Un cupo anniversario – il decennale dell’inizio della crisi finanziaria globale

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DI VALENTIN KATASONOV

fondsk.ru

Di chi è la colpa e cosa aspettarsi?

Il flusso della vita si sta accelerando e talvolta dimentichiamo quanto accaduto un anno fa. Soprattutto – dieci anni fa. Un decennio fa è iniziata la crisi finanziaria mondiale. Dapprima (dal 2007), si è sviluppata negli Stati Uniti come una crisi sul mercato dei mutui ed è stata percepita come una crisi americana. Ricordo come nella primavera del 2008, l’allora Ministro delle Finanze Aleksej Kudrin, a quanto si dice, millantava la Russia come”un’isola di stabilità”, non si sarebbe verificata una crisi in Russia.

Tuttavia, nel settembre 2008, gli eventi hanno spinto la crisi fuori dall’America, e in autunno ha colpito dolorosamente la Russia. In tutto il mondo, la crisi è continuata fino alla fine del 2009, il PIL mondiale è diminuito nel 2009 allo 0,8%. Questo è stata l’unica recessione a livello mondiale nell’intera storia del dopoguerra.

In termini di portata e intensità, la crisi del 2008-2009 è comparabile alla crisi economica mondiale degli anni ’30. La stessa cosa ha avuto avvio nell’ottobre del 1929 con il crollo alla Borsa Valori di New York, l’anno seguente ha iniziato ad acquisire portata mondiale, e dal 1933 è diventato una depressione economica mondiale che ha avuto prosieguo fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Lo scatenamento di una nuova guerra mondiale da parte dei padroni del denaro ha perseguito, tra le altre cose, un obiettivo economico pienamente definito: scongiurare una crisi generale che potesse seppellire il capitalismo.

Torniamo al settembre 2008. Negli Stati Uniti, ci sono stati due eventi che hanno scioccato il mondo. Il primo di essi, il crollo delle agenzie ipotecarie statunitensi Fannie Mae e Freddie Mac, è avvenuto il 7 settembre. E il 15 settembre è avvenuta la bancarotta della banca d’investimenti Lehman Brothers, che era un simbolo del potere di Wall Street. A proposito delle banche di questo tipo, è stato affermato che erano “troppo grandi per fallire”. Tuttavia, il 15 settembre si è verificato il fallimento. Anche le banche più potenti in America hanno percepito la loro vulnerabilità. Dopo un po’ sono state definite le somme dei debiti (la maggior parte dei quali era rimasta insoluta, portando a una reazione a catena di fallimenti). Ammontavano a 613 miliardi di dollari, oltre a 155 miliardi di dollari di debito per le obbligazioni. L’Indice Dow Jones è diminuito di oltre 500 punti in un giorno; questo è stato il calo più forte dopo l’attacco dell’11 settembre 2001.

Successivamente, sia i regolatori finanziari degli Stati Uniti, sia gli esperti indipendenti hanno chiarito le ragioni del crollo di Lehman Brothers, in cui, come in una goccia d’acqua, si sono riflesse le cause generali della crisi finanziaria globale.

Le statistiche mostrano bene l’imprudenza dei proprietari e dei top manager di Lehman Brothers. Il capitale proprio della banca era solo del 3%, in relazione alla valuta del suo bilancio (l’ammontare degli attivi e dei passivi). Inoltre, gli attivi ingenti gestiti dalla banca, non hanno avuto ripercussione alcuna nel suo bilancio. La maggior parte degli attivi “invisibili” era rappresentata da strumenti finanziari derivati. Il volume degli attivi “invisibili” era circa 50 volte superiore rispetto agli attivi riportati nel bilancio della banca. La banca gestiva attivi che superavano 1500 volte il capitale proprio della banca. Cosa c’è dietro a queste cifre?

Prima di tutto, l’avidità dei banchieri (degli azionisti, dei top manager), abituati a ricevere enormi bonus. Richard Fuld, amministratore delegato della banca, tra gli anni 2000-2007,ha ricevuto sotto forma di stipendi e bonus circa mezzo miliardo di dollari. Si cela dietro le cifre e l’insolente fiducia dei banchieri che la possono fare franca,perché i regolatori finanziari non faranno affondare la banca. Richard Fuld e altri top manager di Lehman Brothers, dopo il crollo di questa banca, non sono stati condotti alla responsabilità giuridica. Alcuni osservatori hanno spiegato ciò, per il fatto che l’indagine avrebbe potuto mettere in luce molti complici nella truffa bancaria.

In primo luogo, il Federal Reserve System statunitense, la Securities and Exchange Commission statunitense, la Commodity Futures Trading Commission statunitense, la National Futures Association, la Securities Investor Protection Corporation e altri regolatori finanziari statunitensi. Queste sono incaricate a regolare il mercato finanziario e a controllare i suoi partecipanti, ma questo non valeva per Lehman Brothers.

In secondo luogo, la Federal Reserve statunitense ha svolto un ruolo speciale. Più precisamente, i suoi leader Alan Greenspan (1987-2006) e Ben Bernanke (2006-2014). Queste due persone (soprattutto la prima) hanno contribuito al pieno sviluppo del mercato dei derivati ​​OTC, che era in gran parte al di fuori del campo di applicazione della Fed e di altri regolatori finanziari. Dal 1986 alla fine del 2005, il valore nominale dei derivati ​​è aumentato a livello mondiale di quasi 400 volte, e di 4 volte negli ultimi quattro anni di questo periodo. Secondo il rapporto della Banca dei regolamenti finanziari(1), il valore nominale di tutti i contratti derivati ​​nel mondo, alla fine del 2005, era di 342 trilioni di dollari con un PIL statunitense di 12,5 trilioni di dollari. Più della metà di tutti i derivati ​​erano contabilizzati da tre o quattro banche di Wall Street, e Lehman Brothers era una di loro. Sebbene anche Greenspan avesse lasciato la presidenza della Federal Reserve un anno e mezzo prima che iniziasse la crisi, ne ha dovuto avuto rispondere per il biennio 2007-2008 davanti Congresso degli Stati Uniti. È stato dimostrato che Greenspan, nel corso dei 19 anni come Presidente della Federal Reserve statunitense, stava preparando le condizioni per la crisi. Tuttavia, Greenspan non si è strappato i capelli dalla testa. Si dice che, da quel momento in poi, tiene lezioni alle università americane, condivide la sua esperienza con i giovani. Nassim Nicholas Taleb, autore del libro best-seller “The Black Swan” (n.d.T. pubblicato in Italiano con il titolo “Il cigno nero”), ha definito Greenspan, “il principale parassita [del sistema] economico di tutti i tempi e di tutti i popoli”.

In terzo luogo, l’elenco dei colpevoli dovrebbe includere i revisori dei conti. Si prenda il rapporto annuale della banca Lehman Brothers per il 2007. Nel rapporto si vede la conclusione della famosa società di revisione dei conti Ernst & Young. Questa società ha condotto per sette anni (dal 2001) revisioni dei conti della banca e ha sempre dato conclusioni positive. Nei rapporti si susseguivano costantemente le parole: “conseguimenti record”, “risultati fantastici”, “gestione di talento”. Le vittime del crollo di Lehman Brothers hanno intentato cause legali nei tribunali contro Ernst & Young. Causa contro questo revisore è stata presentata anche dal Procuratore generale dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ma, come nel caso di Alan Greenspan, i top manager e i partner di Ernst & Young non si sono strappati i capelli dalla testa. Da quel momento in poi questa azienda rientra tra le “Big Four”(2) delle società di revisione dei conti a livello mondiale, i cui membri comprendono che è possibile continuare a trarre, con impunità, conclusioni necessarie ai clienti.

In quarto luogo, Lehman Brothers non ha lesinato sulla pubblicità di vario tipo: alla televisione, su Internet, su giornali e riviste, all’esterno (cartelloni pubblicitari e striscioni stradali, loghi bancari su tutto ciò che si può immaginare).  Lavoravano per la pubblicità anche le agenzie di rating, che compongono le “Big Three”(3) che, prima del settembre 2008, avevano esposto valutazioni più alte alla banca Lehman Brothers.

Questo esempio mostra chiaramente le ragioni della crisi finanziaria dello scorso decennio. In America, c’era una garanzia reciproca, che includeva banche commerciali e di investimento impegnate nella speculazione sui mercati finanziari; i regolatori finanziari guidati dalla Federal Reserve statunitense (i suoi principali azionisti sono le stesse banche che giocano nei mercati finanziari); le società di revisione; le agenzie di rating; l’attività pubblicitaria. Tutto questo conglomerato, che si accalcava con avidità e corruzione, persiste. In un decennio, nuove bolle, incomparabilmente più gigantesche di quelle che si sono formate nel 2007-2008, sono state gonfiate nei mercati finanziari statunitensi. All’inizio dell’autunno del 2018, in relazione al 2009, l’indice S & P 500 è cresciuto del 327%; l’indice industriale Dow Jones è indietro solo di poco, la crescita è stata del 296%; la crescita di Nasdaq Composite Index è del 531%.

Con gli avvertimenti del fatto che non è per l’oggi, bensì per il domani,gli analisti ne parlano quasi tutti i giorni della prossima ondata di crisi finanziaria globale. Questo è indicato da coloro che, per il loro status, dovrebbero convincere il pubblico che tutto va bene. Una delle ultime dichiarazioni del genere è stata fatta dal noto analista finanziario Marko Kolanovic. A quanto si dice egli possiede un talento unico di lungimiranza e rappresentala banca JP Morgan, di dimensioni simili a Lehman Brothers. Non è una persona a cui piace suscitare timori, tutte le sue previsioni finanziarie si sono avverate. Quindi, Kolanovic è sicuro che la crisi inizierà nei prossimi mesi e sarà la più dura dopo la Seconda Guerra Mondiale. L’algoritmo per lo sviluppo degli eventi sarà il seguente: un forte calo dei corsi azionari nei mercati valutari; una rapida vendita di azioni; una crescita della crisi di liquidità; vendite di altri titoli e altri attivi a prezzi in rapido calo;tentativi della Federal Reserve di salvare i mercati finanziari e le banche sistemiche; disordini sociali di massa e disastri che non sono ancora avvenuti nell’America del dopoguerra. Da parte mia aggiungo: una tale tempesta può affondare l’intera flotta di banche di Wall Street.

 

Valentin Katasonov

Fonte: www.fondsk.ru

Link: https://www.fondsk.ru/news/2018/09/13/mrachnaja-godovschina-10-letie-nachala-mirovogo-finansovogo-krizisa-46778.html

 

Tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

Note a cura del traduttore

  • La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI; in inglese: Bank for International Settlements, BIS) è un’organizzazione internazionale avente sede sociale a Basilea, in Svizzera. Fondata nel 1930 in attuazione del Piano Young, essa è la più antica istituzione finanziaria internazionale.

Pur essendo un’organizzazione internazionale, la BRI è strutturata come una società anonima per azioni, avente un Consiglio di amministrazione e un direttore generale; tuttavia, le sue azioni possono essere sottoscritte unicamente da banche centrali o da istituti finanziari designati. Attualmente possiedono quote azionarie, e sono pertanto rappresentate alle sedute dell’Assemblea generale, 60 banche centrali, fra cui la Banca centrale europea.

Il principale scopo dell’organizzazione è promuovere la cooperazione tra le banche centrali. Al contempo, la BRI fornisce specifici servizi finanziari in qualità di “banca delle banche centrali” (cioè funge da banca centrale per le banche centrali che, nel mondo, sono azioniste della BRI stessa) ed opera come agente o mandataria (trustee) nei pagamenti internazionali che le vengono affidati. Infine, la BRI rappresenta oggi un rinomato centro internazionale di ricerca in ambito finanziario, monetario ed economico.

Dal settembre 2015, il presidente del Consiglio di amministrazione (Board of Directors) è l’attuale governatore della Bundesbank, Jens Weidmann. Il suo direttore generale è, dal 1º dicembre 2017, il messicano Agustín Carstens.

 

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_dei_regolamenti_internazionali

  • LeBig Four sono Pricewaterhouse Coopers, Ernst&Young, Deloitte Touche Tohmatsu, KPMG

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Big_Four

  • Le Big Three sono S&P Global, Moody’s Investors Service e Fitch Ratings

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Big_Three_(credit_rating_agencies)

 

 

 

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