Monologo video “15 Ottobre 1940: Il grande dittatore di Charlie Chaplin”
Introduzione
Di Daniele Viciani
Le vere opere d’arte sono immortali e proprio adesso, “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin, ha qualche motivo in più per essere ancora attuale.
Viviamo un periodo storico in cui tutti gli esseri umani, di qualsiasi estrazione sociale, in qualsiasi momento della quotidianità e della vita, vogliono “esserci”.
È un “esserci” virtuale che sta trasformando e stravolgendo la realtà e la socialità, digitalizzandola, connettendo anime distanziate.
Il mondo è ormai internet, ciò che prima sembrava libertà.
Mentre sto scrivendo, mi arrivano sul cellulare post, twitt, notizie a ripetizione: non si è mai vista tanta unità e convergenza, tanto coinvolgimento tra le forze politiche dal dopoguerra ad oggi.
Addirittura un movimento che sembrava nato dalla strada, un qualcosa che avrebbe dovuto “fare la rivoluzione”, guidato da un comico spaccatutto al grido di “Vaffanculo” verso ogni ingiustizia, e che avrebbe dovuto contribuire a rovesciare l’assetto politico, economico e istituzionale della nazione, oggi converge – ancora una volta come gli altri – sul nome di un ex banchiere per dare un governo al Paese, un’ammucchiata di quasi tutti. La giustificazione? Aiutare il popolo, ovviamente.
In antitesi, il più grande dittatore del mondo, Adolf Hitler (alias Charlie Chaplin) dichiara di non voler essere Imperatore nè di voler governare, ma allo stesso tempo, vorrebbe aiutare tutti.
Eccola qui, “la grande contrapposizione”: il dittatore più famoso, quello del movimento nazionalsocialista, l’impostore Charlot, dice di non voler governare ma di aspirare ad aiutare il prossimo; mentre, il comico di oggi, quello del movimento rivoluzionario, vuole invece governare con l’ex banchiere, appositamente per aiutare il prossimo.
Questo è solo l’inizio del monologo: “nella terra ci sarebbe posto per tutti, dove la macchina dell’abbondanza ha creato povertà, dove la scienza ci ha trasformato in cinici, un mondo dove uomini donne e bambini sono vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente”.
Non possiamo restare più indifferenti. Ho sostituito la parola “soldati” con la parola “uomini”, il resto è rimasto intatto. ”Uomini non difendete la schiavitù, ma la libertà”.
Il monologo invita alla massima riflessione, soprattutto oggi, mentre viviamo il dramma della pandemia e di ciò che essa porta con sé, non soltanto in termini di salute, ma soprattutto per ciò che la gestione politica dell’emergenza sta causando alla nostra società e alla nostra vita.
Un comico che non fa più ridere, vuol davvero governare contro gli interessi del suo stesso popolo? Cerchiamo piuttosto di ricordare ed ascoltare nuovamente le parole di chi realizzò una vera opera d’arte, quindi immortale, e riappropriamoci anche di quella comicità senza tempo che parla di giustizia, per tutti gli uomini di questa Terra.
Buona visione e buon ascolto.
Monologo video “15 Ottobre 1940: Il grande dittatore di Charlie Chaplin”
Daniele Viciani
Attore, regista e musicista. Da attivista 5 Stelle ha dedicato alcuni anni della sua vita al volontariato, all’azione politica e alla partecipazione, gestendo le attività artistiche nella zona di Firenze e portando in giro per l’Italia la rappresentazione dello spettacolo “Il Principe e la moneta”. Ha contribuito all’organizzazione delle varie manifestazioni ed iniziative per il NO al referendum costituzionale riforma Renzi/Boschi, ideando e producendo video esplicativi. È Attualmente iscritto alla piattaforma Rousseau. Autore e produttore del cd “I Sette io”, presente sulle piattaforme musicali in rete. Ha prestato la voce per la versione italiana del documentario indipendente “Laboratorio Grecia” prodotto e realizzato dal Collettivo Vox Populi (2019).
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Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org