Perdere la guerra – Cosa succederà sul campo di battaglia e le conseguenze politiche

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John Elmer
johnhelmer.net

C’è un vecchio adagio russo che dice di non cercare di deglutire e di parlare allo stesso tempo: se non vuoi morire di gastroenterite, tieni la bocca chiusa. Questa non tra le opzioni per capire l’ultima settimana di guerra e prepararsi per la prossima.

Si tenga presente che, nel bel mezzo dell’offensiva terrestre ucraina e poche ore prima dell’inizio della più grande operazione aerea della NATO dalla creazione dell’alleanza nell’aprile 1949, la guerra in Ucraina non sta avendo praticamente alcun effetto sui sondaggi sul gradimento del Presidente Biden (immagine di copertina) e quindi sulle sue possibilità di rielezione nel novembre 2024.

Al contrario, il Presidente Putin, che andrà alle elezioni tra gennaio e marzo del 2024, ha presentato il suo nuovo approccio a ciò che accadrà da qui ad allora.

Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, nonostante il costante aumento della disapprovazione per il comportamento del Presidente degli Stati Uniti e l’aumento del divario tra elettori favorevoli e contrari, la conduzione della guerra da parte di Biden è stata l’unica politica che lui e il suo staff elettorale possono ritenere vincente; questo in termini relativi, se confrontata con le prestazioni di Biden in materia di economia interna, inflazione, criminalità, immigrazione e direzione del Paese.

INDICE DI GRADIMENTO DI BIDEN DAL 1° MARZO 2022 A OGGI

Fonte: https://www.realclearpolitics.com/
Fonte: https://www.realclearpolitics.com/

Uno sguardo retrospettivo al sondaggio della guerra in Ucraina rivela che il margine negativo per Biden si è ridotto, non allargato, man mano che la guerra andava di male in peggio per gli ucraini.

SONDAGGI SULLA CONDUZIONE DELLA GUERRA IN UCRAINA DA PARTE DI BIDEN, DA ADESSO AL MARZO 2022

Fonte: https://www.realclearpolitics.com

Poiché nel Partito Democratico non è emersa alcuna politica significativa contro la guerra, l’unico candidato dichiarato che si oppone a Biden per la nomination, Robert Kennedy Jr. deve ancora dichiarare cosa pensa di fare di diverso da Biden. “Non voglio che Wall Street gestisca il Paese. Non voglio che i neoconservatori gestiscano la nostra politica estera. Non mi piace la censura. Penso di essere scettico sulla guerra”, ha dichiarato Kennedy all’inizio della sua campagna elettorale in aprile. Quest’ultima frase non dice nulla [delle sue opinioni] sulla guerra contro la Russia.

Per quanto riguarda il Partito Repubblicano, i candidati di riferimento – Andrew Napolitano, in corsa per un seggio alla Corte Suprema, e Douglas MacGregor, in lizza per il posto di Consigliere per la Sicurezza Nazionale – stanno sostenendo che la conduzione della guerra da parte di Biden sta portando le armi e la strategia militare degli Stati Uniti alla sconfitta, non solo sul campo di battaglia ucraino, ma anche in Germania e in tutta l’alleanza NATO in Europa. Ad oggi, i candidati repubblicani Donald Trump e Ron DeSantis stanno evitando questo punto; gli altri candidati non hanno alcun incentivo a sollevarlo.

Finché i media statunitensi di parte continueranno a rovesciare il significato delle notizie che riguardano il campo di battaglia, in modo che le perdite ucraine siano registrate come perdite russe e non vi sia una sconfitta diretta e catastrofica delle forze statunitensi a terra, in mare o in aria, per Washington la guerra in Ucraina potrà continuare ad essere combattuta senza danni né per i Democratici né per i Repubblicani. O almeno, questa è la lettura dei sondaggi.

Il contrasto con Mosca è netto, anche se non è stato ancora notato al di fuori della Russia.

Il 30 maggio Putin ha dichiarato che, alla fine della guerra, l’Ucraina cesserà di esistere. “Fondamentalmente, il territorio che si chiama Ucraina”, ha detto Putin, usando il termine geografico invece di quello politico e giuridico, “è stato virtualmente controllato fin dall’inizio da persone che, guidate dall’Occidente, hanno deciso non solo di affrontare la Russia, ma di creare una “anti-Russia” su quel territorio… Stiamo colpendo il territorio dell’Ucraina, ma con armi di precisione a lungo raggio, solo le infrastrutturali militari, o i depositi di munizioni o di carburante e di lubrificanti utilizzati per le operazioni di combattimento. Abbiamo parlato della possibilità di colpire i centri decisionali. Naturalmente, il quartier generale dell’intelligence militare ucraina è uno di questi, e un attacco a questo obiettivo è stato effettuato due o tre giorni fa. In risposta, il regime di Kiev ha scelto una strada diversa: tentare di intimidire i cittadini russi con attacchi ad edifici residenziali. Si tratta di un evidente approccio terroristico”. In breve, la campagna russa non è contro uno Stato, ma contro un territorio gestito da terroristi.

Le operazioni terroristiche, è stato fatto intendere, includono la distruzione dei gasdotti Nord Stream il 26 settembre 2022; l’attentato al ponte di Crimea dell’8 ottobre 2022; gli attacchi con i droni contro obiettivi russi, tra cui il Cremlino, il mese scorso; e le successive operazioni contro la diga di Kakhovskaya e il gasdotto di ammoniaca Togliatti-Odessa del 5-6 giugno.

La dichiarazione di Putin del 30 maggio è stata seguita da un secondo commento, anch’esso apparentemente estemporaneo, la sera del 9 giugno. Gli elementi di novità in ciò che segue sono i riferimenti alle “riserve strategiche” ucraine e allo Stato Maggiore russo.

“In primo luogo, possiamo affermare con certezza che l’offensiva è iniziata. Lo sappiamo dal fatto che l’esercito ucraino ha attinto alle sue riserve strategiche. Questo è il mio primo punto. In secondo luogo, le truppe ucraine non hanno raggiunto i loro obiettivi in tutti i settori di combattimento, il che è chiaro come il sole… Non posso dire che l’offensiva si sia impantanata. Posso solo dire che i tentativi di controffensiva fatti finora sono falliti. Ma il potenziale offensivo del regime di Kiev è ancora presente. Credo che la leadership militare russa sia realistica nelle sue valutazioni della situazione e procederà da questa realtà mentre continua a pianificare le nostre azioni nel breve termine”.

Fonte: http://en.kremlin.ru/

È il comandante in capo a parlare e sta dicendo che lascia che siano “i vertici militari della Russia” a fare ora tutto il lavoro e che saranno le “realtà” militari a dettare la politica del risultato. Ciò significa anche che le “realtà” del territorio ucraino saranno decise dalle operazioni militari che, da parte russa, non sono ancora state avviate fino a quando le “riserve strategiche” ucraine non saranno state pienamente impegnate e sconfitte sul campo di battaglia.

Il riferimento di Putin alle “riserve strategiche” include le armi statunitensi e della NATO che finora sono state impegnate e distrutte – e quelle che devono ancora arrivare dalle scorte in Polonia, Romania, Germania e nel territorio occidentale intorno a Lvov. A fronte di ciò, Putin ha rilevato “l’elevata efficacia delle armi russe, soprattutto di quelle più recenti. In effetti, non abbiamo ancora abbastanza armi di ultima generazione, ma l’industria degli armamenti, l’industria della difesa del Paese, sta facendo passi da gigante e sono sicuro che l’industria della difesa raggiungerà senza dubbio i suoi obiettivi. La produzione di armi moderne procede a ritmo sostenuto”.

Che cosa significa? In primo luogo, la smilitarizzazione sarà gestita dallo Stato Maggiore russo fino a quando sul territorio non rimarranno riserve strategiche ucraine – né ad est del fiume Dnieper, né ad ovest. Se al vertice della NATO previsto per l’11 e 12 luglio a Vilnius verrà deciso di porre la parte più periferica dell’Ucraina sotto la protezione della NATO – “un certo grado di accessione”, secondo il viceministro della Difesa Vladimir Gavrilov (a destra) – allora Putin sta avvertendo che ci sarà una soluzione militare russa per garantire che ciò non possa accadere.

In breve, nessuna soluzione politica per l’Ucraina se non l’eliminazione delle riserve strategiche degli Stati Uniti e della NATO. Questa è, per la prima volta, la prospettiva di una sconfitta militare per mano dei russi degli Stati Uniti e della NATO sul campo di battaglia europeo. [Questa prospettiva] era apparsa il mese scorso nelle fughe di notizie dei Pentagon Papers attribuite a Jack Teixeira, successivamente soppresse dalla Casa Bianca, dal Dipartimento di Stato e dal New York Times.

Venerdì scorso, secondo la sequenza dei comunicati del Cremlino, Putin ha anche fatto un insolito annuncio sul dispiegamento operativo di armi nucleari alla frontiera polacca e ucraina entro l’8 luglio. Parlando in occasione del benvenuto al Presidente bielorusso Alexander Lukashenko, Putin ha detto: “Per quanto riguarda la sicurezza, ne parleremo a porte chiuse, faccia a faccia. Nel complesso, la situazione è stabile, direi addirittura buona. Stiamo collaborando con fiducia in questo settore e stiamo procedendo secondo i tempi previsti per quanto riguarda le questioni più delicate, che abbiamo coordinato. Come sapete, la preparazione delle strutture pertinenti sarà completata il 7-8 luglio, dopodiché inizieremo immediatamente il processo di dispiegamento dei tipi di armi corrispondenti nel vostro territorio. Quindi, tutto sta andando secondo i piani”. Per “sensibili”, “rilevanti” e “tipi corrispondenti”, si vedano le armi nucleari che “corrispondono” al complesso missilistico statunitense Aegis a Redzikowo, in Polonia, e con le testate immagazzinate in Germania.

Ascoltate la discussione con George Eliason nella trasmissione radiofonica TNT War of the Worlds di sabato. Le prove sul campo di battaglia a cui si fa riferimento provengono da rapporti russi pubblicati su tutti i media. Dovrebbero essere interpretate tenendo conto del salutare avvertimento del colonnello Vladimir Trukhan (sotto, a destra).

Fonte: https://tntradiolive.podbean.com/

A destra: Il colonnello Vladimir Trukhan, ora in pensione da un incarico di alto livello presso il Ministero della Difesa russo: “Smilitarizzazione significa la completa eliminazione della minaccia militare alla Russia dal territorio dell’Ucraina. Denazificazione significa la fine del funzionamento di un’ideologia basata sulla superiorità nazionale e sul disprezzo per gli altri popoli sul territorio dell’Ucraina. Potremo giudicare il raggiungimento di questi obiettivi in base ai risultati raggiunti dall’SVR [il servizio segreto russo] e non nel corso di essa. Cosa non è chiaro qui? Il premio era l’aggiunta di nuove regioni alla Federazione Russa. A giudicare dalle azioni delle Forze Armate ucraine e di Kiev, mi azzarderei a supporre che questo non sia l’ultimo incremento [territoriale]. Questo è lo stratagemma di Putin: ogni nuova proposta è peggiore della precedente… Il Comandante supremo in capo ha detto ai militari: “Avete la scienza militare e la logica militare, combattete”. In particolare ha detto: “Io sono, ovviamente, il Comandante Supremo, ma non ho finito l’Accademia di Stato Maggiore, quindi mi fido dei militari”. Anche questo è un punto di forza della Russia: la mancanza di pressioni politiche… Ripeto, il lavoro viene svolto sistematicamente. Per noi sarà difficile, perché Zelensky andrà al vertice della NATO, dove gli verrà detto quanto segue: “Vi abbiamo dato tutto, dov’è il risultato?”. Ma a noi queste domande non verranno poste”.

Nella discussione sull’attacco del 6 giugno alla centrale idroelettrica di Kakhovka (HES), sono stati citati i precedenti delle operazioni militari sovietiche, tedesche, britanniche e statunitensi contro le dighe, dal 1941 al 1952. Per saperne di più sulla storia britannica, leggete questo e per la distruzione della diga di Sui-Ho da parte degli Stati Uniti, cliccate qui.

La storia degli attacchi ucraini alla diga di Kakhovskaya dall’8 luglio 2022 al 6 giugno 2023 può essere letta nel resoconto di Telegram di Boris Rozhin (“Colonnello Cassad“). Per un’analisi dettagliata del metodo, del movente e delle conseguenze, compresi i test ucraini di distruzione parziale dello scorso dicembre e le perdite della diga prima dell’operazione del 6 giugno, leggete questo.

LA CENTRALE IDROELETTRICA DI KAKHOVKA PRIMA E DOPO LE ESPLOSIONI DEL 6 GIUGNO

Fonte: https://iz.ru/1524459/

 

Fonte: https://topwar.ru/

Per i retroscena degli accordi tra Ucraina e Russia su cereali e fertilizzanti e il significato del gasdotto per l’ammoniaca Togliatti-Odessa, si legga qui. La risposta del Ministero degli Esteri russo all’attacco ha identificato il regime di Kiev come l’autore del gesto terroristico: “Permettetemi di ricordarvi”, ha detto Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri, “che questo è sempre stato il caso di tutte le organizzazioni terroristiche ed estremiste. All’inizio, l’Occidente le ha coccolate, le ha allevate e poi le ha ‘ingrassate’, pensando che fossero destinate al ‘macello’… Ad un certo punto, questi mostri hanno cominciato a divorare i loro creatori. Se qualcuno tra l’opinione pubblica, gli esperti, i politologi o i responsabili della sicurezza nutre almeno qualche dubbio sul fatto che il regime di Kiev non rivolgerà poi le sue viscere terroristiche contro i suoi creatori, si sbaglia di grosso. Purtroppo, allora sarà troppo tardi”.

Mentre leggete questo articolo, le forze aeree della NATO stanno alzandosi in volo verso la Russia nella prima ondata di operazioni denominata Air Defender 23. Per saperne di più, leggete qui.

“Quando noi (e gli ucraini)”, commenta un veterano delle operazioni NATO, “capiremo che [gli ucraini] hanno esaurito la loro potenza di combattimento, Air Defender prenderà il via. Con l’attuale tasso di usura e il ritmo russo di attacchi con droni e missili  contro le retrovie, scommetto che, a quel punto, [gli ucraini] saranno a corto di munizioni, veicoli blindati e morale. È qui che le cose si faranno molto preoccupanti per loro. Se l’Air Defender non copre un attacco ucraino, coprirà la loro ritirata. Una volta esaurite le riserve ucraine addestrate ed equipaggiate dalla NATO, cosa si frapporrà tra i russi e l’avanzata dello Stato Maggiore verso ovest, fino al limite che decideranno per le loro ragioni militari?”

Parte di una colonna di carri armati tedeschi Leopard-2A6 e di veicoli da combattimento di fanteria statunitensi Bradley M2A2 distrutti mentre avanzavano verso le linee di difesa russe nell’area di Zaporozhye prima che potessero aprire il fuoco il 7-8 giugno. Fonte: Russian Defense Ministry

John Elmer

Fonte: johnhelmer.net
Link: https://johnhelmer.net/losing-the-war-what-comes-next-on-the-battlefield-and-the-political-consequences/#more-88116net
10.06.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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