“Oggi la svastica è l’indifferenza della gente”

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Ruggero Arenella

Comedonchisciotte.org

Ebbi l’onore e il piacere di intervistare Manolis Glezos nell’Aprile del ’15, nel suo ufficio nella sede del Parlamento Europeo di Bruxelles. Mi trovai davanti a un pezzo di storia, di storia greca e della storia di tutti. Perchè Manolis Glezos rappresenta chi, in ogni angolo del mondo e in ogni epoca storica, non ha mai smesso di combattere.

Ha vinto tante battaglie, così come ha subito tante sconfitte. L’ultima, la più schiacciante: il ribaltamento del referendum greco del Luglio 2015, 3 mesi dopo la nostra intervista. Non ebbi la fortuna di potergli chiedere nulla riguardo a quello. Ma se ci penso, è andata meglio così. Non avrebbe saputo cosa rispondere. Lui faceva parte di un mondo antico, dove il nemico lo conoscevi, lo vedevi di fronte. Il nemico ti sparava, ti imprigionava, ti torturava, ti uccideva. E tu gli rispondevi con gli stessi mezzi, col tuo coraggio e la tua determinazione.

Manolis Glezos visse troppi anni della sua vita in quel mondo per essere capace, oggi, di vedere che il nemico ha cambiato volto, e ha cambiato mezzi. Per riuscire a capire che il nemico non era più quello che ti sparava e ti uccideva, che vedevi in volto, ma era quello che non vedevi. Che domina il mondo con la tecnica e la finanza. Così bravo a nascondersi dietro a false immagini, ad algoritmi matematici.

Alla fine, il nemico era quello siedeva a fianco a lui, nel suo partito. Syriza.

Il suo coraggio e il suo spirito da combattente non sono bastati a sconfiggere questo nuovo nemico.

E questa è una sconfitta per tutti noi.

L’ultima domanda dell’intervista fu: “Nel Maggio del ’41 lei si arrampicò di notte sull’Acropoli, e sostituì la bandiera con la svastica con quella della Grecia. Quel gesto ispirò la resistenza degli ateniesi e di tutti i greci. Quale bandiera va strappata oggi?” e lui rispose: “Quel che, insieme ad Apostolos Santas, abbiamo fatto nel 1941, oggi è chiaro che dovrebbe essere fatto non da me ma dalle persone giovani. Molte bandiere con le svastiche devono essere abbassate e la prima svastica che deve essere strappata è l’ indifferenza della gente. Noi dobbiamo lottare perchè ogni cittadino sia attivo e partecipe.”

Non capì chi era l’ultimo nemico che si è trovato a combattere. Ma capì come sconfiggerlo.

La Grecia, e tutto l’occidente, ha bisogno di nuovi Manolis Glezos. Che sappiano lottare contro la manipolazione mediatica e la finanza internazionale, oltre che contro i fucili e i carri armati.

 

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L’intervista è stata fatta per il documentario Laboratorio Grecia, che potete vedere qui su ComeDonChisciotte.

Appena possibile pubblicheremo l’intervista integrale, con i sottotitoli.

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