ACHTUNG ALLE TRAPPOLE ANTIFASCISTE E MELONIANE: AL VARCO ERAVAMO E SAREMO SOLI

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Di Konrad Nobile per ComeDonChisciotte.org

Mercoledì 28 febbraio il presidente del Consiglio, nel corso di un’intervista condotta dal direttore del TG2, ha dichiarato di non essere disposto a prendere lezioni da quelli che, precedentemente al governo, facevano inseguire gli italiani dai droni o “sparavano con gli idranti sui lavoratori seduti a terra”.

Questa è stata la sferzata che la premier Meloni ha rivolto alle opposizioni parlamentari impegnate strumentalmente nell’incalzarla sulle cariche pisane della Celere.

Il tema della carica degli uomini del Reparto Mobile sugli studenti di Pisa è diventato infatti oggetto di interessate strumentalizzazioni sia da parte dei partiti d’opposizione, PD e 5 Stelle in primis, che naturalmente dei molti figuri, partitini e movimenti sinistri dal manto più radicale e “antagonista”, avvezzi a gridare come papere all’onnipresente “pericolo fascista” e alla democrazia sotto attacco. Realtà, queste, tanto pronte a stringere il pugno contro il “fantafascismo” quanto a sostenere i più grandi scempi (come il fanatismo LGBTQIA+) e ad avvallare le più plateali privazioni di libertà, queste sì veramente di stampo fascista, della nostra storia recente e le correlate politiche discriminatorie, manifestatesi con l’introduzione delle tessere verdi e degli obblighi vaccinali.

In merito ai fatti di Pisa è intervenuto persino Mattarella, che avrebbe sentenziato “l’autorevolezza non si misura sui manganelli”, dando ulteriore linfa istituzionale ad una polemica mediatizzata che ha fatto di qualche brutto colpo di sfollagente un immane e immotivato pestaggio, narratoci da taluni come sintomo di una linea illiberale e intollerante dell’attuale Consiglio dei Ministri di destra.

Ciò sul quale voglio soffermarmi non è tuttavia né il dispiacevole fatto di Pisa, sul quale sono state spese già tante parole, né quest’ennesima puntata dell’endemico giochino sinistra vs. destra. Vorrei piuttosto porre la lente d’ingrandimento proprio sulla sopra indicata dichiarazione, relativa alla vicenda, che Giorgia Meloni ha rilasciato al TG2.

Il riferimento fatto dalla premier è chiaramente rivolto ai controlli psicotici applicati durante il regime di confinamento domiciliare collettivo chiamato lockdown, che toccarono come ben sappiamo inauditi apici di parossismo securitario (tra cui i controlli aerei sulla popolazione), e al violento sgombero poliziesco del presidio anti green pass al porto di Trieste.

Tra gli autori di queste politiche e nefandezze spiccano proprio quei partiti che ora, con una grande dose di ipocrisia, abbaiano contro il governo accusandolo di autoritarismo o di fascismo.

Governo Conte II (espressione proprio di PD e 5 Stelle) prima e Governo Draghi d’unità nazionale poi (sostenuto da tutti fuorché, almeno formalmente, Fratelli D’Italia) sono stati infatti gli esecutivi responsabili dell’infame gestione pandemica, che ha visto l’instaurazione nientemeno che di una forma di apartheid e che non ha certamente lesinato repressione nei confronti di ogni forma di dissenso. A riprova di ciò si vadano a vedere, oltre alle manganellate inferte a Roma piuttosto che a Trieste, le modalità dei fermi nei cortei anti Green Pass milanesi (documentati dalla piattaforma video “Local Team”) e la marea di procedimenti penali avviati contro una moltitudine di manifestanti No Green Pass in tutta Italia.

Tuttavia, sebbene la Meloni possa apparentemente permettersi tali invettive, essendo stato il suo partito escluso dalle precedenti compagini governative, bisogna ricordare come l’opposizione di Fratelli D’Italia sia stata farsesca e assai accondiscendente verso le politiche dei suoi (ed in particolare del suo) predecessori. Ella stette fuori dal governo Draghi proprio come, nel 2011, la Lega di Salvini si tenne fuori dal precedente governo d’unità nazionale di Monti, in maniera cioè funzionale al sistema, essendo questo sempre bisognoso di una finta opposizione che raccolga e incanali i malumori della popolazione.

La signora Meloni è stata bene alla larga dalle “maleodoranti” piazze no Pass (1) e ha avuto un approccio alquanto timido persino nel ridicolo teatrino della contestazione parlamentare.

Mai nulla di concreto fece il suo partito contro misure come il Green Pass e mai si è percepita una reale presa di posizione in solidarietà delle vittime della precedente (e perdurante) repressione. Tuttora le famigerate multe comminate agli over 50 non vaccinati non sono state cancellate dall’attuale governo, bensì solamente sospese e, quindi, potenzialmente riproponibili in futuro.

Se la fiamma tricolore avesse fatto concreta opposizione ai governi Conte e Draghi e avesse sostenuto in maniera tangibile il dissenso, la premier potrebbe oggi dire con autentica coerenza frasi come quelle rilasciate a Rai 2. Tuttavia FDI non ha fatto altro, come ci si poteva aspettare, che giocare il suo ruolo nella ingannevole messa in scena politico-istituzionale e, annusandone l’opportunità, prepararsi per succedere a Draghi conquistandosi la fiducia e l’endorsement degli ambienti che contano, garantendo ad essi asservimento, fedeltà e continuità alle principali linee dettate dal predecessore.

Si prenda ad esempio il fervore atlantista e filo-ucraino del governo Meloni, perfettamente in sintonia con i diktat dei padroni d’oltreoceano e con il posizionamento internazionale dell’Italia imposto dal falco Draghi, e dal governo d’unità nazionale tutto, a seguito dell’intervento russo in Ucraina nel febbraio 2022.

Nonostante questo alle ultime elezioni Giorgia Meloni ha sicuramente beneficiato del voto di molti contrari alla gestione pandemica che, in ogni modo, hanno trovato nell’apparente e formale non coinvolgimento di FDI al governo Draghi un segnale di fiducia e speranza.

Ora, all’avvicinarsi delle elezioni europee, ecco che astutamente il Presidente del consiglio, replicando argutamente a PD e pentastellati, ha colto l’opportunità per ravvivare le simpatie nei suoi confronti di una quota (spero piccola) di “anti lockdown” e “no green pass”.

Sarebbe stato abbastanza sorprendente, in assenza di appuntamenti elettorali, sentire un riferimento come quello di mercoledì 28. La tendenza generale, nella politica istituzionale quanto nella comune quotidianità, è infatti quella di evitare il più possibile di ricordare i traumatici nodi spinosi del periodo pandemico, imponendo una sorta di rimozione di essi dalla memoria collettiva (nei limiti del possibile).

Invero è come se ci fosse un’inclinazione di tutta la società ad allontanare i ricordi della pandemia e, ancor di più, delle misure liberticide e discriminatorie introdotte, aggirandoli e facendo finta di nulla.

La fame di voti ha però prevalso e, nonostante tutto, la premier ha giocato questa scomoda carta in suo favore.

È bene però che i c.d. no pass, così come tutti quelli che avvertono la morsa sempre più stretta sulla gola dell’umanità, comprendano quale sia stato il ruolo di Meloni & Co. nella questione Covid, ossia quello di complice e di finta opposizione (peraltro assai blanda anche nella forma) utile al sistema di potere in essere.

Nei palazzi romani piuttosto che nei grattacieli di Bruxelles, chiunque vi trovi alloggio, non si possono che servire le volontà dei potentati del grande capitale nazionale (grandi società e gruppi industriali), della potenza imperiale statunitense e del più ampio “occidente collettivo”.

Chiunque sia stato infinocchiato dal solito teatrino alle precedenti elezioni non torni ad esserlo ora, bensì si rinfreschi la memoria e non si lasci ammaliare da uscite come quelle pronunciate al TG2, così come da tutta la pantomima offertaci dai vari schieramenti democratico-borghesi, di destra come di sinistra, ai quali spesso e volentieri finiscono per accodarsi pure molte realtà extraparlamentari, magari sotto una veste di parvente radicalità, come ad esempio la gran parte della galassia degli “antagonisti”.

Non c’è stato alcun paladino a difenderci dalle politiche criminali imposte durante la c.d. pandemia e non ce ne sarà nessuno nelle presenti e future offensive liberticide e antiumane.

Solo noi possiamo, maturando, accumulando consapevolezza e organizzandoci, salvare noi stessi dalle innumerevoli offensive rivolteci contro. Solo un nostro risveglio, una nostra mobilitazione, solo prendendo i nostri destini nelle nostre mani.

Rifiutiamo, denunciamo e stacchiamoci quindi dalle retoriche di questi politicanti, maestri nel lisciare il pelo per ottenere il nostro miserabile voto e intortarci nei loro giochi.

Sì, PD e 5 Stelle sono degli sporchi ipocriti, probabilmente anche più degli altri, ma ricordiamoci che al varco IV, molo VII, la Meloni non c’era.

Di fronte agli idranti e agli scudi c’eravamo noi, gente comune, e i portuali, da soli.

Di Konrad Nobile per ComeDonChisciotte.org

28.02.2024

Konrad Nobile è un giovane studente lavoratore, al tempo attivo nel movimento Contro Il Green Pass e membro della rete Studenti Contro Il Green Pass. Ora continua la sua militanza in alcune delle realtà giovanili reduci del movimento.

NOTE

(1) Questo aggettivo, attribuito alle proteste contro la tessera verde, lo lessi ai tempi in un documento redatto della direzione di un noto sindacato di base italiano

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