Nel pancione di una mamma c’erano due bambini.
Uno chiese all’altro: “Ma tu ci credi in una vita dopo il parto?”
L’altro rispose: “Certo! Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per quello che verrà più tardi”.
“Sciocchezze”… disse il primo, “non c’è vita dopo il parto! Che tipo di vita sarebbe quella?”
Il secondo riprese: “Io non lo so, ma ci sarà più luce di qui. Forse potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora”.
Il primo replicò: “Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale è tutto quello di cui abbiamo bisogno… e poi è troppo corto. La vita dopo il parto è fuori questione”.
Il secondo continuò ad insistere: “Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo”.
Il primo contestò: “Sciocchezze… e inoltre, se c’è davvero vita dopo il parto, allora perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel postparto non c’è nient’altro che oscurità, silenzio e oblio. Il parto non ci porterà da nessuna parte”.
“Beh, io non so” disse il secondo, “ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi”.
Il primo rispose: “Mamma? Tu credi davvero alla mamma? Questo sì che è ridicolo. Se la mamma c’è, allora dov’è ora?”
Il secondo riprese: “Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere”.
Riprese il primo: “Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esiste”.
Al che il secondo rispose: “A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù”.
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Questo dialogo tra due gemelli nella pancia della mamma è tratto da un racconto dal titolo “Does Mother Exist? Is There Life After Birth?”, scritto nel 1980 e pubblicato insieme ad altri racconti nel 1982 in “Morphogeny”, un libro di Pablo J. Luis Molinero.
L’autore, in modo molto poetico, ha provato a spiegare l’esistenza di Dio e della Vita dopo la morte. Qui ho riportato una versione ridotta che sta circolando in italiano, chi desiderasse approfondire può cercare e leggere la versione originale che è più lunga e ricca di spunti di riflessione.
E non vi sembri un argomento lugubre quello di stasera! Al contrario, pensando alla trasformazione verso la quale il tempo ci proietta tutti, questo post vuol essere un invito a immergersi pienamente in questa vita cercando sempre di costruire armoniosamente, anziché distruggere.
Perché, come il perfetto funzionamento di quei nove mesi nel ventre di nostra madre ha costituito poi il perfetto funzionamento del nostro organismo una volta venuti al mondo, così adesso SIAMO NOI che disponiamo giorno per giorno per la Vita che sarà.
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VB