia umana, in piena esplosione globale. L’Italia sarà di nuovo tagliata fuori a languire in periferia, ma infinitamente peggio di prima, e fra 40 anni un giornalista scriverà “…i danni al Paese per colpa della nostra ostinata decennale incurabile parrocchialità sono adesso ancor più incalcolabili e certamente irrimediabili”. Sta a voi impedire che accada.
PARADIGMA 2: LA PIU’ GRANDE DISRUPTION DI SEMPRE.
Un vocabolo del solito inglese che adesso tutti devono obbligatoriamente imparare è la Disruption. Indica nel gergo del Terzo Millennio un cambiamento che altera come mai prima ogni cosa, e che decreta che da quel punto in poi nulla sarà più come lo si era conosciuto. Una Disruption sta, senza ombra di esagerazioni, ridipingendo oggi l’intera vita sulla Terra, e nulla sarà più come prima. Una prova to blow your brains away: la più grande azienda aerospaziale del Pianeta ha lavorato 102 anni per arrivare a valere oggi 193 miliardi di dollari. I produttori d’idee a Google-Alphabet hanno lavorato 3 anni per arrivare a valere 720 miliardi di dollari. Vi basta?
Oggi la civiltà, e in essa anche quest’Italia, è davanti a due monumentali cambiamenti (A. e B. di seguito), tali da far impallidire ogni altro grande capitolo dello sviluppo precedente in recorded history.
A -Da una parte le Chiavi per la vita, cioè per il funzionamento e progresso in tutti i campi della razza umana si sono concentrate in mani che mai avremmo previsto, infatti esse nulla hanno a che vedere con il classico Potere che la Storia ci ha insegnato. Poi: queste mani sono in numeri ancor più esigui rispetto a quel noto modello Capitalistico, e già queste due prime cose sono sbalorditive.
Nota imprescindibile su Chiavi: Quando uso il temine Chiavi sto ovviamente parlando delle nuove tecnologie. Sono già pronte, e voi non potete neppure immaginare il loro attuale livello di penetrazione, e con quale potere di Disruption. L’alimentazione di miliardi di noi, la sanità, tutte le comunicazioni, gli scambi commerciali globali e al dettaglio, i sistemi finanziari e i pagamenti, la gestione della legalità (sic), l’informazione, l’istruzione, la sicurezza, il clima, il lavoro, lo stesso mestiere politico (sic), avranno come forza propulsiva obbligata le nuove tecnologie, cioè le Chiavi. Queste Chiavi sono però private, e peggio: sono ormai incomprensibili a chiunque altro, governi inclusi, ne parlo sotto. Ciò fa paura, non so che altro termine usare. L’ambito umano che sarà più stravolto a brevissimo è l’impiego, e a questo dedico un PARADIGMA dopo.
Facebook per quasi tutti è un colossale social network. La verità è che la gestione del social è l’ultima delle occupazioni di Mark Zuckerberg. I suoi ricercatori in una miriade di sue Ventures stanno colonizzando con le Artificial Intelligence e i Neural Networks le magistrature, le forze dell’ordine, la lobbistica politica, le Banche Centrali, quelle commerciali, l’insegnamento, l’agricoltura, la Medicina… Come Facebook, sono al lavoro altri giganti ormai infermabili, e sempre nascosti in luoghi dove nessun cittadino medio può credere di trovarli. Anche questo suscita paura.
B – Dall’altra parte, e qui si stia estremamente attenti, questi ‘nuovi arrivati’ sembrano portare nel ‘codice genetico’ del loro stesso potere un innegabile, e davvero inaudito, progresso universale in democrazia, equità sociale, e pace. Sì, avete letto bene: democrazia, equità sociale, e pace. Mi è stata quasi ‘fatale’ la fatica nello scoprirlo, è un paradosso che risulta insormontabile, ma non potevo chiudere gli occhi. Una volta visto questo, credetemi, saltano letteralmente tutti i comuni paradigmi della vita politica e degli studi sociali che noi oggi usiamo. Qui la Disruption potrebbe essere al suo apice assoluto. Forse qualcosa di straordinariamente nuovo, affascinante, sta accadendo là fuori nella sostanziale inconsapevolezza di tutti, soprattutto della politica.
PARADIGMA 3: SE E’ MAI ESISTITA UN’EPOCA DA DOVER MANOVRARE, E’ QUESTA.
La mia paura di cui sopra (in A.), non è più quella che descrissi nel mio saggio “TECH-GLEBA SENZA ALTERVANTIVE” e dei molti miei articoli successivi. La Disruption sta mutando a una velocità inconcepibile proprio perché il suo carburante, fatto di scoperte a uscite esponenziali e di turbo-finanza, sta superando tutte le nostre aspettative, letteralmente ha spiazzato tutti, persino gli stessi cervelli coinvolti. “TECH-GLEBA SENZA ALTERVANTIVE” vi avvisava di un mondo dove gli standard di vita di almeno 9 miliardi di umani venivano sì pareggiati verso una media, quindi un bene, ma solo per creare altrettanti consumatori ‘schiavi’ (captive demand) e (in modi complessi descritti nel saggio) moltiplicare a livelli mai sognati i profitti di pochissimi ‘Imperatori del Business’ (citaz. Lloyd Blankfein). Molto di questo rimane vero, ma sono costretto dalle evidenze che sgorgano ogni minuto a raccontare un’altra storia.
C’è infatti una cosa che intimorisce ancor di più e di cui non sappiamo le conseguenze reali: per la prima volta nella Storia i detentori del sapere indispensabile alla sopravvivenza della specie umana (le Chiavi) siedono anche come Amministratori Delegati delle più potenti aziende del mondo, e questo accade con frequenza sempre maggiore. Ciò non era mai accaduto prima in 30 secoli di Poteri, pensateci. Il potere esecutivo supremo – figure pubbliche o private – fu quasi sempre ben distinto dai creatori di conoscenza, che erano subalterni. Oggi si sono fusi e non sappiamo prevedere questo che effetti avrà. Ma non solo.
Per la prima volta nella Storia i detentori del sapere indispensabile alla sopravvivenza della Specie umana (le Chiavi) detengono una conoscenza che i Settori Pubblici non sanno più capire, e soprattutto non potranno più replicare. Anche solo quest’ultima frase apre riflessioni che superano per conseguenze nell’umanità quelle seguite alla scoperta della luce elettrica. Ma attenti anche qui: non è detto che questa esclusione dei governi dai giochi massimi sia così nefasta, ed esistono lunghe ragioni su cui potremmo dibattere. Di fatto una cosa emerge, painted across the sky, che deve coinvolgere tutti:
Vista l’incalcolabile posta in gioco, se è mai esistita un’epoca da dover manovrare, è questa, e non è detto che sia bene incaricare i governi di questo confronto con la Disruption. Anche qui il dibattito è affascinante (se esistesse qualcuno con cui farlo in Italia).
PARADIGMA 4: E SE ESISTESSE UN BENE ‘GENETICAMENTE’ DETERMINATO NELLE NUOVE TECH, NONOSTANTE TUTTO?
Invece la meraviglia, nel senso di scoperta, di cui parlavo (in B.) e che potrebbe annullare ogni timore del punto A. e del PARADIGMA 3, è la seguente. Una brevissima fondamentale premessa però: mi è chiarissimo che la democrazia, l’equità sociale, la pace, non possono più essere cercate, né tanto meno sperate, nella vita politica e nella partecipazione delle masse a essa (un’attività estinta per motivi che ho a lungo scientificamente descritto). Il potere di creare progresso di politica e umanesimo è di certo esistito per 2.600 anni, ha svolto il suo egregio compito, ma ora le evidenze sono schiaccianti: ha esaurito il suo potenziale. Infatti, in termini relativi, la curva del miglioramento umano si sta invertendo, questo prima dell’arrivo delle nuove tecnologie.
Invece sembrano inarrestabili le evidenze secondo cui democrazia, equità sociale e pace sono nel ‘DNA’ delle nuove tecnologie (e qui nuove significa tutto, in sintesi: esse non sono più le tradizionali che nascevano al 90% dalle guerre). Cioè, sembra che esse siano programmate proprio in sé stesse, strutturate in sé stesse, per evolversi solo su terreni democratici, di equità sociale e di pace, senza altra possibilità. La metafora genetica non è ad effetto, essa è voluta e calzante: così come il genoma delle specie ha solo potuto puntare al raffinamento (quindi un bene) delle medesime per 400 milioni di anni e (salvo gli scontati incidenti di percorso) senza interruzioni né involuzioni, allo stesso modo potrebbero funzionare oggi le nuove tecnologie. Esse sembrano davvero aver scritto nel loro ‘genoma’, per la loro stessa sopravvivenza, l’assoluta necessità di ambienti democratici, socialmente equi e pacifici (salvo quelli che saranno gli scontati incidenti di percorso, destinati però a essere superati). Lo si deduce da evidenze ormai talmente ripetute nelle politiche dei colossi TECH da imporre questa ipotesi. Essa è, lasciatemelo dire, sconvolgente, fa saltare tutto ciò che finora avevamo immaginato come progresso e i mezzi per ottenerlo.
Una delle evidenze maggiori, e di affascinante portata storica, sta nel fatto che i nuovi detentori ‘genetici’ del progresso umano, nonché padroni delle Chiavi la cui ampiezza ho sopra ben specificato, nulla hanno a che vedere con la storica struttura di potere del Capitalismo industriale. Questo nessuno ancora in politica o nei media lo sta capendo. Infatti, come appena detto sopra, le nuove tecnologie non potrebbero proprio fiorire in una struttura che per definizione necessita di ineguaglianze su scala mondiale. Sintetizzo ora un pensiero enorme in poche parole:
Le tecnologie della Disruption più immane della storia umana a cui i padroni delle Chiavi lavorano, non sono quelle macroscopiche che hanno caratterizzato il XIX e XX secolo e quindi il Capitalismo che conosciamo. Le nuove tecnologie sono quasi unicamente Quanta di energia, cioè pezzi di energia atomica o addirittura sub-atomica che loro concretizzano nelle più straordinarie innovazioni di sempre, e le innovazioni sono solo idee. Ancora più semplice: il mostro mondiale Boeing vende aerei o missili o grandi sistemi elettronici; l’Audi vende oggetti di metallo/plastica da quasi 2 tonnellate; l’Industria Immobiliare parla da sé, vende apparati complessi e più complessi sono più valgono; ArcelorMittal riempie di acciaio intere flotte di immensi cargo. Google invece vende come prodotto principale qualcosa d’invisibile all’occhio umano, non ha peso fisico, ma Google si sta mangiando la vita moderna a morsi; per Apple è la medesima cosa, anche se inscatolata in cellulari o pc che non sono per nulla il suo vero prodotto e che verranno superati a breve da impalpabili aggeggi o addirittura da ologrammi; IBM Watson idem, produce A. I. che ficca dentro macchinari ospedalieri, o banche, o infrastrutture fatti da altre vecchie aziende; la Startup Preferred Networks stessa storia, ha sbancato tutto il Giappone vendendo un’idea fatta d’invisibili dati; DeepMind sta, sotto il naso ignaro di tutti, diventando l’azienda forse più cruciale per l’intero sviluppo umano, e di nuovo il suo prodotto di punta è… intelligenza, non dei SUV o abiti. E potrei continuare all’infinito. Ecco il punto:
Il Capitalismo del mondo dei prodotti macro era, ed è, costretto a vendere solo ai pochi che se lo possono permettere, e ha sempre dovuto sfruttare i molti per produrre per quei pochi. Al Capitalismo hanno sempre fatto gioco la corruzione democratica, l’ineguaglianza sociale, le guerre proprio per questo. I nuovi colossi delle nuove tecnologie non posso applicare quella logica, proprio non vogliono, semplicemente perché vendere dei Quanta di energia al 20% dell’umanità significa soffocarli su una torre d’avorio, soffocare quindi il loro stesso prodotto, lo ucciderebbero. Le nuove tecnologie, mi si creda, quasi non necessitano più della mano umana per creare e produrre, di certo non più in grandi numeri, e dunque non ci guadagnano nulla dal tenere milioni di umani in povertà. Le nuove tecnologie faranno i metalli, le plastiche e persino il cibo o le materie prime usando i batteri e gli acidi che essi producono a contatto coi gas dell’atmosfera, in quantità immense e gratis, e dunque non ci guadagnano nulla da colonialismo monetario e dalle guerre per le risorse. Anzi:
In un mondo di guerre, di masse allo sbando sempre più povere, di oligarchi genocidi, o di politicanti occidentali corrotti/mafiosi, le nuove tecnologie non sopravviverebbero, perché questi nuovi colossi vendono… intelligenza pura, non molto di altro, ed essa per definizione muore se privata della piena democrazia, del pieno benessere e della pace. Al contrario: più ne ha, più trionfa. But guess what:
Sono loro adesso i padroni delle Chiavi della vita per tutti, e adesso le regole le scrivono loro. Capito perché è forse vero che il futuro più certo della democrazia, dell’equità sociale e della pace sono solo loro?
Il Capitalismo è finito, e lo sa. C’è solo da sperare che non tenti un ultimo, apocalittico, colpo di mano.
E torno alla spinta ‘genetica’ verso il progresso delle nuove tecnologie. Nessuno finora, prima di me, ha tirato un parallelo fra la positiva forza che ha guidato il genoma delle specie per 400 milioni di anni e quella che sembra esistere nel ‘DNA’ delle nuove tecnologie. Non so quanti di voi stiano davvero comprendendo la portata di quanto sopra.
PARADIGMA 5: I GIGANTI DELLE NUOVE TECH POTREBBERO RIVELARSI I NOSTRI UNICI POSSIBILI E VERI INTERLOCUTORI PER IL FUTURO DI PROGRESSO DEGLI UMANI.
Abbiamo quindi l’ormai indiscusso potere delle nuove tecnologie su ogni cruciale aspetto dello sviluppo umano (alimentazione, sanità, comunicazioni, scambi, sistemi finanziari, legalità, informazione, istruzione, sicurezza, clima, lavoro, politica…) – e questo purtroppo non è affatto evidente agli arretrati e provinciali italiani, mentre lo è per tutti i popoli leader con investimenti senza precedenti. Le evidenze sono sempre maggiori secondo cui nel ‘genoma’ delle nuove tecnologie esiste un ‘senso unico’ verso il progresso che nessun altro attore politico o economico possiede nel proprio ‘genoma’. Ne consegue per forza che oggi chiunque di voi voglia agire per l’equità, per la democrazia, per avere lavoro e mezzi di sostentamento di qualità, e per non tornare a essere cieco schiavo di un mondo incomprensibile al popolo come lo fummo per 32 secoli, spreca solo del tempo a insistere nel cercare risposte da un mondo che la Storia ha ora sepolto per sempre: cioè la politica e le sue masse apatiche.
Dobbiamo estirparci fuori dai defunti schemi di azione politica, economica e sociale, e invece agire dentro e in relazione con i nuovi detentori ‘genetici’ del progresso umano. Mi si creda e lo scrivo sapendo di scioccare: chi nel futuro finalmente sigillerà la democrazia compiuta, chi otterrà la fine dei conflitti, chi eliminerà la povertà e la fame nel globo, saranno le nuove tecnologie e i loro cervelli. Non noi, né la politica. Mi spiace, so benissimo che il 99,9% di voi alla fine di queste righe sentirà l’istinto di correre ad azzuffarsi nell’arena della politica, dell’informazione, di sti cadaveri senza più un senso. Sono rassegnato, ma non posso non scrivere ciò che vedo. Infine, agire dentro e in relazione con loro è indispensabile anche per tenere sotto controllo le brutte derive che, seppur destinate a essere solo momentanee, possono scaturire da quanto descritto nel paradigma 3.
PARADIGMA 6: LA DISRUPTION CI FARA’ DEL MALE SOLO SE I NOSTRI FIGLI VI ARRIVANO IGNORANTI.
I vari Google, DeepMind, Facebook nella sua vera attività, Amazon, Apple, e la costellazione delle turbo-Startups; le TECH di Machine Learning, dei Neural Nets, della Blockchain & Cryptovalute, la robotica, la super medicina del CRISPR-cas9, e gli straripanti loro omologhi, faranno male solo a popoli e a politici che vi arriveranno ignoranti, recalcitranti e indisposti a co-gestirne le Visions. E quei popoli e quei politici saranno i condannati dell’umanità, vivranno in una retrocessione degli umani a forme di ominidi moderni, a confronto con chi invece ha agito al contrario.
Ecco perché oggi quasi il 100% della mia illimitata energia di pensatore e scrittore lo sto buttando su Technology & Employment Education, ovvero portare una Disruption nel mondo della formazione dei giovani affinché arrivino ai loro vent’anni con in mano le redini vere della loro vita. E state attenti a cosa intendo per “giovani”: un arco d’età che va dai 14 ai 18 anni al più tardi. Per quanto scioccante sia, per quanto odioso vi appaia, la realtà del fulmineo sviluppo delle nuove tecnologie e dei padroni delle Chiavi della vita decreta che aggiornarsi dopo l’istruzione liceale non serve più quasi a nulla. La metto nei termini più brutali: se sei al secondo anno d’università e già non sei a tuo agio con Machine Learning, Neural Nets, Thought Experiments, Creative Thinking, Calculus, o gli skills per le Startups, sei fregato. Là fuori c’è gente che alla tua età quelle cose le ha già digerite da un pezzo, poi magari ha anche finito un dottorato, sempre alla tua età. Sono masse di milioni, sono indiani, arabi, cinesi, indonesiani, koreani, malesi, slavi, russi, poi i soliti americani. Le aziende e le istituzioni, anche in Italia, chi crederete che assumeranno? E attenti al seguente titolo, giovani italiani:
“How technological Disruption changes everything”. Quel “everything” è piazzato nel titolo originale in evidenza, senza appelli di sorta. Ve lo ha piazzato la Harvard Business School, ma quello che vi deve allarmare è che lo fece… 17 anni fa esatti, il 19 maggio del 2001. Milioni di ragazzini internazionali lo capirono allora, e sono corsi ai ripari. In Italia?
Per non essere macinati e umiliati da scelte magari spinte da genitori che non hanno la più pallida idea di cosa sia la Disruption, o da insegnanti parimenti ignari, ai ragazzi giovanissimi va prima di tutto resa chiara la distinzione fra le nuove tecnologie Enabling e quelle Replacing. Questo è vi-ta-le. In sintesi: la Disruption porterà di sicuro la morte definitiva di una massa ampia d’impieghi quando le nuove tecnologie saranno del tipo Replacing, cioè rimpiazzeranno del tutto il compito umano, come nei casi dell’operaio metalmeccanico, del 90% dei radiologi e dei chirurghi, i postini, il 90% dei contabili, e molti altri. La Disruption porterà invece alla nascita d’infinite nuove occupazioni quando le nuove tecnologie saranno del tipo Enabling, cioè arricchiranno le professioni di mansioni impensate oggi, come sarà nei settori dei servizi umani specializzati, dei materiali avanzati, della produzione d’idee nelle aziende (Creative Thinking), nell’esplosivo mercato dei beni di consumo in A.I., nelle energie rinnovabili, o in politica, e altro.
Un giovane oggi deve assolutamente sapere già al liceo quali impieghi moriranno sotto il Replacing e quali potrà invece trovare sotto l’Enabling. Lo capite che se queste illuminazioni gli capitano a 25 anni, a 5 esami dalla laurea, con un curriculum già quasi blindato ma privo degli skills che ho citato prima, il/la poveraccio/a non ha speranza, perché non ha più il tempo materiale per rimediare, e sul mercato del lavoro qualitativo sarà bruciato.
Al contrario, e in linea col titolo di questo PARADIGMA, aver compreso la Disruption, cioè chi sono i nuovi veri interlocutori del progresso, come governarli e come arrivare ben solidi al mondo del lavoro, significa beneficiare dalla Disruption come società, come elettori e come lavoratori.
CONCLUSIONI.
Un’ultima cosa non bella, perché questo articolo lo leggono gli italiani. La congiunzione fra quanto ho scritto nel PARADIGMA 1 e l’ostinata arretratezza dell’Italia nella penetrazione delle nuove tecnologie, porterà a tutti voi un falso, quanto letale, senso di sicurezza. Alla fine di queste righe il 99,9% di voi si guarderà intorno a Grosseto, Milano, Cuneo o Reggio Calabria e si dirà “Booo, io qui non vedo niente di quello che dice quel Barnard”, poi sbircerete la Tv e sarete istantaneamente risucchiati dalla mentalità nazionale del tutto si crea e tutto si distrugge qui da noi, contano i 5S, la Cassa Depositi e Prestiti, quello che mi dice il prof a lezione, poi mio papà ha un gruzzolo, e forse sto governo farà davvero la differenza. Lo so che ricascherete tutti lì. Non mi scompongo.
In un recente studio proprio su Technology & Employment a firma della Consultancy globale PwC UK, si sosteneva che ancora il continente Africano avrà un relativo vantaggio nei tassi d’occupazione, poiché data l’arretratezza ahimè obiettiva ancora schiere di lavori tradizionali a bassa tecnologia e a basso tasso d’istruzione specialistica troveranno stipendi ad accoglierli. Sotto l’Africa, come area geografica con caratteristiche affini anche se non ovviamente identiche, c’eravamo noi, incastonati con Spagna, Grecia, e Malta sotto la dicitura “Mediterranean Area”.
Cosa volete che vi dica. Sarebbe davvero un gran peccato perderci per un intero secolo la straordinaria prospettiva dei PARADIGMA 4 & 5 mentre il resto del mondo la naviga e prospera, quando Barnard ve l’aveva donata un secolo prima. Peggio, ritrovarci per la centesima volta a leggere “…i danni al Paese per colpa della nostra ostinata decennale incurabile parrocchialità sono adesso ancor più incalcolabili e certamente irrimediabili”. Sta a voi impedire che accada.
Fate circolare il più possibile questo scritto, se vi ha convinti. Soprattutto se avete figli. Fidatevi.
Paolo Barnard
Fonte: www.comedonchisciotte.org
22.05.2018