DI GAIL THE ACTUARY
Our Finite World
Nella Parte 1 di questo post, ho segnalato che un economia è strettamente collegata con
le risorse che la sostengono. Per questo, se ci fosse realmente un limite
che impedisce alla fornitura di petrolio di aumentare in modo infinito,
allora ci sarà anche un limite che impedisce al debito di alzarsi in
modo infinito. Ho parlato di come vedo un collegamento in due sensi
tra il picco dell’olio e il picco del petrolio:
1. il picco del petrolio tende a causare un picco del debito. Questo è quello di cui ho
discusso nella Parte 1.
2. una volta che la
crescita del debito raggiunge il picco (passando dalla crescita al declino),
ci possiamo aspettare un effetto che renderà il declino della fornitura
petrolifera post-picco anche più rapido di quanto sarebbe stato altrimenti.
Questo è il secondo
punto di cui voglio discutere oggi.
L’argomento chiave
è che più debito tende a provocare una maggiore domanda, e di conseguenza
prezzi del petrolio più alti. Con questi alti prezzi del petrolio,
questo tende a essere estratto più velocemente di quanto fatto altrimenti.
Ma quando si ha il passaggio tra una maggiore disponibilità di credito
a una ridotta, come succede quando si raggiunge il picco della produzione
petrolifera, allora i prezzi di tutte le materie prime andranno a calare.
Con i prezzi più bassi, la produzione del petrolio cala ancora più
velocemente di quanto non avrebbe fatto.
Lasciatemi spiegare
un attimo.
Il Modello del Diagramma a Torta
Sappiamo che esiste
un ciclo che permette la produzione di petrolio, che cambia col passare
del tempo. Il professor Charles Hall ha rappresentato questo ciclo con
il suo Modello del Diagramma a Torta. Per il 1970 mostro questo ambito:
Fig. 1. Il Modello del Diagramma a
Torta del professor Charles Hall per l’economia, che riflette l’energia necessaria per produrla, e altri aspetti dell’economia nel 1970
Per il 2030, ha mostrato questo modello:
Fig. 2. Il modello dell’economia del professor Charles Hall, che riflette l’energia richiesta per produrla, e altri aspetti dell’economia nel 2030.
Quello che accade e
che mentre estraiamo petrolio, ne stiamo usando una parte per gli investimenti
(la grande freccia in alto viola e blue) e una parte per il consumo
(le frecce sulla destra).
Col passare del tempo,
quando le risorse “facili da estrarre” si esauriscono, dobbiamo
usare una parte più grande del petrolio estratto (1) per ottenere altro
petrolio in più (la freccia blu scura in alto) e anche (2) per riparare
le infrastrutture che abbiamo costruito nel corso degli anni, come le
autostrade, le forniture di acqua potabile e le linee di trasmissione
elettrica (la seconda freccia dall’alto blu chiara). Se queste frecce
diventano più grosse, c’è meno petrolio disponibile per gli investimenti
inessenziali nelle strutture produttive per cose come le auto e i nuovi
iPod (la freccia rossa in alto).
Quando la dimensione
della freccia degli investimenti cresce, la superficie del quadrato
arancione del “consumo” si restringe. La dimensione della freccia
verde punta verso il basso, chiamata “beni essenziali” rimane relativamente
della stessa grandezza, ma la dimensione della freccia rossa, chiamata
“beni voluttuari” (per cose come le nuove auto, gite ai ristoranti
e viaggi di vacanza) diventa più piccola.
In questo scenario,
i beni voluttuari e i servizi che otteniamo dall’energia petrolifera
diminuiranno nel corso del tempo. Questa relazione si basa sulle percentuali,
relative al petrolio presente nel sistema. È probabile che non si noti
molto quest’aspetto quando la fornitura totale di petrolio sta salendo,
perché questa disponibilità rimane abbastanza adeguata. Anche se la
produzione petrolifera fosse piatta, questa tendenza alla discesa potrebbe
essere non troppo evidente, perché uno slittamento verso una maggiore
efficienza o verso l’utilizzo dell’elettricità al posto del petrolio,
potrebbe aiutare a mascherare una disponibilità minore di petrolio
per il consumo.
Il più grosso
impatto di questi cambiamenti mostrati dalle Figure 1 e 2 è riferito
al periodo post-picco, quando gli utilizzatori dovranno affrontare una
combinazione di (1) consumo di petrolio in calo e (2) maggiori percentuali
richieste per i beni non voluttuari. Di conseguenza, è probabile che
esperiremo più nel futuro di quanto non accada oggi.
L’impatto dell’aumento
del debito sul Modello
Il modello si basa
sulla quantità di energia che passa attraverso il sistema. Nel
mondo reale, comunque, ci sono transazioni monetarie che hanno il loro
peso. Queste transazioni monetarie non prendono in considerazione solo
il petrolio che è passato attraverso il sistema, ma anche un livello
considerevole di prestiti che sono basati sulle aspettative delle risorse
energetiche future e delle merci che verranno prodotte.
In una situazione di
debito in rialzo, la gente ha più denaro per spendere. I consumatori
possono ottenere un prestito per comprare una nuova auto; gli investitori
possono prendere un prestito per costruire una nuova struttura produttiva,
o per estrarre petrolio o gas. Non è necessario aspettare e vedere
quanto si ottiene in base a quello che sarebbe suggerito dal diagramma
a torta, nei termini dei materiali che vengono generati dall’operazione
di questo modello; è possibile spendere in anticipo.
A causa della disponibilità
dei prestiti, la domanda per le nuove auto (e per molti altri beni che
utilizzano il petrolio) è più alta di quanto non sarebbe
altrimenti, e la domanda richiesta per realizzare queste nuove auto
è più alta di quanto non sarebbe altrimenti. Tutto ciò tiene il prezzo
del petrolio più alto, convincendo i produttori marginali che
i prezzi sono alti a sufficienza per le loro attività. Questo consente
una produzione maggiore di petrolio, rendendo possibile l’utilizzo
di altro petrolio per gli investimenti e per il consumo. In questo senso,
quello che fa il debito aggiuntivo è di rendere il mondo simile a quelli
dei primi anni dei modelli del diagramma del professor Hall rispetto
alla realtà.
Allora supponiamo di
essere nel 2011, ma a causa degli aumenti del debito, sembra ancora
di essere nella versione del 1991 del diagramma a torta. Cosa accade
se invece di un debito in ascesa, la situazione improvvisamente cambia
verso un debito che cala? Allora molte persone non si possono debiti
per comprare nuove auto e non si potranno permettere di andare in vacanza
nei posti dei loro sogni. Diventerà più difficile per le imprese investire
in nuovi impianti e attrezzature.
Siccome c’è una
minore attività economica, il prezzo del petrolio cala. Improvvisamente,
gli investimenti nel petrolio che precedentemente sembravano remunerativi,
non lo sono più. Ci troviamo spostando negli anni del diagramma a torta.
Fino a quando c’è debito, questo tiene alta la domanda. Così ci
potremmo muovere più rapidamente dal 1991 al 2001 nel modello del diagramma
a torta, quando invece siamo nel 2011.
Mentre il debito declino,
il diagramma a torta diventa sempre più “incasinato”. Diventa sempre
più difficile fare investimenti, perché i fondi di investimento devono
venire da profitti accantonati, invece che essere presi a prestito in
anticipo. I consumatori potenziali hanno sempre maggiori difficoltà
a comprarsi auto, case e nuovi elettrodomestici, perché devono aspettare
fino a che hanno accumulato i risparmi.
Queste ragioni sono
le principali nel mio ragionamento all’inizio del post che il passaggio
da un incremento del debito a una decrescita tenderà ad aumentare la
pendenza della discesa.
Dovrei menzionare altre
ragioni che potrebbero ridurre la possibilità delle persone di
comprare il petrolio, oltre alla diminuzione del debito. Come vi ricorderete,
la ragione della diminuzione nei prestiti era in relazione agli alti
prezzi del petrolio che provocano il rialzo di prezzi su molti tipi
di beni e richiedono un taglio nell’acquisto di beni voluttuari di
tutte le specie, il tipo di cambio che avviene con la recessione (vedi Parte 1). In un mondo finito, le carenze
nella fornitura di petrolio potrebbero diventare più severe nel corso
del tempo. Altre risorse non rinnovabili potrebbe essere carenti, visto
che il limite è stato raggiunto anche per altre risorse, come per l’acqua
dalle falde che si riempiono molto lentamente. Questi aspetti potrebbero
rendere peggiori le influenze recessive col passare del tempo. Se molte
persone sono senza lavoro a causa della recessione, gli sarà impossibile
reperire fondi per potersi permettere di acquistare merci costose. Questa
mancanza di introiti tenderà a produrre effetti simili, intanto riducendo
la domanda di prodotti petroliferi, e un passaggio a risultati inferiori
del tipo atteso in un anno successivo del diagramma a torta.
Io suggerirei che un
taglio ancora maggiore nel debito potrebbe riguardare tutti gli aspetti
dell’economia, non solo il petrolio e il gas. Ho scritto un post alla
fine del 2008 chiamato Impatto
della crisi del credito sull’industria energetica. Dove siamo adesso?, dove avevo analizzato tutti
i tipi di energia, dal petrolio al gas, dal carbone all’uranio, e
tutti i prezzi erano bassi a causa della contrazione del credito di
quel periodo. In retrospettiva, scoprimmo che anche l’uso di elettricità
era sceso. La generazione di elettrica negli US ha mostrato un calo
del 5% tra il 2007 e il 2009, invece della crescita del 3,5% che ci
si sarebbe potuto aspettare in quel biennio in assenza di recessione.
Una compensazione parziale
Se ci stiamo muovendo da una base di risorse in espansione a una in contrazione, i comportamenti di risparmio e di spesa potrebbero cambiare anch’essi.
Fig. 23. Due aspetti della crescita
futura
Una ragione per un
cambiamento nei comportamenti di risparmio e di spesa è ovvio:
se ci sono più risorse per comprare adesso che in futuro, potrebbe
essere meglio comprare adesso quando le merci e i servizi sono ancora
disponibili. Inoltre, se l’economia fosse davvero in declino, il denaro
smetterebbe di essere un deposito di ricchezza, come avviene oggi, perché
saranno prodotte meno merci e servizi nel futuro rispetto ad oggi. In
questa situazione, potrebbe aver senso spendere più che risparmiare,
specialmente se la persona con i fondi a disposizione può investire
in qualcosa che abbia valore a lungo termine.
C’è una seconda
ragione per un cambiamento nei modelli di risparmio. C’è un legame
tra debito e risparmi. Il debito di una persona è per la gran parte
il risparmio di qualcos’altro. Un obbligazione venduta da una compagna
per finanziare il suo debito potrebbe finire nel fondo pensione di qualcuno,
o nel bilancio di una compagnia di assicurazione. Così come ci sarà
meno possibilità di debito, ci sarà anche meno possibilità di risparmio.
Con il picco del petrolio,
quello che è probabile accada è che il tasso del default
sul debito esistente si alzi, così che molte persone che possiedono
le obbligazioni (o altri strumenti del debito) scopriranno che non valgono
meno di quanto pensassero, e forse niente. E le banche e le compagnie
di assicurazione e i piani pensionistici scopriranno che ben pochi dei
propri asset valgono quello che pensavano, e che non verranno
più ripagati con gli interessi.
In questa situazione,
il mondo cambierà. Le compagnie di assicurazione è probabile che interrompano
la vendita delle rendite, perché non potranno fare più valide promesse
a lungo termine, se ci sono così tanti default sul debito. I
piani pensionistici diventeranno meno comuni. Le persone si immaginano
di poter facilmente risparmiare per la pensione, ma dovranno dipendere
dai loro amici o dai parenti, o forse da un programma di governo finanziato
dalle tasse.
In questa situazione,
i modelli di acquisto cambieranno. Le persone con i soldi potranno decidere
di fare un viaggio di vacanza ora, piuttosto che aspettare ancora. Potrebbero
fare anche altre scelte, potrebbero cercare di comprare più terra,
ad esempio. Potrebbe darsi che il prezzo della terra per l’agricoltura
si alzi. Potrebbero comprare attrezzi per lavorare la terra. Con questi
modelli di acquisto, parte della domanda petrolifera e per gli altri
carburanti potrebbe riprendere.
La ragione per cui
quest’attività potrebbe non completamente compensare il rialzo attuale
dei prezzi dell’energia dovuta al debito è perché una gran parte
del debito odierno potrebbe svanire nel nulla. È stato creato con aspettative
basate su un’epoca diversa, quando l’economia era alimentata dal
petrolio a basso prezzo, ma ora non sono più valide. I prezzi delle
case sono molto calati, e così gli enormi mutui per acquistarle
non ha più senso. I bond delle aziende (e delle nazioni) in
stress finanziario non verranno ripagate, specialmente ci imbattiamo
ancora nella recessione. non sappiamo ancora cosa ne verrà fuori, ma
possiamo vedere segni di sofferenza in tutto il mondo, che suggerisco
come altri default non sono così lontani.
Fonte: http://ourfiniteworld.com/2011/07/13/the-link-between-peak-oil-and-peak-debt-part-2/#more-4361
13.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE