“L’obbedienza militare leale e consapevole è una virtù, quella cieca e assoluta un vizio”. Sergente Maggiore della Folgore scrive a Mattarella

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di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Nella fotografia attuale i cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle espresse quotidianamente dalla narrazione dominante sono esclusi dalla vita economica, sociale e lavorativa e diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione appaiono di fatto cancellati.
La situazione è amaramente tragica, eppure c’è un fatto positivo: le persone si stanno svelando per come in realtà sono e ognuno sarà per sempre inchiodato alle proprie azioni e parole. Sì perché, oramai, non è più possibile rimanere indifferenti a ciò che sta accadendo e anche tra gli uomini e le donne in divisa si è creata una spaccatura: c’è chi tace adeguandosi, giorno dopo giorno, alla ‘nuova normalità’ e chi, invece, non vuole farsi complice perché considera il certificato verde per quello che in realtà è, ovvero “un subdolo strumento di discriminazione che mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stesse della Costituzione repubblicana” e anche “un metodo surrettizio di coercizione violento atto ad imporre l’inoculazione di un vaccino ancora in fase sperimentale”. Parole del Sergente Maggiore Ciro Scognamiglio del 187° Reggimento Paracadutisti ‘Folgore’, sospeso dalla retribuzione per gli effetti del DL 26 novembre 2021 n.172, che ha scritto una lettera al Presidente uscente della Repubblica Mattarella. La ripubblichiamo qui di seguito, con la sua autorizzazione, aggiungendo alla fine delle note il link al PDF originale.
Sono sempre più i giorni dello schieramento definitivo per ogni persona e crescono i cuori e gli intelletti che si uniscono.
Questo infastidisce qualcuno, ma le anime coraggiose e libere obbediscono solo alla propria coscienza.

* * *

Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella,

anche ai militari viene riconosciuto il diritto della libertà di manifestare il proprio pensiero[1], chi le scrive è Sottufficiale dell’Esercito italiano, Sergente Maggiore g. (gua.) par. Ciro SCOGNAMIGLIO del 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, sospeso dalla retribuzione per gli effetti del DL 26 novembre 2021, n.172 {Un brocardo latino «Necare videtur qui alimenta detrahit» tradotto letteralmente «chi toglie gli alimenti è come se uccidesse»”}.

Per fortuna non si è ancora arrivati a sopprimere la coscienza intellettuale e soprattutto lo stato di diritto, in quanto sono principi fondamentali della Costituzione Italiana.

L’obbedienza militare leale e consapevole è certamente una virtù, quella cieca e assoluta può considerarsi un vizio, una specie di neo sulla cute della democrazia.

L’anzidetta citazione, nasce dalla cristallina lealtà al giuramento prestato alla sola Repubblica Italiana.

Con ciò premesso, occorre avere l’onestà intellettuale ancor prima del coraggio di dirlo apertamente, senza perifrasi e senza timori: il certificato verde (lasciapassare verde) o passaporto vaccinale che dir si voglia è una infame pratica ritorsiva.

Si tratta a tutti gli effetti di una pratica discriminatoria oscena, che merita il massimo disprezzo e la massima opposizione da parte di tutti i cittadini che non sono disposti a piegarsi allo squallore infinito del nuovo Leviatano tecno-sanitario, che sta tentando di soffocare i valori fondamentali di democrazia e di libertà, protetti dalla Costituzione.

Giova rammemorare ciò che è ovvio nel tempo della menzogna universale:  i diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione, dal diritto di movimento a quello di assemblea, non sono in alcun modo vincolati e vincolabili a presunti passaporti verdi, gialli, fucsia o color guano

È coerentemente un criminale chi prova a giustificare tale abominio con il nobile nome della scienza.

Non vi è virus al mondo che possa disporre in congedo le libertà, i diritti e la Costituzione. Una scienza che ce lo chiedesse, non sarebbe scienza, ma squallida ideologia proprio come l’infame dottrina della razza nel 1938 o l’aberrante dottrina eugenetica.

Primo Levi, alla domanda: Come sono stati possibili i lager nazisti? Facendo finta di nulla, spostando lo sguardo dall’altra parte, accettando in silenzio, ma con passività.

Ormai dovrebbe essere chiara a tutti la mistificazione terapeutica. Si è trasformato la società in una clinica, i cittadini in pazienti sottomessi a prescrizioni mediche corrispondenti ad altrettante norme repressive.

Cure, terapie, virologi e lessico messianico ospedaliero che occupa l’intero spazio della società, non vi sono più cittadini autonomi, soggetti di diritto, che – come è proprio delle democrazie – decidono della propria esistenza: in luogo dei cittadini soggetti di diritto, vi sono i pazienti da curare, della cui vita decidono gli esperti in camice bianco dei Media Mainstream.

Il libero cittadino legato allo Stato, ma pur sempre nella forma di una libera individualità, è spodestato da quella del malato, che dipende in toto dalle cure del nuovo Leviatano tecno-sanitario, del resto, non è la prima volta nella storia che la medicina si fa ancella ideologica della politica[2].

Oramai noi cittadini tutti potenzialmente “malati asintomatici”, siamo precipitati in un inedito limbo, che ci rende destinatari, anche contro la nostra volontà, del tampone e del test sierologico, del vaccino sperimentale, dell’ininterrotta misurazione della temperatura corporea e dell’uso costante del bavaglio sanitario (simbolo di schiavitù di altri tempi).

Siamo sudditi della nuova lockdown society, dove il cittadino deve sempre essere pronto a esibire i propri certificati in regola, che siano i pass vaccinali o i tamponi negativi, de facto, siamo stati privati dei diritti inalienabili (non v’è quasi più diritto che non possa essere sequestrato in nome della protezione sanitaria).

Anche i cittadini in armi hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il certificato verde costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico militare e non, considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana.

Il Green Pass, esclude dalla vita economica e sociale ed ora anche lavorativa della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo.

Oltretutto, potremmo affermare che il Green Pass è un misterioso gestore che ha surrogato tutte le attività commerciali, nonostante che la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società (cfr. art.4 Cost.).

La chiave di raccordo tra i due commi dell’art.4 Cost. (nel primo il diritto, nel secondo il dovere) è il riferimento non allo Stato ma alla Repubblica, denominazione usata intenzionalmente dai Padri Costituenti; denominazione presente anche in altri articoli della Costituzione (si cfr. l’art.9), allo scopo di indicare congiuntamente collettività e pubblici poteri, entrambi chiamati a cooperare attivamente per la promozione e il perseguimento del principio lavorista imperniato nell’art.1 Cost..

Signor Presidente, il sottoscritto non è giurista, tuttavia la normativa che istituisce il certificato verde a modesta opinione si pone in netto contrasto con l’art.3 della Costituzione, secondo cui “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Sempre il Green Pass, spingendo surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione, aggira il divieto sancito dall’art.32 della Costituzione, secondo cui “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario obbligatorio se non per disposizione di legge”. E se anche una legge del genere fosse adottata dal Governo (sotto le spoglie di un Decreto Legge) o autonomamente dal Parlamento, questa legge, sempre ai sensi dell’art.32 della Costituzione, non potrebbe “in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Mentre sul piano internazionale, il Green Pass si pone in contrasto con alcune dichiarazioni di principio sancite da strumenti giuridici di natura programmatica, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, secondo cui “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.

Analoghe dichiarazioni si rinvengono in accordi internazionali giuridicamente vincolanti, di cui l’Italia è parte contraente, quali la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, secondo cui “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.

Personale convinzione – Di fronte a violazioni così gravi ed evidenti dello stato di diritto, come quelle introdotte mediante il Green Pass (non riesco proprio a comprenderne la ratio, vorrei semplicemente un linguaggio cristallino, qual è il fine ultimo – che qualcuno mi spiegasse), è impensabile e nemmeno ipotizzabile che il popolo deve rendersi parte attiva per ripristinare i principi di uguaglianza e di parità tra cittadini su cui si fonda la nostra civiltà giuridica. Sono mesi che oramai milioni di famiglie con la prole, manifestano nelle piazze delle grandi città (Roma[3], Milano[4], Trieste[5], ecc..), oppure i continui rallentamenti/blocchi effettuati dagli autotrasportatori per chiedere di abolire il Green Pass.

Signor Presidente, da cittadino in armi desidero elogiare le nostre uniformi, le uniformi della Repubblica Italiana che hanno esportato nel mondo per compiti istituzionali la cultura democratica liberale, hanno permesso di ripristinare o impiantare i diritti democratici in quei popoli calpesti, in cui molti Fratelli in armi sono caduti per tenere fede al Giuramento prestato alla Repubblica Italiana.

È giunto il momento di esprimere da difensore delle libere istituzioni che, bisogna opporsi nei limiti e con i modi stabiliti dalla Costituzione e dalle Leggi a questo subdolo strumento di discriminazione che mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stessa della Costituzione repubblicana approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De NICOLA il 27 dicembre dello stesso anno, ed entrata in vigore il primo gennaio 1948.

Da quella data storica possiamo asserire che tutti i cittadini che hanno risposto alla chiamata alle armi e tutti coloro che si sono arruolati per professione volontariamente nelle FF.AA. e nei Corpi armati italiani, hanno giurato fedeltà attraverso la seguente formula:

«Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».

Mi sia consentito di riportare una citazione di Marco Tullio Cicerone, che consentirà di introdurre i prossimi paragrafi.

Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis. –  La storia è vera testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra di vita, messaggera dell’antichità.”.

Da Norimberga al processo Eichmann, il risultato fu lo stesso.

Il pretesto di “eseguire gli ordini”, non è difesa legittima per gli atti criminali. Quello ad Adolf Eichmann fu il primo processo per genocidio e crimini contro l’umanità a svolgersi in Israele e il primo evento di questo tipo ad essere trasmesso in televisione. Fino ad allora il processo più famoso contro gli ufficiali nazisti era stato quello di Norimberga, che tra il 1945 e il 1946 ebbe un ruolo importantissimo nello stabilire innanzitutto che “eseguire gli ordini” non era una difesa legittima per atti criminali.

Il processo iniziò l’11 aprile del 1961 presso la corte distrettuale di Gerusalemme, che nell’ordinamento giurisdizionale del paese, era competente anche per gli affari extraterritoriali.

Eichmann doveva rispondere a ben quindici capi di imputazioni, avendo commesso, «in concorso con altri», crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista.

Per tutta la durata del processo l’avvocato di Eichmann continuò a ripetere che l’imputato non poteva essere processato a Gerusalemme; Eichmann stesso si difese affermando che stava semplicemente eseguendo degli ordini: «Questi ebrei erano destinati ai campi di sterminio? Sì o no?», gli venne esplicitamente chiesto. E lui: «Non lo nego. Non l’ho mai negato. Ricevevo degli ordini e dovevo eseguirli in virtù del mio giuramento. Non potevo sottrarmi e non ho mai provato a farlo. Ma non ho mai agito secondo la mia volontà». E ancora: «Questo vuol dire che lei era totalmente passivo?». Eichmann: «Passivo, non direi proprio. Facevo ciò che ho appena detto, obbedendo ed eseguendo gli ordini che ricevevo (…) Io non ero un imbecille, ma ricevevo ordini».

Adolf Eichmann fu impiccato in una prigione a Ramla pochi minuti prima della mezzanotte di giovedì 31 maggio 1962.

Dopo questo breve ed indispensabile richiamo storico, volutamente rievocato, dovrebbe farci riflettere su ciò che la storia ci ha insegnato proprio per far sì di non commettere gli stessi orrori.

Un domani non molto lontano i nostri figli ci chiederanno conto di tutto questo, ci imputeranno di aver tradito il patto tra genitori e figli e di non aver avuto coraggio di opporsi a questo abominio liberticidio.

Forse sfugge che questo sistema arbitrario compulsivo di conoscere, di indirizzare in scelte con metodi di comunicazioni subliminali potrebbe procurare degli effetti psicologici nell’adattamento sociale dei futuri figli italiani, soprattutto se minori, questa assidua propaganda comunicativa di fatto sta innescando un altro fenomeno dilagante negli ambienti scolastici cioè il bullismo, il quale potrebbe poi allargarsi nel mondo virtuale, fino a procurare degli eventi di emarginazione, ghettizzazione o addirittura sfociare in lesioni fisiche o in gesti estremi, come riportati da recente cronaca[6].

È notizia pubblica (campagna comunicativa messianica dei Media Mainstream) che autorevoli politici e medici dichiarano: «anche coloro che si sono sottoposti al vaccino sperimentale si contagiano e possono contagiare gli altri, stessa notizia è stata rilasciata in un documento ottenuto dal Washington Post e redatto dai Cdc, la massima autorità sanitaria federale statunitense, inoltre “La variante Delta del coronavirus può contagiare anche le persone che sono state vaccinate e queste possono a loro volta trasmettere il virus ad altri”. Sono le parole enunciate in un’intervista alla Msnbc del dottor Anthony Fauci, il super consigliere della Casa Bianca sulla pandemia da Covid.»[7], come, è pubblica la notizia data in molti talk show: «la certificazione verde viene usata in maniera surrettizia per indurre le masse a sottoporsi a vaccino sperimentale» oppure, quella che: «bisognerà sottoporsi a continui richiami vaccinali semestrali/annuali, ovvero il Mainstream inizia a diffondere l’informazione che si necessita o si prospetta la somministrazione di una terza dose anti Covid-19».

Oltre a queste notizie che destano poca preoccupazione, vi sono quelle che invece dovrebbero produrre in tutti noi delle serie valutazioni, per esempio quelle rilasciate sui decessi in data 20 agosto 2021 da parte dell’Inghilterra (decessi totali di over 50 sono 1076, di cui 318 non vaccinati e 745 vaccinati, di quest’ultimi 652 vaccinati con doppia dose.[8]).

L’Inghilterra è una delle nazioni che sta compiendo più di tutte un’operazione di trasparenza sui dati relativi alle infezioni da Sars-Cov.2 e sui decessi tra popolazione vaccinata e non. Il Public Health England, l’agenzia governativa del Ministero della Salute, ha pubblicato lo scorso ottobre il rapporto tecnico con i dati aggiornati alla 42a settimana del 2021[9].

Oppure la notizia del militare deceduto lo scorso 9 marzo[10], ove per la Procura di Siracusa sussiste la correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino AstraZeneca[11], o ancora quella del Finanziere di Formia (LT)[12], entrambi Fratelli in armi, e non per ultima quella della 18e di Sestri Levante (GE) deceduta lo scorso 10 giugno dopo aver ricevuto il vaccino, per i periti della Procura di Genova sussiste la correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino AstraZeneca[13].

Ancora, la valutazione del Prof. Marco Cosentino (Responsabile Scientifico Centro Interdipartimentale di Ricerche in Farmacologia Medica, Università degli Studi dell’Insubria Varese-Como) rilasciata in data 28 agosto 2021 alla redazione “MAG24”[14] «Se contagiati, i vaccinati hanno il 334% in più di morire: il luminare dell’Università di Varese, statistiche alla mano, smaschera definitivamente la balla di regime.».

È pacifico quindi ipotizzare e affermare che: «le sostanze vaccinali sperimentali[15] attualmente immesse sul mercato (in via solo condizionata) risultano inadeguate a prevenire l’infezione con il virus Sars.Cov-2», questo fatto ormai viene accertato su richiesta dei diretti interessati, sanitari accompagnati da avvocati nei centri vaccinali giornalmente [si cfr. le notizie dell’11 agosto u.s.La Nuova Ferrara” che riporta: «la verbalizzazione, da parte dei Carabinieri di Ferrara chiamati al centro vaccinale della fiera di Ferrara, del fatto che l’ASL risulta essere sprovvista di idoneo prodotto farmacologico previsto dalla legge (art. 4 D.L. 44/2021)[16]», e la notizia del 18 luglio u.s. “Meridiana notizie”: «la decisione dell’infermiera di Bolzano di opporsi alla somministrazione coatta del vaccino, sta facendo discutere, anche perché, nel momento in cui il suo avvocato ha chiesto ai medici di sottoscrivere una loro dichiarazione in merito agli effetti preventivi del vaccino nei confronti dell’infezione in circolo, gli stessi si sono rifiutati di rilasciarla. A quanto accaduto presso il centro vaccinale di Bolzano, hanno assistito i carabinieri che erano stati allertati non si sa bene da chi e che hanno verbalizzato i fatti, ovvero, il rifiuto da parte dell’infermiera di sottoporsi al vaccino e il rifiuto dei medici di rilasciare alla stessa la dichiarazione riguardante l’efficacia del vaccino quale azione preventiva nei confronti dell’infezione»[17].

Dopo tutte queste notizie di cronaca, non deve passare in sordina la questione della correlazione tra vaccini e gravi patologie e decessi dei militari italiani. Il 7 febbraio 2018 venne presentata in conferenza stampa da Palazzo Montecitorio la relazione finale[18] della IVa Commissione d’inchiesta parlamentare sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale militare.

Per quasi un ventennio lo Stato italiano ha tentato di dare risposta a migliaia di casi di gravi malattie e decessi fra i militari al servizio dello Patria, indagandone le cause e prendendo in considerazione l’esposizione a molteplici fattori di rischio.

La prima Commissione Parlamentare, cosiddetta Commissione Mandelli, fu infatti istituita il 22 dicembre del 2000. Secondo la IVa Commissione d’inchiesta non vi sono dubbi: tra i fattori patogeni che hanno scatenato questa allarmante situazione spicca anche la profilassi vaccinale. La Commissione nell’ambito della sua attività di indagine ha preso in esame i casi in cui si erano manifestate reazioni avverse in seguito alle vaccinazioni con l’insorgere di patologie autoimmuni e neoplastiche sopravvenute in una parte di popolazione militare non sottoposta a fattori di rischio diversi da quelli vaccinali.

La Commissione, in particolare, ha focalizzato l’attenzione sulla metodologia di somministrazione dei vaccini ai militari e ha analizzato i componenti degli stessi al fine di identificare eventuali criticità da segnalare alla comunità scientifica e agli enti di ricerca.

La relazione finale18 conferma quanto già evidenziato in quella intermedia, ovvero gli esiti del Progetto SIGNUM e le conclusioni del Prof. Nobile sugli studi condotti sui Reparti della Brigata Folgore: una vaccinazione che comporti una somministrazione contemporanea di un numero maggiore di 5 vaccini può condurre a uno stress ossidativo del DNA e provocare gravi conseguenze alla salute del militare.

La Commissione «(…) ha preso atto dell’assenza di qualunque studio scientifico in letteratura volto a valutare la tollerabilità della quantità complessiva dei componenti dei vaccini con riferimento ad adiuvanti, conservanti, antigeni e allergeni, eccipienti e contaminanti, anche in relazione alle conseguenze in termini di ipersensibilità e di reazioni avverse già dichiarate dalle industrie produttrici per singolo vaccino».

Nelle conclusioni della relazione, la Commissione Parlamentare afferma: «Alla luce degli elementi raccolti, la Commissione conferma che vi sia un’associazione statisticamente significativa tra patologie neoplastiche e linfoproliferative, e altre patologie (es. quelle autoimmuni), e la somministrazione dei vaccini secondo la profilassi vaccinale militare. La Commissione ritiene di non poter escludere il nesso di causa».

Nel frattempo, lo stesso Stato italiano impone una profilassi obbligatoria utilizzando gli stessi identici vaccini di quelli in uso nelle Forze Armate, rivolta a tutta la popolazione pediatrica, ovvero un mix di 10 vaccini, per un totale di 34 dosi somministrate in soluzioni polivalenti – tra le quali esavalenti somministrate anche in concomitanza ad altri vaccini – a bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 16 anni, con un calendario serratissimo.

Nonostante la relazione della Commissione Parlamentare sia di pubblico dominio18, anche se sconosciuta ai più, l’establishment politico e medico-scientifico, con la complicità degli organi di informazione, continua la propaganda del pensiero dominante “i vaccini sono sicuri ed efficaci e salvano l’umanità”, ma è altrettanto vero che “i vaccini hanno causato gravi malattie che hanno portato alla morte”.

Signor Presidente, concludo richiamando la vera questione di questo documento; la sospensione retributiva {cfr. DL 26 novembre 2021 n.172}, senza perifrasi, impedimento di svolgere il regolare servizio militare per chi liberamente non vuole sottostare al certificato verde (strumento politico più che sanitario), il quale ad umile opinione ha invaso illegittimamente la vita sociale di questa nazione, disgregandone gli equilibri di rispetto di ogni cittadino, attraverso il virus dei DPCM alla variante dei DL che hanno introdotto la certificazione verde, un metodo surrettizio di coercizione violento atto ad imporre l’inoculazione di un vaccino ancora in fase sperimentale [autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (CMA)[19]], come dai dati rilevabili:

  • Al fine di confermare l’efficacia e la sicurezza di Comirnaty (Pfizer), il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve fornire la relazione finale (dicembre 2023 l’ultimo rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata CMA risale al 3-11-2021[20]) sullo studio clinico relativa allo studio C4591001 randomizzato[21], controllato verso placebo, in cieco per l’osservatore.
  • Al fine di confermare l’efficacia e la sicurezza di COVID-19 Vaccine AstraZeneca negli anziani e nei soggetti con malattia sottostante, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve presentare la panoramica e le sintesi dell’analisi primaria e la relazione finale (CSR – 31 marzo 2024 – l’ultimo rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata CMA risale al 9-11-2021) dello studio clinico per lo studio D8110C00001[22].
  • Al fine di confermare l’efficacia e la sicurezza di COVID-19 Vaccine Moderna, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve presentare la Relazione finale (dicembre 2022 – l’ultimo rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata CMA risale al 4-10-2021) dello studio clinico per lo studio mRNA-1273-P301 randomizzato, controllato con placebo, in cieco per l’osservatore[23].
  • Al fine di confermare l’efficacia e la sicurezza del vaccino anti-COVID-19 Janssen (Ad26.COV2.S), il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve presentare il report finale (dicembre 2023 – data della prima autorizzazione all’immissione in commercio condizionata CMA risale al 11-03-2021) dello studio clinico per lo studio in cieco VAC31518COV3001 randomizzato, controllato con placebo[24].

Giova annunciare, che di recente l’AIFA ha predisposto delle schede terapeutiche[25] che riportano in modo chiaro le prove di efficacia e sicurezza di alcuni farmaci utilizzati per il trattamento della malattia Covid-19[26].

Ciò premesso, i vaccini sperimentali anti-covid.19 autorizzati in via condizionata (CMA), non risultano più essere l’unico strumento oggi disponibile per combattere il virus Sars-Cov.2, tant’è vero che, il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori – Stella Kyriakides, dichiarava: “Oggi compiamo il primo passo verso un ampio portafoglio di strumenti terapeutici per curare la COVID-19. Anche se la vaccinazione procede a ritmo crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di cure sicure ed efficaci per ridurre l’impatto della COVID-19. Il nostro obiettivo è chiaro: puntiamo a individuare ulteriori candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno 3 nuovi strumenti terapeutici entro la fine dell’anno. Questa è l’Unione europea della salute in azione.[27]..

Per di più, l’assessore alla Sanità della regione Piemonte ha illustrato l’esperienza delle cure domiciliari in Piemonte[28] nel corso dell’International Covid Summit di Roma, nel suo intervento l’assessore ha sostenuto che il compito della politica è di fornire ai medici in trincea sul territorio ogni strumento possibile per curare al meglio i loro pazienti, che è molto importante poter gestire a domicilio la maggior parte dei malati, per evitare così di congestionare gli ospedali e renderli inaccessibili alle altre patologie, che occorre fare in modo che nessuna strada legalmente praticabile sia preclusa ai medici che sono liberi di curare i pazienti con le terapie che ritengono più appropriate (in scienza e coscienza).

A mente di quanto appena asserito, queste nuove terapie di fatto dovrebbero determinare la fine di questa inoculazione surrettizia indotta dalla certificazione verde (e la fine della stessa cd. Certificazione verde), che pacificamente risulta essere uno strumento politico più che sanitario, che sta impedendo il ripristino delle libertà fondamentali.

Risulta incomprensibile la scelta di impedire il regolare servizio militare a chi non possiede la certificazione verde, ponendo il militare in assenza ingiustificata, che lapalissianamente parrebbe rapportabile all’allontanamento illecito fino a sfociare in diserzione – Capo IIIo, Sezione Ia, art.147 c.p.m.p. – Nozione del reato; sanzione penale “Il militare, che, essendo in servizio alle armi, se ne allontana senza autorizzazione e rimane assente per un giorno, è punito con la reclusione militare fino a sei mesi. Alla stessa pena soggiace il militare, che, essendo legittimamente assente, non si presenta, senza giusto motivo, nel giorno successivo a quello prefisso. Le disposizioni di questo articolo non si applicano, quando il fatto costituisce il reato di diserzione.”.

Dunque a modesta opinione, si potrebbe affermare pacificamente che il DL 172/2021, collide con l’ordinamento giuridico militare, più precisamente oltre ad apparirmi manifestatamente reato appare in contrasto con altri tre dispositivi ordinamentali militari, quali:

  • a575 co.1 d.P.R. 90/2010 Giuramento «Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».
  • 1348 d.lgs 66/2010 – Dovere di fedeltà “co.1. L’assoluta fedeltà alle istituzioni repubblicane è il fondamento dei doveri del militare. – co.2. Il comportamento dei militari nei confronti delle istituzioni democratiche deve essere improntato a principi di scrupolosa fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato.”.
  • a1349 d.lgs 66/2010 – Ordini militari “co.1. Gli ordini devono, conformemente alle norme in vigore, attenere alla disciplina, riguardare le modalità di svolgimento del servizio e non eccedere i compiti di istituto. – co.2. Il militare al quale è impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e di informare al più presto i superiori.”, il quale viene regolamentato dall’art.729 d.P.R. 90/2010[29].

Riassumendo i sopracitati dispositivi, il giuramento costituisce il momento solenne di assunzione delle responsabilità connesse alla disciplina, come il dovere di fedeltà, l’osservanza della Costituzione e delle leggi e l’onore che è imprescindibilmente sotteso al giuramento stesso. Con il giuramento, si asserisce la fedeltà alla Repubblica[30] alla quale è sottesa la difesa della Patria, a sua volta espressione suprema del dovere militare[31].

Il concetto di Patria, rimasto per anni confinato al mondo militare, è di nuovo pubblicamente accettato grazie all’opera meritevole e proficua dell’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi[32] che è riuscito a renderlo attuale e sentito anche al di fuori del mondo militare.

È proprio con il giuramento che il militare si assume il compito di assolvere i propri doveri con “disciplina ed onore” – “L’ordine militare” ha natura giuridica e non di mero atto amministrativo (provvedimento), in sostanza, è lo strumento tipico per l’esercizio dell’azione di comando, in funzione dell’operatività, e consiste in un atto precettivo con il quale il superiore impone al subordinato un obbligo di fare/non fare, esso implica la responsabilità personale di quanto fatto/non fatto in esecuzione dell’ordine, e allo stesso tempo implica la responsabilità personale di chi ha emanato un ordine che costituisce manifestamente reato.

Ciò premesso, ad umile parere, al militare che gli venga impedito di svolgere il regolare servizio a causa della certificazione verde, parrebbe costituire manifestamente reato, dal momento che, inficia il buon andamento dei compiti istituzionali delle FF.AA. disposti dagli artt.89, 92 e 93 d.lgs 66/2010 conformemente agli artt. 11, 52 e 54 della Costituzione, i quali prevedono che le FF.AA.  si informano allo spirito democratico della Repubblica, esse devono: assicurare la difesa dello Stato; operare al fine di realizzare la pace e la sicurezza; concorrere alla salvaguardia delle libere istituzioni; svolgere compiti specifici in circostanze di pubblica calamità ed in casi di necessità ed urgenza.

Per di più, ad umile convinzione impedire d’ordine il regolare servizio – sospensione della retribuzione, ovvero assenza ingiustificata per il mancato possesso del certificato verde, determinerebbe il tradimento al giuramento prestato alla Repubblica Italiana e di conseguenza al popolo italiano.

Concludo riportando una personale citazione, prima pagina della tesi di laurea.

La Conoscenza ci Rende Liberi, dal Potere.

Riflettere può significare risvegliarsi dal sonno della droga somministrataci e porsi domande che cercano risposte, non dobbiamo accontentarci ed accettare i soliloqui che giungono dalle stanze del Potere di qualsiasi tipo, perché comprendi che il Potere è solo autoreferenziale, cioè FALSO.

Riflettere porta anche a comprendere che il Potere ha, però, bisogno degli uomini poiché necessita di schiavi obbedienti, servili ed omertosi, che producano altri schiavi.

Certamente non vi è mai stata un’epoca così ricca di schiavitù reale come la nostra, le catene non cingono più le caviglie degli schiavi, ma le loro menti, i loro cervelli, le loro anime, in tal modo i corpi si muovono in maniera automatica e si risparmia sul ferro delle catene.

Ma se riflettere significa cominciare a dubitare e, quindi, ad indagare, va da sé, che la prima cosa di cui si ha bisogno nel momento in cui inizia il risveglio sono gli strumenti per continuare nell’opera del proprio affrancamento mentale di libertà.”

Signor Presidente della Repubblica,

le rivolgo sentito e doveroso saluto militare, affermando

Fedeltà alla Repubblica Italiana.

Serg. Magg. g. (gua.) par. Ciro SCOGNAMIGLIO

NOTE:

[1] Ai sensi degli artt.21 Cost., e 1472 d.lgs 66/2010.

La giurisprudenza della Corte costituzionale ha costantemente affermato la valenza centrale della libertà di manifestazione del pensiero nel nostro ordinamento costituzionale. Sin da risalenti pronunce essa ha infatti asserito che tale libertà «è tra le libertà fondamentali proclamate e protette dalla nostra Costituzione, una di quelle […] che meglio caratterizzano il regime vigente nello Stato, condizione com’è del modo di essere e dello sviluppo della vita del Paese in ogni suo aspetto culturale, politico, sociale» (sentenza n. 9 del 1965), sottolineando che il diritto previsto dall’art. 21 Cost. è «il più alto, forse,» dei «diritti primari e fondamentali» sanciti dalla Costituzione (sentenza n. 168 del 1971). La libertà di manifestazione del pensiero rientra quindi, secondo la Corte, tra i «diritti inviolabili dell’uomo» di cui all’art. 2 Cost. (sentenza n. 126 del 1985), con la conseguenza, da un lato, che la Repubblica ha il dovere di garantirla anche nei confronti dei privati (nel senso che «non è lecito dubitare che la libertà [in parola] debba imporsi al rispetto di tutti, delle pubbliche autorità come dei consociati, e che nessuno possa arrecarvi attentato», sentenza n. 122 del 1970) e, dall’altro, della non sopprimibilità della stessa (anche se non, sembra doversi ritenere, dell’immodificabilità della formulazione attuale dell’art. 21 Cost.).

[2] Non c’è stato regime politico che abbia esaltato e idolatrato la medicina come l’ha esaltata e idolatrata il nazismo. Nel 1934 un intellettuale assai apprezzato dal regime, Hans Weinert, scrive: “Ci troviamo all’inizio di una nuova epoca, l’uomo stesso riconosce le leggi del vivente che lo modellano individualmente e collettivamente; e lo Stato nazionalsocialista si è dato il diritto per quel che è in suo potere, d’influenzare il divenire umano come esigono il benessere del popolo e dello Stato”. Pochi anni prima, in un fortunatissimo manuale di “Igiene razziale”, scienziati di fama come Eugen Fischer, Erwin Bauer e Fritz Lenz, definiscono Hitler come il “grande medico tedesco”. Si tratta solo di metafore a effetto? Niente di nuovo da registrare? Del resto il lessico politico ha sempre utilizzato metafore biologiche, lo Stato considerato come organismo, i cittadini rappresentati come delle cellule, e così via. Ma con nazismo le cose cambiano. E cambiano radicalmente.

Diversamente da tutte le dottrine politiche moderne, il nazismo non si limita a costruire delle mediazioni linguistiche e concettuali tra la biologia e la politica. Per i nazisti la biologia è già politica e viceversa. Rudolf Hess, vice di Hitler, lo dice con chiarezza cristallina: “Il nazionalsocialismo non è altro che biologia applicata”. Nell’allucinato immaginario biomedico nazista, impastato di socialdarwinismo, eugenismo e razzismo, i biologi appaiono allora come i depositari delle regole di governo e, soprattutto, i medici come gli autentici e unici esecutori di quelle regole, in nome della suprema salute del Volk tedesco. Non è certo un caso se la prima guerra che Hitler dichiara è proprio la guerra ai disabili, approvando già nel luglio del 1933 una legge “sulla protezione della salute ereditaria” che contempla la sterilizzazione forzata di tutti i cittadini giudicati dal basso “valore genetico”, dai sordomuti ai ciechi, dagli schizofrenici agli alcolisti. E col passare del tempo la guerra alle cellule malate del Volk e, ancor più crudele, quella alle razze giudicate inferiori, diventa sempre più intensa. Una guerra “medica”, compiuta in nome della “Pulizia e della Salute”, come era scritto alle porte di Mathausen.

[3] https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2021/09/25/manifestazione-no-green-pass-a-roma-in-migliaia-in-piazza_02c90f64-473b-4c04-930e-9a45f931428f.html

[4] https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/09/27/news/corteo_no_green_pass_no_vax_indagati-319649941/

[5] https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/19/no-green-pass-in-centinaia-in-piazza-a-trieste-e-nasce-il-coordinamento-15-ottobre-non-scenderemo-a-patti-con-nessuno/6360355/

[6] https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/suicidi-ragazzini-1.6832938

[7] https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/07/29/fauci-i-vaccinati-possono-contrarre-la-delta-e-contagiare_ec28827a-4660-4d1b-829f-538db9dada74.html

[8]https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1012644/Technical_Briefing_21.pdf

[9]https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/1027511/Vaccine-surveillance-report-week-42.pdf

[10] https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/05/26/news/covid-morto-in-sicilia-dopo-il-vaccino-astrazeneca-era-asintomatico-e-ha-sviluppato-troppi-anticorpi-1.40317618

[11] https://www.google.it/amp/s/www.adnkronos.com/covid-procura-siracusa-correlazione-eziologica-tra-vaccino-e-morte-militare_6EEhDNU0xM4KnPKgcJrgF9/amp.html

[12]https://www.ilmessaggero.it/latina/astrazeneca_formia_finanziere_morto_dopo_vaccino_cosa_e_successo_ultime_notizie_news-5855080.html

[13] https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/21/camilla-canepa-la-relazione-dei-periti-dei-pm-morte-riferibile-a-effetti-avversi-del-vaccino-nessun-farmaco-o-patologia-pregressa/6363663/

[14] Se contagiati, i vaccinati hanno il 334% in più di morire: il luminare dell’Università di Varese, statistiche alla mano, smaschera definitivamente la balla di regime – MAG 24 Informazione Indipendente

[15] https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/print/18/sindisp/0/1299973/0

[16] https://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2021/08/11/news/dottoressa-va-a-non-vaccinarsi-con-legale-al-seguito-1.40589613

[17] https://www.meridiananotizie.it/2021/07/cronaca/vaccini-anti-sars-cov-2-rischio-di-reato-di-falso-ideologico-per-i-medici-se-i-vaccini-non-prevengono-linfezione/

[18]http://documenti.camera.it/_dati/leg17/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/022bis/023/INTERO.pdf

[19] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_2390

[20] https://ec.europa.eu/health/documents/community-register/2021/20211103153695/dec_153695_it.pdf

[21]https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_049269_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

[22]https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/vaxzevria-previously-covid-19-vaccine-astrazeneca-epar-product-information_it.pdf

[23]https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/spikevax-previously-covid-19-vaccine-moderna-epar-product-information_it.pdf

[24]https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/covid-19-vaccine-janssen-epar-product-information_it.pdf

[25] https://www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmaci-utilizzabili-per-il-trattamento-della-malattia-covid19

[26] https://www.aifa.gov.it/-/aifa-rende-disponibili-i-medicinali-anakinra-baricitinib-e-sarilumab-per-il-trattamento-del-covid-19

[27] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_21_3299

[28] https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/covid-come-vanno-cure-domiciliari-piemonte

[29] L’art. 729 del T.U., in materia di esecuzione, precisato che l’ordine deve essere eseguito con prontezza, senso di responsabilità ed esattezza, chiarisce che il militare, in merito agli ordini ricevuti deve: astenersi da ogni osservazione, “tranne quelle eventualmente necessarie per la corretta esecuzione”; evidenziare, qualora sussista, un contrasto con gli ordini ricevuti da altro superiore; astenersi dall’eseguire un ordine che costituisca manifestamente reato.

[30]Che consiste essenzialmente nel rispetto dei principi costituzionali ineludibili, essa ha portata universale nella grundnorm poiché delinea la sovranità, i doveri e le responsabilità del cittadino e del pubblico funzionario. Questa estensione venne sancita in Assemblea Costituente onde evitare rigurgiti fascisti o tendenze filo-monarchiche, ancora vive in quel tempo.

[31] Cfr: C. Cost. 27 febbraio 1973, n.16.

[32] Giusto rendere onore e merito al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio CIAMPI, che tanto volle instaurare la festa della Repubblica, la festa di tutti noi italiani, di sicuro il Presidente avrà attraversato enormi critiche e obiezioni per un possibile scivolamento nazionalista, oppure essere accusato di militarismo o nazionalismo becero, invece tutto si sciolse come nebbia al sole, in quel 2 giugno 2000 il popolo italiano sul passaggio della Flaminia presidenziale nella via dei Fori Imperiali si dimostrarono incitati ed uniti.

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAlink al PDF

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