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La Redazione

 

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Il più importante scienziato israeliano ammette: “il vaccino potrebbe non essere così efficace come pensavamo”

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A cura di Markus
Il 9 Febbraio 2021
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Gilad Atzmon
gilad.online

Introduzione di GA. Israele sta disperatamente cercando di capire il perchè della sua caotica situazione COVID-19. Il paese ha volontariamente deciso di vaccinarsi in massa. Israele sta chiaramente vincendo nella gara mondiale di vaccinazione, eppure i numeri dei casi e dei decessi da COVID-19 non sono, a dir poco, incoraggianti. Proprio questa mattina, l’R0 di Israele è tornato a 1. Il Times of Israel ha pubblicato ieri una triste verifica: nonostante sia stato vaccinato quasi un terzo della popolazione “Israele ha riportato circa 7.000 nuove infezioni al giorno, uno dei tassi più alti nel mondo industrializzato. Quasi 5.000 persone sono morte, più di un quarto nel solo mese di gennaio.”

Come è possibile che in Israele la trasmissione [del virus] sia così elevata nonostante il “successo” della vaccinazione di massa? Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso questa settimana che la “mutazione britannica rappresenta l’80% di tutti i casi in Israele.” La domanda più ovvia a questo punto è: come si spiega il successo dell’Aliya [pellegrinaggio] di questa mutazione esotica, soprattutto considerando la scarsità dei viaggi aerei? Nei miei recenti articoli ho sottolineato una chiara correlazione tra vaccinazioni di massa e mutazioni (qui e qui). Ovviamente non sono l’unico ad aver rilevato un simile parallelo. Monitorando il portale israeliano di informazione MSM, vedo che la domanda viene ripetuta spesso. Tuttavia, l’establishment medico e i politici del Paese, insieme ai giganti di Internet, lavorano alacremente per soffocare i dubbi e mettere a tacere tutti quelli che osano esprimere un qualsiasi dissenso.

All’inizio di questa settimana, al telegiornale israeliano ho assistito ad un’intervista con il primario di un reparto COVID-19 nel più grande ospedale di Tel Aviv. Quando gli è stato chiesto della diffusione dei mutanti stranieri e della mancanza di miglioramenti nei casi e nei decessi nonostante il gran numero di vaccinati, ha immediatamente risposto: “perché lo chiedete a me, sono solo un medico.”

Israele è di nuovo in subbuglio politico, con un’elezione alle porte. Il successo della campagna di vaccinazione è diventato una delicata questione politica che avrà un impatto diretto sul destino di Netanyahu. Gli Israeliani non sono stupidi e molti di loro capiscono perfettamente le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale. Comprendono la possibilità di essere i soggetti di una manovra politica da parte di un establishment politico compromesso che tiene in ostaggio la salute delle singole persone e di tutta la comunità.

Nel disperato tentativo di vaccinare l’intera popolazione, i servizi sanitari offrono l’iniezione a chiunque abbia compiuto almeno 16 anni. Ma gli Israeliani sono riluttanti. Secondo le segnalazioni governative i centri di vaccinazione sono vuoti. Più pressioni vengono fatte dal governo (comprese le minacce per il posto di lavoro e alla libertà personale), più gli Israeliani diventano sospettosi. Possono vedere che la situazione del COVID-19 nelle comunità arabe israeliane sta migliorando nonostante la loro opposizione all’esperimento israeliano di Pfizer, mentre alcune città ebraiche quasi interamente vaccinate si trovano di fronte ad un numero relativamente alto di casi. Un breve riesame della situazione COVID-19 israeliana rivela che il numero di casi e di morti è cresciuto esponenzialmente dall’inizio della vaccinazione di massa e del terzo lockdown.

Detto questo, quella che segue è la traduzione di un’intervista comparsa una settimana fa sul portale israeliano MSM con il Prof. Eran Segal, un importante scienziato e biologo computazionale del Weizmann Institute of Science.

Nell’intervista, il Prof. Segal dice ad alta voce a ciò che la maggior parte degli scienziati israeliani preferisce tenere per sé.

“Il vaccino potrebbe non essere così efficace come pensavamo, ma non lo sappiamo”

Il Prof. Eran Segal del Weizmann Institute, durante il programma di Gideon Oko (103FM 28/01/2021), ha parlato  dell’efficacia dei vaccini e dell’impatto della mutazione inglese. “Stiamo assistento ad un virus che si comporta in modo diverso

Il terzo Lockdown (israeliano) è in corso, la campagna di vaccinazione di massa continua, eppure non c’è una riduzione significativa dei casi e delle morti da COVID-19.

Il Prof. Eran Segal del Weizmann Institute ha parlato oggi (giovedì) con Gideon Oko su 103FM del problema e ha commentato l’efficacia dei vaccini e l’impatto della mutazione britannica sul numero di casi.

Sarebbe giusto dire che questa settimana ci aspettavamo tutti un calo significativo dei casi?

Vero, sono d’accordo. La settimana scorsa erano in aumento, avevamo stimato che questa settimana avremmo assistito ad un cambio di tendenza. Penso che stiamo già vedendo un cambiamento di tendenza, cioè, il numero R è già sceso a 0,9 e siamo il 20% sotto il numero massimo dei casi. Tuttavia, il numero di nuovi pazienti critici è rimasto stabile e siamo anche bloccati sulla stessa cifra da due settimane.”

Saprebbe spiegare il perché di questa situazione?

Quando discutiamo di possibili scenari e di modelli teorici, entrano sempre in gioco diverse congetture. Sappiamo quali erano state le nostre ipotesi riguardo alla mutazione britannica che ha rallentato i progressi previsti. Abbiamo (anche) preso in considerazione i vaccini. L’insieme delle ipotesi non è corretto. Voglio dire, il vaccino potrebbe non essere così efficace come pensavamo, ma non lo sappiamo per certo (ancora).

Può essere che il vaccino sia meno efficace di quanto pensavamo?

Penso che non si possa dire, dobbiamo aspettare e analizzare i dati. Dobbiamo dargli più tempo perché ancora non conosciamo gli effetti della seconda somministrazione. Non possiamo ancora vedere i suoi effetti. Nel frattempo, si può dire che l’impatto del vaccino non è esattamente quello che speravamo, ma questo può essere dovuto ad errori nelle nostre ipotesi. Ci potrebbero essere differenze tra coloro (popolazioni) che vengono vaccinati. Nelle zone rosse COVID-19 la gente è sempre meno propensa a farsi vaccinare.”

Forse è per questo che la dottoressa Sharon Alrai-Price (il capo dei servizi di salute pubblica al Ministero della Salute) oggi ha detto che stanno esaminando la possibilità di somministrare una terza dose di vaccino se si dovesse scoprire che il vaccino, nella sua forma attuale, non è efficace contro la mutazione sudafricana. Questo si basa su un’ipotesi o su dati di fatto?

Questo è un qualcosa di preliminare. Pfizer ha annunciato che stavano considerando una terza dose e che ci potrebbe essere un aggiornamento del vaccino, che sarebbe così in grado di affrontare in modo più efficace anche la minaccia del mutante sudafricano. Ci sono state segnalazione dal Regno Unito secondo cui il mutante sudafricano sarebbe il più pericoloso. Potrebbe essere che il vaccino sia ancora efficace come pensavamo, ma il motivo per cui il numero di pazienti gravi non sta diminuendo al ritmo che speravamo potrebbe derivare anche da questa ipotesi.”

Pensa che nel 2021 dovremo affrontare le stesse misure di contenimento per il COVID-19?

Il coronavirus rimarrà con noi per molto tempo ancora, anche se i vaccini si riveleranno efficaci come promesso.”

La nostra speranza è che a marzo/aprile torneremo ad una certa routine normale.

C’è molta incertezza, ma è troppo presto per dirlo… non c’è dubbio che il mutante britannico (così come altre mutazioni) ha introdotto un elemento di imprevedibilità, (ma tutto questo potrà cambiare) se il vaccino si rivelerà efficace dopo la seconda dose. Al momento abbiamo difficoltà con la vaccinazione di alcuni settori. Nel settore arabo abbiamo coperto solo il 66% degli ultrasessantenni e oltre il 76% nel settore ultra-ortodosso. Queste cifre devono essere aumentate.”

Vi aspettate di iniziare a vedere una riduzione (dei casi) la prossima settimana?

Attualmente ci aspettiamo un calo perché stiamo già vedendo una riduzione dei casi, che sarà seguita da quella dei pazienti critici. Inoltre, si comincia a vedere l’impatto dei vaccini e noi tutti speriamo che siano davvero efficaci.”

Gilad Atzmon

Fonte: gilad.online
Link: https://gilad.online/writings/the-vaccine-may-not-be-as-effective-as-we-thought
06.02.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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