Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
Alcuni osservatori, nel nostro Paese, hanno manifestato un certo stupore per la posizione del Governo italiano sulla nuova, ennesima guerra tra Israele ed i Palestinesi. L’Italia è uno dei pochi Paesi che si è astenuto sulla risoluzione ONU sul cessate il fuoco, e non solo: nel recente Consiglio Europeo, insieme a Germania e Austria, l’Italia si è opposta al cessate il fuoco richiesto da Spagna e Irlanda, per chiedere mere “pause e corridoi umanitari“. Lo sterminio della popolazione di Gaza da parte di Israele è quindi in corso con il nostro beneplacito.
Gli stupiti – mai abbastanza, e purtroppo più a sinistra che a destra – hanno messo in evidenza il contrasto di tale scelta con la tradizionale politica pacifista e filo araba perseguita per decenni dal Governo italiano.
Che peccato che tale politica decennale, con i suoi alti e bassi, sia stata sepolta – definitivamente e senza nemmeno un funerale decente – nel 2009, con la nostra attiva partecipazione militare alla guerra alla Libia (bombardamenti inclusi): una guerra – attenzione – del tutto contraria ai nostri primari interessi nazionali, che ci ha danneggiato enormemente a tutti i livelli (pensiamo all’immigrazione ed agli interessi economici), ma principalmente su quello, decisivo, della credibilità: solo un anno prima dell’aggressione alla Libia, avevamo infatti firmato un trattato di associazione che avrebbe conferito vantaggi enormi ad entrambi i Paesi, a cominciare dalla costruzione di una autostrada litoranea tra Tunisia ed Egitto, un’opera esponenziale per l’unificazione interna e lo sviluppo della Libia, e per la nostra presenza economica in quel Paese. L’attacco alla Libia da parte di Francia, USA e GB è stato un attacco anche a quell’accordo, anche per evidenti, recenti analogie storiche (la politica fascista in Nord Africa).. è ancora così difficile da capire, specie a sinistra?
Gli stupiti, in buona sostanza, dovrebbero svegliarsi: dopo la guerra alla Libia, e l’aperto sostegno all’ Ucraina di Zelensky, va da sé che l’ Italia continui ad obbedire docilmente alla lobby NeoGlobal che controlla il Governo degli USA, la Commissione Europea e la maggior parte dei Governi europei.
L’asservimento dell’Italietta di Giorgia Meloni – e Matteo Salvini – alla lobby NeoGlobal non è più, purtroppo, una novità, ma un fatto: che si cerca di coprire, per esempio, con l’ ipocrisia con la quale si celebra la figura di Enrico Mattei, ucciso proprio per essersi concorrenzialmente opposto allo sfruttamento del Medio Oriente da parte dell’ establishment delle “sette sorelle petrolifere” americane, anglo-olandesi e francesi. Lo svilimento di Enrico Mattei da parte di Giorgia Meloni ad una mera griffe, proprio come una borsetta di Gucci o Vuitton….
La novità enorme che il mondo occidentale invece tarda a riconoscere è un’altra: la ormai chiara infiltrazione ed asservimento della Chiesa Cattolica da parte della lobby NeoGlobal. Come dire, la sottomissione di Meloni e Salvini è una notizia giornalistica; quello di una istituzione millenaria come la Chiesa Cattolica, è Storia.
Le figure chiave dell’infiltrazione ed asservimento della Chiesa Cattolica alla lobby NeoGlobal sono tre: il Papa Bergoglio, il Segretario di Stato del Vaticano Cardinale Pietro Parolin ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Matteo Zuppi. Vale la pena perdere un po’ di tempo, ed in modo intenzionalmente non accademico, ma molto diretto e franco – di sciabola, non di fioretto – sulle tre figure in questione.
Il Papa Bergoglio
Si sa tutto di Bergoglio, ma non se ne parla. Educato da buon argentino dal peronismo terzomondista, sordamente ostile verso l’ Occidente, dopo aver apparentemente perso la fede ed essersi sottoposto a terapia psiconalitica presso una psicologa ebrea argentina (1), Bergoglio, già ArciVescovo di Buenos Aires, secondo i suoi diretti collaboratori argentini avrebbe trascorso oltre un ventennio regolarmente attaccato al telefono dalle 6.00 di mattina alle 18.00, con l’obiettivo di diventare Papa. Divenuto Papa, oltre a sostenere l’invasione migratoria dell’ Occidente, si è attivamente dedicato a seminare il dubbio su vari punti chiave della teologia e dottrina cattolica: ha abbracciato la teoria, priva di fondamento scientifico, del global warming causato dall’uomo; ha aperto le porte della Chiesa a omosessualità e Lgbt; ha ridotto l’assoluzione della Confessione ad un “diritto”, ossia indipendente dal reale pentimento. Non ha sdoganato il sacerdozio femminile solo per paura di uno scisma: ma continua a seminare il dubbio su vari fronti, e ci è riuscito perfettamente, a 360 gradi. Anche la condanna dell’aborto è ormai stata liquidata tra le questioni minori, rispetto alle priorità meramente politiche della lotta al global warming e del sostegno all’invasione migratoria: donde la scelta, sempre meramente politica, dell’aperto sostegno a Joe Biden e della ferma ostilità verso Donald Trump (pur favorevole alla restrizione dell’aborto).
La personalità quanto mai egocentrica e narcisistica di Bergoglio è visibile a chiunque: la passeggiata senza alcun preavviso nella Roma spopolata dal lockdown, le Messe in una Piazza San Pietro completamente vuota, le immancabili ed ormai patetiche conferenze stampa da protagonista in top class, le uscite ambigue fatte su misura per i titoloni dei mass media. El Pampero – come è stato felicemente soprannominato – è fortemente sospettato di credere nell’esistenza di un solo Dio, che si sarebbe rivelato diversamente secondo i diversi popoli e culture: Yahveh, Dio, Allah, etc. Un’ ipotesi certamente molto interessante sotto i profili sia religioso che sociologico, ma evidentemente del tutto incompatibile con la dottrina cristiana e cattolica.
El Pampero semina il dubbio: e direttamente dal Soglio Pontificio.
Sullo sterminio in corso nella striscia di Gaza, El Pampero ha invocato il digiuno e la preghiera. Ma la decisione del Vaticano di non richiedere e non sostenere il cessate il fuoco, e di conferire invece chiara priorità alla liberazione degli ostaggi israeliani, ossia a favore di una delle due parti in conflitto, è in ultima istanza tutta sua: e ne porterà sulle spalle l’infinita responsabilità morale.
Il Cardinale Pietro Parolin
E’ il Ministro degli Esteri della Santa Sede. Per il citato, possiamo limitarci seccamente a quanto segue: dopo aver giustamente e più volte richiesto il cessate il fuoco nella guerra russo ucraina, ha recentemente confermato a chiare lettere che la priorità è la liberazione degli ostaggi israeliani: “Non abbiamo mai parlato di un cessate il fuoco, ma stiamo attenti alle questioni umanitarie” (2). Lo sterminio in corso a Gaza ha quindi avuto il via libera anche del Vaticano.
Il Cardinale Matteo Zuppi
E’ il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ossia il Numero 1 dei Vescovi italiani. Fin da giovane cattolico vicino, contiguo e conosciuto all’estrema sinistra romana, da molto tempo Zuppi, forte del sostegno della Comunità catto-marxista di Sant’Egidio, si è segnalato per il costante dialogo con la sinistra NeoGlobal, fino ad ormai glissare sistematicamente – modello slalom speciale – perfino sull’aborto, a favore di un discorso secondo lui “più ampio”, da impostare nei termini smaccatamente neomarxisti della “gestione del bisogno di genitorialità”. Il cd fumus boni juris.. .
Dopo aver ribadito, con tempismo quanto meno infelice, che “Hamas” – ossia una delle due parti in guerra – è il peggior nemico del popolo palestinese”, Zuppi ha profferito un discorso, qui allegato nella versione integrale (4), in cui fa ampio riferimento non solo al profeta ebraico Isaia, ma addirittura al rabbino Nachman (1772-1810) di Breslov (Russia), ossia al fondatore del movimento ortodosso ebraico Hasidic. Nachman finì, per inciso, contestato da gran parte della comunità ebraica in Russia, sia per i suoi insegnamenti che per la pretesa di essere il nuovo Messiah (3).
Comunità ebraica in Russia che in quel periodo, e precisamente nel 1791, dopo i continui scontri armati con le diverse popolazioni dell’Impero russo, fu come noto concentrata e rinchiusa dagli Zar nell’ area del Pale of Settlement (un’area più grande della Francia ed equivalente a parte delle odierne Russia, Ucraina, Bielorussia e Polonia), per 126 anni fino al marzo 1917, quando fu finalmente liberata dal Governo di Alexander Kerensky. Pochi mesi dopo ci fu la Rivoluzione bolscevica……
Matteo Zuppi – come il Papa Bergoglio ed il Cardinale Parolin – sa perfettamente, e molto meglio dello scrivente, grazie alla sua forte preparazione teologica, che mentre la religione cristiana – come peraltro anche quella islamica – è rivolta all’intera umanità e predica la conversione degli infedeli, la religione ebraica è rivolta al solo popolo ebraico e predica il dominio del popolo ebraico sugli infedeli. Ed infatti si articola notoriamente in due codici etico-morali diversi, uno valido per i rapporti tra Ebrei, ed un’altro, ben diverso e molto più liberale e permissivo, attinente ai rapporti tra Ebrei e Non Ebrei, ossia con noi Gentili o Goym. In termini chiari: nella duplice morale ebraica, peraltro strettamente disciplinata, la stessa azione viene quindi frequentemente giudicata e sanzionata diversamente, secondo se riferita da un Ebreo ad un altro Ebreo o ad un Gentile o Goy.
Mentre a Gaza è in corso uno sterminio che rischia di diventare un genocidio, Zuppi condanna solo Hamas ed invoca il profeta Isaia ed il rabbi Nachman. E’ forte il sospetto che si tratti semplicemente di un altro arrivista, un Bergoglio in fieri, disposto a tutto pur di mantenere intatte le chances di diventare il prossimo Papa.
Cardinale Zuppi: i morti israeliani a ieri 27 ottobre erano circa 1400 (anche se la lista nominativa del quotidiano israeliano Haaretz è stranamente ancora ferma a meno di 900 persone), mentre dal lato palestinese i morti sono già 7200 (dei quali circa 3000 bambini).
La ratio 7200/1400 è già di 5 a 1: per caso non basta?
Che addirittura la Chiesa Cattolica – una istituzione millenaria – sia ormai caduta sotto i diktats della lobby NeoGlobal, fa letteralmente paura.
Ci attendono definitivamente tempi molto bui, se qui in Europa non ci decidiamo a svegliarci ed a protestare, da e oltre la destra e la sinistra, contro la deriva conflittuale e guerrafondaia che la lobby NeoGlobal ha intenzione di infliggere al mondo: dal sostegno ad una guerra contro la Russia, al confronto con la Cina, fino ad un nuovo scontro con il mondo islamico.
Di Belisario per ComeDonChisciotte.org
29.10.2023
NOTE
(3) Zuppi: Pace e coraggio di scelte nuove – Chiesa di Milano