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Dr. Joseph Mercola
articles.mercola.com

In questo momento è fondamentale rendersi conto che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite fanno parte del piano per l’attuazione di un Governo Unico Mondiale, in cui il mondo intero sarà gestito da burocrati non eletti e fedeli a ideali tecnocratici.

In una serie investigativa in due parti su Unlimited Hangout [1,2], i giornalisti indipendenti Iain Davis e Whitney Webb hanno rivelato come l’Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 16 (SDG16), che asserisce di promuovere “società pacifiche e inclusive” e “giustizia per tutti”, sia in realtà finalizzato a consolidare l’autorità, utilizzare minacce per far avanzare un’egemonia di regime e imporre all’umanità un “sistema globale di identità digitale [3] (ID digitale) controllato centralmente”.

Come spiegato nella prima parte [4], il termine usato dall’alleanza globalista di tecnocrati per descrivere la sua rete è “partenariato globale pubblico-privato” o G3P:

Il G3P sta lavorando instancabilmente per creare le condizioni necessarie a giustificare l’imposizione di una governance globale realmente impositiva e del suo sistema di identificazione digitale. Così facendo, il G3P sta rovesciando la natura stessa dei nostri diritti. Fabbrica e sfrutta le crisi per rivendicare la legittimità delle sue “soluzioni”.

Il G3P comprende praticamente tutte le organizzazioni intergovernative del mondo, i governi, le multinazionali, le principali fondazioni filantropiche, le organizzazioni non governative (ONG) e i gruppi della società civile. Collettivamente, questi costituiscono gli “stakeholder” che lavorano allo sviluppo sostenibile, incluso l’SDG16″.

Il grafico seguente, tratto da IanDavis.com [5], illustra il funzionamento del G3P.

Il vero scopo dell’SDG16

L’obiettivo centrale dell’SDG16 è il rafforzamento del regime guidato dalle Nazioni Unite e, tra tutti i sotto-obiettivi inclusi in questo SDG, l’istituzione di “un’identità legale per tutti” (SDG16.9) è il più importante, visto che tutti gli altri obiettivi si basano sull’uso dell’identità digitale. Come osservano Davis e Webb [6]:

“L’adozione universale dell’identità digitale SDG16.9 consentirà al regime di governance globale G3P di stabilire un sistema mondiale di premi e punizioni. Se accettiamo il modello pianificato di identità digitale, esso ci renderà in definitiva schiavi in nome dello sviluppo sostenibile…

SDG16.9 “sviluppo sostenibile” significa che dovremo usare l’ID digitale… Altrimenti non saremo tutelati dalla legge, l’accesso ai servizi ci sarà negato, il nostro diritto di transare nell’economia moderna sarà rimosso, ci sarà impedito di parteciparvi come “cittadini” e saremo esclusi dalla cosiddetta “democrazia””.

Capire il concetto di identità digitale

Il World Economic Forum (WEF), fondato da Schwab, ha promosso per anni la realizzazione dell’identità digitale. Il problema nel chiamarla “identità digitale” è che la gente la fraintende per qualcosa che non è. C’è un’enorme differenza tra identità e identificazione [7].

L’identificazione si riferisce a documenti che provano che siete chi dite di essere. Un’identità digitale NON è una semplice forma di identificazione. La vostra “identità” è chi siete realmente, e un’identità digitale terrà traccia permanente delle vostre scelte e dei vostri comportamenti, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

La vostra identità comprende tutto ciò che vi rende unici, ed è questo l’obiettivo della cabala globalista. Disobbedite alle regole e ogni interazione sui social media, ogni centesimo speso e ogni mossa che avrete fatto potrà essere usata contro di voi.

In effetti, avere accesso all’identità digitale personale è la chiave per il successo della manipolazione e del controllo della popolazione globale. Il grafico seguente, tratto dal WEF, illustra la loro idea di come la vostra identità digitale interagirà con il mondo.

Ogni cosa sarà collegata alla vostra identità digitale e al vostro comportamento, le vostre convinzioni e le vostre opinioni detteranno ciò che potrete o non potrete fare all’interno della società. Aprirà le porte dove qualcuno come voi è il benvenuto e chiuderà quelle dove non lo siete.

Se pensate che l’idea del passaporto vaccinale sia folle, aspettate che il vostro accesso alle infrastrutture e ai servizi essenziali dipenda non solo dal vostro stato di vaccinazione, ma anche da quali libri avrete comprato, quali idee avrete condiviso e a chi avrete dato denaro o sostegno emotivo.

L’interoperabilità collegherà sistemi diversi

Man mano che le persone si rendono conto della minaccia di un Governo Unico Mondiale, inizia a montare la resistenza contro l’ID digitale e il punteggio di credito sociale a cui sarà associata. La risposta del G3P a questa potenziale battuta d’arresto è la costruzione di un sistema interoperabile in grado di collegare tra loro i diversi sistemi di identificazione digitale. Come spiegato da Davis e Webb [8]:

Questo approccio a “piattaforma modulare” è stato progettato per evitare i problemi politici che l’emissione ufficiale di una carta d’identità digitale nazionale avrebbe altrimenti suscitato.

Stabilire l’ID digitale globale SDG16.9 è fondamentale per 8 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. È il perno al centro di un panopticon digitale globale che viene concepito sotto gli auspici del “regime” globale di partenariato pubblico-privato delle Nazioni Unite”.

Il Nuovo Ordine Mondiale non prevede diritti, solo permessi

Vi starete chiedendo dove entrino i diritti umani in tutto questo. Se il vostro documento d’identità digitale registrerà ogni vostra mossa, che potrà essere usata contro di voi, questo non violerebbe alcuni dei vostri diritti fondamentali di esseri umani liberi? Dipende da come vengono definiti i diritti umani e da chi li definisce. Davis e Webb spiegano [9]:

“La Dichiarazione universale dei diritti umani… era stata accettata per la prima volta da tutti i membri delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Il preambolo della Dichiarazione riconosce che i “diritti uguali e inalienabili” di tutti gli esseri umani sono il “fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.

Dopodiché, i “diritti inalienabili” non vengono mai più menzionati nell’intera Dichiarazione. I “diritti umani” non hanno nulla a che vedere con i “diritti inalienabili”.

I diritti inalienabili, a differenza dei diritti umani, non ci vengono conferiti da alcuna autorità governativa, sono innati in ognuno di noi. Sono immutabili. Sono nostri in egual misura. L’unica fonte dei diritti inalienabili è la Legge Naturale, o Legge di Dio.

Nessuno – nessun governo, nessuna organizzazione intergovernativa, nessuna istituzione umana o governante umano – potrà mai legittimamente arrogarsi il diritto di concederci o negarci i nostri diritti inalienabili. L’umanità non può rivendicare alcuna autorità collettiva per concedere o negare i diritti inalienabili di ogni singolo essere umano.

Al di là del preambolo, la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite si occupa esclusivamente di “diritti umani”. Ma affermare, come fa, che i diritti umani sono una sorta di espressione di diritti inalienabili è un’invenzione, una menzogna.

I diritti umani, secondo l’UDHR, sono creati da alcuni esseri umani e sono concessi da questi esseri umani ad altri esseri umani. Non sono diritti inalienabili o quasi.

L’articolo 6 dell’UDHR e l’articolo 16 del Patto internazionale sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite del 1966… stabiliscono entrambi: “Ogni individuo ha il diritto [come essere umano] di essere riconosciuto ovunque come persona davanti alla legge”.

Nota: abbiamo aggiunto “[come essere umano]” tra parentesi… per avvisare i lettori che questi documenti NON si riferiscono a diritti inalienabili. Mentre i rispettivi articoli 6 e 16 suonano attraenti, le implicazioni sottostanti non lo sono.

Entrambi gli articoli significano che “senza esistenza giuridica tali diritti non possono essere fatti valere da una persona nell’ambito dell’ordinamento giuridico nazionale”. Come vedremo, la capacità di dimostrare la propria identità diventerà un prerequisito per l'”esistenza giuridica”. Così, in un mondo post-SDG16, le persone prive di un’identificazione approvata dalle Nazioni Unite non potranno far valere i loro “diritti umani”…

L’articolo 29.3 dell’UDHR afferma che: Questi diritti e libertà [umani] non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con gli scopi e i principi delle Nazioni Unite”.

In parole povere: ci è consentito esercitare i nostri presunti “diritti” umani solo in base ai diktat dei governi, delle organizzazioni intergovernative e di altre “parti interessate” delle Nazioni Unite. In definitiva, ciò che le Nazioni Unite chiamano “diritti umani” sono… permessi governativi e intergovernativi con cui il nostro comportamento viene controllato”.

La COVID ha permesso di resettare le regole del gioco

Il nostro comportamento è controllato anche attraverso la censura e il controllo delle informazioni. Nel documento “COVID-19 e diritti umani ” [10], pubblicato nell’aprile 2020, l’ONU presenta i diritti umani come strumenti politici e ammette apertamente che “garantire il rispetto” delle misure sanitarie che limitano fortemente (o eliminano del tutto) i diritti umani dipenderà dalla “costruzione della fiducia”, che include la censura di ciò che potrebbe minare la fiducia nelle autorità.

La censura della “cattiva informazione” e della “disinformazione” è richiesta anche dalla proposta di Trattato internazionale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie, che pone l’Organizzazione Mondiale della Sanità al centro di tutte le agende relative alle pandemie, e dalle modifiche proposte al Regolamento sanitario internazionale (RSI). È importante notare che entrambi questi strumenti saranno vincolanti. Come osservano Davis e Webb [11]:

Gli attuali emendamenti proposti [12] al RSI chiariscono come le “crisi” forniscano opportunità uniche alle Nazioni Unite e ai loro partner per controllare le popolazioni – attraverso i presunti “diritti umani” – sfruttando tali “diritti” come “un potente insieme di strumenti”.

Ecco un esempio delle proposte avanzate: L’OMS vuole eliminare dall’articolo 3.1 dell’IHR la seguente frase: “L’attuazione di questi regolamenti deve avvenire nel pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone”.

Intende sostituire questo principio normativo con: “L’attuazione di questi regolamenti si basa sui principi di equità, inclusività, coerenza e in conformità con le responsabilità comuni ma differenziate degli Stati contraenti, tenendo conto del loro sviluppo sociale ed economico”.

Questo emendamento proposto significa che l’ONU e i suoi partner hanno intenzione di ignorare completamente la Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU stessa ogni volta che una di queste agenzie dichiarerà una nuova “crisi” o identificherà una nuova “minaccia internazionale”. Questo un l’esempio della “correzione di rotta” che l’ONU prevedeva sarebbe scaturita dalla “opportunità unica” rappresentata dalla crisi della COVID-19″.

L’ONU ha già assunto l’autorità; nessuno gliel’ha concessa

In questo momento, l’OMS sembra essere pronta a diventare il governo globale de facto, ma anche l’ONU è in lizza e ha apertamente assunto questa autorità.

Ad esempio, nel documento “UN System Task Team on the Post-2015 UN Development Agenda” [13], pubblicato nel 2013, si legge che “Un regime di governance globale, sotto gli auspici dell’ONU, dovrà garantire che i beni comuni globali siano preservati per le generazioni future”.

Come osservato da Davis e Webb [14]:

L’ONU si definisce un “regime di governance globale”. Si sta assumendo arbitrariamente l’autorità di prendere il controllo di tutto (“i beni comuni globali”), compresi gli esseri umani, sia facendo rispettare la sua Carta – citando la sua errata dichiarazione sui “diritti umani” – sia realizzando la sua agenda sullo “sviluppo sostenibile”.

Si noti che [secondo l’ONU] il “regime di governance globale” finirà per “tradursi in una migliore governance nazionale e regionale”. Ciò significa che il ruolo di ciascun governo nazionale sarà semplicemente quello di “tradurre” la governance globale in politica nazionale. L’elezione di un partito politico o di un altro per intraprendere la traduzione non farà alcuna sostanziale differenza. La politica non verrà stabilita dai governi che eleggeremo.

Man mano che gli Stati nazionali, uno dopo l’altro, attueranno politiche basate sugli SDG, il regime consoliderà ulteriormente la sua governance globale. E poiché il “regime di governance globale sarà fondamentale per raggiungere lo sviluppo sostenibile”, i due meccanismi – governance globale e sviluppo sostenibile – sono simbiotici.

Ancora una volta, per stessa ammissione dell’ONU, i diritti inalienabili sono il “fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. Tuttavia, l’intero quadro dei diritti umani basato sulla Carta delle Nazioni Unite rifiuta completamente il principio dei diritti inalienabili e immutabili.

La Carta delle Nazioni Unite è quindi un trattato internazionale che stabilisce un regime di governance globale che si oppone fermamente alla “libertà, giustizia e pace nel mondo”. Tutti i progetti di “sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite dovrebbero essere compresi in questo contesto…

Vi chiederete cosa c’entri l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 16… con la protezione del pianeta e dei suoi abitanti dal previsto “disastro climatico”. La risposta è: niente. Ma il “cambiamento climatico” non è altro che la motivazione addotta per legittimare e dare urgenza allo sviluppo sostenibile.

Stabilire una solida governance globale – in effetti, una dittatura mondiale – attraverso l’attuazione degli SDGs è il vero obiettivo delle Nazioni Unite. Il “cambiamento climatico” è solo un pretesto”.

“One Health” – L’acquisizione globale di tutto

Il trattato sulle pandemie e gli emendamenti al RSI, una volta promulgati, costituiranno la base dell’autorità legale dell’OMS per agire come organo di governo globale. Entrambi i documenti sono ampiamente incentrati sulla preparazione, la pianificazione e la risposta alle pandemie, ma contengono delle scappatoie che possono essere facilmente invocate dall’OMS per trasformarla in una dittatura globale de facto.

Lo strumento centrale che consentirà una vasta espansione del potere dell’OMS è il cosiddetto Piano d’azione congiunto One Health, lanciato ufficialmente nell’ottobre 2022 dall’OMS, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) e dall’Organizzazione mondiale per la salute animale (OMS).

Questa iniziativa consiste nella sincronizzazione dei progetti di più organizzazioni globaliste, unendo allo stesso tempo le loro risorse e il loro potere.

L’agenda “One Health ” [15,16] riconosce che diversi aspetti umani e ambientali possono influire sulla salute e avere il “potenziale” di causare danni. In questo modo, ad esempio, l’OMS potrà dichiarare il cambiamento climatico come un’emergenza sanitaria e imporre lockdown per il clima.

Il grafico [17] che segue illustra come, nell’ambito dell’agenda One Health, l’ambito di controllo dell’OMS si estenda a vasti aspetti della vita quotidiana.

Sulla carta, il Piano d’azione congiunto One Health “mira a migliorare la salute degli esseri umani, degli animali, delle piante e dell’ambiente, contribuendo al contempo allo sviluppo sostenibile”[18]. Il suo piano quinquennale, che va dal 2022 al 2026, intende espandere le capacità in sei aree chiave, tra cui i sistemi sanitari, l’ambiente e la sicurezza alimentare.

Il piano comprende un documento tecnico che copre una serie di azioni volte a far progredire One Health a livello globale, regionale e nazionale. Come riportato dall’OMS [19]:

“Queste azioni includono in particolare lo sviluppo di una guida allo sviluppo per i Paesi, i partner internazionali e gli attori non statali come le organizzazioni della società civile, le associazioni professionali, il mondo accademico e gli istituti di ricerca”.

In altre parole, l’obiettivo è creare regole per la salute, l’ambiente e la sicurezza alimentare da seguire su scala globale.

Il gioco finale e come fermarlo

In un articolo su Substack del 16 aprile 2023 [20], Jessica Rose, ricercatrice post-dottorato in biologia, ha cercato di dare un senso agli ultimi tre anni. Partendo dalla fine, ritiene che il gioco finale sia la “conversione della maggior parte degli esseri umani in lavoratori… come le formiche”.

Per arrivarci, i globalisti devono disumanizzarci, intaccare sistematicamente lo spirito umano, renderci sterili e distruggere ogni nozione di autonomia corporea e di sovranità nazionale. Finora il piano ha funzionato bene, ma le crepe cominciano a farsi sentire. Sempre più persone iniziano a mettere insieme le tessere del puzzle, come cerca di fare la Rose nel suo articolo.

La Rose ritiene che la pandemia COVID era stata la messinscena. Era stata concepita per “testare i livelli di conformità” e preparare la scena per l’atto successivo, che consisteva nel normalizzare tutto ciò che è anormale. Il movimento trans, che ha completamente travolto la coscienza sociale in un solo anno, è la continuazione e l’espansione di questa fase di “normalizzazione dell’anormale”.

[Questo movimento] è anche una componente importante del programma di disumanizzazione e sterilizzazione della popolazione. Dopo tutto, i giovani trans – che, in questo momento, sono anche tra gli individui più sottoposti a lavaggio del cervello nella società in questo momento – sono il futuro dell’umanità. Un nuovissimo rapporto di esperti legali, sostenuto dalle Nazioni Unite, sta anche cercando di normalizzare la pedofilia [21], il che disumanizzerebbe e de-spiritualizzerebbe ulteriormente i nostri giovani per le generazioni a venire.

Come se non bastasse, il rapporto è stato pubblicato l’8 marzo 2023, “in riconoscimento” della Giornata internazionale della donna. Senza considerare che le ragazze e le donne sono le prime vittime di questa mentalità malata.

L’isteria del “cambiamento climatico provocato dall’uomo” e la conseguente guerra al carbonio sono un’altra “emergenza” inventata e completamente slegata dalla scienza e dalla realtà. E gli SDG dell’ONU sono perfettamente calibrati per arrivare a questi risultati. In base a questi obiettivi, la libertà umana, la salute umana e la qualità della vita vengono sacrificate per “proteggere l’ambiente e salvare il pianeta”.

Come osserva la Rose, se il trattato dell’OMS sulle pandemie passerà, possiamo aspettarci di essere segregati a tempo indeterminato con il pretesto di “qualche catastrofe climatica, probabilmente legata a qualche ‘agente patogeno mortale’ passato agli esseri umani attraverso un insetto vettore, magari come le zanzare”.

A quel punto saranno in vigore anche le valute digitali delle banche centrali (CBDC), che consentiranno al regime totalitario non eletto di applicare qualsiasi restrizione l’OMS e i suoi finanziatori sognino, sia essa relativa al cibo che si può mangiare in base alla propria impronta di carbonio, ai farmaci che si è costretti a prendere, alle cause che si è autorizzati a finanziare, alle aziende da cui si è autorizzati a comprare, a quando e quanto si è autorizzati a viaggiare o qualsiasi altra cosa.

“Un modo pratico che mi viene in mente per impedire che il gioco finale si realizzi è fermare le CBDC”, scrive la Rose. “Usate i contanti. Insistete sui contanti. Non andate a comprare nei negozi che usano solo sistemi senza contanti. L’offerta è uguale alla domanda, quindi esigete l’uso del contante”.

Dr. Joseph Mercola

Riferimenti:

Fonte: articles.mercola.com
Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2023/10/17/rise-of-the-global-police-state.aspx?ui=31bdfd289c57f6b86e809f5dfc7f4ce22734ebe06df6727421f1f70f2cf27919&sd=20211027&cid_source=dnl&cid_medium=email&cid_content=art1ReadMore&cid=20231017&foDate=false&mid=DM1474657&rid=1939872764
Link al file PDF originale: rise-of-the-global-police-state-pdf
17.10.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Il Dr. Joseph Mercola è il fondatore di Mercola.com. Medico osteopata, autore di best-seller e pluripremiato nel campo della salute naturale, la sua visione principale è quella di cambiare il paradigma della salute moderna fornendo alle persone una risorsa preziosa per aiutarle a prendere il controllo della propria salute.

 

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