Nicola Gratteri, gli stessi occhi lucidi e lo stesso sguardo perso nel vuoto di Giovanni Falcone

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Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani) per ComeDonChisciotte.org

Al Teatro Parioli di Roma, nell’ultima puntata del Maurizio Costanzo Show, tutto il pubblico si è alzato in piedi commosso ad applaudire il coraggio del magistrato che con gli occhi lucidi e con uno sguardo privo di speranza, ha lanciato il suo grido di allarme sul totale degrado delle nostre istituzioni. Lui sta rischiando seriamente la sua vita e noi quella dei nostri figli. Ormai nel nostro paese non esiste più distinzione tra i fenomeni mafiosi ed i poteri occulti che si sono impossessati dello Stato

Dopo le anticipazioni sull’intervento del Procuratore Gratteri al Maurizio Costanzo Show (GRATTERI: “IL PARLAMENTO È GESTITO DA DIECI PERSONE E DRAGHI È SOLTANTO UN ESPERTO DI FINANZA”), ieri sera ho voluto vedere la puntata per intero e devo dirvi sono rimasto veramente toccato dai suoi racconti e dalle sue parole, ma soprattutto, quello che mi ha colpito di più era il suo stato emotivo, il quale mi hanno fatto capire ancor di più quanto sia grave la situazione in cui versa il nostro paese.

Se ero preoccupato prima, oggi lo sono ancor di più!

Seppur ritenendomi un uomo estremamente consapevole della totale devastazione economica, civile, sociale e morale del nostro paese (questo per il mio vissuto e per essere stato tra i primi, oltre quindici anni fa, a rendermi veramente conto dove saremmo finiti); sentirmelo dire con una tale schiettezza e paura allo stesso tempo, da un magistrato che da decenni fronteggia quotidianamente il pericolo estremo delle mafie…. beh, devo confessarvi, che mi ha scosso profondamente e mi ha fatto capire che i rischi che corriamo sono ancora più grandi di quello che pensiamo.

Ascoltate le sue parole e la commozione che le segue:

(cliccate sulla foto per il video dal minuto 00:58)

Non vivo…. non ho libertà

 

Peggiora parecchio la situazione, bisogna stare attenti

 

Queste le prime parole pronunciate dal Dott. Gratteri, con gli occhi lucidi e lo sguardo perso nel vuoto, quasi come se la rassegnazione avesse preso il sopravvento sul coraggio di un uomo che vive la sua vita fronteggiando la criminalità organizzata.

Gli stessi occhi, lo stesso sguardo e la stessa rassegnazione che avevano gli occhi di Falcone 30 anni fa nella stessa trasmissione, che il video mandato in onda ci ricorda.

Una rassegnazione frutto dell’essere stati abbandonati da chi invece avrebbe dovuto proteggerli, ovvero lo Stato italiano e le sue istituzioni.

All’indomani della scoperta di seri progetti con i quali le mafie stanno ancora tentando di eliminarlo – ha confessato Gratteri: “nemmeno una telefonata da parte di Draghi ed il ministro della Giustizia Cartabia” [1]

Ma lo Stato italiano non ha abbandonato solo Falcone e Gratteri, insieme a loro, da tempo, ha abbandonato anche tutti gli italiani patrioti ed onesti.

Anzi, se ascoltiamo bene le parole di Gratteri, è ancora peggio: lo Stato italiano, proprio non esiste più e le sue istituzioni sono ormai territori occupati dai poteri profondi che operano in simbiosi con le mafie.

“I morti non parlano e quindi non possono difendersi, allora dobbiamo avere il coraggio e l’onestà intellettuale di parlare, anche a costo di essere antipatici o non graditi al manovratore – è un problema di coscienza” – aggiunge Gratteri:

stare zitti è complicità

“Il coraggio non è una cosa scontata, non è qualcosa che si compra al supermercato, uno, o ce l’ha o non ce l’ha, e Lei lo ha avuto” – ha detto Gratteri rivolgendosi a Costanzo in riferimento all’attentato subito.

“Il dramma è quando ci sono posti importanti nelle istituzioni occupati da conigli, da codardi o ancora peggio da gente che gioca con due mazzi di carte”

Poi Gratteri confessa il reale motivo che lo ha spinto a vivere questo tipo di vita: “ero ragazzino andavo a scuola con l’autostop e vedevo morti a terra, anche miei compagni”

Il primo piano, gli occhi ancora più lucidi e le labbra che si mordono fra loro, hanno fatto da cornice alla commozione ed all’applauso del pubblico in sala, mostrando una sincera umanità, sulla quale francamente resta difficile dubitare.

In un paese devastato economicamente e ridotto a colonia da anni, dopo il Covid ed alla vigilia della commorazione di Falcone, l’attuale governo ha avuto lo svergognato coraggio, di stanziare 28 milioni di euro per costruire le case dell’amore per i detenuti ad alta sicurezza.

Aggiunge Gratteri: “Viviamo in un paese dove c’è bisogno di mafia, le mafie esistono perché si relazionano con la collettività, le mafie hanno bisogno del consenso popolare ed interagiscono con esso. Le mafie danno risposte che lo Stato non dà, soprattutto nelle zone emarginate. E lì trovano quanta manovalanza vogliono”.

Le mafie muovono pacchetti di voti importanti e mirano a spostarli in modo da far vincere chi darà loro garanzia di appartenenza. E’ chiaro quindi che dai comuni, alle province, passando per le regioni per arrivare a Roma, le nostre istituzioni sono piene di soggetti attigui alle mafie, e se aggiungiamo il fatto reale che oggi addirittura, le mafie stesse, svolgono un ruolo subalterno ai poteri profondi delle varie logge deviate nazionali ed internazionali infiltrate al potere, la conclusione è che la democrazia e lo stato di diritto vanno a farsi benedire.

Non voglio tornare sulle parole già ampiamente riportate nell’articolo precedente, ma affermare che non più di 8-10 persone gestiscono in piena autonomia tutto il parlamento italiano, significa chiaramente che la nostra Costituzione è stata attentata.

Gratteri si sbilancia in modo definitivo anche su questo tipo di Unione Europea, unita solamente da una moneta, l’euro, che di fatto, stante la non unione dei codici, ha avvantaggiato enormemente mafie, massonerie e colletti bianchi nei loro traffici sporchi.

Le mafie sono presenti dove c’è da gestire, hanno bisogno di giustificare la ricchezza e così comprano tutto quello che c’è da comprare a prezzi da outelet. Si possono permettere di aprire attività in perdita al solo scopo di ripulire denaro sporco, e così facendo, distruggono chi opera legalmente nello stesso settore.

La regione con più presenza ‘ndranghetista è la Lombardia, mentre se guardiamo agli altri paesi europei, è la Germania ad essersi conquistata la vetta della classifica. Alla faccia dei falchi tedeschi, verrebbe da dire.

In conclusione, consiglio veramente di ascoltare le parole di Gratteri, per lo meno sono state pronunciate con il coraggio della verità ed il sentimento di chi vede il nostro paese e le nostre vite in serio pericolo.

Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani) per ComeDonChisciotte.org

NOTE

[1] La “guerra” di Gratteri: «Agli occhi della ‘ndrangheta sono un perdente ma ho l’affetto della gente» (corrieredellacalabria.it)

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