Nel lontanissimo 6 Aprile 2022, il Documento di Economia e Finanza “Analisi e tendenze della finanza pubblica” (1), presentato dal presidente del consiglio Mario Draghi insieme al ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco:
[…] il quadro economico si è deteriorato, non solo per l‘impennata dei contagi da Covid-19 causata dalla diffusione della variante Omicron, ma anche per l’eccezionale aumento del prezzo del gas naturale, che ha trainato al rialzo le tariffe elettriche e i corsi dei diritti di emissione (ETS). La conseguente crescita del tasso di inflazione, comune a tutte le economie avanzate, seppure con diversa intensità, ha portato le principali banche centrali a rivedere l’orientamento della politica monetaria in direzione restrittiva o, nel caso della Banca Centrale Europea, a segnalare l’approssimarsi di tale inversione di tendenza. Conseguentemente, i tassi di interesse sono saliti e il differenziale del rendimento sui titoli di Stato italiani nei confronti di quello sul Bund tedesco si è allargato.
[…] le prospettive di crescita dell’economia appaiono oggi più deboli e assai più incerte che a inizio anno. Anche in conseguenza di un livello di partenza del PIL trimestrale più elevato a fine 2021 rispetto a quanto stimato a settembre 2021, nonché dell’impatto economico del conflitto e delle sanzioni imposte nei confronti della Russia, la previsione tendenziale di crescita del PIL per quest’anno scende dal 4,7 per cento dello scenario programmatico della NADEF 2021 al 2,9 per cento; quella per il 2023 dal 2,8 per cento al 2,3 per cento, mentre per il 2024 si ha solo una lieve flessione, dall’1,9 per cento all’1,8 per cento.
Quindi il Paese, in crescita solo sui contagi di non si sa quale variante, aveva giusto bisogno di programmare una riduzione progressiva della spesa per la Sanità di 6mld di Euro in 3 anni.
Armare gli ucraini sta costando molte vite umane e in termini meramente economici il 2% del PIL tax free. Le sanzioni che mandiamo a Putin sono ancora più ironiche, tornano indietro come un boomerang sulla nuca dell’economia italiana, in maniera naturale.
Sempre dal DEF 2022:
In conclusione, gli obiettivi programmatici del Documento si fondano su uno scenario in cui l’economia rallenta fortemente ma registra comunque una crescita annua significativa. I margini di bilancio derivanti dalla conferma degli obiettivi
fissati nella NADEF saranno utilizzati per sostenere ulteriormente il sistema produttivo, le famiglie e per realizzare gli investimenti programmati.
Allunghiamo l’agonia?
A seguito della recente crisi di governo, gruppi di ogni sorta accorrono, nascono associazioni come fiori, il Paese si fa sentire e rinuncia alle vacanze, per unirsi ed esprimere il suo dissenso. Con una Sanità consumata dalle politiche senza cuore, anche gli enti e gli ordini delle professioni sanitarie vogliono che le cose non cambino di una virgola (2).
Di seguito il comunicato stampa firmato da Barbara Mangiacavalli presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, ma anche dal presidente CNOP (psicologi); dalla presidente FNCF (chimici e dei fisici); dal presidente FNOMCeO; dalla presidente FNOPO; dalla presidente della FNO TSRM e PSTRP; da FNOVI; ONB; CNOAS.
Dal presidente del consiglio di un Paese sotto attacco economico, sanitario, e sociale, ci si aspetta leggerezza? Quello che vorrebbe il popolo dai suoi rappresentanti è tutto il contrario: un reale impegno da parte delle istituzioni e un sistema di gestione della cosa pubblica partecipativo oltreché sovrano, un progetto concreto di rinascita (la resilienza la lasciamo come emblema delle epoche delle schiavitù), il popolo vuole che a ciascun cittadino venga riconosciuto ogni singolo diritto costituzionale.
Tutto l’opposto della leggerezza, ciò che ci si aspetta da un presidente del consiglio, a prescindere dal contesto in cui si trova a parlare pubblicamente, e quindi anche tutto l’opposto della fredda logica matematica che muove i sistemi finanziari.
In mezzo a queste “crisi nel buio” perdiamo tempo prezioso e perdiamo anche il filo del discorso, a quanto pare, quello che conta davvero. Il problema è chiaro e la Sanità Pubblica non è che un’eredità mal gradita, in vita finché strumentalizzabile.
Verdiana Siddi
19/07/2022