I vaccini di Bill Gates diffondono la poliomielite in tutta l’Africa

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F. William Engdahl
journal-neo.org

Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, si è autonominato zar mondiale dei vaccini, visto che la sua fondazione spende miliardi per diffondere nuovi vaccini a livello globale. Sebbene ci sia stato molto interessamento al ruolo di Gates come manovratore della corrotta OMS nella promozione di vaccini nuovi e non testati contro il coronavirus, il fatto che la Fondazione Gates spinga un vaccino antipolio orale in tutta l’Africa è una prova ancor più preoccupante del fatto che tutto ciò che Gates dice e fa non è per autentica carità umana. L’ONU ha recentemente ammesso che nuovi casi di paralisi infantile e di poliomielite sono stati provocati in Africa da un vaccino antipolio orale sviluppato sotto il diretto patrocinio della Bill and Melinda Gates Foundation. Proprio com’era successo negli Stati Uniti negli anni ’50. Vale la pena darci un’occhiata più da vicino.

Vaccini che causano la poliomielite

All’industria dei vaccini piace dare allo sviluppo dei vaccini avvenuto negli anni ’50 l’unico merito dell’eradicazione di quella grave malattia paralizzante che, negli Stati Uniti, così come in Inghilterra, Germania e in altri paesi europei aveva raggiunto il culmine dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ora, nonostante il fatto che dal 2016 in tutta l’Africa non siano stati rilevati nuovi casi di “wild poliovirus” [provocati dal virus naturalmente presente in natura], la Bill & Melinda Gates Foundation e i loro alleati dell’OMS hanno proclamato che la decennale campagna di vaccinazione africana da 4 miliardi di dollari di Gates, che utilizzava un vaccino antipolio orale, aveva finalmente eliminato la tanto temuta poliomielite. Era la fine di agosto.

Una settimana dopo, il 2 settembre, l’OMS è stata costretta a fare marcia indietro e ad ammettere che i nuovi focolai di poliomielite in Sudan erano collegati a tutta una serie di nuovi casi in Ciad e Camerun. Secondo l’OMS, altri casi di poliomielite sono stati registrati in più di una dozzina di paesi africani, tra cui Angola, Congo, Nigeria e Zambia. Ma la cosa scioccante è che i focolai sarebbero tutti causati dal vaccino antipolio orale patrocinato da Gates.

Con un significativo commento, un virologo del CDC coinvolto con l’OMS e la Fondazione Gates nella campagna di vaccinazione di massa contro la poliomielite in Africa (che fa parte di un progetto chiamato Global Polio Eradication Initiative), ha ammesso che il vaccino sta creando molti più casi di paralisi da polio rispetto a quelli causati dalla patologia ingannevolmente denominata “wild polio.” “Attualmente abbiamo creato più nuovi casi acuti da virus di quanti ne avessimo prevenuti,” ha ammesso il virologo Mark Pallansch dei Centri Statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. La Global Polio Eradication Initiative (GPEI) è uno sforzo congiunto dell’OMS, dell’UNICEF, del CDC statunitense, della Bill & Melinda Gates Foundation e del Rotary International.

Secondo quanto riferito, Bill Gates era il responsabile della campagna per lo sviluppo di un vaccino antipolio orale liquido da somministrare in modo massiccio alle popolazioni di Africa e Asia, nonostante la quasi assenza di casi di “wild poliovirus.” Secondo uno dei partner dell’iniziativa pro-vaccinazione di Gates, che fa parte del Rotary International, “Gates ha guidato personalmente lo sviluppo di un nuovo vaccino antipolio che è ora nelle fasi finali dei test. Quando l’idea era stata avanzata, più o meno nel periodo in cui si era verificato l’ultimo caso di poliomielite in India, molti avevano pensato che il vaccino non avrebbe svolto un ruolo importante nell’eradicazione, ma Gates aveva insistito.” Quando qualcuno gli aveva chiesto perché proprio [un vaccino contro] la poliomielite, patologia quasi scomparsa in tutto il mondo, Gates aveva risposto: “La poliomielite è una malattia terribile.”

Questa sembra una risposta curiosa, visto che laggiù ci sono malattie mortali molto più diffuse, tra cui la malaria o la diarrea cronica, dovuta all’acqua contaminata e alle scarse condizioni igieniche in tutta l’Africa, patologie che causano la morte per disidratazione, per scarso assorbimento delle sostanze nutritive o per complicazioni infettive. Direi che tutte due potrebbero anche essere definite “terribili.” Nel 2016, la diarrea cronica era stata stimata dall’OMS come seconda causa di morte nei bambini al di sotto dei cinque anni in tutto il mondo. In Africa ha causato quasi 653.000 morti, eppure il signor Gates e i suoi amici sembrano interessati ad altre cose.

L’insistenza di Gates nel promuovere la vaccinazione di massa con un nuovo vaccino antipolio orale patrocinato dalla sua fondazione, in un momento in cui la poliomielite è praticamente inesistente anche nei paesi più poveri dell’Asia e dell’Africa, dovrebbe far suonare un grosso campanello d’allarme. Se il suo obiettivo è aiutare sempre più bambini africani a condurre una vita sana, dei semplici progetti di depurazione idrica salverebbero molte più vite. O c’è qualcosa nel vaccino antipolio di cui non sappiamo nulla? C’è forse come adiuvante l’alluminio, che è noto essere un agente paralizzante del sistema nervoso centrale? O magari altre tossine?

La Gates Foundation, a partire dal 2018, ha speso quasi 4 miliardi di dollari per sviluppare e somministrare il vaccino antipolio orale nei paesi più poveri del mondo. Nonostante il fatto che l’OMS abbia affermato che i casi di poliomielite in Pakistan e in Afghanistan sono scesi da circa 350.000 all’anno a soli 33 nel 2018. Prima del lancio del progetto Gates, alcuni anni fa, non c’era stato un singolo caso nelle Americhe o nell’Europa Occidentale.

Cambiare la definizione?

Poi entrano in gioco alcuni giochetti linguistici molto sospetti da parte dell’OMS e di Gates e soci. Stanno cercando di coprire le loro azioni affermando che la maggior parte dei casi di poliomielite sarebbero, in realtà, un qualcosa che hanno deciso di chiamare “paralisi flaccida acuta” (AFP).

Questa è una condizione debilitante con un quadro clinico praticamente identico a quello della poliomielite. Ma serve a tenere basso il numero dei casi di “poliomielite.” Secondo il CDC statunitense, nel 2017 ci sono stati oltre 31.500 casi documentati di paralisi flaccida acuta in soli 18 paesi. Questo in aggiunta alla patologia chiamata poliomielite paralitica associata al vaccino (VAPP). Tuttavia, dal punto di vista della sintomatologia clinica, la poliomielite associata al vaccino, la wild polio e la paralisi flaccida acuta sono identiche, così come la mielite flaccida acuta (AFM), un sottotipo della paralisi flaccida acuta. Con tutta questa proliferazione di termini medici tecnici per descrivere una patologia con gli stessi sintomi clinici, c’è un enorme spazio per la manipolazione.

Un articolo scritto da Neetu Vashishi e Jacob Puliyel e pubblicato sull’Indian Journal of Medical Ethics nel 2012 descriveva così il tentativo di vaccinazione orale di massa nel paese da parte di Gates-CDC-OMS: “… mentre l’India, da un anno a questa parte, non ha registrato casi di poliomielite, c’è stato un enorme aumento della paralisi flaccida acuta non polio (NPAFP). Nel 2011, ci sono stati altri 47.500 nuovi casi di NPAFP. Clinicamente indistinguibile dalla paralisi da poliomielite ma due volte più mortale, l’incidenza di NPAFP era direttamente proporzionale alle dosi di vaccino antipoliomielitico orale somministrate. Anche se questi dati erano stati raccolti all’interno del sistema di sorveglianza sulla poliomielite, non era stata fatta alcuna indagine …”

Gli anni ‘50

Rinominare i casi di poliomielite, o paralisi infantile, come veniva chiamata durante l’epidemia negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale, è una pratica che risale agli anni ’50 e agli scandali, da allora soppressi, che avevano coinvolto il primo dei vaccini antipolio, quello sviluppato da Jonas Salk.

Considerato oggi come un eroe della professione medica, la verità è che Salk era tutt’altro che un eroe.

L’aumento dei casi di quella che, all’epoca, negli Stati Uniti veniva etichettata come poliomielite o paralisi infantile, era letteralmente esploso intorno al 1946. È rilevante notare che [in quegli anni] una tossina ad effetto cumulativo e altamente pericolosa, sotto forma di insetticida ora vietato e noto come DDT, veniva promossa dal governo statunitense come un mezzo di controllo “sicuro” per le zanzare e le mosche che si credeva fossero i “portatori” del virus della poliomielite. Ciò che, da allora, è stato del tutto cancellato dalla documentazione governativa è l’esatta corrispondenza del numero dei casi di bambini con sintomi di poliomielite acuta con il tasso di irrorazione di DDT, e l’altrettanto precisa corrispondenza della diminuzione dei casi di poliomielite umana dalla fine degli anni Quaranta fino agli anni Cinquanta, dopo il forte calo nell’uso del DDT. Nel 1953, un medico del Connecticut, Morton S. Biskind, aveva affermato in pubblico che “la spiegazione più ovvia per l’epidemia di poliomielite è che le malattie del sistema nervoso centrale … come la poliomielite sono in realtà le manifestazioni fisiologiche e sintomatiche dell’esposizione, attualmente in corso, della popolazione mondiale a veleni del sistema nervoso centrale, esposizione sponsorizzata dal governo e dall’industria.”

Il vaccino contro la poliomielite Salk era stato utilizzato per la prima volta nel 1955, ovvero due anni dopo il drammatico calo dei casi registrati di poliomielite. Questo fatto era stato convenientemente dimenticato quando era stata promossa la narrativa che il nuovo vaccino stava, da solo, eradicando la tanto temuta poliomielite.

Da medici e da altre persone erano state presentate al Congresso degli Stati Uniti prove evidenti sul fatto che esisteva una chiara correlazione tra le epidemie estive di poliomielite e i pesticidi contenenti metalli pesanti, come il DDT, usati durante l’estate. Erano state ignorate. La promozione del DDT come insetticida innocuo era stata così persuasiva che i bambini correvano dietro ai camion che lo spruzzavano sulle strade e anche le piscine venivano irrorate con il DDT, ritenuto innocuo. Campagne pubblicitarie molto efficaci asserivano che la mortale poliomielite veniva misteriosamente trasmessa dagli insetti e che il DDT sarebbe stata la protezione. Agli agricoltori veniva detto di spruzzare ripetutamente le loro mucche da latte con DDT per proteggerle dagli insetti pericolosi. Il DDT aveva quindi contaminato anche le forniture di latte. L’uso del DDT era esploso in tutti gli Stati Uniti alla fine degli anni ’40. Qualcuno aveva descritto così il fenomeno: “I genitori, preoccupati, facevano tutto il possibile per proteggere i propri figli. Temevano questo virus invisibile proprio come se stesse dando la caccia ai loro figli. Avevano trasformato le loro case in aree sterili, spruzzando in continuazione insetticidi e lavando le pareti con disinfettanti.” Ricorda qualcosa.

Salk e i Rockefeller

Le ricerche sul vaccino di Jonas Salk e del suo rivale, Albert Sabin, erano state finanziate dalla National Foundation for Infantile Paralysis, in seguito nota come March of Dimes. Salk, nel 1954, aveva convinto le autorità sanitarie statunitensi che il suo vaccino antipolio conteneva solo virus inattivati (IPV) ed era assolutamente sicuro. Era riuscito a convincere le autorità di regolamentazione che si sarebbe benissimo potuto fare a meno delle “costose e difficili procedure che erano state suggerite per la rilevazione di possibili residui di virus attivi” nel suo vaccino. Le prove sul campo del vaccino Salk erano state denunciate nel 1954 dal Journal of the American Statistical Association:  “… il 59% dei dati sperimentali si era rivelato inutile a causa della mancanza di controlli adeguati…” Quel rapporto era stato ignorato dal Dipartimento della Salute degli Stati Uniti e la National Foundation, nella primavera del 1955, aveva dichiarato che il vaccino Salk era pronto per essere distribuito alla popolazione.

Già nel 1955 erano emersi risultati allarmanti sul vaccino Salk. Questo vaccino, prodotto dai Cutter Laboratories, era stato somministrato ad oltre quattrocentomila persone, per lo più scolari. Dopo pochi giorni avevano iniziarono ad emergere i primi rapporti di paralisi. Dopo un mese, il programma di vaccinazione di massa contro la poliomielite aveva dovuto essere sospeso. Nel giugno del 1956, a Chicago, tra i bambini che avevano ricevuto il vaccino Salk, i casi di poliomielite avevano iniziato ad aumentare bruscamente. La National Foundation aveva inviato una lettera urgente ai suoi membri, esortandoli a “rassicurare sul fatto che l’attuale vaccino Salk è sicuro ed efficace per i pazienti, i genitori e tutti quelli nelle vostre comunità che ancora, in qualche modo, ne dubitino…”

Il vaccino Salk aveva causato settantamila casi di indebolimento muscolare, centosessantaquattro casi di paralisi grave e dieci decessi. Tre quarti delle vittime erano rimaste paralizzate in modo permanente. Il segretario alla sanità, all’istruzione e al welfare si era dimesso, come anche il direttore dell’NIH. L’incidente legato ai Cutter Laboratories era stato rapidamente minimizzato dal governo e le vaccinazioni erano riprese dopo 21 giorni di pausa utilizzando i vaccini dei Wyeth Labs. Anche questi ultimi avevano dato origine a casi di paralisi.

Tra il 1923 e il 1953, prima dell’introduzione del vaccino Salk, negli Stati Uniti il tasso di mortalità per la poliomielite era diminuito, in assenza di trattamenti preventivi, del 47%; l’Inghilterra aveva seguito un’evoluzione simile. A seguito dell’uso del vaccino Salk, nel periodo 1955 – 1963 i casi di poliomielite negli Stati Uniti erano aumentati del 50% dal 1957 al 1958 e dell’80% tra il 1958 e il 1959. La cosa era stata nascosta da un cambiamento nella definizione di poliomielite da parte del governo degli Stati Uniti, proprio come l’OMS e il CDC fanno oggi in Africa. Malattie che in precedenza erano state raggruppate sotto il termine comune di “poliomielite,” avevano iniziato ad essere segnalate come patologie distinte. Una di queste era la meningite asettica o virale, una malattia infettiva difficile da distinguere da quella causata dal poliovirus, o la mielite trasversa, una rara infiammazione del midollo spinale o la sindrome di Guillain-Barré. Erano il risultato delle tante tossine utilizzate nei vaccini? Il governo e l’industria dei vaccini non erano interessati a saperlo o a divulgarlo.

Infine, nel 1963, il governo degli Stati Uniti aveva sostituito il vaccino IPV di Salk con un vaccino antipolio orale attenuato (OPV) sviluppato da Albert Sabin. In quanto vaccino vivo, anch’esso era, ed è, in grado di causare ai suoi destinatari la poliomielite o i sintomi della poliomielite. Salk aveva testimoniato nel 1977 davanti ad una sottocommissione del Senato che il vaccino antipolio orale Sabin era responsabile della maggior parte dei casi di poliomielite negli Stati Uniti dall’inizio degli anni ’60.

L’eugenetica dei Rockefeller?

La National Foundation for Infantile Paralysis, che, negli anni ‘50, aveva finanziato sia Salk che il suo rivale Sabin per lo sviluppo dei vaccini antipolio, era gestita da due medici del Rockefeller Institute for Medical Research: il dottor Henry Kumm, che aveva trascorso 23 anni al Rockefeller Institute, e il dottor Thomas Rivers.

Henry Kumm era entrato a far parte della National Foundation nel 1951, al culmine dell’epidemia di poliomielite. Nel maggio 1953, Kumm era diventato direttore della ricerca sulla poliomielite al NFIP. In particolare, durante la Seconda Guerra Mondiale Kumm aveva prestato servizio come consulente civile del chirurgo in capo dell’esercito americano in Italia, dirigendo studi sul campo sull’uso del DDT contro le zanzare della malaria.

Thomas Rivers era stato, dal 1922, capo del reparto di malattie infettive presso il Rockefeller Institute for Medical Research, diventando poi direttore dell’istituto nel 1937. Come presidente dei comitati di ricerca e consulenza sui vaccini per la National Foundation for Infantile Paralysis, aveva supervisionato gli studi clinici sul vaccino di Jonas Salk del gruppo del dottor Kumm. Si potrebbe dire che la National Foundation fosse il paravento di un imponente progetto di vaccinazione contro la poliomielite voluto dai Rockefeller.

L’esperto di poliomielite, David Oshisky, ha dichiarato: “In verità, la poliomielite non è mai stata la tragica epidemia raffigurata dai media, nemmeno al suo apice negli anni ‘40 e ‘50. In quegli anni, i bambini morivano dieci volte di più per incidenti e tre volte di più di cancro. Lo status speciale della poliomielite era dovuto, in gran parte, agli sforzi della National Foundation for Infantile Paralysis, meglio conosciuta come March of Dimes, che aveva utilizzato le più recenti tecniche di pubblicità, raccolte fondi e ricerche motivazionali per trasformare una malattia orribile, ma relativamente rara, nella più temuta patologia dell’epoca. Il colpo di genio della National Polio Foundation era stata la sua capacità di evidenziare la poliomielite come patologia degna di un’attenzione particolare, facendola sembrare più minacciosa di altre malattie.” La National Foundation dell’epoca era gestita da medici Rockefeller. Questo è esattamente ciò che sta facendo la Fondazione Gates con il suo super-vaccino antipolio orale in Africa, dove la poliomielite era quasi scomparsa prima della campagna di vaccinazione di massa voluta dall’OMS e da Gates.

In questo caso, il legame all’eugenetica e a pericolosi vaccini sembra il comune denominatore tra i Rockefeller e Bill Gates, che, sotto molti aspetti, è semplicemente l’erede e il continuatore del mortale lavoro dei Rockefeller nel campo dell’eugenetica. Tutto ciò dovrebbe far riflettere, prima di considerare come una buona verità scientifica le dichiarazioni di Bill Gates sul coronavirus e sui suoi vaccini preferiti.

F. William Engdahl

Fonte: journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2020/09/28/gates-vaccine-spreads-polio-across-africa/
28.09.2020
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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