Ruggero Arenella
Comedonchisciotte.org
Laboratorio Grecia è un documentario che cerca di capire il presente attraverso la Storia. Un presente incerto, comune a tanti Paesi europei, Italia inclusa. La storia parte dalla Seconda Guerra Mondiale, dove un popolo resistente e fiero sconfigge uno a uno tutti gli occupanti, ma si deve arrendere all’ultimo di essi, gli Stati Uniti. Da colonia inglese a colonia americana, il destino della Grecia è segnato. Quel piccolo paese è un tassello troppo importante nella geopolitica, soprattutto quando può mettere in crisi l’assetto di un intero continente. Berlino accetterebbe la Grecia fuori dall’Euro, ma Washington non accetta la Grecia fuori dalla NATO. Il destino del popolo greco risiede nelle speranze di un nuovo partito, con un giovane leader, che gli promette la fine delle politiche europee di austerità, e un nuovo futuro di dignità e indipendenza. Ma la storia era già stata scritta, da qualcun altro, probabilmente prima ancora che quel partito nascesse. Qualcuno che compie pericolose opere di ingegneria sociale.
1. L’Occupazione
Prima gli italiani, poi i tedeschi, poi gli inglesi. Il popolo greco li sconfisse tutti e tre, uno dopo l’altro. Uno dei pochi esempi nella seconda guerra mondiale di un popolo che si sia liberato da solo. Poi arrivarono gli americani, e testarono sul “Laboratorio Grecia” l’arma con cui avrebbero bombardato il Vietnam 20 anni dopo, il napalm. La “Dottrina Truman” ebbe inizio.
2. La Colpa
Crisi del debito, Grecia in default. Tutti i media ripetono all’unisono: “Popolo greco: è colpa tua!”. L’evasione fiscale di piccoli commercianti che omettono qualche scontrino, alcuni politici che usano soldi pubblici per comprarsi mutande firmate. I greci stavano davvero ‘vivendo al di sopra delle loro possibilità’? E’ davvero colpa loro?
3. Breve Storia della Globalizzazione
Il ‘900 ha visto due grandi modelli economici contrapposti, quello keynesiano e quello liberista. Il primo, nato dalle ceneri del liberismo, garantiva diritti sociali e sviluppo democratico. Il secondo solo la libertà del mercato. Negli anni ’80 l’occidente cambia paradigma, il neoliberismo diventa di nuovo dominante. Le elites economiche tornano a dominare la scena. La Grecia è un piccolo tassello di questo grande puzzle globale.
4. Il Colpo di Stato
Lo ‘Stato di polizia’ della Grecia sotto l’occupazione della Troika dal 2010 al 2014 ricorda molto quello della “Dittatura dei Colonnelli” di fine anni ’60. In entrambi i casi c’era una mano straniera che guidava i processi.
5. La Paura
“Se vuoi il bene di tuo figlio, non lasciargli nulla”. Le ricette economiche della Troika portano la Grecia al collasso economico e sociale. Lo scontento va gestito: laddove non bastano le botte arriva la propaganda. Manganelli e lacrimogeni lasciano spazio a telecamere e schermi televisivi, che ripetono tutti la stessa cosa. Il dissenso viene sedato. La disoccupazione arriva al 25%, e favorisce la competizione salariale al ribasso. Aumentano le tasse sulla casa, il bene più importante della classe media greca, che diventa presto preda delle banche. La salute diventa una merce, le organizzazioni umanitarie’ si sostituiscono allo Stato. Mentre in una scuola di periferia un bambino sviene sul banco perchè non mangia da giorni, qualcun’altro invece, da qualche altra parte, si arricchisce sempre più.
6. La Speranza
2015. “Oggi il popolo greco ha scritto la Storia, la speranza ha scritto la Storia! La Grecia si lascia dietro l’austerità della distruzione, la paura e l’autoritarismo …” Così Alexis Tsipras, il neoeletto premier greco esordisce parlando al popolo. Atene viene “smilitarizzata”. La tensione evapora. La speranza è il sentimento prevalente, fondata sulla fiducia nei confronti del giovane primo ministro e del suo partito, Syriza.
7. La Storia dell’Unione Europea
1946, Winston Churchill auspica la nascita degli Stati Uniti d’Europa, citando il grande lavoro intellettuale e politico fatto dal Conte Coudenhove Kalergi e dal suo movimento: “Paneuropa“. Gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si contendono il mondo e l’Europa è il centro di questa grande ‘spartizione’. L’elite finanziaria inglese, francese e tedesca è stretta alleata con l’elite finanziaria americana. Il Conte Kalergi è il legante tra le due sponde dell’atlantico. Se i paesi europei vogliono i finanziamenti ed i prestiti del Piano Marshall, devono “abbattere i controlli sui movimenti di capitale e delle merci, e formare un unico grande mercato…“.
8. Il Sogno Europeo
Crollata la dittatura, la Grecia torna alla democrazia e scrive una delle costituzioni più sociali di sempre. Pochi anni dopo entra nella CEE, la Comunità Economica Europea. Seguono anni di sviluppo economico e sociale grazie alla politica economica keynesiana del governo socialista post dittatura. L’Europa però, comincia a dettare le regole: la banca centrale dev’essere indipendente e i soldi per la spesa pubblica vanno cercati nei mercati, nelle banche. E non sono soldi gratis.
9. A Cosa Servono le Crisi?
“Sono le crisi che fanno fare passi avanti all’Europa”. Così sentenziava Mario Monti nel 2011, quando i paesi periferici dell’Europa erano soggetti alla speculazione dei mercati, e la crisi finanziaria stava avendo il suo impatto maggiore. Ma quando qualcuno perde, qualcun’altro guadagna. Quella fu l’occasione per gli USA, tramite il Fondo Monetario Internazionale, di entrare fattivamente nelle decisioni politiche europee, per ‘controllare’ la sua potenza egemone, la Germania. Che dovrà per sempre guardare a ovest, e mai a est.
10. L’Euro e la Schiavitù del Debito
“Dietro i mercati ci sono le banche, dietro le banche ci sono le banche centrali”. L’Euro è una moneta straniera per la Grecia, la cui emissione è decisa dalla Banca Centrale Europea, un’istituzione privata. Se si vogliono i soldi, si deve stare alle condizioni dei creditori. La Grecia contrae un debito in una moneta che non controlla, sulla quale paga gli interessi, e in cambio della quale deve concedere riforme: austerità e privatizzazioni. Il PIL cala e il debito cresce. La BCE fa alla Grecia quello che FMI e Banca Mondiale fanno ai paesi del terzo mondo: la crisi del debito diventa una spirale senza fine, dalla quale un paese senza sovranità monetaria, come la Grecia, non potrà mai uscire. Il neo Vice Ministro del Lavoro, Rania Antonopoulos, dice che il popolo greco non vuole uscire dall’Euro, e “ha dato espressamente mandato a Syriza di rimanervi”. Ma il popolo greco conosce come funziona la moneta unica? E soprattutto, Syriza, gliel’ha mai spiegato?
11. Ingegneria Sociale
La speranza dei greci nella politica del nuovo governo Tsipras, stava confluendo in una grande mobilitazione popolare. Un sentimento di unità nazionale: tutti uniti contro l’austerità dei tecnocrati. Il fermento e l’attesa per il referendum popolare si facevano sempre più forti. Il popolo greco era pronto a far sentire la sua voce. A esprimere la sua volontà. Il 5 Luglio 2015 la democrazia vinse una storica battaglia, nello stesso luogo dove la democrazia nacque, 2500 anni fa. Il 61,31% dei greci disse NO a nuovi sacrifici. Una settimana dopo, Tsipras, il leader del partito che promosse quel referendum, firmò un accordo che annullava il voto popolare e consegnava la Grecia all’austerità per altri 40 anni. La reazione del popolo greco a questo incredibile tradimento fu impressionante. Il grande fermento politico che faceva affollare le piazze fino qualche giorno prima, scomparì all’improvviso. In un sol giorno, si arrivò all’annichilimento politico, e morale, di 10 milioni di persone.
12. La Conquista di una Nazione
Il 20 Settembre del 480 a.C., i greci sconfissero l’Impero Persiano nella battaglia navale di Salamina, qualche miglio al largo del Porto del Pireo. Due millenni e 5 secoli più tardi invece, quello stesso porto da cui partì la flotta vittoriosa sui persiani, il secondo porto più grande d’Europa, viene ‘conquistato’ da un nuovo impero che viene da Est, la Cina. In questa nuova guerra, il popolo greco non ha più i mezzi per combattere. Le loro formidabili trireme e il valore dei suoi soldati sono armi che appartengono ad un passato lontano. Pezzi di storia e cultura popolare che se ne vanno per sempre, “svenduti al peggior offerente”.
13. Il Libero Mercato degli Esseri Umani (il video censurato da YouTube – clicca qui)
Nel sistema del libero mercato, se i capitali si possono muovere da un paese all’altro, anche gli esseri umani devono poterlo fare. Il Capitale ha bisogno del Lavoro, ma è disposto a pagarlo soltanto alle proprie condizioni. Se i greci non sono disposti a lavorare per 300 Euro al mese, hanno il ‘diritto di emigrare’ in un altro Paese. Allo stesso tempo, persone di altri Paesi hanno il ‘diritto di emigrare’ in Grecia, disposti a lavorare per quel salario che un greco non accetterebbe.
14. Oltre Brexit
Il Regno Unito non si è mai sentito parte d’Europa, men che meno dell’Unione Europea.
Col referendum del 2016, il popolo britannico ha dimostrato che vuole essere del tutto indipendente da logiche straniere, private e sovranazionali. Il Regno Unito non è più un paese a sovranità limitata, come invece lo è la Grecia: per liberarsi dal giogo dell’Euro, e dal ricatto dei mercati, il popolo greco ha un lungo e difficile cammino da affrontare. Stessa cosa vale per l’Italia, la Francia, la Spagna e gli altri paesi dell’Unione: serve una classe politica nuova. Fatta da uomini come Manolis Glezos, che sappiano “strappare la bandiera dell’indifferenza” e creare una nuova coscienza sociale; una consapevolezza collettiva sulla nostra storia, su ciò che noi esseri umani davvero siamo: degli esseri sociali.
Dei greci e degli italiani si dice: “una faccia una razza”. Sarà per questo che anche le nostre Costituzioni si assomigliano, nel loro più profondo senso sociale. L’ultimo articolo della Costituzione greca recita così: “L’osservanza della Costituzione riposa sul patriottismo dei greci, che hanno il diritto e il dovere di resistere con tutti i mezzi contro qualsiasi persona che ne tenti l’abrogazione con la forza.”.