Sound of Freedom (Il suono della libertà)

Analizzando la controversa opera sul traffico di bambini uscita di recente nei cinema di tutto il mondo

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Di Rossana Taddei per Comedonchisciotte.org

È un film ispirato alla vita dell’ex agente del governo degli Stati Uniti, Tim Ballard, il quale ha lavorato per molti anni nel cercare di scovare e arrestare trafficanti internazionali di bambini per lo sfruttamento della pedofilia.

Uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche americane, il film di Alejandro Monteverde, regista e attore messicano, ha come protagonista Jim Caviezel, é un prodotto molto atteso che ha creato anche controversie per il suo contenuto e presunte tendenze politiche.
Alcune critiche, in effetti, indicano la vicinanza di Tim e Jim al QAnon, a sua volta relazionato a Donald Trump e così via una catena di commenti che lo accusano di complottismo, manipolazione, egocentrismo, di ingrandire un presunto tema delicato come quello della pedofilia, di cui alcuni esperti cercano di sminuirne la gravità. Trump ha pure invitato il pubblico, in un social media, ad andare a vedere tale film. Nel frattempo che passano i giorni escono sempre più parole negative e anche positive, alcune sputano odio senza girarci intorno, sembra proprio che questo film dia fastidio a molti. Bisogna riconoscere che dietro all’opera si cela una serie di ombre, molto ambigue, che portano un po’ di scettiscismo, tra questi uno degli sponsor, Carlos Slim, ricco uomo d’affari messicano dal quale “entrambi” i Ballard, sia l’interprete sia l’agente vero, ammettono di avere ricevuto sostegno finanziario.

Carlos Slim
Carlos Slim

 

Ci sono svariati commenti negativi al riguardo, possiamo prenderli in considerazione ma non dimentichiamo che ultimamente, per varie situazioni che abbiamo vissuto negli ultimi anni, si sono creati gli odiatori “doc” per portare unicamente confusione tra le persone. Pare che l’organizzazione del vero agente sia sotto accusa da parte del governo dello Stato dello Utah. Potremmo supporre per un attimo che sia un processo costruito a tavolino, come del resto è successo anche da noi con l’intercettazione telefonica tra due magistrati, dove uno dei due propone di dare contro al ministro dell’interno operativo in quel periodo, il quale stava cercando di bloccare il traffico di clandestini. Uno dei signori riconosce che quel ministro (Matteo Salvini) era nel giusto e stava difendendo i confini dello stato, però bisognava attaccarlo comunque anche se il ministro aveva ragione. Possiamo evitare di parlare di simpatie o tendenze politiche per un attimo, può non piacere quel ministro però non si può dire che i due magistrati stessero seguendo la legge, al contrario, uno di loro poi fu indagato e credo anche sospeso, quel magistrato istigava quindi di andare contro al ministro restando indifferente al bene del proprio paese visto che si parlava di traffico di clandestini. Non mi è difficile pensare a questo punto che anche in questo caso l’odio che alcuni giornali o scrittori vogliano gettare sopra questo film sia stato creato sotto un altro scopo. Cercherò di rimanere nel tema molto importante trattato dal film che è la pedofilia e non l’ombra ambigua che si è creata dietro all’opera.

 

C’è anche una questione religiosa tra le parole degli esperti, intrecciando le fedi di Ballard, Cavieziel e forse anche gli altri componenti del complesso, queste restano negative verso le credenze mormone e cattoliche, eppure omertose o indifferenti verso le credenze sataniche che, anche se non specificamente trattate in Sound of Freedom, sono comunque presenti nel traffico di bambini in generale. È raccapricciante che l’ignoranza o l’omertà (o entrambe le cose insieme) possano condurre a pensare che tutto quello sia solo una montatura, posso comprendere che nel creare l’opera ci sia stato bisogno di adattare le esperienze vere dell’agente durante i suoi anni di lavoro sotto il suo governo, ritenere che sia una finzione senza nemmeno considerare l’operato dell’Interpol (che a sua volta è criticato da alcuni per essere complice dei trafficanti o mandanti), l’Europol e altri enti che combattono questo crimine.

 

Vedasi dal sito dell’Interpol (in inglese) https://www.interpol.int/Crimes/Crimes-against-children
Vedasi dal sito dell’Europol (in inglese) https://www.europol.europa.eu/crime-areas-and-statistics/crime-areas/child-sexual-exploitation

 

Un altro dettaglio ambiguo è l’uscita del film, girato nel 2018 ma uscito nelle sale solo il 4 luglio 2023, ben 5 anni dopo, questione covid a parte, si apprende che la Disney aveva acquistato i diritti per forse gettare il film nel cassetto del dimenticatoio, a pensare male si fa presto vedendo i vari scandali accaduti associati alla Disney per avere tra i suoi impiegati svariati pedofili, quale strana coincidenza che proprio la Disney compri i diritti di un film sulla pedofilia… La questione della sessualizzazione dei bambini, quell’ossessione degli ultimi tempi di imporre gli spettacoli “Drag Queen” nelle scuole, anche la Disney li propone nei suoi video, oppure invitare i piccoli a vederli o scimmiottarli, c’è da domandarsi, o sarebbe meglio domandare a quelle persone, quale sia il vero interesse di attrarre bambini piccoli a esibizioni di uomini adulti travestiti da donna in numeri spinti o comunque tendenti al sesso? C’è solo una risposta che è il tema protagonista? In effetti infastidisce a molti l’uscita di un film del genere.

 

Tornando al film, dopo l’accantonamento della Disney é stato riacquistato dagli Angel Studios, compagnia con sede nello Utah appartenente a due fratelli di fede della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, solo così è uscito finalmente nei cinema. É un bel film nella sua impostazione e ambientazione tecnicamente parlando, molto curato nei dettagli, le scene sono state girate in parte a Cartagena, nota località turistica balneare sulla costa caraibica della Colombia. Altre scene sono state effettuate a Calexico, California, Stati Uniti, situata proprio al confine con il Messico, vicino alla città di Mexicali.

La trama ha fatto in modo di tenermi con il fiato sospeso ogni momento, però risparmiandomi lo stress che alcuni film moderni mi trasmettono nella loro frenesia veloce. Qui si ha il tempo di essere coinvolti nella storia senza sentirsi scombussolati e catapultati in fretta nelle azioni o nei dialoghi. Nell’insieme e visto il tema delicatissimo non si vedono mai immagini esplicite di sesso né da parte degli adulti né da parte dei bambini, tuttavia, si riesce tristemente a capire cosa sta succedendo o sta per succedere in un determinato momento, portando lo spettatore a dover concludere i fatti nel proprio pensiero, cioè la realtà dell’atto sessuale che si dovrebbe vedere. Il regista riesce a mostrare i dettagli crudi della pedofilia con educazione e sobrietà, evitando di mostrare quei crimini in dettaglio o esaltandoli ulteriormente. Anche Caviezel interpreta il suo ruolo quando si trova a parlare con i suoi colleghi della crudezza del dettaglio con moderazione, seguendo lo stile sobrio del film nei dettagli più scabrosi.

 

La sceneggiatura e le immagini di Rod Barr e Monteverde sono molto belle, colori e luci della giungla colombiana fitti a tratti scuri come sono in quelle zone quando la vegetazione è molto abbondante. Le sequenze notturne delle città con effetto bagnato nelle strade ricordano Franc Roddam, anche egli usava bagnare le strade per dare più enfasi e tonalità alle riprese.

Jim, Verástegui, Taracena, Camp, Borroto e gli altri attori adulti sono tutti bravi, bisognerebbe dedicare uno spazio a ciascuno, perfetti nei loro ruoli anche dal punto di vista linguistico, poiché si trovano a dover essere coinvolti in diversi paesi di lingua ispanica, hanno pensato bene di curare i vari accenti delle nazioni protagoniste, cosa che non sempre succede in altri prodotti cinematografici, dove capite di sentire un miscuglio di accenti anche se si sta parlando di un unico determinato paese.

 

Vorrei scrivere due righe sul ruolo strepitoso dei piccoli attori protagonisti: Miguel, interpretato da Lucás Ávila e Rocío, da Cristal Aparicio, la giovanissima attrice colombiana che in data odierna, a sedici anni, conta un curriculum artistico molto ricco, entrambi sono davvero bravissimi, così giovani e così talentuosi nello svolgere il proprio ruolo. Molto validi anche gli altri ragazzi che completano il gruppo di minori presenti nella storia. Tutto corredato dalle note musicali di Javier Navarrete, compositore spagnolo di colonne sonore, aggiungono al film un certo filo di tristezza, nella sua bellezza non si riesce ad avere un attimo di “tranquillità”, se così posso esprimermi, perché comunque tutta la trama porta rabbia, sensazioni di impotenza e tanta voglia di giustizia verso bambini innocenti usati per la perversione di adulti criminali. La frase cantata “God’s children are not for sale” [I figli di Dio non sono in vendita] ci accompagna fino alla fine del film, mentre trascorrono le immagini del vero Tim Ballard in alcune delle sue imprese.

Long night's end | The Dalles Chronicle
Tim Ballard

 

Come dicevo in precedenza, il tema trattato nell’opera cinematografica è un argomento molto discusso negli ultimi anni, per causa di un aumento spaventevole del traffico di minori a livello internazionale. Non si tratta soltanto della criminalità relazionata agli Stati Uniti, la pedofilia e il traffico di minorenni è una piaga che tocca moltissimi paesi, sommerso in un mondo pieno di ipocrisia, omertà e indifferenza. La nostra Italia è anche una base di passaggio di ragazzi non accompagnati che sono deportati da vari “traghettatori” dall’Africa (e non solo) verso le nostre coste sotto varie scusanti, molto spesso si perdono le trace dei minori una volta giunti in terra ferma, come si può capire da questo articolo https://www.internazionale.it/opinione/annalisa-camilli/2016/02/01/minori-scomparsi-2015
Alcuni rimangono nei centri specializzati di accoglienza per poi svanire nel nulla https://www.report.rai.it/dj/migranti-minori-non-accompagnati-scomparsi/. Mentre i vari governi tacciono o si voltano dall’altra parte.

 

Ho lavorato per diversi anni nel settore della cittadinanza italiana, mi occupavo di casi Jure Sanguinis come traduttrice e interprete. Mi successe, più di una volta, che alcune persone di terza o quarta generazione italo-americana nata negli Stati Uniti nelle zone dove furono ambientati il film “Il Padrino“, considerano la mafia solo fantasia cinematografica, senza rendersi conto minimamente che cosa sia davvero la mafia. Ricordo bene una volta una donna mi disse che desiderava tanto conoscere i mafiosi perché erano divertenti, voleva vestire il figlio piccolo per halloween da gangster mafioso, quando le feci notare che cos’era la malavita organizzata a livelli internazionali di grosso calibro, le sembrò che io mi stessi inventando tutto, per lei sono dei Pacino e dei Brando, e non quelli per cui Borsellino e Falcone hanno dedicato e perso la loro vita. Notai che era quasi impossibile farla ragionare. Come lei conobbi diversi altri che ragionavano più o meno così. Va anche ricordato che queste persone che diventano ufficialmente italiane a tutti gli effetti poi si recano a votare nelle nostre elezioni, tanti non parlano nemmeno l’italiano o non sono mai stati in Italia, aprendo una breve parentesi: sarebbe da fare un po’ di riflessione verso chi e come si concede la cittadinanza italiana. In base alla mia esperienza lavorativa appena citata, non mi stupirei oggi di vedere persone che possano ritenere Sound of Freedom soltanto un altro semplice racconto crudo “ollivudiano”.

 

Per certe persone è difficile poter riuscire a immaginare cosa significa davvero trovarsi in situazioni di stupro e sesso con bimbi, o poter immaginare la vera sofferenza di tutti quei bambini, molti di loro sono molto piccoli, 3 o 4 anni d’età, più piccoli sono più brutale sarà l’abuso verso di loro, perché alcune menti psicopatiche li vogliono teneri e molto piccoli, vedasi i casi seguiti da Lydia Cacho, nel suo libro “I Demoni dell’Eden“, la sottoscritta ha avuto momenti di mancanza d’aria mentre leggeva alcuni passaggi di quel libro.

Lydia Cacho, sobrevivir en la impunidad - Formación y Capacitación A.C.
Lydia Cacho

 

Lydia Cacho, giornalista ricercatrice diventata famosa per il suo libro denuncia “I Demoni dell’Eden“, fece scoppiare un mega scandalo nell’alta società messicana della zona di Cancùn intorno al 2018 circa, smantellando un traffico enorme di bambini usati nella prostituzione e pedofilia. Cacho, come Ballard, calpestano i piedi di grosse teste influenti e spietate se accusate, pronti a fare di tutto pur di coprire la loro immagine. Nel caso di Cancún sono stati coinvolti industriali, politici, magistrati, agenti delle forze dell’ordine, anche mogli e famiglie dei criminali. La stessa giornalista fu rapita, torturata e minacciata per farla tacere. Traffico di minori tra i confini Messico-USA, spesso portando i minori in aerei privati così da evadere i controlli, corrompendo agenti federali e di immigrazione, impiegati statali o governativi complici del reato, comprati e usati come pedine del loro gioco.

 

Successe anche nel caso di Jeffrey Epstein, dove la parlamentare delle Isole Vergini Stacey Plaskett accettava grosse quantità di soldi per tacere…come fai a tacere davanti a un crimine del genere! https://www.businessinsider.com/jeffrey-epstein-island-politics-stacey-plaskett-2023-6?r=US&IR=T
L’isola di Epstein, come nel film di Monteverde, è più facile da controllare, per monitorare chi arriva e chi parte….e chi non può e non deve evadere. A quanto pare, l’elenco dei frequentatori dell’isola di Epstein è molto lunga e molto compromettente, da reali come il principe Andrew, seguito da imprenditori come Gates, una lunga lista di nomi di attori, cantanti e vip di vario genere, facile quindi farlo suicidare, o gettare addosso spazzatura come per Ballard.

Jeffrey Epstein: the billionaire paedophile with links to Bill Clinton ...
Jeffrey Epstein

 

Mel Gibson accusa Hollywood che nel mondo del cinema circolano molti pedofili, molte feste nelle case dei vip ospitano bambini per passarli tra amici e complici. In alcune interviste Caviezel non riesce a trattenere l’emozione o lacrime quando ricorda quanto siano terribili le scene che ha dovuto girare, sapeva che erano tratte da storie vere e racconta quanta rabbia si accumula e si sente verso i criminali che commettono quelle barbarie. Qualcosa di simile successe anche e durante le riprese di “La lista di Schindler”, di Steven Spielberg (a sua volta anche egli sospettato di pedofilia), alcuni attori o comparse ebbero dei malori quando giravano il film https://nypost.com/2018/04/27/steven-spielberg-people-had-breakdowns-on-the-set-of-schindlers-list/ Una superstite si spaventò fortemente quando vide Ralph Fiennes vestito da Amon Goeth, la signora riuscì a ricordare il vero Amon in Fiennes a tal punto da farla tremare durante le riprese.

 

A quanto pare, esiste un allevamento preciso per “coltivare” bambini per questo genere di merce, perdonatemi i termini usati ma sono proprio descritti così dagli esperti che danno la caccia a questi assassini, termini dei pediofili mandanti, vedasi la dichiarazione di Robert David Steele, ex agente della CIA. Bambini che poi sono ammazzati una volta la freschezza e l’innocenza diventa troppo avariata, stuprati anche 10 o 15 volte al giorno, utilizzati in seguito per traffico illegale di organi, altri torturati per farli venire adrenalina nel sangue, sangue che sarà utilizzato nei riti satanici. Forse non tutte le persone riescono a immaginare quanto siano grandi le sette sataniche, anche qui in Italia se n’è parlato più volte negli anni, abbiamo avuto più casi criminali con quel tema.

 

Il ruolo delle donne in tutto questo non è secondario, spesso sono complici, sono loro a scegliere le vittime, come Ghislaine Maxwell e come nel caso denunciato da Cacho: era la moglie del criminale a fotografare le scene pornografiche del marito con i bambini, ritenendo l’atteggiamento del coniuge “normale”. Nelle feste citate dalla giornalista messicana spesso le mogli dei potenti erano a conoscenza di chi fossero i pedofili, tra i mariti e gli amici, ma si limitavano soltanto a non inviare i propri figli presso le ville dei pervertiti, non provando però nessun sentimento verso i bambini che invece venivano violentati anche ripetutamente durante una serata. Alcuni genitori, pur di riuscire a ottenere un impiego, acconsentivano che i figli fossero usati come giocattoli di degenerati miliardari. È difficile poter immaginare che le madri siano complici e vedano tutte queste cose in modo naturale o menefreghista da parte dei loro coniugi. Altre ancora, vedere l’affare d’oro di essere la manager per sequestrarli e venderli, sapendo bene che saranno uccisi in modo brutale quando non serviranno più.

 

Esistono donne criminali quanto gli uomini, tra i vari commenti di specialisti psicologi e psichiatri che hanno seguito i casi dei ragazzi di Cancún, si è appreso dalle dichiarazioni della moglie del pedofilo Jean Succar Kuri (attualmente rinchiuso in carcere), che forse anche lei a sua volta sia stata stuprata e usata nella pedofilia quando era una ragazzina, perché non è possibile che una persona sana di mente possa considerare tutto questo normale come lo considera lei, che dica alle bambine sfruttate dal marito e complici che sono delle “piccole puttane” che si concedono, precisiamo che i bambini che facevano sesso con il marito avevano dai tre anni in su. Oppure, se ben ricordo, come quel prete nel Veneto che dichiarava apertamente che sono i bambini a tentare gli adulti.

 

Non è possibile accettare che molte donne, mogli dei pervertiti, che sapendo bene cosa facevano e fanno i loro mariti insieme a gli amici, restino indifferenti, fredde nel sapere che dei bimbi sono torturati e ammazzati, pur di conservare il proprio ruolo nell’alta società e finte apparenze moraliste. Avendo toccato anche il tema iniziale della religione e sentendo la frase che si ripete nel film “I figli di Dio non sono in vendita”, viene proprio da chiedersi dov’è Dio e perché permette queste cose? Dov’è la Disney che da bambina mi (ci) ha fatto divertire quanto ammirare i suoi film e personaggi famosi? Ora invece spingono per avere uomini vestiti da donna che vanno davanti a ragazzini piccoli a indottrinare le loro demenziali idee, si ha l’impressione che vogliano legalizzare la pedofilia.

 

Sono contenta, se questo termine possa essere quello giusto, che abbiano fatto questo film, spero tanto che le persone aprano gli occhi e che non considerino questo film come un’altra robetta hollywoodiana così come quelle persone che pensano che la mafia sia soltanto roba cinematografica. Che i genitori siano più vicini ai loro figli, l’Interpol invita i genitori a controllare cosa fanno o leggono i propri ragazzi in internet. Ecco, il mio pensiero è quello, che più gente apra gli occhi e si renda conto di cosa stanno spingendo questi malati mentali riguardo la sessualizzazione dei bambini, qui non si tratta di diritti civili perché quelli esistono già, qui si tratta di permettere a questi psicopatici pervertiti sotto finte voci di diritti civili, diritti lgbt e compagnia cantante, dietro sfilate e “orgogli” che ci sia dietro una criminalità indisturbata di alto bordo. Che questo film possa davvero aiutare a frenare questi crimini così indescrivibili, spero tanto che sia l’inizio di una sensibilizzazione a livello internazionale.

Di Rossana Taddei per Comedonchisciotte.org

03.08.2023

Pubblicato da Giulio Bona per CDC Cultura

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