DI OLIVER MILMAN
Mangiare carne ha un impatto pesante sull’ambiente, dall’alimentare cambiamenti climatici all’inquinamento del paesaggio e dei corsi d’acqua
Riciclare o prendere l’autobus piuttosto che la propria auto per andare al lavoro può essere utile, ma gli scienziati puntano sempre più su un cambiamento più radicale dello stile di vita delle persone, unico modo sicuro per aiutare il pianeta: mangiare molto meno carne.
Una serie di ricerche pubblicate nel corso dell’ultimo anno ha messo a nudo il pesante impatto provocato dal consumo di carne, in particolare della carne di manzo e di maiale, sull’ambiente, sul cambiamento climatico e sull’inquinamento del paesaggio e dei corsi d’acqua.
L’agricoltura industriale ha provocato l’inizio della più grave crisi di estinzione delle specie animali, dalla scomparsa dei dinosauri, ciò significa che bestiame (allevamento) e esseri umani ora costituiscono il 96% di tutti i mammiferi viventi. Ma malgrado l’uso di quasi tutti i terreni agricoli, l’uso di carne e latticini rappresenta solo il 18% di tutte le calorie alimentari e non più di un terzo delle proteine.
Questo possente impatto prodotto dall’allevamento però, non è solo inefficiente, ma richiede anche la deforestazione per far posto ad altro bestiame, oltre alle emissioni di metano prodotte dalle mucche e dai fertilizzanti necessari alle coltivazioni: il tutto crea tante emissioni di gas serra quante ne creano tutte le auto, i camion e gli aerei del mondo. L’allevamento intensivo di carne rischia di provocare l’estinzione in massa delle altre specie animali, oltre ad un significativo inquinamento dei corsi d’acqua, dei fiumi e, in ultima analisi, degli oceani.
A ottobre, gli scienziati hanno avvertito della necessità di una enorme riduzione nei consumi di carne per evitare pericolosi cambiamenti climatici, chiedendo una diminuzione del 90% del consumo di carne bovina nei paesi occidentali, sostituendola con un aumento di cinque volte della produzione di fagioli e legumi.
Dovrà essere ridotto drasticamente anche il consumo di carne suina, latte e uova, perché la popolazione mondiale aumenterà di altri 2 miliardi di persone entro il 2050. I ricercatori hanno affermato che sarà necessario che tutti passino ad una dieta “flessibile” per contribuire a mantenere l’aumento della temperatura globale entro il limite di 2°C concordato dai governi.
Hanno anche suggerito una serie di altre misure, per raggiungere questo obiettivo, che vanno da una tassa sulle carni rosse da usare per la coltura di alghe marine con cui alimentare le mucche e ridurre la quantità di gas metano che espellono. Qualcuno ha suggerito di mangiare insetti invece di bistecche e di braciole di maiale.
Una via più praticabile potrebbe essere promuovere l’alimentazione vegetariana con carni prodotte in laboratorio e pubblicizzare sostitutivi vegani come l’Impossible-hamburger che addirittura “sanguina”. Qualunque sia la via con cui si raggiungerà il cambiamento, speriamo che il 2019 sarà un anno chiave per uscire da questo sistema alimentare globale sbagliato.
Oliver Milman
Fonte : https://www.theguardian.com
21.12.2018
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario