Analisi rapidissima per punti, poiché le chiacchiere stanno a zero:
- La vittoria di Alessandra Todde è di 0,4 punti percentuali. Non un trionfo, ma quanto basta per governare, eviterei però trionfalismi (che invece vediamo ridondanti sui canali televisivi).
- Il PD, in particolare, racimola un 13,8% che tutto è tranne che un bel risultato. Ma, tant’è, ha vinto la coalizione con bel 10 partiti di varia natura e grandezza, e quindi passa tutto in cavalleria.
- FDI perde: col 13,6% gli elettori hanno dato un avvertimento pesantissimo alla premier. Politiche interne da neoliberali incalliti, abbracci con la Von der Leyen, accordi scritti con Zelensky non hanno aiutato, come la campagna elettorale meloniana troppo personalizzata. Sarà meglio virare immediatamente, altrimenti alle Europee andrà ancora peggio.
- Con il 7,8% il M5S galleggia che è una meraviglia, e piazza come Presidente di Regione una sua persona. Bravo Conte, ripeterà l’esperimento fino a che gli converrà, e poi cambierà repentinamente strategia: Schlein è avvertita.
- Lega e Forza Italia che insieme arrivano a valere il 10%. In particolare, la Lega ha preso il 3,7%. Due partiti che nella loro storia sono andati dalle stelle alle stalle, e però non hanno capito il perché, tanto è vero che continuano con gli errori. La gente non ha votato per politiche di sinistra realizzate da partiti di destra, e non ha votato per uomini politici che si contraddicono in continuazione o che, peggio, sembrano essere poco interessati a fare gli interessi degli italiani. Prendano nota i leader delle rispettive formazioni.
- +Europa e Azione veleggiano sul 1,5% dell’irrilevanza, ma loro non lo sanno, e si danno sempre un gran da fare.
- L’astensione al 48% non interessa a nessuno. La metà dei sardi non ha trovato partiti votabili, o è semplicemente indifferente, ma ciò non conta per chi è stato eletto. Dura da accettare, ma è così.
Così è, se vi pare.