“Army of 2030” per il dominio USA nel mondo

Di Alessandro Fanetti per ComeDonChisciotte.org

In questo scontro decisivo e senza esclusione di colpi fra chi difende l’ordine unipolare sorto dalle ceneri della Guerra Fredda e chi aspira alla creazione di un ordine globale dominato da poli geopolitici diversi, il fattore militare non può ovviamente essere accantonato.

Il conflitto in Ucraina e i venti di guerra intorno a Taiwan, così come la crisi in Niger, sono lì a dimostrarlo in modo lampante.

Tutte le Grandi Potenze (e non solo), dunque, hanno aggiornato e stanno aggiornando le proprie linee guida strategiche anche da questo punto di vista.

Non fanno eccezione, chiaramente, gli Stati Uniti d’America. Con la loro aspirazione a mantenere la leadership globale anche per i decenni a venire.

È in quest’ottica che è nata la “National Security Strategy 2022”[1] e le sue “propaggini” successive, fra le quali una delle più significative è senza dubbio quella riguardante l’esercito: “Army of 2030”.

Essa non è niente di meno che il Piano Strategico delle Forze Armate USA. Il documento “RE” sulla base del quale Washington proverà a garantirsi superiorità militare anche in futuro. In primo luogo nei confronti dei propri rivali strategici e/o sistemici: in primis Russia e Cina.

Un documento di 3 pagine dove viene chiarito quali sono le sfide imprescindibili da affrontare affinché le Forze Armate statunitensi siano in grado, anche in futuro, di giocare un ruolo da protagonisti nelle dinamiche geopolitiche globali.

Di seguito il Documento completo:

Esercito del 2030 [2]

“Army of 2030”

Mentre l’Esercito esce dai conflitti in Iraq e Afghanistan e si concentra di nuovo sulla sfida della Cina e sulla minaccia acuta della Russia, i leader dell’Esercito stanno dirigendo la riorganizzazione e l’innovazione tecnica più significativa dalla fine della Guerra Fredda – assicurando che i nostri avversari non possano superarci sui campi di battaglia tradizionali, come l’Ucraina, o sulle nuove frontiere dello spazio e del cyberspazio. Il mondo sta cambiando e l’Esercito sta cambiando con esso.

Sui campi di battaglia del futuro, l’Esercito del 2030 deve:

– Acquisire sensori per vedere di più, più lontano e in modo più persistente dei nostri nemici.

– Concentrare rapidamente forze da combattimento altamente letali e a bassa – individuazione, in posizioni “disperse”, per sopraffare gli avversari in un luogo e in un momento di nostra scelta.

– Fornire fuoco di precisione e a più lungo raggio come parte della Forza congiunta per colpire obiettivi in profondità e forze nemiche in massa.

– Proteggere le nostre forze da attacchi aerei, missilistici e di droni.

– Essere al sicuro da attacchi informatici ed elettronici nemici per comunicare e condividere in modo affidabile i dati con noi stessi, i partner e le forze armate.

– Assicurarci di poter sostenere la lotta su terreni contesi e nel tempo.

Per far fronte all’evoluzione della minaccia, l’Esercito sta affrontando una trasformazione, che avviene una volta per generazione, per sviluppare la capacità di far convergere gli effetti a terra, nell’aria, nel mare, nello spazio e nel cyberspazio. Questa trasformazione comprende investimenti nel nostro personale, la riorganizzazione delle nostre forze, lo sviluppo di nuovi equipaggiamenti e l’adozione di nuovi concetti su come combattere che consentono all’Esercito di mantenere la superiorità su qualsiasi potenziale avversario.

Persone: Il vantaggio militare dell’esercito statunitense

Più di ogni altro settore, l’Esercito degli Stati Uniti si affida a squadre coese, altamente addestrate, disciplinate e in grado di combattere e vincere. Per mantenere una forza di qualità, dobbiamo trasformare il modo in cui reclutamento, l’addestramento, la formazione e la preparazione dei figli e delle figlie d’America per un campo di battaglia sempre più complesso. L’Esercito sta costruendo un sistema di gestione del personale del XXI secolo, basato sui dati, per trasformare le modalità di identificazione, sviluppo e gestione del personale. per trasformare il modo in cui identifichiamo, sviluppiamo e gestiamo i talenti che sono la base del nostro vantaggio militare. Invece dell’utilizzo del sistema dell’era industriale, il quale assegnava le persone ai loro posti di lavoro in base a pochi fattori, l’Esercito del 2030 prenderà in considerazione le competenze, l’istruzione, le esperienze e le caratteristiche personali; così da abbinare gli individui alle posizioni in cui possono contribuire al meglio.1 L’Esercito sta anche investendo in programmi e formazione per migliorare il modo in cui i leader identificano i propri punti di forza e di debolezza e per consentire alle organizzazioni e alle persone di prosperare.2

L’esercito del 2030 sfrutterà i progressi della tecnologia della realtà virtuale e delle simulazioni per addestrarsi in ambienti più realistici a costi più bassi e con rischi ridotti per le nostre Forze Armate. Con gli investimenti che stiamo facendo, l’Esercito addestrerà i soldati in ambienti simulati, dove potranno interagire con e prevalere contro minacce e scenari illimitati, migliorando la preparazione dalla più piccola unità alla più grande formazione. L’Esercito del 2030 migliorerà il nostro impegno di lunga data nei confronti dei soldati che servono, non solo con la gratitudine per i loro sacrifici, ma con investimenti per il loro futuro. Oltre agli investimenti nell’istruzione avanzata, nella salute e nella forma fisica complete e nello sviluppo di competenze che li avvantaggeranno per tutta la vita, l’Esercito sta trasformando il modo in cui proteggiamo i soldati, i civili e le famiglie da comportamenti dannosi. L’Esercito è in prima linea per sviluppare sforzi di prevenzione per il suicidio, i crimini sessuali e l’estremismo, rafforzando al contempo i nostri sistemi di supporto per assistere le persone colpite.

Trasformare il modo in cui ci organizziamo

Per rimanere la forza di terra dominante sui campi di battaglia del 2030, l’Esercito sta cambiando il modo in cui si organizza, si equipaggia e combatte. Dopo due decenni in cui si è concentrato sulle brigate che, a turni, entravano e uscivano dall’Iraq e dall’Afghanistan, l’Esercito sta spostando la sua attenzione organizzativa su formazioni più grandi, più capaci di lavorare con i nostri servizi fratelli, alleati e partner in tutto il mondo. Gli eserciti di teatro, i corpi e le divisioni otterranno il personale, l’organizzazione e gli equipaggiamenti necessari per interrompere e sconfiggere la capacità dell’avversario di raggiungere i propri obiettivi. Questi investimenti organizzativi vengono moltiplicati sfruttando i progressi dell’analisi dei dati commerciali per migliorare la velocità e l’accuratezza del processo decisionale dei leader. Il nostro studio e la nostra analisi dei recenti conflitti, esercitazioni, simulazioni e addestramenti indicano che i comandanti di brigata devono concentrarsi completamente sulla vittoria nello scontro ravvicinato. Per consentire ai leader di prima linea di concentrarsi sul combattimento ravvicinato, i comandanti di divisione e di corpo d’armata avranno la responsabilità e la capacità di visualizzare il quadro generale. Le divisioni e i corpi d’armata devono essere in grado di impiegare e allocare la crescente gamma di armi letali e non letali per attaccare il nemico in tutti i settori.

Evoluzione del modo di combattere

Mentre l’Esercito rifocalizza le proprie priorità, passando dal focus sui conflitti in Medio Oriente a quello sui Paesi più vicini, dobbiamo adattarci ai cambiamenti della tecnologia e delle capacità nemiche e ripensare a come dissuadere i nostri avversari dall’usare la forza per raggiungere i loro obiettivi. Sappiamo che le forze di terra di prima linea – in grado di far convergere gli effetti da terra, aria, mare, spazio e cyberspazio – complicano le decisioni dei nostri avversari, interrompono le loro azioni e assicurano i nostri alleati e partner. Sia nel Pacifico che in Europa, il controllo dei nodi chiave del dominio terrestre sarà necessario per vincere in combattimenti su larga scala. L’Esercito del 2030 deve equipaggiare le sue forze con capacità nuove e diverse. Molti sistemi attuali sono stati sviluppati durante la Guerra Fredda. Per sconfiggere i nostri avversari sul campo di battaglia moderno, l’Esercito sta sviluppando equipaggiamenti più nuovi e avanzati e sta incorporando tecnologie all’avanguardia per permetterci di vincere sui campi di battaglia del futuro:

– Stiamo sviluppando una rete di sensori connessi, con equipaggio e senza equipaggio, che ci permetterà di vedere di più, più lontano e più a lungo dei nostri nemici.3

– Forniremo veicoli da combattimento più veloci e più resistenti, compresi sistemi robotici senza equipaggio in grado di fornire una maggiore potenza di fuoco.4

– Dispiegheremo nuovi missili in grado di viaggiare a velocità ipersoniche, aumentando il raggio d’azione e la capacità di evitare i tradizionali sistemi di difesa aerea.5

– Sfrutteremo il potenziale dei laser ad alta energia e delle onde elettromagnetiche per sistemi mobili di difesa aerea a corto raggio.6

– Stiamo innovando, attraverso esperimenti come il “Progetto Convergenza”, per trasformare l’Esercito in una forza incentrata sui dati, dove i comandanti a tutti i livelli abbiano le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni.

– Infine, stiamo trasformando il modo in cui sosteniamo la battaglia ripensando il modo in cui l’Esercito fornisce e utilizza la logistica e il supporto, con veicoli e quartier generali più leggeri e resistenti al clima7.

Modernizzazione per un futuro incerto

Mentre ci trasformiamo per il conflitto futuro, stiamo anche impostando l’Esercito su un percorso strategico sostenibile, che bilanci gli investimenti generazionali che stiamo facendo per le sfide future alle realtà del nostro ambiente fiscale. La Nazione dipende dall’Esercito degli Stati Uniti per rispondere a un’ampia gamma di missioni in Patria e all’estero. Dobbiamo modernizzarci in modo sostenibile, mantenendo la prontezza ora e trasformandoci al tempo stesso al ritmo delle risorse disponibili. Ciò richiederà scelte difficili circa il ritmo della modernizzazione e il rischio che ci assumiamo per tracciare una rotta a lungo termine per integrare i nuovi ritrovati mantenendo la nostra capacità di rispondere alle crisi. Raramente nella storia dell’Esercito abbiamo assistito a cambiamenti tanto significativi. Mentre ci trasformiamo per affrontare un futuro incerto, dobbiamo adattare il modo in cui reclutiamo e manteniamo i talenti, il modo in cui ci organizziamo e il modo in cui combattiamo per garantire che l’Esercito del 2030 sia pronto a vincere quando la Nazione lo richiederà. Winning matters.

1. L’Integrated Personnel and Pay System – Army (IPPS-A) diventerà il sistema di gestione totale del personale dell’Esercito […]. L’aggiornamento fornisce a tutti i componenti dell’Esercito la capacità di gestire i talenti e lo sviluppo delle carriere.
2. Il Commander Assessment Program (CAP) valuta la capacità degli alti dirigenti di guidare le organizzazioni più importanti dell’Esercito. Il programma è stato avviato nel 2019 e si è costantemente ampliato ogni anno, con la previsione di una struttura permanente e del personale di stanza a Fort Knox […]. Il Progetto Athena fornisce ai giovani leader un feedback sulle competenze, le capacità e le tendenze che possiedono man mano che progrediscono nella loro carriera. Lo strumento di valutazione viene utilizzato per ufficiali, warrant officer e sottufficiali in ogni fase della loro formazione militare professionale.
3. I veicoli aerei senza pilota hanno dimostrato in Ucraina l’importanza dei sensori persistenti. L’Esercito sta investendo in sistemi come il Future Tactical Unmanned Aircraft System (FTUAS), il Future Unmanned Aircraft System (FUAS) – Air Launched Effects (ALE) e l’High Accuracy Detection and Exploitation System (HADES).
4. L’Esercito inizierà a schierare i veicoli blindati multiuso (AMPV) […]. L’Esercito ha recentemente assegnato un contratto per la messa in campo del Mobile Protected Firepower (MPF), che fornirà alle unità di fanteria una potenza di fuoco blindata. Stiamo sperimentando la tecnologia dei veicoli da combattimento robotici, con l’obiettivo di fornire una capacità iniziale entro il 2030.
5. L’Esercito sta sviluppando quattro sistemi di fuoco a lungo raggio: Missile d’attacco di precisione (PrSM), Cannone a raggio esteso (ERCA), Arma ipersonica a lungo raggio (LRHW) e Capacità a medio raggio (MRC).
6. L’Esercito sta sviluppando laser ad alta energia da 50 kW per la Maneuver-Short Range Air Defense (M-SHORAD DE) e la Indirect Fire Protection Capability (IFPC-DE). L’Army Rapid Capabilities and Critical Technologies Office sta sperimentando un laser ad alta energia da 300 kW.
7. L’Esercito sta modernizzando la propria flotta di moto d’acqua per fornire versioni pesanti e leggere che consentano l’esecuzione di logistica contestata nel Pacifico. L’Esercito sta sperimentando veicoli da combattimento ibridi e ad alimentazione alternativa per le forze schierate, così da ridurre la domanda di carburante.

Di Alessandro Fanetti per ComeDonChisciotte.org

Alessandro Fanetti, studioso di geopolitica e relazioni internazionali, autore del libro Russia: alla ricerca della Potenza perduta (Edizioni Eiffel, 2021).

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13.08.2023

NOTE

[1] Biden-Harris Administration’s National Security Strategy.pdf (whitehouse.gov).

[2] Link originale con testo in Inglese: army-2030-information-paper.pdf.

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A cura del gruppo CDC Geopolitica