Il Ministero della Difesa russo ha presentato le prove dell’attacco delle Forze Armate ucraine al Boeing-777 della Malaysia

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FONTE: RIA.RU

Il Ministero della Difesa russo ha presentato le prove dell’attacco delle Forze Armate ucraine al Boeing-777 della Malaysia, volo MH17, abbattuto nell’estate del 2014 sul Donbass. L’esperto militare Viktor Baranets Su radio Sputnik ha evidenziato come i documenti presentati annullino la versione occidentale.

Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che il missile che ha abbattuto il Boeing -777 della Malaysia Airlines nel Donbass, era in dotazione di un reparto ucraino. Il dicastero ha presentato documenti provanti questa versione.

Come dichiarato dal capo del comando di artiglieria missilistica delle Forze Armate russe Nikolaj Parshin in un briefing a “Rossiya Segodnja”, il missile è stato costruito dallo stabilimento metalmeccanico Produzione associata – Dolgoprudnenskoe, nel 1986, precisando: “Il numero seriale di fabbrica, unico, del missile è 8720, assegnatogli dal produttore”.

Successivamente, il missile è stato inviato ad un’unità militare di stanza nella Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. “Do per certo che il missile sia stato ricevuto dall’unità militare, dato che è stato compilato l’atto di ricevimento”, ha aggiunto il generale.

Parshin ha messo in evidenza che il numero di serie del missile è stato individuato dai suoi frammenti ritrovati sul luogo del disastro: “Mi soffermerò a parte sull’unità militare “20152”, dove il missile è stato collocato col numero 886 847 349, il suo vero nome è “223° Brigata missilistica antiaerea”; nel 1986, entrò a far parte del Distretto Militare dei Carpazi nella città di Terebovlya”.

La Brigata, equipaggiata con i sistemi di difesa missilistica “Buk”, dopo il crollo dell’URSS, è stata inclusa nelle formazioni dell’esercito ucraino.

Secondo Parshin, questa unità partecipò alla “cosiddetta Operazione Antiterrorismo nelle regioni di Donetsk e Lugansk”.

Il Ministero della Difesa ha mostrato la documentazione relativa al missile. “Si tratta di un completo di documentazione tecnica, che viene compilato in fabbrica per ogni articolo prodotto e là viene conservato indipendentemente dal fatto che si trovi nel territorio della Russia o all’estero. Tra i documenti a voi esibiti è presente il ​​passaporto del blocco-ugello 9D13105000 № 8- 30-113”, ha osservato Parshin.

Dal dicastero hanno inoltre ricordato che, su conferma di Kiev: “Nessun sistema missilistico antiaereo, nessun razzo è mai arrivato nelle mani dei miliziani della DNR o LNR”.

A sua volta, Igor Konashenkov, rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa ha sottolineato come il filmato utilizzato dalla Commissione internazionale, in qualità di prova del coinvolgimento del sistema missilistico antiaereo russo “Buk” nel disastro aereo, sia stato falsificato. Secondo le sue parole, a tale conclusione sono giunti gli esperti russi dopo aver esaminato i video.

Si nota che le immagini della motrice e del rimorchio del “Buk” sono state montate nell’immagine corrispondente ad un tratto di strada: “La sequenza che mostra lo spostamento del “Buk” a Lugansk rivela pure un gran numero di segni di falsificazione nella videoregistrazione. Così, l’illusione del movimento della fotocamera e il cambiamento della focale è stato creato tramite l’animazione di un fotogramma statico, in particolare, si tratta dell’assenza di movimento delle foglie, degli alberi e degli arbusti”.

Su Radio Sputnik il commentatore militare del quotidiano “Komsomolskaya Pravda”, il colonnello in pensione Victor Baranez ha osservato che i documenti presentati azzerano la roboante versione del gruppo d’inchiesta internazionale sul presunto coinvolgimento della Russia alla tragedia.

“I fatti ed i documenti presentati dal Ministero della Difesa, fanno battere i denti a quegli “spacconi” che hanno preparato la versione che accusa la Russia. Oggi il Ministero della Federazione Russa della Difesa ha mostrato al mondo, non parole, ma, in modo particolare, documenti che dovranno inevitabilmente girare a tutte le commissioni impegnate nelle indagini di questa tragedia. Il Ministero della Difesa è pronto a concederle. Non si tratta di “veleno” ucraino o olandese, ma dei più seri argomenti che la comunità internazionale dovrà prendere in considerazione”.

Secondo la sua opinione, il mondo ha ricevuto prove serie, tali da far riflettere sui veri colpevoli della tragedia: “Credo che questi documenti debbano finire sul tavolo di una commissione mista, che necessariamente dovrà coinvolgere ucraini e russi. E allora, come nel grande gioco: ecco a voi un “asso” (in Russia sono molto potenti), signori ucraini cosa avrete da ridire? Mi pare che, presentando oggi tali documenti al ​​mondo, la Russia abbia provocato un “attacco nucleare” per quella montagna di falsità che in tutti questi anni, chi odia la Russia, ha diligentemente montato. Ora vediamo come sapranno ingoiare questa pillola molto amara, che davanti a tutto il mondo mette a nudo il volto della propaganda ucraina e occidentale, che, a priori, ha stabilito la Russia colpevole. Il mondo, oggi, ha ricevuto fatti molto seri per riflettere e per avanzare verso la verità, alla fonte di questa tragedia”.

Il Boeing-777 della Malaysia, in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, si è schiantato il 17 luglio 2014 vicino a Donetsk, nell’est dell’Ucraina. A bordo c’erano 298 persone, tutte perite. La maggior parte delle vittime erano cittadini olandesi.

Kiev ha accusato i miliziani della catastrofe, i quali, a loro volta, hanno obiettato che non possedevano i mezzi per abbattere un velivolo a tale altitudine.

Nel rapporto del gruppo investigativo internazionale (JIT) è stato affermato che il Boeing è stato colpito da un sistema missilistico antiaereo “Buk” consegnato dalla Russia, e poi fatto tornare indietro.

Mosca ha denunciato pregiudizi dell’inchiesta, le cui conclusioni si basano solo sui dati ricevuti dall’Ucraina. Anche le prove condotte dal Consorzio “Almaz-Antej”, società leader nella produzione di sistemi di difesa aerea, compresi i sistemi “Buk”, hanno confermato che il Boeing è stato colpito da un territorio sotto controllo dell’esercito ucraino.

Kiev non ha ritardato a rispondere alle dichiarazioni del ministero della Difesa russo circa l’origine ucraina del missile. Il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina Oleksandr Turchynov ha definito le conclusioni di Mosca “un altro fake”. Il politico ucraino ritiene che le autorità russe stiano cercando di “coprire il loro crimine”, già “provato da un’indagine ufficiale e da gruppi di esperti indipendenti”, riferisce Interfax-Ucraina. https://newdaynews.ru/policy/645267.html

 

Fonte:

Link: https://ria.ru/radio_brief/20180917/1528719694.html

19.09.2018

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da Eliseo Bertolasi

 

 

 

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