Mattarella io non ti riconosco!

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Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org

Io sono nato a cose fatte, l’anno dopo che la Costituzione della Repubblica Italiana è entrata in vigore. Da piccolo ero però affascinato e interessato più che altro alle macchine volanti ed alle leggi della Fisica. Ho poi trascorso buona parte della vita dando per scontato di vivere in un Paese libero, civile e normale, al netto delle mafie, delle corruzioni e delle politiche clientelari. Raramente ho votato per due volte lo stesso partito, fin da quando il disgusto non aveva ancora innescato una progressiva crescita dell’astensionismo. Poi un giorno non ricordo chi mi ha parzialmente destato dal sonno dell’ignoranza della ragione civica, spiegandomi che gli Architetti della nostra Costituzione avevano disegnato una struttura istituzionale con tre grandi poteri pubblici separati e indipendenti tra loro, in equilibrio reciprocamente vigile, allo scopo di minimizzare il rischio che una qualsiasi parte prendesse il sopravvento e degenerasse in tirannia, contravvenendo così al principio democratico fondativo dello Stato stesso.

Nella mia vita, che praticamente coincide fino ad oggi con quella della Repubblica, ne ho visti passare tanti di Presidenti, anche di particolarmente “coloriti” per usare un eufemismo, ma l’immagine della massima carica dello Stato che mediamente filtrava fino in basso era più quella di un arbitro imparziale, di un notaio garante del corretto funzionamento della macchina Istituzionale dedicata alla gestione ed al governo politico del Paese nell’interesse generale. Un interesse teoricamente interpretato e continuamente rielaborato dagli eletti dal Popolo, come previsto nella Carta Costituzionale. Qualche ingenuo all’epoca era addirittura del parere che la carica di Presidente Della Repubblica fosse praticamente quasi solo simbolica, priva di rilevante potere sostanziale.

In realtà il PDR in Italia interpreta molte funzioni ed assume perciò molti incarichi, fondamentali per indirizzare il corretto funzionamento dei governi e dell’intera struttura istituzionale in quasi tutte le sue forme. Ad es. il PDR assume il comando delle Forze Armate, la Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura (ordinaria e amministrativa), nomina un terzo dei giudici della Corte costituzionale, ecc. ecc.

Insomma, per quanto chiunque in possesso di requisiti generici molto elementari possa essere nominato PDR, si suppone che in ogni caso si tratti di persona di livello morale e culturale particolarmente elevato, con una profonda conoscenza dei principi giuridici e costituzionali in essere. Allo stesso modo di come, sia pure in forma molto più elementare, per poter esercitare una vera democrazia dovrebbe essere la formazione di ogni cittadino elettore minimamente responsabile, compresi i più che come me han la testa in tutt’altre faccende affaccendata.

Eppure le recenti dichiarazioni di Mattarella sull’inopportunità costituzionale della commissione parlamentare d’inchiesta COVID sembrano rinnegare esplicitamente i principi fondamentali sovraesposti, ovvero l’intero impianto Istituzionale sapientemente progettato dai Padri Costituenti. E’ come se la nostra amica casalinga di Voghera, in sala operatoria per una appendicectomia, si accorgesse che il Primario Chirurgo le sta spennellando la pancia a sinistra anziché a destra. E no! Fermi tutti! Ma cosa sta facendo?!

A questo punto dovrei spiegare in dettaglio il perché e il percome mi trovo in completo disaccordo con le suddette dichiarazioni del PDR, ma credo che molti altri più qualificati di me l’abbiano già fatto e documentato in altre sedi, facilmente reperibili. Basti qui ricordare che la demenziale gestione politica e sanitaria della “psicopandemia” ha spaccato il Paese in due, distrutto la nostra già precaria economia, causato centinaia di migliaia di morti premature, causato immense sofferenze e danni morali e materiali a bambini, giovani, adulti e vecchi in ogni angolo del Paese, minato per sempre la fiducia nella “scienza”, degradata a scientismo oscurantista e censorio da un manipolo di cialtroni eletti dal sistema corrotto a “comunità scientifica”, presa poi a riferimento dalla stessa magistratura come foglia di fico per giustificare l’ingiustificabile, in un crollo a cascata della reputazione istituzionale, mai caduta così in basso. No, non va per niente “tutto bene”, neppure se lo dice la (neo)Presidente della Corte Costituzionale in persona.

Purtroppo non è “la prima volta” di Mattarella, bensì è un ulteriore passo significativo di un lungo percorso monodirezionale nella direzione sbagliata, come perfino un cittadino qualunque come me aveva già notato in un altro passaggio cruciale del marzo 2022 ( fiancheggiamento alle scelte guerrafondaie antirusse del governo Draghi tramite falso ideologico già sdoganato dal mainstream https://comedonchisciotte.org/verita-per-litalia/ ).

Del resto Mattarella non fa che impersonare un sistema dominante che non mi rappresenta più, col quale non posso che essere in totale contrasto e disaccordo, come chiunque ami il proprio Paese e la Verità, e per contro odi l’ipocrisia tanto consona ai “benpensanti”, che sempre più fanno rima con “ignoranti funzionali”, ieri con l’affare covid, oggi bevendosi la truffa climatica, domani digerendo chissà quali altre plateali menzogne di sistema a copertura di vergogne inconfessabili di sistema.

Mi dispiace caro Presidente, più ascolto i tuoi discorsi “politicamente corretti”, più mi viene l’allergia perfino alla tua voce, costretto come sono dalla mia coscienza critica a riconoscere verità straziate e capovolte con quei bei modi e belle parole che ancora incantano i benpensanti di cui sopra. Semplice divergenza d’opinioni o contrapposizione ben più radicalmente fondata?

Ai posteri l’ardua sentenza, sta di fatto che io non ti riconosco come mio presidente qui ed ora.

Così come non riconosco i miei ex-rappresentanti politici votati non molti anni fa, alcuni dei quali, i peggiori traditori della mia fiducia, ancora calcano la scena del teatrino dei burattini della politica. Un PDR in carica a mio modesto avviso non dovrebbe mai farsi dominare dalle proprie opinioni personali, utilizzando il potere del mandato ricevuto per esternarle ed imporle, anche se fosse solo moralmente, ai governati.

Certo è che se un vecchio criminale incallito come Biden si trova ancora al suo posto di Presidente USA, noi qui stiamo messi molto meglio, rappresentiamo quasi un piccolo faro di civiltà al confronto. Infatti della buona fede a modo suo di Mattarella io non dubito, anche per rispetto della tragedia famigliare che lo ha colpito con la morte del fratello ucciso dalla mafia.

La verace “mafia bassa” siciliana, quella che storicamente prende forza dalla lupara. La stessa che però risponde alla MAFIA ALTA, nata altrove dalla forza del denaro, che ha corrotto anche la politica fino ai piani alti con sempre maggior efficienza, a partire dai tempi di Mussolini e del Superprefetto Mori, “promosso ad altro incarico” proprio mentre stava per eradicare definitivamente la tradizionale mafia siciliana. Ma anche da prima, dai tempi “gloriosi” dell’unità d’Italia, senza dimenticare il più recente sbarco degli “alleati liberatori” in Sicilia, ed altri episodi storici più recenti, come l’uccisione di Mattei, di Moro, di Falcone e Borsellino, lo stragismo di Stato, ecc. Il denominatore comune di questa lunga catena di eventi criminali sovversivi è il controllo ferreo del mandante anglofono sul Bel Paese.

Paradossalmente il “buon” Mattarella, personalmente colpito dalla mafia storica nella propria terra d’origine, è arrivato a ricoprire incarichi al vertice di una politica nazionale ormai inserita in un quadro corruttivo e degenerativo di dimensioni globali, ove il vero potere nascosto d’oltremare, che ha ormai completamente inglobato tutto ciò che conta, si è sempre servito di una “mafia bassa” locale che fa il lavoro sporco assumendosene la responsabilità, mentre in realtà lavora per conto terzi.

In conclusione non è più possibile accettare, in una situazione nazionale e internazionale così complessa, difficile ed esistenzialmente rischiosa come quella che oggi la storia c’impone, che la tutela della Carta Costituzionale, unica sicura ancora di salvezza rimastaci, venga affidata a figure tanto schierate con il mainstream atlantista da non più riconoscerne alcuni principi fondamentali, come ad esempio il ripudio della guerra e la divisione dei poteri interni.

E come se non bastasse la ventilata riforma in senso presidenzialista della Meloni rema anch’essa in direzione contraria ai suddetti auspici. Infatti non è aumentando i poteri del Presidente che si può garantirne l’imparzialità. L’esempio dei cugini francesi con il loro ultimo “monsieur le president” Macron, made in JPMorgan, dovrebbe pure insegnarci qualcosa in proposito.

Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org

Alberto Conti. Laureato in Fisica all’Università Statale di Milano, docente matematica e fisica, sviluppatore software gestionale, istruttore SAP, libero pensatore, collaboratore di Giulietto Chiesa, padre di famiglia, appassionato di filosofia, psicologia, economia politica, montagna, fotografia, fai da te creativo, sempre col gusto alla risoluzione dei problemi.

02/08/2023

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