L’Ashwagandha (withania somnifera), conosciuta anche come ginseng indiano, è una pianta della medicina ayurvedica utilizzata da tempo per sostenere la memoria e le performance fisiche e cognitive.
Una recente revisione sistematica con metanalisi ne mette in luce anche il benefico effetto su ansia e stress. Nella ricerca sono stati inclusi 12 articoli con una dimensione totale del campione di 1002 partecipanti di età compresa tra 25 e 48 anni che hanno mostrato come la supplementazione di Ashwagandha abbia ridotto in modo statisticamente significativo ansia e livello di stress rispetto al placebo. Gli autori parlano di effetto favorevole dell’integrazione sull’ansia fino a 12.000 mg/die e sullo stress alla dose di 300-600 mg/die. Precisano, tuttavia, che sono necessari ulteriori studi per stabilire con fermezza l’efficacia clinica della pianta.
Altri lavori scientifici suggeriscono una potenziale applicazione di estratti di Ashwagandha in determinate condizioni neuropsichiatriche come disturbi ossessivo compulsivi, schizofrenia, disturbi da deficit di attenzione e iperattività e disturbi da dipendenza.
I benefici deriverebbero dagli effetti antiossidanti e antinfiammatori della pianta e dalla modulazione del GABA e del glutammato nonché di altri neurotrasmettitori. Inoltre, estratti di Ashwagandha sembrano migliorare il funzionamento cognitivo post lesione cerebrale ed essere in grado di aiutare in caso di demenza. I ricercatori comunque sono cauti poiché la quantità di studi randomizzati in questo campo è ancora scarsa e sottolineano che è necessario indagare ulteriormente prima che raccomandazioni cliniche in neuropsichiatria su questa pianta possano essere formulate con sicurezza.
Invece negli ultimi anni abbondano gli studi, sia in vitro che in vivo, che stanno evidenziando sempre più le proprietà antitumorali e immunomodulanti dell’Ashwagandha. Un precedente articolo che ne parla è leggibile QUI.
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VB