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La Redazione

 

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L’alfabeto latino in Asia centrale: lo strumento della geopolitica americana

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A cura di Rosanna
Il 16 Dicembre 2019
1659 Views
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A copy of the new alphabet is explained in Astana, Kazakhstan, on Feb. 20, 2018 Photograph: Taylor Weidman

DI VLADIMIR ODINTSOV

journal-neo.org

L’Asia Centrale è stata a lungo uno dei fronti chiave nella battaglia ideologica americana e nella guerra d’informazione contro la Russia.

Washington ha da tempo identificato le Repubbliche dell’Asia Centrale e l’Afghanistan come una “zona di interessi nazionali statunitensi“, motivo per cui questa regione è interessata da tutto lo spettro delle campagne d’informazione americane. Per rendere efficaci queste campagne, non solo i cosiddetti media “indipendenti” e le ONG filo-occidentali hanno dato un enorme contributo in Asia Centrale negli ultimi anni, che gli Stati Uniti hanno impegnato a fondo nella regione, ma sono stati anche reclutati specialisti militari nella guerra d’informazione, militari del 4th Psychological Operations Group dell’esercito americano. L’8th Psychological Operations Group(1) è responsabile delle attività in Asia Centrale, il quale gestisce il portale di informazione “Caravanserai”, un sito web creato appositamente per contrastare la Russia, sponsorizzato dal Comando Centrale degli Stati Uniti e destinato ai residenti di Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan.

L’obiettivo principale condiviso dalla maggior parte delle campagne d’informazione che Washington sostiene è separare la popolazione regionale dalla Russia, sia mentalmente che psicologicamente, e di minare la posizione della Russia in Asia Centrale. Le campagne si rivolgono principalmente ai giovani, nella speranza che i leader del futuro in questi Paesi siano stati educati secondo ideali “democratici” occidentali, e saranno quindi meno propensi a collaborare con la Russia.

Programmi speciali vengono varati e attuati da ONG e media “indipendenti” per contrastare l’influenza della Russia nei Paesi della CSI. Ad esempio, un nuovo programma quinquennale chiamato MediaCAMP è stato presentato alla fine dello scorso anno in Kazakistan e Tagikistan, che è gestito in Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan da una ONG americana chiamata Internews Network (California, USA), e riceve ingenti finanziamenti dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (n.d.T. United States Agency for International Development – USAID). Il programma ha un budget di 15 milioni di dollari. Il suo obiettivo ufficiale è “sviluppare un ambiente d’informazione più equilibrato”, ma in realtà viene utilizzato per un’intensa propaganda anti-russa. Nel 2007 Internews Network ha sospeso l’attività in Russia, ma fino a tutt’oggi ha continuato ad agire in modo efficiente nella maggior parte dei Paesi dell’Asia Centrale. L’Agenzia USAID, finanziata dal governo federale degli Stati Uniti, ha anche gestito programmi in Russia fino al 2012, quando è stata bandita.

Un chiaro esempio del coinvolgimento degli Stati Uniti in questa guerra d’informazione anti-russa in Asia Centrale sarebbe il materiale che è stato pubblicato alla fine di gennaio dal portale d’informazioni “Caravanserai” del Pentagono, menzionato in precedenza, spingendo i Paesi dell’Asia Centrale a passare all’alfabeto latino. Allo stesso tempo, Washington non cerca di nascondere il fatto che gli specialisti nella guerra d’informazione spingono le persone a usare l’alfabeto latino invece dell’alfabeto cirillico, e fa parte del loro piano, in quanto agisce principalmente come strumento per incunearsi dal punto di vista della cultura tra la Russia e le Repubbliche dell’Asia Centrale, e cancellerebbe la presenza storica della lingua russa in Eurasia, soffocando e contraendo la sfera culturale della lingua russa e la sfera dell’informazione.

È importante ricordare che il vasto processo di trascrizione in cirillico di quasi tutte le lingue parlate nell’Unione Sovietica, iniziato nel 1935, è stata una delle misure prese dal governo sovietico per unire le persone nell’ex Unione Sovietica.Ciò includeva la traslitterazione delle lingue con una ricca tradizione scritta, interrotta dalle riforme della fine degli anni ‘20, e le lingue che solo di recente avevano adottato una forma scritta.Nel 1940, la “cirillizzazione di tutto il Paese” è stata in gran parte completata. Dozzine di lingue hanno acquisito un sistema di scrittura che le univa alla sfera culturale russa, ed era essenzialmente la prima volta che i parlanti di queste lingue ricevevano l’accesso a un unico spazio eurasiatico per condividere informazioni. Dopo che la Seconda Guerra Mondiale si è conclusa con la vittoria sovietica nel 1945, l’alfabeto cirillico è stato ulteriormente consolidato come alfabeto principale nell’Unione Sovietica e nel blocco orientale che stava iniziando a prendere forma (ad esempio, l’alfabeto cirillico è stato introdotto in Mongolia).

Ecco perché gli sponsor di “Caravanserai” non solo considerano la sostituzione dell’alfabeto cirillico con l’alfabeto latino come una sorta di atto simbolico;ciò intende anche incunearsi dal punto di vista mentale e psicologico tra i Paesi dell’Asia Centrale e la Russia. Questo è l’obiettivo preciso del conflitto linguistico e della Russofobia, che Washington ha caldeggiato negli Stati Baltici, in Ucraina e in alcuni Paesi del Caucaso.

È stata Washington a iniziare a mescolare le cose, sottolineando la necessità della latinizzazione nei paesi dell’Asia Centrale, attraverso vari canali sotto il suo controllo, in Kazakistan, dove il Russo non è solo una lingua madre per i Russi etnici che vivono lì, ma anche per molti Kazaki, Ucraini, Tedeschi e Coreani che vivono in Kazakistan. Ora la lingua russa è stata persino cancellata dalle banconote dei tenge nazionali del Kazakistan. Circa 300 mila persone sono emigrate dal Kazakistan negli ultimi 10 anni, la maggior parte delle quali [appartenenti al ramo etno-linguistico]slavo, dovuto in una certa misura a questa politica. Come è stato addotto in un articolo pubblicato sul quotidiano polacco Rzeczpospolita nel novembre 2017, “abbandonando l’alfabeto cirillico, Nazarbayev taglierà il cordone ombelicale con la Russia”.

La latinizzazione [dell’alfabeto] è stata promossa anche in Kirghizistan e Uzbekistan.

Tuttavia, come abbiamo visto negli ultimi anni, il passaggio all’alfabeto latino è stata chiaramente un’esperienza infelice in Uzbekistan e Kazakistan. Pertanto, vale la pena ricordare che l’Uzbekistan ha guardato al modello turco nei suoi primi anni di indipendenza e che il passaggio all’alfabeto latino è stato considerato come una sorta di “base per l’unità”. Anche il passaggio all’alfabeto latino simboleggiava l’identità nazionale e l’indipendenza per le nuove autorità uzbeke. All’epoca, tuttavia, nessuno si è fermato a considerare il lato finanziario di questa transizione, i costi associati alla traslitterazione dal cirillico alla scrittura latina di un enorme archivio di letteratura. Un’altra cosa che nessuno ha immaginato che potesse avvenire è stato il conflitto tra generazioni che leggono in diversi alfabeti. Le relazioni tra l’Uzbekistan e la Turchia si sono raffreddate in un breve lasso di tempo, l’alfabeto è rimasto lo stesso, ma l’istruzione del Paese ha subito una perdita significativa, che ha anche influenzato l’alfabetizzazione di base.

I tentativi di passare al[l’alfabeto] latino hanno scatenato problemi significativi in Kazakistan.Negli 80 anni, da che il Kazakistan è transitato dall'[alfabeto] arabo a [quello] cirillico, in questo Paese è stata creata un’enorme rete di biblioteche, anche in villaggi remoti. Il Paese aveva già raggiunto un tasso di alfabetizzazione del 100%, il che significava che la totalità della “matrice” del pensiero per l’intera popolazione avrebbe dovuto essere cambiata nel passaggio a un nuovo alfabeto, e ciò avrebbe comportato non solo significativi costi finanziari, ma avrebbe anche creato conflitti generazionali.

Le persone nella regione hanno risposto ai tentativi che l’Occidente ha fatto per sostituire l’alfabeto cirillico con l’alfabeto latino, nei paesi dell’Asia Centrale, il più rapidamente possibile.Hanno iniziato a rendersi sempre di più conto che non ha senso effettuare questa transizione.Il Russo è comunque una seconda lingua nei Paesi dell’Asia Centrale, questi Stati sono geograficamente, economicamente, politicamente e linguisticamente distanti dall’Occidente e sono membri dell’Unione Economica Eurasiatica, dove la lingua di lavoro è il Russo. Date queste circostanze, vi è una crescente comprensione del fatto che questo problema richiede un approccio logico e un senso comune che i problemi linguistici non dovrebbero essere politicizzati.

Varie ONG straniere, come Freedom House e altre organizzazioni simili, hanno interferito negli affari interni degli Stati dell’Asia Centrale, distruggendo il patrimonio linguistico e culturale delle persone che vi abitano e chiaramente rappresentano una minaccia per il loro ordine costituzionale, un’intimidazione proveniente dall’esterno della regione, quindi non sorprende che tale questione sia stata discussa sempre più intensamente negli ultimi anni, con un tono negativo sempre più forte.

 

Vladimir Odintsov, esperto politologo, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook”.

 

Fonte: https://journal-neo.org/

Link: https://journal-neo.org/2019/12/04/the-latin-alphabet-in-central-asia-america-s-geopolitical-tool/

04.12.2019

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

Nota a cura del traduttore

  1. 8th Psychological Operations Group (aviotrasportato) – è una delle unità operative di supporto alle informazioni militari dell’esercito degli Stati Uniti, insieme al 4th Psychological Operations Group (aviotrasportato). L’unità è stata messa in funzione il 26 agosto 2011.

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/8th_Psychological_Operations_Group

Traduzione dall’Inglese all’Italiano

 

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