UNA VOLTA per contrastare lo sviluppo di forme infettive e disinfettare gli ambienti c’era l’usanza di bruciare foglie di ginepro e rosmarino, OGGI invece i moderni diffusori per oli essenziali (ce ne sono varie tipologie che hanno superato il tradizionale diffusore con candelina) rendono tutto più semplice anche per chi non ha il privilegio di abitare in campagna e avere delle piante a disposizione in giardino o nell’orto.
Diversi studi evidenziano l’attività antivirale e antimicrobica di differenti oli essenziali nei confronti di alcuni importanti patogeni, anche antibiotico-resistenti. Ecco che in questo periodo in cui cominciano i primi freddi e le finestre sono per la maggior parte delle ore chiuse – e a maggior ragione se c’è qualche componente della famiglia con raffreddore, tosse o influenza – può essere buona cosa purificare l’aria di casa e ufficio.
Si può usare, ad esempio, una miscela dall’effetto immunostimolante e tonificante. Basta mischiare tre gocce di olio essenziale di timo (timus vulgaris), cinque gocce di olio essenziale di limone (citrus limon) e tre gocce di olio essenziale di albero del tè (melaleuca artenifolia).
Un’altra miscela purificante per l’aria degli ambienti si ottiene unendo tre gocce di olio essenziale di pino silvestre, due gocce di olio essenziale di limone, due gocce di olio essenziale di cedro, una goccia di olio essenziale di petitgrain.
Altri oli essenziali utilizzabili, anche singolarmente, per profumare e disinfettare l’aria sono quelli di eucalipto (eucaliptus globulus e radiata), mirto (mirthus communis), pino silvestre, abete siberiano, rosmarino, ravintsara, pompelmo e ginepro. Riguardo quest’ultimo, stare attenti alla qualità: deve essere ottenuto dalle sole bacche mature (preferibilmente certificate bio) per distillazione in corrente di vapore. A volte, infatti, si possono trovare in commercio anche oli essenziali ottenuti da bacche fermentate, aghi o dalla parte legnosa che hanno una qualità inferiore.
L’accortezza generale è di non tenere il diffusore sempre acceso perché è più funzionale fare delle pause. In generale conviene diffonderli per una quindicina di minuti 3-4 volte al giorno per non saturare l’aria ed evitare il rischio di irritazione. Evitare comunque se ci sono bambini molto piccoli sotto i 3 anni di età, se lo si fa si deve avere cura di aerare l’ambiente prima del ritorno dei piccoli nella stanza. Anzi gli oli essenziali devono proprio essere tenuti fuori dalla portata dei bambini, perciò, bisogna fare attenzione ai diffusori aperti posti sul radiatore o su un mobile. Precauzione va usata anche se ci sono persone epilettiche donne incinte o che allattano.
Un’altra accortezza è quella di utilizzare sempre oli essenziali di provenienza biologica o biodinamica in modo che sia certificata l’assenza di residui di pesticidi e tracce di metalli pesanti e che siano puri e naturali al 100%, senza miscelazione, senza alcun additivo naturale o sintetico (quindi non rettificati), senza alcuna modifica (né concentrazione, né perossidazione, né colorazione, né decolorazione) e soprattutto non deterpenati. I terpeni, infatti, sono molecole che possiedono virtù terapeutiche.
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VB