Tim Kirby
strategic-culture.org
Il governo russo ha recentemente rivelato un piano per cambiare radicalmente il trasporto merci all’interno della nazione che potrebbe anche avere un impatto geopolitico internazionale. Esiste il proposito di ridisegnare il trasporto di merci a livello globale. Così com’è oggi, guardando indietro al 20° secolo, la tecnologia è ancora molto simile a quella dei primi anni della Guerra Fredda. Abbiamo camion su autostrade, treni, imbarcazioni e aerei a reazione. È vero, tutte queste principali forme di trasporto di merci sono diventate più efficienti, attualmente ci sono treni molto veloci e il trasporto marittimo è sempre più economico. Tutto questo ha contribuito all’ascesa della Cina. Senza esportazioni marittime a basso costo i Cinesi vivrebbero in una nazione molto diversa e meno ricca ed è esattamente per questo motivo che Washington e i suoi amici fanno cose come stipulare quell’adorabile accordo AUKUS e circondare il Mar Cinese Meridionale al meglio delle loro capacità.
Washington vuole una Cina circondata per poter bloccare l’accesso di Pechino alle vie marittime, indispensabili allo sviluppo del Paese. Questo è il motivo per cui i Cinesi hanno ideato la Belt and Road Initiative. Ciò consente alla Cina di aggirare l’accerchiamento della NATO e potrebbe essere uno dei più grandi e costosi “piani B” della storia umana.
Dall’altra parte del mondo c’è una sorta di pseudo-Rivoluzione Verde dei trasporti, che ha per protagonista il brillante imprenditore Elon Musk e le sue offerte per un pubblico scientificamente analfabeta. I semirimorchi a guida autonoma e il misterioso “HyperLoop” (1) sostengono i prezzi gonfiati delle azioni del suo impero. Questa tendenza crescente del “vaporware” (2) in tutte le forme di sviluppo in Occidente, in cui le aspettative e l’entusiasmo per una tecnologia superano la sua fattibilità e redditività, è un fenomeno piuttosto interessante. Il concetto del Green New Deal è davvero l’apice della modalità “sensazione = realtà” con cui si guarda alla tecnologia e allo sviluppo. Anche se la metodologia potrebbe essere sbagliata, all’Occidente sicuramente conviene dedicarsi a cercare qualche nuovo sviluppo nei trasporti in grado di cambiare le regole del gioco.
E così, mentre la Cina cerca di massimizzare e diversificare le rotte, l’Occidente è alla ricerca di una futuristica risposta Verde a zero emissioni che potrebbe non esistere e la Russia sta per dare una svolta alla forma più medievale di movimentazione delle merci: il trasporto fluviale. Viviamo in tempi interessanti.
Il governo russo sta valutando la possibilità di investire fino a 10,3 miliardi di dollari per aggiornare le capacità nazionale di trasporto fluviale. Considerando il fatto che il trasporto fluviale è praticamente fermo (o per lo meno estremamente limitato in scala) nella maggior parte del mondo, questa decisione suona strana. Il canale Ohio-Erie,vicino al mio luogo di nascita, ne è l’esempio perfetto. Era una via di trasporto lenta, limitata e sorprendentemente costosa, dipendente da un’infrastruttura molto “organica” e soggetta, a differenza di treni e camion, a inondazioni, siccità e ad ogni altro tipo di problema. In effetti, combina la natura lineare del trasporto ferroviario, nei suoi aspetti più negativi, con la capacità limitata e i fattori meteorologici che influenzano il trasporto su gomma. Perché allora i Russi dovrebbero investire così tanti soldi in una tecnologia che in America era già obsoleta ai tempi della Prima Guerra Mondiale?
Se cerchiamo di predire il futuro, la logica ci suggerisce che, con alcune modifiche, tra cui l’ampliamento e l’approfondimento di alcune chiuse e il potenziamento di altre infrastrutture, il miracolo della navigazione ultra-economica da parte dei mercantili d’alto mare potrebbe funzionare anche all’interno della Russia stessa. In sostanza, si tratta di prendere questo modello di trasporto cinese e adattarlo ai fiumi e ai canali di casa propria, cosa che può essere realizzata in modo relativamente “economico” secondo gli standard dei progetti governativi. La vastità del suo sistema fluviale consentirebbe alla Russia di diventare una sorta di canale di Suez o di Panama per alcune nazioni limitrofe.
Questo progetto può sembrare di importanza secondaria e limitato alla sola Russia, ma ha può avere importanti effetti geopolitici a livello globale. Per lo meno è stato sottolineato che, mettendo in atto questi aggiornamenti infrastrutturali, un mega cargo potrebbe viaggiare liberamente tra il Mare d’Azov/Mar Nero, il Mar Caspio, il Mar Baltico e il Mar Bianco. Ciò darebbe all’Iran la possibilità di avvicinarsi all’Europa in una notte e, certamente, darebbe a Teheran un po’ di respiro, data la sua geografia che la rende molto “bloccabile” via mare. Potrebbe anche aiutare ad alleviare alcune delle difficoltà del Kazakistan, nazione senza sbocco sul mare.
Storicamente Turchia e Russia sono state spesso in disaccordo e la capacità della prima di bloccare il Mar Nero è sempre stata un problema. Quindi sarebbe a vantaggio della Russia avere una via alternativa al Mar Nero, se questo si rendesse necessario.
I fiumi della Siberia hanno il potenziale per veicolare a tutto il mondo le ricchezze di quella regione tramite navi portacontainer, se solo potessero raggiungere l’Oceano Artico senza incagliarsi. Questo è uno dei motivi per cui Putin è un grande sostenitore dello sviluppo dell’Artico. Sebbene la Siberia sia famosa per i minerali e per il legno, produce anche molto cibo, e questa infrastruttura aiuterà la Russia a continuare a crescere come importante produttore alimentare, uno degli aspetti del grande rapporto tra Mosca e Pechino. Le capacità di produzione alimentare della Siberia meridionale sono ancora sconosciute e sono state mantenute dormienti dall’isolamento, senza sbocchi sul mare, della regione.
Se utilizzati correttamente, gli ampi fiumi e i canali preesistenti della Russia, con alcuni aggiornamenti, potrebbero avere un impatto sul commercio internazionale e creare rotte marittime un tempo impossibili. Questo non avverrà dall’oggi al domani, ma è qualcosa da tenere d’occhio per i fan della geopolitica, che, ironicamente, si rifà alla nascita stessa della Russia, che ha utilizzato pesantemente il trasporto fluviale dalle sue origini fino alla caduta dell’URSS. La Russia è nata con queste infrastrutture, ora è tempo che i Russi facciano in modo che anche le mega navi portacontainer possano iniziare ad usarle.
Russian River Transport Revolution from SCF on Vimeo.
Tim Kirby
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://www.strategic-culture.org/news/2022/01/23/russian-river-transport-revolution-a-project-with-geopolitical-ramifications/
23.01.2022
Tradotto da Papaconscio per comedonchisciotte.org
Note
1 – Ipotesi di tecnologia futuribile per il trasporto ad alta velocità di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione.
2 – Vaporware è un neologismo inglese con cui si indicano, sarcasticamente, i prodotti informatici – software o hardware – di cui viene annunciata ufficialmente una data di uscita sul mercato, ma che successivamente non vedono la luce per problemi tecnici o economici.