DI ELLEN BROWN
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Nell’edizione 2012 di Occupy Money della scorsa settimana, il Professor Margrit Kennedy scrive che dal 35% al 40% di quello che spendiamo serve a pagare interessi. Questi interessi vanno a banchieri, finanzieri, e obbligazionisti, che taglieggiano quindi il PIL – USA dal 35% al 40% del suo valore.
Questo aiuta a spiegare come la ricchezza viene sistematicamente trasferita da Main Street a Wall Street. I ricchi diventano progressivamente più ricchi a spese dei poveri, non solo per ” l’avidità di Wall Street “, ma a causa delle regole matematiche e inesorabili del nostro sistema bancario privato.Questo tributo nascosto a favore delle banche sarà una sorpresa per molte persone, che pensano che se pagano i conti della carta di credito entro la scadenza non hanno chiesto un prestito e quindi non devono pagare interessi.
Questo, dice il Dott. Kennedy, non è vero. Commercianti, fornitori, grossisti e dettaglianti lungo tutta la catena della produzione si basano sul credito per pagare i conti. Devono pagare la manodopera e i materiali prima di avere un prodotto da vendere e prima che il compratore finale paghi il prezzo del prodotto, 90 giorni dopo. Ogni attore della catena aggiunge interesse per i suoi costi di produzione, che vengono trasferiti al consumatore finale. Il dottor Kennedy parla di oneri per interessi che vanno dal 12% per la raccolta dei rifiuti, al 38% per l’acqua potabile fino al 77% per un affitto di una casa popolare nella sua nativa Germania.
Queste cifre sono pubblicate in una ricerca dell’economista Helmut Creutz, che le ha estratte da documenti della Bundesbank e si riferiscono alle spese delle famiglie tedesche per i beni di tutti i giorni e per i servizi nel 2006, ma cifre simili si possono incontrare anche nelle analisi dei profitti del settore finanziario negli Stati Uniti, dove corrispondono a un enorme 40% dei profitti finanziari del 2006. Questa percentuale si può confrontare con il 7% che aveva registrato il settore bancario nel 1980. Attivi bancari, profitti finanziari, interessi, e debito sono tutte voci in crescita esponenziale.(Nota1)
La crescita esponenziale dei profitti del settore finanziario si è verificata a discapito dei settori non finanziari, i cui redditi sono cresciuti nella migliore delle ipotesi linearmente. (NOTA 2)
Grafico : Chi si gode gli interessi
Nel 2010, l’1% della popolazione possedeva il 42% della ricchezza finanziaria, mentre l’80% possedeva solo il 5% della ricchezza finanziaria ( NOTA 3). Il dottor Kennedy osserva che la parte povera del paese, l’80%, paga spese per interessi nascosti che vengono incassate dal 10% : gli interessi quindi sono una tassa fortemente antidemocratica che redistribuisce la poca ricchezza dei poveri ai più ricchi.
Grafico : L’evoluzione dell’iniquità
La crescita esponenziale è insostenibile. In natura, la crescita sostenibile progredisce in una curva logaritmica che cresce sempre più lentamente per poi livellarsi (la linea rossa nel primo grafico sopra). La crescita esponenziale fa il contrario: inizia lentamente e aumenta nel tempo, fino a quando la curva spara verticalmente (vedi tabella qui sotto). La crescita esponenziale normalmente rappresenta l’evoluzione dei parassiti o dei tumori. . . oppure degli interessi composti. Quando il parassita esaurisce la sua fonte di cibo, la curva di crescita crolla improvvisamente.
Si crede che pagando i conti entro la scadenza prevista, non si stiano pagando interessi composti, ma ancora una volta, questo non è vero. L’interesse composto è una componente della formula della maggior parte dei mutui, che costituiscono l’80% dei prestiti degli Stati Uniti. E se le carte di credito non vengono pagate entro 30 giorni, le spese per gli interessi si sommano giorno per giorno.
Anche se si paga entro la scadenza, si paga dal 2% al 3% per l’uso della carta ( NOTA 4), dal momento che i commercianti ricaricano i loro costi per l’uso della carta di credito sui consumatori.
La Crescita esponenziale
Anche le carte di debito, che sono l’equivalente degli assegni personali, prevedono spese. Visa- MasterCard e le banche che intervengono nelle operazioni di interscambio ricevono un canone medio di 44 centesimi per ogni transazione ( NOTA 5), anche se il costo è circa quattro centesimi.
Come Recuperare gli interessi: Possedere la Banca
Le implicazioni di tutto questo sono meravigliose. Se avessimo un sistema finanziario che restituisse gli interessi raccolti dal pubblico direttamente al pubblico, si potrebbero abbassare i prezzi di tutto ciò che compriamo del 35%. Questo significa che potremmo comprare tre per due, e che i nostri stipendi ci consentirebbero di raddoppiare il nostro potere di acquisto di oggi.
Un rimborso diretto alle persone sarebbe un sistema difficile da attuare, ma c’è un modo per poter recuperare collettivamente gli interessi pagati alle banche. Potremmo trasformare le banche in servizi di pubblica utilità e i loro profitti in beni pubblici. I profitti ritornerebbero al pubblico e potrebbero essere utilizzati sia per ridurre le imposte che per aumentare la disponibilità dei servizi pubblici e delle infrastrutture.
Prendendo prestiti da banche di proprietà pubblica, i governi potrebbero eliminare del tutto la spesa degli interessi. Questo è stato dimostrato con risultati stellari, anche in Canada ( NOTA 6), Australia ( NOTA 7), Argentina ( NOTA 8) e altri paesi.
Nel 2011, il governo federale degli Stati Uniti ha pagato 454 miliardi di dollari di interessi sul debito federale, quasi un terzo del totale di 1.100 miliardi di dollari incassati con le imposte sul reddito personali annuo. Se il governo avesse preso il prestito direttamente dalla Federal Reserve, che ha il potere di registrare il credito sui libri contabili e poi di trasferire i suoi profitti direttamente al governo, le imposte sul reddito avrebbero potuto essere ridotto di un terzo.(NOTA 9)
Prendendo prestiti dalla propria banca centrale, senza dover pagare interessi, si potrebbe consentire a un governo di eliminare del tutto il suo debito pubblico. Bernard Lietaer e Christian Asperger, in Money and Sustainability: The Missing Link citano l’esempio della Francia che permise al Ministero del Tesoro di prendere un prestito senza interessi dalla Banque de France nazionalizzata dal 1946 al 1973.
La legge poi è stata cambiata per vietare questa pratica, e obbligare il Tesoro a chiedere prestiti solo al settore privato.
Gli autori mostrano in un grafico cosa sarebbe successo se il governo francese avesse continuato a prendere prestiti senza interessi, rispetto a quanto è accaduto: Anziché scendere dal 21% al 8,6% del PIL, il debito è salito dal 21% al 78% .
“Non è colpa di un ‘governo spendaccione’ , in questo caso,” scrivono gli autori. “Gli interessi composti spiegano tutto!”
Ma non è una soluzione solo per la FED
Non solo la FED potrebbe eliminare i suoi oneri finanziari in questo modo, potrebbero farlo anche i governi statali e locali.
Consideriamo la California. Alla fine del 2010, aveva un debito azionario e obbligazionario di 158 miliardi. Di questi, 70 miliardi, o il 44%, è stato pagato per interessi. Se lo Stato avesse contratto il debito con la propria banca, che poi avrebbe rigirato i profitti allo stato della California, oggi potrebbe essere più ricco di 70 miliardi di dollari. Invece di dover tagliare servizi, vendere beni pubblici, e licenziare i dipendenti, potrebbe dare servizi in più e fare lavori pubblici per sistemare le infrastrutture in disfacimento.
L’unico stato americano che è proprietario di una banca depositaria oggi è North Dakota. North Dakota è anche l’unico stato ad essere scampato alla crisi bancaria del 2008, sfoggiando un consistente avanzo di bilancio ogni anno dopo il 2008. C’è il più basso tasso di disoccupazione, il più basso tasso di bancarotte, e il più basso tasso di insolvenza per debiti con la carta di credito.
A livello globale, il 40% delle banche sono di proprietà pubblica, ( NOTA 10) e sono concentrati nei paesi che sono sfuggiti alla crisi bancaria del 2008. Questi sono i paesi BRIC-Brasile, Russia, India e Cina, dove vive il 40% della popolazione mondiale. Le economie del BRIC sono cresciute del 92% negli ultimi dieci anni, mentre le economie occidentali hanno galleggiato.
Le città e regioni potrebbero possedere proprie banche, ma negli Stati Uniti, questo modello non si è ancora sviluppato. In North Dakota, nel frattempo, la Banca del Nord Dakota sottoscrive emissioni obbligazionarie per governi municipali, salvandoli dai capricci dei “vigilantes obbligazionari” e degli speculatori, nonché dalle spese fisse che deve pagare chi investe in borsa o dalle spese assicurative che si chiedono per ridurre il rischio di rimetterci tutto il capitale.
Una delle molte città schiacciate da questo regime “assicurativo” di Wall Street è Philadelphia, che ha perso 500 milioni di dollari in derivati. (Come derivati e scandalo LIBOR abbiano legami è già noto). La settimana scorsa, al Philadelphia City Council c’è stata una seduta per decidere cosa fare per questi mancati ricavi. In un articolo del 30 ottobre dal titolo “Can Public Banks End Wall Street Hegemony?”( NOTA 11), Willie Osterweil ha discusso su una soluzione presentata da Mike Krauss, direttore dell’Istituto bancario pubblico.
La soluzione Krauss dice di fare come ha fatto l’Islanda: gambe in spalla e andiamo.
Ha proposto “un default strategico finché la banca negozi condizioni migliori”. Osterweil lo ha definito “radicale”, dato che la città vedrebbe ridotto il suo rating e potrebbe avere problemi a chiedere nuovi prestiti. Ma Krauss ha presentato una soluzione anche a questo problema: la città potrebbe creare una propria banca e utilizzarla per generare credito per le entrate pubbliche cittadine, proprio come fanno oggi le banche di Wall Street che generano credito da queste stesse entrate.
Una soluzione radicale ma sarebbe ora !
Banche pubbliche : possono essere una soluzione radicale, ma è anche una soluzione ovvia. Questa non è scienza missilistica. Con lo sviluppo di un sistema pubblico bancario, i governi possono trattenere per sé gli interessi e reinvestirli sul territorio. Secondo Kennedy e Creutz, questo sarebbe un risparmio pubblico dal 35% al 40%. I costi potrebbero scendere in modo lineare, le imposte tagliate o i servizi aumentati, e potremo finalmente raggiungere una stabilità nei mercati per far vivere governi, mutuatari e consumatori.
Banche e credito potranno diventare servizi pubblici, alimentando l’economia, piuttosto che affamandola.
Ellen Brown
avvocato e presidente del Public Banking Institute. In” Web of Debt”, il suo ultimo di undici libri, mostra come sia riuscito un cartello privato a usurpare il potere creando denaro dal popolo stesso, e come la gente può tornare indietro. http://WebofDebt.com http://EllenBrown.com http://PublicBankingInstitute.org
Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link: http://www.globalresearch.ca/its-the-interest-stupid-why-bankers-rule-the-world/5311030
9.11.2012
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI
Note :
- http://www.oftwominds.com/blogsept12/cui-bono-Fed9-12.html
- http://lanekenworthy.net/2010/07/20/the-best-inequality-graph-updated/
- http://www2.ucsc.edu/whorulesamerica/power/wealth.html
- http://money.cnn.com/2012/07/17/smallbusiness/visa-mastercard/index.htm
- http://meredithadvocacygroup.com/main-street-wins-one-in-congress/
- http://www.webofdebt.com/articles/canada.php
- http://www.webofdebt.com/articles/commonwealth_bank_aus.php
- http://www.foreignpolicy.com/articles/2012/07/03/the_shots_heard_round_the_world
- http://www.nytimes.com/2012/01/11/business/economy/fed-returns-77-billion-in-profits-to-treasury.html
- http://www.webofdebt.com/articles/brics.php
- http://www.shareable.net/blog/can-public-banks-end-wall-street-hegemony