Sembra che negli Stati Uniti siano arrivati i biscotti di Victoria Nuland

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Oleg Adolfovich
stalkerzone.org

Dire che guardo gli eventi con soddisfazione è non dire nulla. La democrazia che per così tanti anni gli Americani hanno seminato in tutto il mondo è finalmente ritornata a casa.

17 stati, 25 megalopoli. Circa 1700 arresti. Centinaia di attività date alle fiamme. Centinaia di negozi svaligiati, solo a Minneapolis la catena di negozi al dettaglio “Target” ha perso due dozzine di punti vendita, con tutto ciò che era all’interno trafugato, dalle patatine alle TV. Migliaia di saccheggiatori, dalla California a New York. Ci sono stati i primi morti tra gli agenti di polizia e i membri dei servizi segreti, oltre a diversi tentativi di assaltare la Casa Bianca, con il presidente al suo interno.

È impossibile chiamarlo un Maidan nel vero senso della parola: non sono state avanzate richieste politiche e diversi gruppi dell’establishment stanno ancora cercando di capovolgere la situazione a loro vantaggio. Biden è oltraggiato dall’illegalità della polizia e Trump ha dichiarato anarchici e Antifa organizzazioni terroristiche.

I media democratici descrivono già le richieste di Trump di mettere ordine nel Paese come un appello a pubbliche esecuzioni sommarie e, se le cose dovessero peggiorare, queste richieste diventerebbero ancora più reali. La Guardia Nazionale, l’esercito e le agenzie di intelligence sono state mobilitate; nonostante questo le proteste non solo non stanno diminuendo, ma stanno addirittura crescendo, nel paese ci sono troppe persone che vogliono darsi al saccheggio mentre fingono di scontrarsi con la polizia.

La polizia, francamente, non è in grado di resistere, i video che mostrano auto e stazioni della polizia in fiamme si moltiplicano di ora in ora; nella stessa Minneapolis i combattenti per la libertà hanno già bruciato cinque o sei dipartimenti di polizia.

Quasi nessuno ricorda la pandemia, è come se non fosse mai accaduta: tutti i canali televisivi mostrano le battaglie tra i rivoltosi e la polizia. Non ci sono ancora scontri a fuoco intensi e prolungati, ma non c’è motivo di dubitare che si possa arrivare anche a questo livello. Particolarmente toccanti, in questo contesto, sono i tweet del presidente degli Stati Uniti sulle cose turpi che accadono ad Hong Kong, anche se lì non è mai successo neanche un centesimo di quello che sta accadendo oggi nella patria della democrazia.

Ora si ricordano tutte le malefatte della polizia, da Martin Luther King e Angela Davies, a George Floyd. Nella zona di Pennsylvania Avenue, vicino alla Casa Bianca, c’è un’enorme quantità di graffiti anti-Trump e le parole “Non respiro.”

Ora bianchi, neri, asiatici, latini e persino indiani sono scesi in strada. Tutti i movimenti che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di partecipare alla vita politica sono anch’essi in strada: stanno cercando di organizzare la protesta e guidarla verso una lotta per il potere. La cosa però non funziona, dal momento che negli Stati Uniti non ci sono ambasciate americane in grado di coordinare l’attività dei diversi gruppi di combattenti per la libertà, ma, [nonostante questo], la democrazia sta avanzando fiduciosa in tutta l’America, attizzando sempre più regioni.

E questo è il momento buono per ricordare che la “città splendente sulla collina” è il paese con il maggior numero di detenuti  al mondo. E qui le bande sono un fenomeno talmente abituale che fanno già parte del modo di vivere americano. E per le bande questo è un momento incredibilmente buono per assumere il pieno controllo di nuovi quartieri, in particolare quelli con popolazioni benestanti. Il paese dei sogni, la terra delle opportunità. Il mondo dei sogni.

Ho persino paura ad immaginare quanti miliardi di persone in tutto il mondo guardino oggi con gioia agli eventi negli Stati Uniti (e ciò che sta accadendo sui social network cinesi è persino impossibile da indovinare), lì fanno festa da cinque giorni, dall’inizio delle prime rivolte in America. È molto meglio del nuovo anno lunare, i Cinesi non avrebbero neanche potuto immaginare di seguire online questi spettacoli e queste attrazioni.

La pandemia è stata messa nel dimenticatoio non solo dagli scontri degli ultimi cinque giorni, ma anche dalla crisi economica: quando in un paese con 178 milioni di posti di lavoro si creano, in soli due mesi, 40,7 milioni di nuovi disoccupati, vuol dire che questa è una vera polveriera, che può essere fatta esplodere da una qualsiasi scintilla. Questa volta la scintilla è stato l’assassinio in pubblico di un uomo di colore disoccupato e tanto è bastato perchè centinaia di migliaia di persone protestassero e saccheggiassero centinaia di negozi.

Nel frattempo, la crisi non è scomparsa, le sue prime gravi conseguenze arriveranno fra un po’. Il fatto che ora nel paese non ci sia già abbastanza carne è cosa da poco.  Ma è molto più grave il fatto che un’ulteriore caduta dei mercati azionari potrebbe iniziare con il fallimento a catena delle compagnie assicurative: altre due o tre settimane di scontri del genere e l’industria assicurativa non dovrà essere rianimata, ma seppellita. Sarebbe possibile farlo anche sulle note dell’inno nazionale ucraino, per una cosa del genere è l’ideale.

Dopo le compagnie assicurative, possono precipitare anche le banche, poiché gli assicuratori vi detengono i loro soldi “guadagnati onestamente” e il ritiro di enormi quantità di denaro per il risarcimento delle pratiche assicurative sarebbe un’altra “piacevole sorpresa” per Trump. Tuttavia, questo vale anche per i Democratici: se arriveranno al potere, dovranno rimettere tutto a posto.

Il 2 gennaio di quest’anno, quando la democrazia americana aveva ucciso il generale iraniano Soleimani nei pressi dell’aeroporto internazionale iracheno di Baghdad, avevo ipotizzato che, in quel momento, Trump avesse perso le elezioni del 2020.

Tuttavia, non avrei mai potuto immaginare che questo fatto sarebbe stato seguito da una incredibile catena di eventi: una pandemia, i mercati in caduta libera, una guerra dei prezzi nel mercato petrolifero e rivolte di massa negli Stati Uniti, eventi che, singolarmente, hanno una probabilità di accadere  ogni 30-50 anni, ma che si sono concentrati tutti in un unico anno, il 2020. Sono trascorsi sei mesi dalla morte di Soleimani e il mondo è già enormemente cambiato, nessuno desidera acquistare i buoni del tesoro americani e i programmi senza precedenti di quantative easing lasciano il tempo che trovano.

Sembra che i rivoltosi abbiano trovato e saccheggiato il deposito dei biscotti di Victoria Nuland, e che tutta questa incredibile libertà stia semplicemente spazzando via l’America.

Il demone della democrazia è finalmente ritornato al paesello natio. Bentornato a casa, mio caro!

Oleg Adolfovich

Fonte: stalkerzone.org
Link: https://www.stalkerzone.org/it-looks-like-nulands-cookie-stocks-were-opened-in-the-united-states/
01.06.2020

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