La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

NATIXIS: SE TUTTO VA BENE, I PAESI PERIFERICI SONO ROVINATI

blank
A cura di supervice
Il 5 Aprile 2014
45 Views
45 Views
blank

FONTE: Voci dall’Estero

Uno studio di Natixis, importante banca d’affari francese, conferma che per i paesi periferici non c’è nessuna luce in fondo al tunnel. Anche nell’ipotesi improbabile che i capitali internazionali continuino ad investire in Europa, un ritorno alla normalità per Italia, Spagna e Portogallo richiederebbe un tempo molto lungo di fragilità e sofferenza.

Natixis pubblica i risultati di una ricerca su tre paesi periferici dell’eurozona – Italia, Spagna e Portogallo – e sulle loro prospettive di ritorno alla normalità. Vengono sfatate parecchie illusioni su un rapido ritorno alla normalità e alla crescita:

“Abbiamo l’impressione che alcuni investitori ritengano che il 2014 sia un anno di transizione per Spagna, Italia e Portogallo, e che il 2015 sarà l’anno in cui le cose torneranno alla normalità. Questi investitori devono capire che, anche se nessuna nuova crisi o nessun incidente interrompesse la ripresa di queste economie, ci vorrà molto tempo perché esse tornino alla normalità, cioè:

– che la disoccupazione torni ai livelli pre-crisi (da 6 a 25 anni a seconda del paese);
– che i rapporti di debito pubblico e privato tornino a livelli sostenibili (dai 6 ai 15 anni);
– che la solvibilità delle famiglie e delle imprese torni alla normalità (da 4 anni a “mai”);
– che la capacità produttiva distrutta durante la crisi venga ricostruita (da 5 anni a “sempre”, dove “sempre” significa che il processo di correzione non viene avviato).
Questi paesi rimarranno quindi fragili per un tempo lunghissimo, da qui il rischio di una nuova crisi di fiducia prima che la loro situazione possa normalizzarsi.”
voci1
La tabella mostra che secondo le previsioni la Spagna, l’Italia e il Portogallo nel 2014 torneranno in territorio positivo e nel 2015 la crescita dovrebbe rinforzarsi. Questo è quanto basta ad alcuni analisti e investitori per credere che nel 2015 questi paesi potranno tornare alla normalità. Sfortunatamente, noi crediamo che ci vorrà molto più tempo perché questi paesi possano tornare a una situazione economica di normalità.”

Il documento chiarisce che le ipotesi da loro formulate non sono pessimistiche, perché l’assunto è che non succeda alcuno shock esterno e che l’attuale anomala situazione di forti acquisti di asset da parte di investitori esteri persista per molto tempo ancora:

“Escludiamo anzitutto l’ipotesi di un’altra crisi, un altro shock o un altro forte aumento dell’avversione al rischio relativo ai paesi meridionali dell’euro-zona. Supponiamo che gli investitori continuino fortuitamente ad acquistare asset di questi paesi, come hanno fatto dalla primavera del 2013 (grafico 2A), e che, di conseguenza, i tassi di interesse di questi paesi continuino a scendere (grafico 2B). Nonostante questo scenario ottimistico, il 2015 non sarà l’anno in cui questi paesi torneranno alla normalità, nemmeno lontanamente. Ci vorrà molto tempo per correggere gli sviluppi negativi causati dalla crisi.”


voci2

Lo studio espone poi i risultati ottenuti voce per voce.
Per quanto riguarda la disoccupazione, un ritorno ai livelli pre-crisi, ammesso che la crescita prevista venga confermata, richiederà 25 anni in Spagna, 6 anni in Italia e 22 anni in Portogallo. La situazione spagnola poi è decisamente catastrofica, dato il numero di posti di lavoro persi durante la crisi nel settore dell’edilizia.
Per quanto riguarda i rapporti di debito rispetto al PIL, lo studio considera come ritorno alla normalità un rapporto di indebitamento privato ai livelli del 2004 e una stabilizzazione del debito pubblico al 90% del PIL. Considerando l’ipotesi che l’obiettivo del pareggio di bilancio sia raggiunto nel 2017, il ritorno alla normalità richiederebbe:
• In Spagna, 5 anni per il settore pubblico e 14 anni per quello privato
• In Italia, 15 anni per il settore pubblico e 9 anni per quello privato
• In Portogallo, 14 anni per il settore pubblico e 6 anni per quello privato
Per quanto riguarda la solvibilità di famiglie e imprese, “attualmente sta continuando a deteriorarsi in Spagna e in Italia per quanto riguarda le famiglie; e in Italia e Portogallo per quanto riguarda le imprese, con segni di miglioramento in Spagna. La conseguenza è che le banche continuano ad accumulare dei prestiti inesigibili.”
voci2
Il ritorno alla solvibilità delle famiglie è legato al ritorno a normali livelli di indebitamento e di disoccupazione, di cui abbiamo visto sopra. Per le imprese invece, il parametro considerato è la redditività, che tornerebbe normale quando i profitti delle aziende ammontano al 10% del PIL (secondo lo studio). Secondo questa definizione, la Spagna sarebbe già tornata alla normalità, al Portogallo occorrerebbero 4 anni per farlo, mentre all’Italia occorrerebbe un tempo infinito, dato il trend di evoluzione di salari reali e produttività.
Infine, per quanto riguarda la ricostruzione della capacità produttiva, lo studio esclude il settore edilizio, che prima della crisi era sovradimensionato, e si limita a considerare la produzione industriale. Anche solo in questo campo, la capacità produttiva distrutta è stata enorme e per di più, l’unico dei paesi analizzati che sta iniziando ad invertire il trend è il Portogallo.
voci3
A fronte di questi dati, le conclusioni non possono che essere negative:
“Il 2015 non sarà l’anno in cui Spagna, Italia e Portogallo torneranno alla normalità. Se osserviamo le dinamiche di disoccupazione, debito pubblico e privato, solvibilità di famiglie e imprese e capacità di produzione industriale, vediamo che ci vorranno da 5 a più di 20 anni per tornare davvero alla normalità. Durante questo periodo molto lungo, queste economie rimarranno fragili; i paesi meridionali dell’eurozona rimarranno esposti alla minaccia di un ritorno al pessimismo degli investitori.

***********************************

FONTE: Voci dall’Estero

Link: Natixis: Se tutto va bene, i paesi periferici sono rovinati

05.04.2014

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
2 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • Pre e Post Patriarcato. 11 Dicembre 2024
    Prima dell'avvento del patriarcato. Dopo l'avvento del patriarcato.
    Esquivèl
  • La scommessa: geostrategia 10 Dicembre 2024
    Se abbiamo finito gli svarionamenti, alla "abbiamo vinto abbiamo perso", per questa prima "tranche" di degustazioni al massacro inutle di poveracci (al solito) potremmo forse farci la domand...
    GioCo
  • Al Jolani vero muslim ? Per niente. 10 Dicembre 2024
    Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto. Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in rea...
    oriundo2006
  • Articolo del 2020: Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano (oggi 2 morti, 3 dispersi, 9 feriti n.d.r. ) 9 Dicembre 2024
    Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano DiGian Luca Garetti/Lascia un commento/3 Novembre 2020 Abbiamo intervistato Maurizio Marchi della sezione di Medicina Democrati...
    marcopa
  • Eppure... 8 Dicembre 2024
    La morte, da noi in occidente forse il timore più grande, di certo abbiamo un atteggiamento ipocrita, falsamente feticista, dove la "Signora in Nero" comanda su tutto e su tutti. La realtà ...
    GioCo
1 / 146 Pagine


blank