L’Africa che parla russo

Il Vertice Russia-Africa ha rappresentato un nuovo successo diplomatico per Mosca, che continua la sua tradizione di ottime relazioni diplomatiche ed economico-commerciali con il continente africano, in contrasto con l’atteggiamento neocoloniale delle potenze occidentali.

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Di Giulio Chinappi

Il 27 e 28 luglio, San Pietroburgo ha ospitato il Vertice Russia-Africa 2023, un importante appuntamento diplomatico volto a rafforzare le relazioni diplomatiche ed economico-commerciali tra Mosca e i Paesi del continente africano. All’evento hanno preso parte ben 49 dei 54 Stati indipendenti dell’Africa, compresi 17 capi di Stato, palesando come il mondo non occidentale continui ad intrattenere relazioni normali con la Federazione Russa, ed anzi la consideri come un partner affidabile e importante.

Il vertice ha raggiunto ragguardevoli risultati che andranno soprattutto a vantaggio dei Paesi africani, mostrando come l’atteggiamento di Mosca sia in contraddizione con quello neocoloniale dei Paesi occidentali, problematica evidenziata dallo stesso presidente Vladimir Putin nel suo discorso tenuto alla sessione plenaria dell’evento. In quest’occasione, il governo russo ha annunciato una serie di misure che prenderà per promuovere le relazioni con i Paesi africani e dare un contribuito allo sviluppo del continente.

Innanzi tutto, la Russia stanzierà più di 90 milioni di dollari per ridurre l’onere del debito dei Paesi africani, cancellando il debito per un valore pari a 23 miliardi di dollari. Secondo Oleg Ozerov, capo del segretariato del Forum di partenariato Russia-Africa, queste misure porteranno alla risoluzione delle questioni riguardanti il debito dei Paesi africani nei confronti di Mosca per il 90% del suo valore complessivo: “Restano alcune questioni finanziarie, ma non stiamo parlando del debito diretto. Stiamo parlando di alcuni accordi finanziari e obblighi delle parti“, ha osservato. Al contrario della Russia, l’Occidente cerca di mantenere la sua “posizione dominante in Africa, impedisce le riforme ed esercita pressioni, usando il debito finanziario, che distrugge l’economia e aumenta la povertà“, secondo le parole del presidente del Consiglio presidenziale libico Mohamed al-Menfi.

I leader africani hanno sottolineato come l’Africa stia subendo ancora le conseguenze negative del colonialismo, con i Paesi occidentali che continuano ad agire secondo il modello dell’accaparramento delle risorse naturali, di cui il suolo africano è ricchissimo. Questo tipo di rapporto economico è tipico del modello coloniale e neocoloniale, in cui i Paesi occidentali acquisiscono materie prime a basso prezzo per poi trasformarle in prodotti finiti ad alto valore aggiunto, limitando altamente le possibilità di sviluppo del comparto industriale dei Paesi africani.

“Gli alleati dell’Africa, tra cui Russia, India e Cina, potrebbero acquistare prodotti finiti dall’Africa anziché materie prime”, ha proposto Yoweri Kaguta Museveni, presidente dell’Uganda. Usando il caffè come esempio, Museveni ha sottolineato che il valore aggiunto per i prodotti finiti viene prodotto al di fuori del territorio africano: “Questo è un problema che ha rallentato la crescita dell’Africa“, ha affermato il leader di un Paese che ha a lungo subito la colonizzazione britannica.

I partecipanti al vertice hanno inoltre convenuto che sarà istituito un nuovo meccanismo di sicurezza russo-africano permanente. La nuova struttura lavorerà alla lotta al terrorismo e all’estremismo, garantendo la sicurezza alimentare e il non dispiegamento di armi nello spazio. Rilevando che lo sviluppo del continente africano è ostacolato dalla diffusione dell’ideologia estremista, dalla criminalità transnazionale e dalla pirateria, Putin ha sottolineato che la Russia offre aiuto per contrastare tutte le minacce menzionate. In particolare, la Russia continuerà a formare i militari africani e le forze dell’ordine nelle sue strutture educative. Inoltre, Mosca fornirà una “vasta gamma di armi e veicoli” alle nazioni africane, anche gratuitamente, “al fine di rafforzare la sicurezza e la sovranità di questi Stati“.

Il sostegno al comparto militare dei Paesi africani ha già dato numerosi frutti, al punto che alcuni governi hanno deciso di abbandonare le partnership con le vecchie potenze coloniali occidentali, fidandosi maggiormente della Russia, come nel caso della Repubblica Centrafricana, del Mali e del Burkina Faso. A tal proposito, il presidente della Repubblica Centrafricana Faustin-Archange Touadéra ha sottolineato che il sostegno della Russia ha contribuito a salvare la democrazia nel suo Paese: “Non temendo problemi geopolitici, la Russia fornisce aiuto al nostro Paese, alle nostre forze armate e alle agenzie di sicurezza nella loro lotta contro le organizzazioni terroristiche“, ha affermato il leader centrafricano.

Anche Assimi Goïta, presidente ad interim del Mali, ha affermato che Bamako è stata in grado di rafforzare le sue forze armate e garantire la sua sicurezza grazie all’aiuto della Russia: “Il Mali ha una partnership militare con la Russia e la ringraziamo per il sostegno e l’amicizia. […] Le forze armate maliane sono attualmente all’offensiva; abbiamo ridotto significativamente il numero di attacchi [terroristici] alle [nostre] basi militari, siamo stati in grado di garantire la sicurezza in molti luoghi“, ha osservato.

Naturalmente, anche la crisi ucraina ha rappresentato uno degli argomenti centrali del vertice. Un certo numero di leader africani ha sostenuto la ricerca di modi per risolvere la crisi ucraina, come nel caso del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il quale ha affermato che “i negoziati e il dialogo, nonché l’impegno per la Carta delle Nazioni Unite sono necessari per una risoluzione pacifica ed equa dei conflitti“. “L’iniziativa africana merita la massima attenzione e non va sottovalutata“, ha ribadito il presidente della Repubblica del Congo, Denis Sassou-Nguesso, invitando a “porre fine al conflitto russo-ucraino“.

In risposta, Putin ha sottolineato che la Russia ha ripetutamente dichiarato di essere pronta ai negoziati, ma Mosca non può forzarli. Ha convenuto che “tutte le controversie devono essere risolte a un tavolo di negoziazione“, ma ha fatto notare che “i negoziati con la Russia vengono respinti”.

L’attenzione della Russia per l’Africa continua a crescere costantemente“, ha affermato Putin in conclusione dell’incontro. Secondo il presidente, Mosca rafforzerà la sua presenza diplomatica nel continente, ampliando la sua rete di centri scientifici e culturali russi, e aiuterà gli Stati africani ad aprire ambasciate e consolati in Russia.

Nel corso delle due giornate del vertice, sono state adottate quattro dichiarazioni, tra cui una sulla prevenzione della corsa agli armamenti nello spazio, una sulla cooperazione nella sicurezza informatica e una sul rafforzamento della cooperazione nella lotta al terrorismo, nonché il piano d’azione del partenariato Russia-Africa, che attuerà le decisioni del il vertice. Inoltre, il governo russo ha firmato memorandum d’intesa con l’Organizzazione per lo sviluppo africano e la Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale. Si prevede la creazione di un meccanismo permanente al più alto livello, che dovrebbe aiutare a coordinare la lotta al terrorismo e all’estremismo, nonché a risolvere i problemi ecologici. Inoltre, ogni anno si terrà un forum parlamentare Russia-Africa.

Di Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

29.07.2023

Titolo originale: Importanti accordi presi in occasione del Vertice Russia-Africa

Fonte: https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/07/29/importanti-accordi-presi-in-occasione-del-vertice-russia-africa/

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