PARAGUAY – INTERVISTA A MARTIN ALMADA

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Premio nobel alternativo per la pace del 2002.

Noto internazionalmente per avere scoperto nel 1992 gli archivi segreti della polizia stronista del Paraguay, chiamato Archivio del Terrore.

Martin Almada è stato nuovamente rinviato a processo dalla giustizia paraguayana dopo che l’anno scorso, aveva espresso apertamente la sua opinione contro la tortura, al parente dell’ex-commissario Campos Alum, uno dei più sadici e tenebrosi della dittatura, in mezzo ai corridoi del Tribunale di Giustizia della capitale Asuncion. Le “liste nere” vengono ancora utilizzate, afferma Almada; nel governo continuano ad esistere residui del precedente governo di Stroessner, riciclati, per sopravvivere in questa interminabile transizione alla democrazia.

Intervista a Martin Almadad i Manfredo Pavoni Gay

Dopo che Corte suprema cilena, ha revocato l’immunità parlamentare ad Augusto Pinochet e successivamente ha decretato che il vecchio dittatore cileno è in grado di affrontare i processi in cui è imputato per i crimini dell’Operacion Condor, parla il premio nobel alternativo per la pace Martin Almada, scopritore dell’Archivio della polizia paraguayana (Archivio del terror) e tra i principali accusatori dell’ex dittatore.D. Cosa significa per lei questa storica decisione?

A. Un trionfo per la salute della democrazia in America Latina. Significa che il Cile di oggi è un po’ più democratico e neanche qui esistono “gli intoccabili”. Insieme a Ortensia Bussi (moglie di Salvador Allende), Isabel Allende, Adolfo Perez de Esquivel (premio nobel argentino) e altre persone cadute nella rete criminale dell’Operacion Condor nel 1999 abbiamo aperto una causa contro Pinochet, Contreras e l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger, che per noi rimane il primo terrorista internazionale dopo Bin Laden.

Cosa significa Operacion Condor?

L’operacion Condor non fu altro che una forma di terrorismo di stato esercitato nei Paesi del sud America per annientare qualsiasi opposizione politica, sociale e culturale. Un genocidio che ha lasciato una scia di sangue, devastazione sociale e impunità che tutt’ora affligge i nostri popoli. Si trattava di un patto criminale tra i governi militari del Sud America «per salvare, come dice un documento incontrato nell’Archivio del terror in Paraguay, la civilizzazione occidentale cristiana dalla sovversione marxista internazionale». Il coordinamento tra le forze militari del Cono sur funzionava un po’ sul modello dell’Interpol di Parigi. L’Operacion Condor non era tuttavia nata qui da noi in America Latina ma più a nord negli Stati Uniti, che non ammettevano che nel loro “giardino di casa”, come chiamavano il nostro continente, ci potessero essere governi autonomi riformisti e progressisti, come nel caso del governo cileno di Salvador Allende.

Con L’Operacion Condor si inaugurava un modello liberista di esclusione sociale e come dimostra il laboratorio cileno, Pinochet globalizzò il terrorismo di stato.

Funzionava come una rete in cui finivano intrappolati i dissidenti, gli intellettuali e persino i politici e i militari leali alla costituzione e al loro Paese. Operacion Condor significava la impossibilità non solo di opporsi a regimi sanguinari, ma anche di trovare rifugio in altri Paesi. Molte vittime del Condor erano dei rifugiati politici, alcuni sotto la protezione dell’Alto Commissariato per le Nazioni Unite eppure venivano sequestrati e uccisi.

Cosa contiene l’Archivio del terror in Paraguay?

L’Archivio del terror è stato scoperto grazie ai tanti anni di indagine che ho svolto durante l’esilio in Francia dove lavoravo all’Unesco. Grazie anche a militari che non volevano più essere testimoni ciechi delle efferatezze compiute da Stroessner e dai nazisti che lo sostenevano, ho avuto una “soffiata” e poco tempo dopo la caduta della dittatura insieme ad un giovane giudice, Augustin Fernandez, siamo riusciti a entrare in un deposito della polizia politica di Asuncion dove erano nascosti migliaia di tonnellate di documenti, foto segnaletiche, nastri magnetici che registravano le sessioni della tortura, passaporti, lettere e verbali delle riunioni tra le intelligence militari. Era l’archivio della dittatura, il libro nero del regime di Stroessner. L’Archivio conteneva anche numerose informazioni sull’Operacion Condor e sulla collaborazione tra Pinochet, Videla, Stroessner e i regimi di Brasile, Uruguay Bolivia. In questo archivio c’erano manuali della Cia che spiegavano come mantenere vive le persone torturate..

Un archivio unico al mondo, ma purtroppo ancora poco conosciuto, anche se il giudice Garzon lo ha utilizzato per raccogliere documentazione per il processo spagnolo contro Pinochet.

Nell’Archivio avete incontrato inoltre documenti che proverebbero il coinvolgimento dei neo fascisti italiani, come Stefano delle Chiaie, Vincenzo Vinciguerra e Pierluigi Concutelli nell’attentato al segretario della Dc cilena Leigthon e nella collaborazione con i regimi di Pinochet e Stroessner?

Si, esistono documenti in cui i neo fascisti scrivono a Pinochet e Stroessner mettendosi a loro disposizione per sconfiggere il pericolo marxista. In una lettera indirizzata a Stroessner, Delle Chiaie diceva di «essere un esule poiché in Italia c’è un regime comunista». Abbiamo anche incontrato documenti che provano che gli alcuni tra gli assassini di Aldo Moro, avevano documenti falsi paraguayani, Su questo stiamo indagando per capire se il caso Moro aveva a che fare con l’Operacion Condor.

Esistono documenti che provano il coinvolgimento della Cia o del Governo degli Stati Uniti nell’Operacion Condor?

Si esistono. Il direttore della Cia tra il 1976 e il 1978, gli anni in cui il Condor fece più vittime, si chiamava George Bush!

Nell’Archivio abbiamo incontrato un documento che prova che un certo generale Robert Thierry fu invitato come cooperante in Paraguay per formare i primi torturatori del regime di Stroessner. Abbiamo anche la lista di questi primi militari formati preparati da Thierry. Un altro documento prova la richiesta del’ambasciata paraguayana negli Stati Uniti per formare una sorta di Cia paraguayana.

E oggi? l’Operacion Condor è ancora funzionante?

Il Condor è ancora operativo. Nell’Archivio abbiamo trovato un documento del maggio 1997 dove un colonnello paraguayano scrive a uno equadoregno e gli dice: «Le invio la lista dei sovversivi paraguayani così lei può elaborare una lista dei sovversivi dell’America Latina». Nel 1997 a Quito in Ecuador si riunisce la Conferenza degli eserciti latinoamericani. Cos’è questa conferenza se non un sostituto del Condor? Abbiamo chiesto di poter partecipare come membri di organismi internazionali per i DDHH ma ce lo hanno impedito.

Lei pensa che Pinochet, Stroessner, Kissinger, e gli altri dittatori latinoamericani verranno mai condannati da un tribunale?

Penso di no. Tuttavia la loro condanna l’hanno già avuta dalla società civile, dai familiari, dalle mamme, dalle nonne, e dai figli dei desaparecidos. Di fatto sono prigionieri della storia e della memoria.

Fonte: Selvas.org

VEDI ANCHE: L’ARCHIVIO DEL TERRORE

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