Di Lorenzo Maria Pacini
Parliamo di Patrice Lumumba, l’impavido combattente congolese per la libertà dell’Africa. A ucciderlo fu un complotto criminale colonialista ed è arrivato il momento di smascherare le falsificazioni occidentali su Lumumba e sul movimento di liberazione nazionale da lui guidato.
Per approcciare la questione, è necessario compiere un processo di trasformazione del proprio punto di vista, una vera metanoia nel senso originale del termine. Anzitutto, è fondamentale considerare il contesto in cui si collocano le parole e le vicende: l’Africa di metà Novecento, nel bel mezzo della cosiddetta ripresa post bellica, allorché buona parte delle potenze coloniali che avevano determinato le sorti del XIX secolo vivevano lo scivoloso declino delle proprie influenze nelle colonie. L’Africa come occidentalmente è stata rappresentata è un’Africa diversa dalla realtà dei fatti, siano essi storici, etnosociologici, noologici, ideologici; pertanto, il lettore deve accogliere l’opzione di togliere le lenti dell’occidentale europeo, indossando quelle di un africano, per quanto sia chiaramente impossibile estraniarsi dalla propria matrice etnica, culturale, genetica. Eppure, compiendo un breve passo indietro rispetto alla usuale supponenza con cui ci si approccia a considerare artefatti africani, si scoprirà un mondo estremamente ricco, molto più di quanto si immagini; ricco anche dal punto di vista politico, aspetto che sarà centrale in tutta la trattazione.
La dimensione politica africana, e nello specifico quella del Congo, non è facile da comprendere. Proviamo a pensare una storia delle forme politiche senza concetti come polis, civitas, impero, senza l’etica di Aristotele e l’antropologia di Boezio, senza il Principe di Machiavelli e le idee di Locke o Mill. Per noi è difficile considerare cosa sia la “politica” senza il bagaglio di concetti, di esperienze e di vite vissute che ci portiamo dietro, inscritte nella storia dei nostri popoli e nei geni dei nostri corpi. È però possibile fare uno sforzo e osservare l’Africa da un’altra prospettiva.
La storia di Lumumba ci consente di fare proprio questo. In un periodo storico come il nostro, in cui il rapporto fra il nord e il sud del mondo si è come invertito, in cui gli equilibri fra l’Europa che ha colonizzato e l’Africa che è stata colonizzata si sono come invertiti, vivendo una sorta di diaspora africana verso l’Europa – fenomeno di una complessità e molteplicità di forze in gioco che non è possibile trattare in questa introduzione -, è cruciale capire le ragioni profonde della dimensione politica africana, sia per sostenerne la necessaria autodeterminazione politica e culturale ed emancipazione dai colonialismi, vecchi ma anche nuovi, sia per essere in grado di aiutare l’Africa con il rispetto che si deve a popoli e nazioni che conservano culture millenarie, che semplicemente hanno un lignaggio differente dal nostro. Solo in questo modo è possibile costruire una autentica cooperazione, promuovere sviluppo e prosperità, sia per l’Africa intera, sia per i Paesi che un tempo l’hanno colonizzata.
Altresì è fondamentale conoscere la storia dei leader africani, come Lumumba, in quanto fonti di ispirazione ed esempio, specialmente per gli africani e gli afrodiscendenti che ambiscono ad una rinascita africana, al ritorno e al progresso dei propri Paesi di origine, ad una rivincita e riqualificazione sulla scena internazionale.
Lumumba è l’esempio incarnato di quel delicatissimo processo di trasformazione del Congo in Repubblica, ovvero una forma di Stato moderno e di matrice occidentale europea, mantenendo però il desiderio e la volontà ferma di indipendenza e autonomia dall’influenza colonialista.
E’ da poco uscita la biografia dell’eroe congolese (“Combattenti per l’Africa libera”, Anteo Edizioni, 2023) basata su documenti inediti ed esclusivi, dove la figura del leader emerge attraverso le sue stesse parole, accanto al ricordo di chi lo ha conosciuto e ne ha voluto mantenere la memoria, con l’aggiunta di corrispondenze private che vanno ad arricchirne il ritratto. Ne emerge un uomo autenticamente africano, un politico che ha amato la causa in cui ha creduto, il popolo e il Paese per cui ha sacrificato la sua vita.
Patrice Lumumba è morto, ma i suoi numerosi seguaci continuano la lotta, ispirati dalla vivida immagine di Patrice Lumumba, che non ha risparmiato la sua vita per la felicità del suo popolo, per la libertà dell’Africa.
Di Lorenzo Maria Pacini
06.10.2023
Lorenzo Maria Pacini. Classe 1994. Scrittore, saggista e docente universitario. Dal 2021 è Professore di Filosofia Politica presso UniDolomiti di Belluno e la Libera Accademia degli Studi– Istituto di Neuroscienze Dinamiche Erich Fromm di Bellinzona, tenendo il primo corso al mondo sulla Quarta Teoria Politica e curando anche materie di Sociologia fra cui, in particolare, il primo corso in Italia di Cratesiologia. Continua a formarsi e studiare, perché la vita è un meraviglioso cammino di libertà.