Cesare Sacchetti
Lacrunadellago.net
C’è una storia segreta dell’Ucraina che non viene raccontata al grande pubblico. L’opinione pubblica Occidentale sostanzialmente ignora cosa accade veramente in questo Paese da anni.
Tutto ciò che è giunto dall’Ucraina negli anni passati attraverso il filtro delle menzogne dei media europei e americani è l’immagine di un Paese che ha compiuto la cosiddetta “transizione democratica” portata in atto dallo stato profondo di Washington.
Quella che viene chiamata “esportazione di democrazia”, un termine piuttosto caro alle lobby dei neocon sionisti degli anni 2000 non è null’altro che il rovesciamento di governi considerati ostili ai gruppi di potere che hanno dominato per decenni la Casa Bianca, su tutti il Council For Foreign Relations finanziato dalla famiglia Rockefeller.
L’Ucraina non fa eccezione a questa regola per la sua posizione strategica, e come abbiamo visto nel precedente articolo, era vitale per le lobby atlantiste rovesciare attraverso il golpe chiamato Euromaidan la presidenza Yanukovich troppo vicina, secondo il dipartimento di Stato USA, al Cremlino.
C’è però anche un altro lato per il quale il controllo dell’Ucraina è fondamentale per questi ambienti. È un lato molto più oscuro nel quale vengono praticati i peggiori e sporchi traffici del pianeta.
Stiamo parlando di produzione e sviluppo di armi batteriologiche, di traffico di bambini, di organi e di esseri umani.
Il regime neo-nazista che protegge il fantoccio tele-comandato dalla NATO, Zelensky, è stato ciò che ha garantito la prosperità di questi traffici.
Da quando Poroshenko fu installato al potere, questi traffici hanno iniziato a proliferare e infestare l’intera Ucraina.
C’è ne però uno in particolare sul quale dovremmo soffermarci ed è quello che riguarda le armi batteriologiche.
Per poter comprendere come sono iniziati i programmi per utilizzare l’Ucraina come una base per studiare queste armi occorre fare un passo indietro e tornare al 2005, quando il Paese era governato dall’allora presidente Yushchenko.
Yushchenko era il prodotto diretto di un’altra rivoluzione colorata, la prima che avvenne in Ucraina nel 2004 e nel 2005.
Anche in quel periodo, a Washington erano piuttosto preoccupati che questo Paese potesse spostarsi troppo nell’orbita di Mosca e venne deciso di scatenare i soliti disordini provocati dalle solite Ong di Soros – professionista della sovversione internazionale – per mandare al potere il presidente fantoccio di turno, Yushchenko in questo caso, che eseguisse meglio gli ordini dei poteri finanziari globali.
Il viaggio di Obama in Ucraina: fondi per i laboratori di armi chimiche
Una volta che il neo-presidente ucraino si instaurò al potere iniziarono una serie di viaggi compiuti dall’allora giovane e sconosciuto senatore democratico dell’Illinois, Barack Obama, assieme al suo collega repubblicano Richard Lugar.
Obama e Lugar furono mandati in Ucraina per una ragione molto precisa, ovvero quella di avviare un programma congiunto tra il governo statunitense e ucraino per condurre ricerche scientifiche sulle armi batteriologiche.
A dare notizia di questo viaggio fu il quotidiano da sempre portavoce del vero potere occulto che domina a Washington, il Washington Post.
La storia venne riportata dal quotidiano con un titolo propagandistico del tipo “Gli Stati Uniti aiuteranno l’Ucraina a contrastare le armi biologiche”.
In realtà se si legge poi l’articolo si comprende che questo “aiuto” è consistito nell’eseguire degli aggiornamenti di sicurezza di alcuni istituti biologici che avevano appunto questo scopo.
Questi laboratori erano in parte eredità della Guerra Fredda ma a Washington non interessava in alcun modo smantellarli.
Piuttosto dalle parti della Casa Bianca erano interessati ad affiancare, e praticamente comandare, il governo ucraino attraverso risorse finanziarie e scientifiche superiori nella gestione di questi laboratori.
Gli Stati Uniti quindi da quegli anni assunsero già il controllo diretto sullo sviluppo e sulla ricerca delle armi chimiche e batteriologiche in Ucraina.
Questo Paese quindi divenne una base per queste ricerche che non avevano in realtà alcuna finalità “scientifica”.
Lo scopo era quello di lavorare a delle armi da poter utilizzare contro eventuali “nemici” dello stato profondo di Washington, e all’epoca, come allora, il vero avversario di questi ambienti veniva considerato la Russia di Putin che stava gradualmente tornando a rimettersi in piedi dopo il disastro degli anni’90.
Il Pentagono raccolse campione del DNA dei russi
A questo proposito, fu proprio lo stesso presidente russo a rivelare come in Russia nel 2017 c’erano delle ONG straniere che stavano facendo qualcosa di piuttosto singolare. Queste ONG avevano già allora e negli anni precedenti iniziato a raccogliere campioni di DNA della popolazione russa in ogni regione del Paese. Queste associazioni non erano interessate in alcun modo a raccogliere campioni di altre popolazioni slave presenti in Russia, ma erano interessate soltanto ed esclusivamente ad avere il DNA dei russi.
Al Cremlino si accorsero di queste attività alquanto anomale e sospette, e Putin in quel periodo rilasciò una dichiarazione ufficiale.
“Siete al corrente che del materiale biologico è stato raccolto in tutto il Paese, da differenti gruppi etnici e persone che vivono in differente regioni geografiche della Federazione Russa? La domanda è: perché questo viene fatto? E viene fatto intenzionalmente e professionalmente.”
Anche alla Camera alta del Parlamento russo, il Consiglio Federale, si accorsero che questa attività non era affatto ordinaria e iniziarono a trattare la questione in via ufficiale.
L’allora vice presidente del comitato per la Sicurezza e la Difesa del Consiglio Federale, Franz Klintsevich, dichiarò pubblicamente che tutto ciò lasciava pensare che qualcuno stava pensando espressamente allo scenario di studiare un’arma biologica che potesse colpire solamente i russi.
Il senatore russo spiegò correttamente che i gruppi etnici reagiscono in maniera differente al contagio con agenti batteriologici e questo spiegava quindi il motivo di tanto interesse nel raccogliere solo ed esclusivamente campioni di DNA russo.
Occorreva un’arma batteriologica su misura pensata per colpire e uccidere soltanto la popolazione russa.
A rivelare poi il mistero su ordine di chi quelle ONG stessero procedendo alla raccolta di quei campioni furono propri i suoi mandanti che non erano altro che, casualmente, gli uomini dell’aviazione militare statunitense.
A parlare in quell’occasione fu un portavoce dell’AETC, acronimo che sta ad identificare il commando per l’addestramento e l’educazione dell’aereonautica americana.
L’AETC precisò che si trattava soltanto di prelievi di DNA giustificati dalla necessità di condurre delle ricerche sull’apparato muscolo-scheletrico umano.
A Mosca però non la bevvero perché il fatto che fossero prelevati solo ed esclusivamente campioni di DNA di popolazione russa e il fatto che fossero coinvolti i militari ha lasciato pensare che il vero obbiettivo di quel programma fosse creare appunto un agente patogeno pensato solo per danneggiare le popolazioni di etnia russa.
Se si considera la lunga storia di programmi finanziati dallo stato profondo di Washington per sviluppare armi batteriologiche, in molti casi sperimentati sulla stessa inconsapevole popolazione americana, il sospetto della Russia è più che fondato.
L’Ucraina potrebbe essere quindi la chiave per spiegare quanto accaduto in Russia nel 2017 quando l’aereonautica americana raccoglieva parti di DNA russo, e quanto accaduto dodici anni prima quando Barack Obama si recava in visita nel Paese per assicurare più fondi ai laboratori ucraini che si occupavano di questi programmi di guerra chimica e batteriologica.
La Russia conferma che l’Ucraina è stata utilizzata per produrre armi chimiche contro i russi
In questi giorni è circolata molto sui media alternativi l’ipotesi che l’operazione militare russa oltre che ad avere lo scopo di de-nazificare e liberare l’Ucraina avesse lo scopo di distruggere quei centri dove venivano custoditi virus letali.
A dare conferma ufficiale a questa tesi è stata la stessa ambasciata russa presso la Bosnia-Erzegovina che ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti “hanno riempito l’ucraina di laboratori biologici, i quali erano – molto possibilmente – utilizzati per studiare metodi volti a distruggere il popolo russo ad un livello genetico.”
Gli ambienti che hanno concepito il golpe dell’Euromaidan nel 2014 e la rivoluzione colorata del 2005 hanno utilizzato questo Paese come una base per dei programmi criminali e genocidi rivolti esclusivamente a colpire la popolazione russa.
C’è una vera e propria ossessione quindi da parte del globalismo nei confronti della Russia fino al punto di pensare ad un’arma che potesse sterminare la sua popolazione.
La guerra tra la Russia e il vertice del potere finanziario internazionale è in realtà molto più antica e risale almeno al 1815 quando la famiglia Rothschild che già finanziava e dominava le monarchie europee giurò di distruggere e uccidere i Romanov che si erano opposti ai loro piani di dominio dell’Europa.
Anche la storia più recente dell’Ucraina non sembra fare eccezione all’odio feroce che il Nuovo Ordine Mondiale nutre contro la Russia.
Sono giunte negli ultimi giorni informazioni sull’effettiva distruzione di questi laboratori da parte dei russi nel corso della loro operazione militare.
A dare notizia di questo retroscena in particolare è stato il sito americano Real Raw News che da alcuni è considerato controverso, e non attendibile, per i suoi articoli che parlano di presunti processi in corso a Guantanamo contro gli uomini che hanno organizzato il colpo di Stato dello Spygate e la frode elettorale del 2020 contro Donald Trump.
Siamo stati comunque in grado di verificare in altre maniere e attraverso altre fonti attendibili questa informazione che sembra corrispondere al vero.
I militari russi avrebbero distrutto tutti questi laboratori e sarebbero entrati in possesso dei documenti segreti ai quali gli scienziati ucraini e americani stavano lavorando.
A quanto pare, anche in questa occasione, la Russia si è rivelata ancora una volta l’incubo dei grandi poteri finanziari che aspirano a erigere un supergoverno globale.
E anche in questa occasione questo Paese ha inflitto una cocente sconfitta alla famiglia Rothschild la cui immensa ricchezza siede sul fiume di sangue delle guerre che questa ha provocato nel corso degli ultimi due secoli.
Articolo originale: https://lacrunadellago.net/2022/03/04/4927/ – Pubblicato il 4 Marzo 2022