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La Redazione

 

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I vaccini mRNA aumentano il rischio della Sindrome Coronarica Acuta

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A cura di Markus
Il 3 Dicembre 2021
38409 Views

Dr. Joseph Mercola
articles.mercola.com

In un tweet del 21 novembre 2021, il cardiologo Dr. Aseem Malhotra ha scritto [1]:

“Straordinario, inquietante, sconvolgente. Ora abbiamo la prova di un plausibile meccanismo biologico con cui i vaccini mRNA possono contribuire ad aumentare gli eventi cardiaci. L’abstract è pubblicato sulla rivista di cardiologia più influente, quindi dobbiamo prendere questi risultati molto sul serio.”

L’abstract di cui sta parlando è “mRNA COVID Vaccines Dramatically Increase Endothelial Inflammatory Markers and ACS Risk as Measured by the PULS Cardiac Test: A Warning,” pubblicato nel numero del 16 novembre 2021 della rivista Circulation [2]. (ACS sta per sindrome coronarica acuta).

Attenzione al rischio cardiaco

Il test cardiaco PULS (Protein Unstable Lesion Signature) [3] è un semplice esame del sangue che rileva la rottura delle lesioni [arteriose] cardiache instabili, una delle principali cause di infarto. Come notato dagli autori della ricerca, questa è “una misura clinicamente validata di biomarcatori proteici multipli,” che includono:

IL-16, una citochina proinfiammatoria

Fas solubile, un induttore di apoptosi

Hepatocyte growth factor (HGF), un marker per la chemiotassi delle cellule T nell’epitelio e nel tessuto cardiaco

Queste e molte altre proteine sono indicative della risposta del sistema immunitario alle lesioni arteriose che possono degenerare in lesioni cardiache. Queste lesioni possono infatti diventare instabili e, in caso di rottura, provocare un attacco cardiaco.

Quindi, sulla base dei livelli ematici di questi biomarcatori, il test dà un punteggio che predice il rischio a 5 anni, come probabilità percentuale, di sviluppare una sindrome coronarica acuta (ACS). Livelli elevati aumentano il punteggio PULS, mentre livelli inferiori alla norma lo abbassano.

I pazienti vaccinati per la COVID hanno un rischio ACS più che raddoppiato

Secondo gli autori del lavoro pubblicato su Circulation [4]:

“Nella nostra popolazione di pazienti il punteggio è stato misurato ogni 3-6 mesi per 8 anni. Recentemente, con l’avvento dei vaccini (vac) COVID 19 mRNA di Moderna e Pfizer, nella maggior parte dei pazienti sono diventati evidenti drammatici cambiamenti nel punteggio PULS. Questo studio riassume questi risultati.

Un totale di 566 [pazienti], di età compresa tra 28 e 97 anni, con un rapporto M:F 1:1 arruolati in uno studio di cardiologia preventiva, sono stati sottoposti ad un nuovo test PULS da 2 a 10 settimane dopo la seconda somministrazione di un vaccino COVID e [il valore] è stato confrontato con il precedente punteggio PULS rilevato da 3 a 5 mesi prima dell’iniezione.

IL-16 al basale è aumentato da 35=/-20 sopra la norma a 82 =/- 75 sopra la norma post-vac; sFas è aumentato da 22+/- 15 sopra la norma a 46=/-24 sopra la norma post-vac; HGF è aumentato da 42+/-12 sopra la norma a 86+/-31 sopra la norma post-vac.

Questi cambiamenti hanno portato ad un aumento del punteggio PULS dall’11% di rischio ACS a 5 anni al 25% di rischio ACS a 5 anni. Al momento [della stesura] di questo rapporto, questi cambiamenti persistono per almeno 2,5 mesi dopo la seconda dose di vaccino.

Concludiamo che l’mRNA vaccinale aumenta drammaticamente l’infiammazione dell’endotelio e l’infiltrazione delle cellule T nel muscolo cardiaco e può spiegare le osservazioni di aumento di trombosi, cardiomiopatia e di altri eventi vascolari post vaccinazione.”

Come notato da Malhotra, questo è un dato straordinariamente inquietante. I pazienti che hanno ricevuto la doppia dose di mRNA hanno un rischio più che raddoppiato di ACS a cinque anni, passando in media dall’11% al 25%. Provate a immaginare in che condizioni sarà il nostro sistema sanitario e la società in generale se tutti quelli che hanno avuto le due dosi di vaccino si ritroveranno con il 25% di possibilità di avere un’insufficienza cardiaca acuta.

Segni e sintomi a cui prestare attenzione

ACS è un termine omnicomprensivo, che non include solo attacchi di cuore, ma anche tutta una serie di altre condizioni che riguardano una brusca riduzione del flusso ematico che arriva al cuore. I segni e i sintomi dell’ACS iniziano tipicamente all’improvviso e comprendono [5]:

Dolore/disturbo al petto, spesso descritto come dolore, pressione, tensione o sensazione di bruciore.

Dolore che si irradia dal petto alle spalle, braccia, addome superiore, schiena, collo e/o mascella.

Nausea e/o vomito

Indigestione

Respiro corto

Sudorazione pesante improvvisa

Senso di stordimento, vertigini e/o svenimenti

Stanchezza insolita o inspiegabile

Irrequietezza e/o apprensione

Se sospettate una ACS, non guidate da soli fino all’ospedale. Chiamate un’ambulanza, poiché si tratta di una vera emergenza che può richiedere un intervento medico immediato. I fattori di rischio per l’ACS da sempre includono l’età avanzata, la pressione alta, il fumo di sigaretta, la mancanza di esercizio fisico, la dieta malsana, l’eccesso di peso corporeo e il diabete.

L’infezione da SARS-CoV-2 è stata di recente inserita in questa lista, ma sembra che dovremo aggiungerci anche i vaccini COVID. Tutti quelli che hanno fatto l’iniezione per paura che la COVID-19 potesse avere effetti negativi sul loro cuore, ora affrontano la triste realtà di aver barattato un rischio potenziale con uno certo.

Trombocitopenia indotta dal vaccino

Sempre per rimanere in argomento, ecco un articolo pubblicato dalla rivista Blood Advances sulla trombocitopenia indotta da vaccino: “SARS-CoV-2 Spike-Dependent Platelet Activation in COVID-19 Vaccine-Induced Thrombocytopenia” [6]. La trombocitopenia è il termine medico per indicare una bassa conta piastrinica.

Gli autori sottolineano che, dopo il lancio delle vaccinazioni COVID a base di mRNA e DNA, sono stati riportati più di 150 casi di trombocitopenia. Il riferimento per questa statistica è un articolo del 9 marzo 2021 sull’American Journal of Hematology [7] e i casi si stanno accumulando sempre più velocemente.

Al 12 novembre 2021, erano stati riferiti al Vaccine Adverse Events Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti 4.387 casi di trombocitopenia [8 ], quindi [questa condizione] è molto più frequente di quanto affermato dagli autori. (Ci sono anche 9.332 segnalazioni di attacchi di cuore, di cui abbiamo appena parlato, e 13.237 segnalazioni di miopericardite, infiammazione del cuore e/o del pericardio [9]).

Secondo gli autori, identificare il meccanismo attraverso cui questi vaccini causano trombocitopenia faciliterebbe lo sviluppo di un test diagnostico. Storicamente, la trombocitopenia indotta dall’eparina è stata diagnosticata utilizzando il test di rilascio della serotonina (SRA).

Utilizzando l’SRA, un sottogruppo di pazienti con grave COVID-19 è risultato positivo ai complessi immunitari che attivano le piastrine e in grado di causare trombosi. Altri ricercatori hanno anche dimostrato che gli anticorpi IgG di pazienti affetti da grave COVID-19 possono attivare le piastrine, con conseguente evento trombotico.

In questo lavoro, usando un SRA modificato, [gli autori] hanno scoperto immunocomplessi spike-dipendenti e attivanti le piastrine in una paziente con trombocitopenia indotta da vaccino, suggerendo che la proteina spike è il fattore causale. Spiegano [10]:

“La nostra paziente era una donna di 25 anni che si era presentata in ospedale 10 giorni dopo aver ricevuto il vaccino Moderna mRNA COVID-19 con affaticamento, petecchie e porpora umida. La conta iniziale delle piastrine era di 1.000 per millimetro cubo senza evidenza di schistociti sullo striscio di sangue.

I valori di coagulazione erano nella norma … Questo probabilmente esclude anche la presenza di un anticoagulante lupico [un agente protrombotico], dal momento che per il test PTT era stato usato un reagente sensibile al lupus. Gli anticorpi anti-piastrinici fattore 4 (PF4)/eparina non sono stati rilevati … e il classico test SRA, con o senza eparina o PF4 esogeno, era negativo.

Anche i test per la trombocitopenia immunitaria indotta da farmaci con piastrine lavate di donatori erano negativi per il legame delle piastrine con il vaccino, il PEG2000 o la proteina SARS-CoV-2 Spike … La paziente è stata trattata con desametasone e immunoglobulina endovenosa (IVIg) per una presunta porpora trombocitopenica immune. La conta delle piastrine si è normalizzata entro il settimo giorno di trattamento.

Ulteriori test sul siero hanno identificato anticorpi alla proteina Spike del SARS-CoV-2 delle classi IgG … IgA … e IgM ….. Gli anticorpi contro la proteina nucleocapside del SARS-CoV-2 erano assenti, confermando la presenza di anticorpi indotti dal vaccino senza una precedente infezione.

Per indagare ulteriormente il meccanismo della trombocitopenia, abbiamo testato il siero della paziente usando un SRA modificato con aggiunta di proteina ricombinante SARS-CoV-2 Spike (Spike-SRA). Abbiamo osservato un’attivazione piastrinica dose-dipendente all’aumentare della proteina SARS-CoV-2 Spike …

La reazione è stata inibita da un bloccante FcγRIIa … e IVIg … confermando l’attivazione piastrinica FcγRIIa-dipendente. L’attivazione piastrinica è stata dimostrata anche in misura minore con quantità crescenti di vaccino Moderna … e l’eccipiente PEG2000 …

Inoltre, l’attivazione piastrinica non è stata rilevata in un campione di controllo prelevato da un paziente che aveva ricevuto il vaccino Moderna e che non aveva sviluppato trombocitopenia …

La proteina Spike circolante è stata rilevata nel siero della nostra paziente utilizzando il test immunoenzimatico … Insieme, questi risultati suggeriscono che la trombocitopenia in questa paziente era secondaria all’attivazione piastrinica mediata da FcγRIIa da parte dei complessi immunitari SARS-CoV-2 Spike.”

Identificato il possibile meccanismo

Se avete trovato il paragrafo precedente troppo complesso, ecco il messaggio da portare a casa: i vaccini mRNA possono causare un livello eccezionalmente basso di piastrine attraverso un meccanismo che coinvolge gli anticorpi contro la proteina spike (anticorpi anti-spike) con conseguente deplezione delle piastrine attivate.

Le piastrine sono cellule specializzate che bloccano il sanguinamento e hanno recettori ACE2 a cui si lega la proteina spike del SARS-CoV-2. Quando la proteina spike si lega al recettore ACE2 sulle piastrine, le attiva.

Questa attivazione delle piastrine può portare alla coagulazione intravascolare disseminata, cioè ad una sovrastimolazione patologica del sistema di coagulazione che può provocare una coagulazione del sangue anomala e pericolosa per la vita, così come trombocitopenia (bassa conta delle piastrine) ed emorragie.

I medici di COVID Ethics avevano descritto questo meccanismo in una lettera del 28 febbraio 2021 [11] alla European Medicines Agency (EMA). In quella lettera, avevano avvertito che, sulla base di questo meccanismo, i vaccini COVID a base di proteine spike avrebbero potuto provocare coaguli ematici, trombosi delle vene cerebrali e morte improvvisa, che è esattamente ciò che abbiamo visto fin da allora.

In sostanza, si finisce per avere così tanti coaguli ematici in tutto il sistema vascolare che il sistema coagulativo si esaurisce, con conseguente bassa conta piastrinica. Il basso numero di piastrine, a sua volta, è ciò che permette l’emorragia (sanguinamento anormale).

Problemi irrisolti

Un mistero che rimane ancora da risolvere è perché solo alcune persone con anticorpi contro la proteina spike (anticorpi anti-spike) arrivino a sviluppare sintomi di attivazione piastrinica e trombocitopenia. Perché non tutti? “Un’ipotesi è che l’attivazione piastrinica dipenda da epitopi unici della proteina spike, che sono riconosciuti solo da una minoranza di anticorpi identificati,” suggeriscono gli autori [12]. In chiusura, affermano:

“Il nostro caso … evidenzia l’applicabilità della SRA nella rilevazione dei disturbi di attivazione piastrinica, oltre alla HIT [trombocitopenia indotta da eparina]. Anche se classicamente fatto in presenza di eparina, [lo SRA] può essere modificato per includere vari antigeni per suscitare la formazione di immunocomplessi ed identificare l’attivazione piastrinica …

In definitiva, il ruolo della proteina Spike del SARS-CoV-2 richiede ulteriori chiarimenti per quanto riguarda l’attivazione piastrinica, così come per il ruolo dell’attivazione piastrinica dipendente dal vaccino e dal PEG. Noi postuliamo che un piccolo sottoinsieme di anticorpi contro la proteina Spike, originatosi dopo la vaccinazione, possa attivare le piastrine e causare trombocitopenia.

La prevalenza di questo fenomeno deve ancora essere determinata clinicamente. Indipendentemente da ciò, lo SRA modificato che presentiamo potrà essere un utile test diagnostico man mano che verranno riconosciuti sempre più casi di trombocitopenia indotta da vaccino.”

I rischi dei vaccini COVID superano chiaramente ogni possibile beneficio

Da ben prima del lancio di questi vaccini COVID, scienziati e medici avevano dato l’allarme, sottolineando una serie di potenziali meccanismi attraverso i quali avrebbero potuto causare danni. Ora, dopo quasi un anno, molte delle nostre paure si stanno rivelando giustificate. [Questi vaccini] stanno causando danni cardiovascolari molto gravi, disturbi del sangue e disfunzioni riproduttive.

La cosa peggiore è che le nostre autorità sanitarie hanno sono venute meno all’imperativo di proteggere la salute pubblica e stanno coprendo il disastro per conto di chi ci sta guadagnando sopra. Come se non bastasse, i medici e le infermiere che parlano dei danni collaterali che avvengono sotto i loro occhi vengono messi a tacere e perseguitati dalle commissioni mediche e dai funzionari governativi.

Ora stiamo iniettando questo prodotto mortale ai bambini di 5 anni. Non vedo come tutto questo possa avere un lieto fine. Come società, dato che le morti e le lesioni, specialmente nei bambini, continueranno ad aumentare, ci troveremo di fronte a tempi estremamente difficili.

Per ricordarvi da dove è partito questo articolo, le persone che hanno ricevuto le due dosi di mRNA hanno, in media, più che raddoppiato il loro rischio quinquennale di eventi coronarici acuti. Se non avete ancora preso il vaccino, credo che, a questo punto, probabilmente non lo farete. Ma se ne avete già fatte una o due dosi, vi invito caldamente a rileggere i meccanismi con cui vi danneggiano e a valutare se valga la pena di continuare con una terza.

I cambiamenti negativi causati dalle iniezioni persistono per almeno due mesi e mezzo. Questo è il limite inferiore. Non sappiamo ancora quale sia il limite di tempo superiore. Potrebbe essere un anno o più e i rischi certamente non diminuiscono con le successive dosi di richiamo. Nel rapporto OpenVAERS del 12 novembre 2021 [13], hanno aggiunto un grafico che mostra i tassi di vaccinazione e le segnalazioni VAERS per ognuno degli stati americani.

Come si può vedere, c’è una chiara correlazione tra la percentuale dei “completamente vaccinati” in un dato stato e il numero di lesioni COVID segnalate nel medesimo stato. (L’Indiana, per qualche ragione, si distingue come un’eccezione solitaria con un numero sproporzionatamente alto di segnalazioni rispetto al numero dei “vaccinati”).

Le zone grigie sono la popolazione; le barre blu sono il numero dei completamente vaccinati; le barre rosse sono il numero di lesioni riportate. (Tutti i dati sono stati divisi per 1.000). Questa è un’altra prova che ci troviamo di fronte ad un problema serio.

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Cosa potete fare se vi siete pentiti del vaccino?

Se ora credete che aver fatto il vaccino COVID sia stato un errore e volete diminuire il vostro raddoppiato rischio di complicazioni cardiache, ci sono alcune strategie di base che vi consiglio.

1. Monitorate il livello ematico di vitamina D, assumetene quanto basta per via orale (in genere circa 8.000 unità al giorno per la maggior parte degli adulti) e assicuratevi che il livello sia da 60 a 80 ng/ml (da 100 a 150 nmol/l).

2. Eliminate tutti gli oli vegetali (di semi) nella vostra dieta, il che comporta l’eliminazione di quasi tutti i cibi lavorati e della maggior parte dei pasti nei ristoranti, a meno che non convinciate lo chef a cucinare solo con il burro. Nei ristoranti evitate tutte le salse e i condimenti per l’insalata perché sono carichi di oli di semi. Evitate anche il pollo e il maiale perché sono molto ricchi di acido linoleico, in questi prodotti c’è molto omega-6, che contribuisce allo stress ossidativo che causa le malattie cardiache.

3. Considerare l’assunzione di circa 500 mg/giorno di NAC [N-Acetilcisteina], che aiuta a prevenire i coaguli ematici ed è il precursore metabolico di un importante antiossidante, il glutatione.

4. Prendete in considrazione l’assunzione di enzimi fibrinolitici che digeriscono la fibrina, responsabile dei coaguli di sangue, ictus ed embolie polmonari. L’assunzione andrebbe fatta due volte al giorno a stomaco vuoto, un’ora prima o due ore dopo un pasto. Altrimenti, gli enzimi digeriranno il vostro cibo e non la fibrina dei coaguli ematici.

Dr. Joseph Mercola

Riferimenti:

Fonte: articles.mercola.com
Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2021/11/30/covid-vaccine-acute-coronary-syndrome.aspx
30.11.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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