Migrazione di sostituzione

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DI SANPAP

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Premessa: Il documento è liberamente tratto da: United Nations Secretariat, Population Division, Department of Economic and Social Affairs, Replacement Migration

Is It a Solution to Declining and Ageing Populations?

liberamente tratto in quanto il documento originario è più ampio: questo prende in esame solo la regione Europa e le nazioni Federazione russa, Francia, Germania, Italia, Regno unito

Inoltre – al fine di contenere la lunghezza del testo – frasi, paragrafi, passi sono stati espunti se ritenuti superflui ed il testo adattato. Di contro sono state aggiunte informazioni per chiarire e ampliare i contenuti del documento originario.

Queste informazioni sono state tratte da: United Nations, Population Division, World Population Prospects 2017


Nell’ambito del suo programma di lavoro ordinario, la Divisione Popolazione delle Nazioni Unite monitora continuamente la fertilità, la mortalità e le tendenze migratorie di tutti i paesi del mondo, in quanto base per produrre le stime e le proiezioni ufficiali delle popolazioni delle Nazioni Unite. Tra le tendenze demografiche rilevate, due sono particolarmente importanti: diminuzione della popolazione e invecchiamento della popolazione.

Il presente studio affronta la questione se la “Migrazione sostitutiva” sia una possibile soluzione ai problemi derivanti da un Tasso di fertilità al di sotto del Valore di sostituzione pari a 2,1 figli.

Per condurre lo studio sono stati scelti sei paesi europei – Federazione Russa, Francia Germania, Italia, Regno Unito – e l’Europa stessa accomunati da un Tasso di fertilità al di sotto del valore di sostituzione.

Il processo d’invecchiamento della popolazione è causato dalla diminuzione della fertilità e dalla crescita della longevità.

Poiché i livelli di fertilità e mortalità sono diminuiti nella maggior parte delle popolazioni, l’invecchiamento della popolazione è un processo praticamente globale.

 

Dove la fertilità è scesa a livelli particolarmente bassi l’invecchiamento delle popolazioni sta raggiungendo proporzioni allarmanti: le morti superano le nascite, con un conseguente invecchiamento della popolazione in età lavorativa (15-64 anni).

 

Nella misura in cui i soggetti in età lavorativa (15-64 anni) possono essere considerati come sostegno della popolazione più anziana (65 anni o più), il rapporto tra i due, cioè il “PSR – Rapporto Potenziale di Sostegno” ci fornisce il numero di persone in età lavorativa necessarie per sostenere una persona anziana; ad es. in Italia nel 2000 una persona anziana poteva contare sul sostegno da parte di 3,73 lavoratori; nel 2050 potrà contare mediamente su 1,52 lavoratori; stime pessimistiche riducono a 1,34 tale numero, stime ottimiste lo portano a 1,75; comunque sia il numero di lavoratori di sostegno sarà approssimativamente dimezzato.

Proviamo a porci alcune domande: possiamo modificare la fertilità e la mortalità in modo tale da modificare a nostro favore i risultati ottenuti ? Di che entità dovrebbero essere le modifiche ?

Qualora non fosse possibile invertire i risultati mediante la fertilità e la mortalità, la migrazione internazionale potrebbe farlo ? E di quanti migranti avremmo bisogno ?

Per quanto riguarda la mortalità, per invertire i risultati ottenuti dovrebbe aumentare, ossia i governi dovrebbero intraprendere politiche che aumentino la mortalità, ipotesi non praticabile.

[NdT. Ma non disperiamo, la finestra di Overton sull’eutanasia è posizionata su Radicale e lentamente si sta muovendo verso Accettabile: dopo eutanasia per invalidati gravi ha fatto capolino l’eutanasia per depressi]

La fertilità è attualmente a livelli bassi in molti paesi, mediamente in Europa è di 1,5 bambini per donna, ben al di sotto del livello dei 2,1 bambini per donna che assicurerebbe la sostituzione della generazione dei genitori. Potrebbe tornare a crescere, ma pochi credono sia sufficiente, nel prossimo futuro, a raggiungere il livello di sostituzione.

[NdT. Nei grafici seguenti posti a sinistra, è riportato, fino al 2017, l’andamento rilevato della popolazione, curva blu; a partire dal 2017 le curve diventano tre – rossa, blu, verde – si tratta di dati stimati, di previsioni; la curva blu rappresenta le stime medie, quella rossa le stime “ottimistiche”, quella verde le stime “pessimistiche”; queste ultime due, via via che ci si sposta verso il 2050, si allontanano sempre di più dalla curva blu a causa dell’incertezza propria delle previsioni.

I grafici posti a destra sono simili ai precedenti e riguardano il tasso di fertilità; rilevato prima del 2017, stimato poi; qui le curve relative alle stime diventano 5, ma il loro significato è analogo a quello visto per le stime nei grafici della popolazione; l’uso di 5 curve piuttosto che 3 dipende dall’accuratezza che l’autore ha voluto adottare (i due gruppi di grafici non provengono dalla stessa fonte); le due curve più esterne –punteggiate– individuano aree precise al 90%, le successive due –tratteggiate–  aree precise all’80%, ossia se facessimo 100 stime 90 sarebbero comprese all’interno dell’area individuata dalle curve punteggiate, di queste 80 in quella delle curve tratteggiate

La linea verde, posta a 2,1, rappresenta il Tasso di sostituzione; al di sotto di questo valore la popolazione decresce, al di sopra cresce] 


[NdT. L’ultimo grafico relativamente all’Europa è differente dagli omologhi delle Nazioni; la fonte dei grafici “United NationsDESA / Population Division – World Population Prospects 2017” non ha fornito il grafico aggregato per l’Europa e l’ho sostituito con quello che lo approssima meglio, mancano solo le proiezioni per livello di attendibilità]

Da questa tabella risulta evidente che neanche il Tasso di fertilità è in grado di contenere la contrazione della popolazione e il suo invecchiamento, fatta eccezione per la Francia e forse, le probabilità sono basse, per la Federazione Russa a partire dal 2030 circa.

Apparentemente non rimane che l’immigrazione.

Esaminiamo 5 modelli di immigrazione al fine di individuare quale ci porti ad un Rapporto Potenziale di Sostegno maggiore o uguale a 3,00, valore ritenuto ottimale.

Scenario I. Proiezione degli andamenti della popolazione che si sono verificati nel periodo 2000 – 2017, a netto degli immigrati.

Mentre nel 2000 tutti i soggetti in esame potevano contare su robusto Rapporto Potenziale di Sostegno, nel 2050 il Rapporto Potenziale di Sostegno si è praticamente dimezzato per tutti.

Scenario II. Proiezione degli andamenti della popolazione che si sono verificati nel periodo 2000 – 2017, compresi gli immigrati.

Come nello scenario precedente, l’immigrazione non ha risolto il problema.

Scenario III. Immigrazione tale che la popolazione totale rimanga costante

Neanche l’immigrazione ipotizzata in questo scenario permette di raggiungere l’obiettivo che ci siamo posti

Scenario IV. Immigrazione tale che la popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni) rimanga costante

Con l’immigrazione ipotizzata in questo scenario solo la Russia raggiunge l’obiettivo che ci siamo posti.

 Scenario V. Immigrazione tale che il rapporto tra la popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni) e la popolazione con età superiore ai 65 anni rimanga costante

Con l’immigrazione ipotizzata in questo scenario tutti i soggetti raggiungono l’obiettivo che ci siamo posti.

Non ci rimane che presentare in una tabella riassuntiva il numero di immigranti che le singole nazioni e l’Europa dovranno accogliere entro il 2050

Lo Scenario V ci dice che l’Italia, tra il 2000-2050, dovrà accogliere 35.088.000 immigrati.

La loro distribuzione per sesso e fasce d’età sarà

Naturalmente si possono pensare anche altri scenari, ad es. mantenere costante la struttura dei lavoratori, ma porta a dei risultati talmente catastrofici, 119.684.000 di immigrati, che non vale neanche la pena prenderlo in considerazione.

 [Ndt.  Commenti nella prossima puntata.  Per il momento mi permetto di dire che puntare sull’immigrazione non mi sembra una gran risoluzione, creerà un numero di problemi superiore a quelli che risolverà]

 

SanPap

FONTE: www.comedonchisciotte.org

18.09.2017

 

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