DI PAUL CRAIG ROBERTS
Non è facile per i russi comprendere quello che pensa il loro nemico occidentale e ancora più difficile comprendere che il suo nemico vuole la sua distruzione.
Quello che è successo con la Russia è veramente molto strano: è successo che il Regno Unito, un paese che non ha un peso militare importante, un paese che potrebbe essere completamente distrutto per sempre, in pochi minuti, dalla Russia, si sia inventato delle false accuse contro il governo russo, che abbia reso pubbliche queste accuse – senza fornire prove – che abbia portato queste accuse senza prove alle Nazioni Unite, che abbia lanciato un ultimatum alla Russia, che abbia cacciato i diplomatici russi e che abbia confiscato beni russi sulla base di semplici asserzioni, rifiutandosi nel contempo di collaborare con la Russia nel trovare prove concrete, come prevede la legge, per avviare una indagine.
I russi (sia il governo, che i media, ma anche quella gioventù a cui è stato lavato il cervello dalla propaganda americana e dalle ONG finanziate da Washington, che sono autorizzate a lavorare contro il governo russo in Russia) sembrano pensare che tutte le accuse e le minacce lanciate contro la Russia siano una svista, uno sbaglio che sarà subito chiarito appena salteranno fuori le prove o interverrà la legge. Apparentemente, dopo tutti questi anni i russi continuano a non capire che Washington ed i suoi vassalli non hanno nessun interesse per i fatti o per la legge.
All’ONU l’ambasciatore russo, in risposta alle accuse, evidentemente gratuite, del Primo Ministro britannico secondo cui il governo russo ha usato un agente di gas-nervino dell’esercito per tentare di uccidere due persone sedute su una panchina inglese, è ricorso a tutti i possibili mezzi legali , inclusa l’offerta della Russia di collaborare nell’esame delle prove, per dimostrare che l’accusa del Regno Unito è stata mossa in violazione della legge e non è supportata da nessuna prova.
Perché i russi pensano ancora che il governo inglese si preoccupi delle leggi o delle prove? L’Occidente ha fatto il lavaggio del cervello ai russi?
Il governo inglese di Tony Blair collaborò con George W. Bush per far girare la menzogna secondo cui Saddam Hussein in Iraq aveva delle “armi di distruzione di massa” e questa bugia è servita per invadere e distruggere l’Iraq e lasciare il paese, dopo 15 anni, in un caos assoluto.
Il governo inglese ha confermato anche le menzogne su Gheddafi in Libia ed ha contribuito al rovesciamento del governo libico. Il governo inglese ha confermato la menzogna secondo cui l’Iran aveva un programma di armi nucleari anche se non c’era nessuna prova, ma agli inglesi non interessavano le prove. Si stava seguendo una agenda di lavori che doveva andare avanti indipendente dalle prove.
Malgrado il parlamento inglese abbia votato contro la partecipazione alla prevista invasione della Siria voluta da Obama, l’attuale governo sostiene ancora la menzogna secondo cui Assad sta usando armi chimiche “contro il suo stesso popolo”.
Dopo tutto ciò si potrebbe anche pensare che i russi – governo, media e popolazione – dovrebbero aver compreso che l’Occidente è capace di raccontare le bugie e che lo scopo delle bugie ora è di demonizzare la Russia e prepararsi ad un attacco militare contro la Russia.
Ma per qualche ragione i russi non riescono a comprendere il messaggio. I russi pensano che si tratti di una specie di errore che si potrà chiarire guardando ai fatti reali, con un regolare processo o con la diplomazia . “Per favore, ascoltateci, possiamo chiarire qualsiasi malinteso!” Come se questo appello servisse all’Occidente. Washington vuole “i malintesi”. E’ per questo che Washington li crea.
L’incapacità dei russi di comprendere l’Occidente, quell’occidente verso il quale la Russia cerca stupidamente di correre, è il motivo per cui la terza guerra mondiale si sta avvicinando.
E se invece di accettare il processo e le leggi su cui poggiano le pubbliche accuse fatte alla Russia dal Primo Ministro inglese senza presentare nessuna prova, l’ambasciatore russo all’ONU avesse semplicemente detto: “Se domani il Regno Unito esisterà ancora, dovrà solo ringraziare la tolleranza del governo russo”.
Fidandosi della regola per cui a nessun paese occidentale gliene frega niente di niente, l’ambasciatore russo all’ONU ha permesso al pupazzo francese di Washington ed agli altri Stati-pupazzo di Washington di appoggiare le accuse degli inglesi contro la Russia nonostante l’assenza di prove. Forse i russi non ci credevano, perché nessun governo europeo aveva ancora chiesto qualche prova sulla responsabilità della Russia, perché mancava, insomma, una accusa formale.
Nel mondo occidentale, eccezionale, indispensabile governato da Washington, basta una accusa, da sola, come prova che dimostra le bugie dette dai russi. Quando il leader del Partito laburista britannico Jeremy Corbyn ha chiesto al PM se avesse effettivamente delle prove che la Russia aveva tentato di uccidere l’ex agente doppiogiochista britannico, Corbyn è stato subito azzittito non solo dai corrotti conservatori ma anche da quelli del partito laburista di cui è il capo. Di quante altre prove avrà ancora bisogno la Russia per capire che i fatti per l’Occidente non hanno nessuna importanza?
Si sveglierà questa Russia? O il suo stolto desiderio di entrare a far parte dell’Occidente farà sì che i russi resteranno impreparati allo scoppio nucleare di Washington, che per arrivare.
E se il governo russo avesse detto a Washington : “Se voi o qualcuno dei vostri terroristi mercenari doveste attaccare le forze siriane, noi elimineremo la vostra presenza e anche quella di Israele dal Medio Oriente.” Cosa che la Russia può fare con un semplice schiocco di dita.
Cosa farebbero gli inglesi e cosa farebbe Washington, oltre a farsela sotto? Sicuramente, coglierebbero il messaggio e deciderebbero che la pace è un’idea migliore.
Il governo russo semplicemente non vuol capire che Washington vede tutti gli appelli dei russi a diplomazia, a rispetto della legge, a fatti e a prove, come segni di estrema debolezza e di mancanza di fiducia. Washington e tutti i suoi paesi-fantoccio non hanno bisogno di fatti. Seguono la loro agenda. I russi, se ancora vogliono guardare ai fatti, fanno solo vedere di essere deboli.
E questa manifestazione della debolezza russa incoraggia l’aggressività di Washington. Ma forse il desiderio della Russia di entrare a far parte dell’Occidente è più forte del desiderio di sopravvivere come nazione.
Il Dr. Paul Craig Roberts è stato Assistant Secretary of the Treasury for Economic Policy e associate editor del Wall Street Journal. Ha scritto su Business Week, Scripps Howard News Service, e Creators Syndicate. Ha avuto numerosi incarichi universitari e i suoi articoli su internet raccolgono followers da tutto il mondo. I suoi ultimi libri sono The Failure of Laissez Faire Capitalism and Economic Dissolution of the West, How America Was Lost, e The Neoconservative Threat to World Order.
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/48964.htm
15.03.2018
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