di Daniela Baldoria
comedonchisciotte.org
“Sarà un altra Vandea”.
Quando sentii quelle parole non capii cosa intendesse l’eminente figura che stava parlando e di cui non faccio il nome in quanto già parecchio bersagliato.
Non capivo quale fosse il nesso tra un popolo che fu sterminato per la propria resistenza al “regime” massonico camuffato da rivoluzione e da trionfo delle libertà, con la situazione attuale.
Quello che i “pazzi” come me intravedono in tutto questo delirio vaccinista e progressista può essere una volontà di diminuire la popolazione mondiale. Di controllarla. O semplicemente di lucrare su presunti stati di emergenza. Certo, Greta tiferebbe per la prima opzione.
Poi lo sguardo cadde su quel testo che avevo ordinato parecchio tempo prima e che ci mise così tanto tempo ad arrivare.
Non sapevo ancora che informazioni preziose contenesse.
Approfittai dei miei quattro giorni a Venezia per buttarmi a capofitto nella lettura. La mia intenzione era anche quella di esplorare gli angoli meno conosciuti della città in cerca di tracce della presenza della massoneria nel periodo antecedente alla caduta della Serenissima, come ad esempio la chiesa massonica della Maddalena eretta nel 1792. Lo sfondo perfetto per la lettura che stavo per affrontare.
Gracchus Babeuf fu un sostenitore della rivoluzione, della fazione più “comunista” e decisa, deluso poi da come venne gestita la transizione a questo nuovo modo di intendere e governare una nazione. Non ci può dunque essere cronista dell’epoca più affidabile.
Dopo aver trattenuto i conati per la descrizione delle modalità con cui venne perpetrato il genocidio, di cui la prefazione offre un assaggio, passo al testo vero e proprio, dove ad un certo punto leggo questo:
“Mi trovavo a cena con Carrier…mi confidò che il governo aveva proceduto all’inventario della popolazione della Francia; aveva dovuto riconoscere l’impossibilità di nutrire tanta gente, e aveva preso provvedimenti per diminuire la massa di tale popolazione…Poi Carrier esclamò: <<Uccidi, uccidi! >>”. E ancora “… ridurre gli abitanti a 700 per lega quadrata invece di 1000 che vi si contavano…. I ricchi non avrebbero mai amato i sanculotti, quindi bisognava livellare la popolazione, perché senza questo l’ordine e la tranquillità non sarebbero mai stati stabiliti né poteva esistere una repubblica”.
Babeuf descrive poi come si cercasse di far vincere inizialmente i Vandeani per prolungare la guerra, causando più morti possibili, e mandando al macello i giovani soldati repubblicani.
Non era quindi solo la volontà di sterminare quegli orribili bigotti che rifiutavano l’ateismo e la coscrizione obbligatoria, come avevo letto in passato. Almeno non principalmente questo. Non era un conato di odio giacobino verso chi non aveva obbedito, bensì la fredda e LUCIDA ATTUAZIONE del piano di DIMINUZIONE della POPOLAZIONE francese. Con l’intenzione poi di attuare anche un grande reset culturale (vi dice qualcosa?).
Immaginiamo per un attimo di calarci nei panni di un cittadino francese dell’epoca. Chi mai avrebbe creduto che ci fosse un preciso piano di spopolamento quando la propaganda mirava a convincere tutti della presenza di un nemico interno che minava la sicurezza nazionale e la libertà?
Chi mai avrebbe pensato un secolo e mezzo dopo, negli anni ’30, che si stesse attuando l’altro genocidio che ben conosciamo?
Chi mai dubiterebbe ancora oggi, nonostante la storia metta in guardia, della buona fede dei governanti, delle potenze mondiali, che ogni giorno ci ripetono che le loro imposizioni sono per il nostro bene e che chi le rifiuta è un pericoloso terrorista da cui difenderci e da eliminare?
Forse non con iniezioni letali (forse), ma stanno comunque portando con tutti i mezzi possibili (anche culturali ma non solo…) ad un calo demografico e stanno creando una divisione e odio tale tra gli esseri umani, che potrebbe portare a varcare i limiti e a misure disumane, alla violazione forse anche del diritto alla vita e alla libertà.
Tutto questo sta mettendo a nudo la pusillanimità di molti, che si trasformano in segugi, traditori del prossimo e perfidi collaborazionisti per difendere la propria misera vita (con che certezze poi?), scordando che la vita è fatta di relazione e che il suo senso è la condivisione, la carità, il superamento del confine tra me e l’altro in nome della fratellanza tra umani, difendendo l’altro anche a costo della propria vita.
FONTE: La guerra della Vandea e il Sistema di Spopolamento
di Gracchus Babeuf, Effedieffe Edizioni, ISBN: 88-85223-02-8
Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org